Calcolo letterale
Le espressioni letterali
Sono espressioni contenenti numeri reali e
lettere.
A=(B+b)h/2
A=2(b+h)
Le lettere rappresentano numeri reali.
La stessa lettera assume sempre lo stesso valore.
Le espressioni letterali
Le espressioni letterali tali che a nessuna delle
lettere è applicata l’operazione di reciproco
sono dette intere.
Altrimenti si dicono frazionarie.
Le espressioni letterali frazionarie possono
perdere significato per alcuni dei valori delle
variabili.
Le espressioni letterali
ax2:b
b≠0
1
π‘Ž+2
a≠-2
1 1
βˆ’
π‘Ž b
a≠0 e b≠0
(a)-1
a≠0
I monomi
I monomi sono espressioni composte da
prodotti tra numeri reali e lettere.
A=lβ€’l=l2
A=bh/2
Un monomio si dice ridotto in forma normale
quando le lettere compaiono una sola volta.
I monomi
Ogni monomio è composto da un coefficiente
(segno più fattore numerico) e da una parte
letterale.
-2axy2
ab
I monomi
Si dice nullo il monomio avente coefficiente 0.
0 = 0a = 0xvtr …
I monomi
Dato un monomio non nullo ridotto in forma
normale, si dice grado rispetto ad una sua
lettera l’esponente di questa lettera.
-2a7xy2
Si dice grado complessivo (o assoluto) del monomio
la somma degli esponenti di tutte le sue lettere.
I monomi
Si dicono simili monomi aventi la stessa parte
letterale.
2a
2ab
2a
3a2
2a
3a
I monomi
Si dicono uguali monomi aventi la stessa parte
letterale e stesso coefficiente.
2a
2ab
2a
2a2
2a
2a
I monomi
Si dicono opposti monomi aventi la stessa
parte letterale e coefficiente opposto.
2a
-2ab
2a
-2a2
2a
-2a
Operazioni tra monomi
Somma
Può essere effettuata solo tra monomi simili
Il risultato è ancora un monomio simile avente
come coefficiente la somma dei coefficienti dei
due addendi.
3a+2ax
3a+2a
β…›a-√2a
Operazioni tra monomi
Differenza
Può essere effettuata solo tra monomi simili
Il risultato è ancora un monomio simile avente
come coefficiente la differenza dei coefficienti
dei due addendi.
3a-2ax
3a-2a
β…›a-(-√2a)
Proprietà delle operazioni
Somma
β€’Commutativa
β€’Associativa
β€’Esistenza elemento neutro 0
a+0=a
Sottrazione
β€’Commutativa
β€’Associativa
(ab-2ab)-ab β‰  ab-(2ab-ab)
β€’Esistenza elemento neutro 0
a-0=a
Operazioni tra monomi
Moltiplicazione
Si può effettuare tra monomi qualunque.
Il risultato è ancora un monomio che ha:
β€’ Coefficiente pari al prodotto dei coefficienti
β€’ Parte letterale formata da tutte le lettere
presenti nei due monomi, con esponente pari alla
somma degli esponenti che le stesse lettere
hanno nei due fattori.
(3a) β€’ (2a)
(3ab)β€’(2a2xy3)
(β…›avn)β€’(√2ba)
Operazioni tra monomi
Elevamento a potenza (esponente naturale)
Il risultato è ancora un monomio che ha:
β€’ Coefficiente pari alla potenza del coefficiente
della base
β€’ Parte letterale formata da tutte le potenze delle
lettere presenti nel monomio che costituisce la
base.
(3a2b)3
2 3
βˆ’ xy 𝑧
3
2
(β…›βˆš2bwa)1
Operazioni tra monomi
Divisione
Si può effettuare tra due monomi A e B, con B non nullo,
se il monomio A contiene tutte le lettere del monomio B
ma di grado maggiore o uguale.
β€’
β€’
Il risultato è ancora un monomio che ha:
Coefficiente pari al quoziente dei coefficienti
Parte letterale formata da tutte le lettere presenti
nei due monomi, con esponente pari alla sottrazione
degli esponenti che le stesse lettere hanno nei due
fattori.
2
(2x ):x
2 2 3 4
xy 𝑧
3
(2ax):(ax2)
:
4
xy 3 𝑧
18
(2ax):(az)
Proprietà delle operazioni
Prodotto
β€’Commutativa
β€’Associativa
β€’Esistenza elemento neutro 1
ax1=a
β€’ax0=0
β€’Legge di annullamento del prodotto
axb=0  (a=0 οƒš b=0)
Prodotto e somma
Distributiva ax(b+c) = axb + axc
Proprietà delle operazioni
Divisione
Commutativa
Associativa
(8ya3:4y):2a β‰  8ya3:(4y:2a)
Esistenza elemento neutro 1
a:1=a
0:a=0
a:0 IMPOSSIBILE
0:0
forma indeterminata
Divisione e somma
Distributiva
(a+b):c = a:c + b:c
Distributiva
a:(b+c) β‰  a:b + a:c
Divisione e prodotto
a:(bc) β‰  (a:b)c
Proprietà delle operazioni
Elevamento a potenza
β€’ab ac = ab+c
β€’ab : ac = ab-c
β€’(ab) c = abc
β€’ab cb = (ac)b
β€’ab : cb = (a:c)b
Esercizi
Calcolare
1
π‘Ž
1 βˆ’2
βˆ’
𝑏
+
π‘Ž+𝑏
π‘Žβˆ’π‘
1
π‘Ž
βˆ’ +
1
𝑏
per a=2 e b=-3.
Esercizi
1 2
2
π‘₯ 𝑦 βˆ’ 𝑦π‘₯
3
π‘Ž234 π‘₯ 20 𝑦 12
π‘₯
π‘Žβˆ’π‘₯ π‘₯+
3
2
2
2
: π‘₯ βˆ’ 3π‘₯
2 2
4 234 12 20
+ π‘Ž 𝑦 π‘₯
7
1 4 2
+
𝑦 π‘₯ : 2π‘₯ 2 + 𝑦 4
2
7 0
3
: π‘₯ 2 + 3π‘₯ 2
π‘₯
π‘₯
2
π‘₯βˆ’ : π‘₯+
+ π‘₯2
3
3
3
2
2
π‘Ž
βˆ’ 2 π‘Žβˆ’
2
2
mcm e MCD
Si dice divisore di un monomio A ogni monomio B
tale che la divisione di A per B dà come risultato
un monomio.
2x2y
a2b3
mcm e MCD
Il massimo comune divisore tra due monomi A e B,
MCD(A,B), è ogni monomio C tale che:
β€’ C è divisore sia di A che di B
β€’ ogni altro monomio D che divide sia A che B ha
grado minore o uguale a quello di C.
3x2y2z
½x2z2a
-4x2yz3t
mcm e MCD
Considerare una sola volta tutte le lettere comuni
ai vari monomi.
Scegliere come esponente il più piccolo con cui
quella lettera compare.
Scegliere come coefficiente un numero reale β‰  0.
3x2y2z
½x2z2a
-4x2yz3t
mcm e MCD
Si dice multiplo di un monomio A non nullo ogni
monomio B tale che B=Aβ€’C, dove C è un monomio.
2x2y
Il minimo comune multiplo tra due monomi A e B,
mcm(A,B), è ogni monomio non nullo C tale che:
β€’ C è multiplo sia di A che di B
β€’ ogni altro multiplo D comune ad A e B ha grado
maggiore o uguale a quello di C.
mcm e MCD
Considerare una sola volta tutte le lettere comuni
e non comuni ai vari monomi.
Scegliere come esponente il più grande con cui
quella lettera compare.
Scegliere come coefficiente un numero reale β‰  0.
3x2y2z
½x2z2a
-4x2yz3t
Esercizi
Calcolare il m.c.m. ed il M.C.D tra i seguenti monomi:
25 2 2 2
π‘₯ 𝑦 𝑝
4
4 3 2 8
π‘₯ 𝑦 𝑝
25
3 2 3
βˆ’ 𝑝π‘₯ 𝑦
2
3 2 8 3
π‘Ž 𝑏 π‘₯
8
11 2 2
βˆ’ π‘Žπ‘ π‘₯
3
3
π‘Žπ‘π‘₯
5
I polinomi
I polinomi sono espressioni composte dalla
somma di monomi.
A=(B+b)h/2
A=2(b+h)
I polinomi
Un polinomio si dice ridotto in forma normale
quando vi compaiono solo monomi ridotti in
forma normale e non compaiono monomi simili.
βˆ’3π‘Žπ‘₯ 3 + 2𝑑𝑦𝑧 5
βˆ’3π‘Žπ‘₯ 3 + 2𝑑𝑦𝑧 5 π‘Ž2 βˆ’ 2π‘₯ 3 π‘Ž
βˆ’3π‘Žπ‘₯ 3 + 2𝑑𝑦𝑧 5 𝑦 2
I polinomi
Un polinomio ridotto in forma normale si dice
omogeneo quando i monomi che lo compongono
hanno tutti lo stesso grado.
βˆ’3π‘Žπ‘₯ 3 + 2𝑑𝑦𝑧 2
βˆ’3𝑏π‘₯ 2 π‘Ž3 π‘₯ 4 + 2𝑑𝑦𝑧 5 𝑦 2
I polinomi
Si dicono uguali due polinomi ridotti in forma
normale tali che ogni monomio del primo
polinomio compare anche nel secondo.
2a+4c2h-7qs3i2
4c2h-7s3i2q+2a
I polinomi
Si dicono opposti due polinomi composti dallo
stesso numero di monomi e tali che per ogni
monomio del primo, il secondo polinomio
contiene il suo opposto.
2a+4c2h-7qs3i2
-4c2h+7s3i2q-2a
I polinomi
Si dice nullo il polinomio composto dal solo
monomio nullo.
I polinomi
Dato un polinomio non nullo ridotto in forma
normale, si dice grado rispetto ad una sua lettera
il massimo esponente che assume questa lettera
nei monomi che compongono il polinomio.
2a+4a2h-7qa3i2
Si dice grado complessivo (o assoluto) del
polinomio il massimo dei gradi complessivi dei
vari monomi che lo compongono.
Operazioni tra polinomi
Somma
Può essere effettuata sempre ed il risultato è
ancora un polinomio.
Si scrive un unico polinomio ottenuto sommando i
vari addendi e poi si riducono gli eventuali
termini simili.
3a+2ax
-3ax+2ab-⅝b
β…›b-√2a-7ab
Operazioni tra polinomi
Differenza
Può essere effettuata sempre ed il risultato è
ancora un polinomio.
Si ottiene sommando al polinomio A l’opposto del
polinomio B.
-3ax+2ab-⅝b
β…›b-√2a-7ab
Operazioni tra polinomi
Moltiplicazione
Può essere effettuata sempre ed il risultato è
ancora un polinomio.
Si effettua ricorrendo alla proprietà
distributiva del prodotto rispetto alla somma e
poi riducendo eventuali termini simili.
a-3b
a2+ab-b
Operazioni tra polinomi
Moltiplicazione
L’importanza delle parentesi
(x+1)(x+2)
x+1(x+2) = x2+2x+x+2
Esercizi
π‘Ž2 βˆ’ π‘Ž π‘Ž βˆ’ 𝑏 βˆ’ 2π‘Ž π‘Ž + 𝑏 βˆ’ 3π‘Ž2 + π‘Ž π‘Ž βˆ’ 𝑏 βˆ’ (π‘Ž + 𝑏)(π‘Ž βˆ’ 𝑏)
1
1
π‘₯βˆ’ 𝑦
3
2
1
1
βˆ’ π‘₯ βˆ’ 𝑦 + π‘₯ π‘₯ βˆ’ 𝑦 βˆ’ 2π‘₯𝑦
3
2
Verificare la seguente identità
π‘₯ π‘₯𝑦
2π‘₯ βˆ’
2 3
π‘₯ π‘₯𝑦
1 𝑦2
3
+
= 2π‘₯
βˆ’
2 3
4 9
Operazioni tra polinomi
Potenza di un polinomio
Può essere effettuata sempre ed il risultato è
ancora un polinomio.
L’operazione è generalmente lunga e complessa
ma ci sono alcuni casi particolari che consentono
di semplificare l’operazione.
Operazioni tra polinomi
Prodotti notevoli
Quadrato di un binomio
(a+b)2=a2+b2+2ab
b
a
a+b
a
b
Operazioni tra polinomi
Prodotti notevoli
Cubo di un binomio
(a+b)3=a3+b3+3a2b+3ab2
Operazioni tra polinomi
Prodotti notevoli
Somma per differenza
(a+b)●(a-b) =a2-b2
Esercizi
(3π‘Ž2 + 5π‘Žπ‘)(3π‘Ž2 βˆ’ 5π‘Žπ‘)
1
1 2
π‘₯βˆ’ 𝑦 𝑧
3
2
2
(2π‘Ž βˆ’ 𝑧𝑦)3 βˆ’ 2π‘Ž βˆ’ 𝑧𝑦 2π‘Ž + 𝑧𝑦
2
βˆ’ π‘Ž 2π‘Ž βˆ’ 𝑧𝑦
2
Verificare la seguente identità
(π‘Ž + 𝑏)3 +(2π‘Ž + 𝑏)3 = 3π‘Ž + 2𝑏 [π‘Ž 2π‘Ž + 𝑏 + π‘Ž + 𝑏 2 ]
Operazioni tra polinomi
Divisione per un monomio non nullo
Si può eseguire in modo esatto quando il monomio
divide tutti i monomi che compongono il
polinomio.
Il risultato si ottiene applicando la proprietà
distributiva della somma rispetto alla divisione
3x3-4a2x2+¼x4a
1 2
x
3
Operazioni tra polinomi
Divisione tra due polinomi P e D (non nullo)
Si dice quoziente della divisione l’espressione
letterale Q tale che P=Q●D.
In generale Q non è un polinomio.
a+b
2ax
Se D è un divisore di P allora Q è un polinomio.
ax-3a+2x-6
a+2
Operazioni tra polinomi
Divisione tra polinomi in una variabile
Dati due polinomi P e D nella stessa variabile e
tali che P sia di grado maggiore rispetto a D, la
divisione
β€’ può essere effettuata in modo esatto quando
esiste un polinomio Q tale che P=Q●D.
β€’ può essere effettuata con resto quando
esistono due polinomi Q e R tali che P=Q●D+R.
R è di grado
inferiore a P
Operazioni tra polinomi
Divisione tra due polinomi in una variabile
Ordinare i due polinomi in modo decrescente
rispetto al grado della variabile.
Inserire 0 al posto degli eventuali termini mancanti
nel dividendo.
(2x4+3x3-x2+x+2):(x2+x-3)
(2a2-3a3-a4+2):(-3+a2-a)
(3x3y3-3x2y2+1):(xy-2)
Operazioni tra polinomi
Divisione tra due polinomi in più variabili
Scegliere una lettera e ordinare i due polinomi in
modo decrescente rispetto al grado di quella
variabile.
Inserire 0 al posto degli eventuali termini
mancanti nel dividendo.
(2x3-3ax2-4a3+2xa2):(a+x)
Operazioni tra polinomi
Teorema di Ruffini
Il resto della divisione di un polinomio P(x) per
un binomio di primo grado (x-a) è dato da P(a).
Esempi:
(a2-2a+1):(a+2)
(x3y3-2x2y2+xy):(xy-3)
Operazioni tra polinomi
Teorema di Ruffini
Un polinomio P(x) è divisibile per il binomio (x-a)
se e solo se P(a)=0. Ogni valore della
Esempi:
variabile che rende
nullo il polinomio è
detto radice o zero
del polinomio.
(a2+2a+1):(a+1)
(x3y3-2x2y2+xy):(xy-1)
Esercizi
π‘Žπ‘ 2 βˆ’ π‘Ž2 𝑏 : π‘Žπ‘
π‘Žπ‘₯ 3
2
βˆ’2 π‘Žβˆ’π‘
2
+ π‘Ž2 + 𝑏 2 : (π‘Žπ‘)
1 2
1 2
2
βˆ’ π‘Ž π‘₯ βˆ’ π‘Žπ‘₯ + π‘Ž : π‘₯ βˆ’ 1 βˆ’ π‘Ž(π‘₯ βˆ’ 1)2
3
3
Determinare quoziente e resto
(π‘Ž3 +2π‘Ž2 βˆ’ 9π‘Ž βˆ’ 18): (3π‘Ž + 6)
(βˆ’15π‘₯ 3 𝑦 + 2π‘₯ 2 𝑦 2 βˆ’4π‘₯𝑦 3 βˆ’6𝑦 3 ): (5π‘₯𝑦 + 𝑦 2 )
Scomposizione in fattori di un polinomio
Un polinomio si dice riducibile se può essere
espresso come prodotto di polinomi di grado
inferiore.
Altrimenti il polinomio si dice irriducibile.
Scomporre in fattori significa trasformare in
un prodotto.
Si può scomporre un polinomio mediante:
β€’ Raccoglimenti
β€’ Prodotti notevoli
β€’ Teorema di Ruffini
Scomposizione in fattori di un polinomio
Raccoglimenti
Si sfrutta la proprietà distributiva del prodotto
rispetto alla somma.
ax(b+c) = axb + axc
Consiste nel raccogliere i fattori comuni ai vari
monomi che compongono il polinomio.
E’ conveniente mettere in evidenza il MCD.
Scomposizione in fattori di un polinomio
Raccoglimenti
kx2+k2x-k3xy+k4
1 3 2 5
2
3
15
-3x a y + x a y z+4a2x2
3
3x(a-b)+5(a-b)+7y(a-b)
Scomposizione in fattori di un polinomio
Raccoglimenti successivi o parziali
Se i vari monomi che compongono il polinomio non
hanno fattori comuni possiamo vedere se il
polinomio può considerarsi come somma di
polinomi che hanno fattori comuni e procedere a
raccoglimenti parziali. Poi valutare se i termini
ottenuti hanno fattori comuni e raccogliere.
3ax-3xb+5a-5b+7ay-7yb
Scomposizione in fattori di un polinomio
Raccoglimenti successivi o parziali
am-bm-cm+an-bn+cn-ad+bd-cd
x2a3-x3a2+3a-3x
Scomposizione in fattori di un polinomio
Prodotti notevoli
Si tratta di riconoscere lo sviluppo di un
prodotto notevole e scriverlo come prodotto o
potenza.
Scomposizione in fattori di un polinomio
Prodotti notevoli
9a2+12ab+49b2
8a3-36a2b+54ab2-27b3
-a4b6+100a6b8
-x3a3+3x2a2b-3xab2+b3
81c4+18c2b2+b4
a4-2a2b2+b4-c2
Scomposizione in fattori di un polinomio
Prodotti notevoli e raccoglimenti
3a3-2a2-3a+2
a2-b2+a3b2-a2b3+ax-bx
Scomposizione in fattori di un polinomio
Teorema di Ruffini
Quando il polinomio da scomporre è in una
variabile si può provare a vedere se è divisibile in
modo esatto per un binomio di primo grado nella
stessa variabile, usando il Teorema di Ruffini.
Il problema si riduce nel trovare un numero a
tale che P(a)=0.
Infatti, se P(a)=0 allora P(x)=Q(x)(x-a).
Scomposizione in fattori di un polinomio
Teorema di Ruffini
Il problema si riduce nel trovare un numero a
tale che P(a)=0.
Il valore di a deve essere cercato tra i divisori
del temine noto o tra i suoi rapporti con i divisori
del coefficiente del termine di grado massimo
del polinomio.
Scomposizione in fattori di un polinomio
Teorema di Ruffini
6x3+2x2-x+12
±1
±2
1
±
2
1
±
3
±3
1
±
6
±4
±6
2
±
3
3
±
2
±12
4
±
3
Scomposizione in fattori di un polinomio
Teorema di Ruffini
x+4x3+1
2x3-2x2-3x-2
x2y2 -11xy+30
x3+5x2+6x
mcm e MCD
Il massimo comune divisore tra due polinomi A
e B, MCD(A,B), è ogni polinomio C tale che:
β€’ C è divisore sia di A che di B
β€’ ogni altro polinomio D che divide sia A che B
ha grado minore o uguale a quello di C.
mcm e MCD
Per calcolare il massimo comune divisore tra
due polinomi A e B si devono
β€’ scomporre in fattori i due polinomi
β€’ prendere i fattori comuni ai due polinomi col
minimo esponente
β€’ moltiplicare i termini ricavati
4x2+2x
4x2-1
4x2+4x+1
mcm e MCD
Il minimo comune multiplo tra due polinomi A e
B, mcm(A,B), è ogni polinomio C tale che:
β€’ C è multiplo sia di A che di B
β€’ ogni altro multiplo D comune ad A e B ha
grado maggiore o uguale a quello di C.
3x2y2z
½x2z2a
-4x2yz3t
mcm e MCD
Per calcolare il minimo comune multiplo tra due
polinomi A e B si devono
β€’ scomporre in fattori i due polinomi
β€’ prendere i fattori comuni e non comuni ai
due polinomi col massimo esponente
β€’ moltiplicare i termini ricavati
4x2+2x
4x2-1
4x2+4x+1
Esercizi
Determinare mcm e MCD
π‘š2 + 2π‘šπ‘› + 𝑛2
π‘Ž2 βˆ’ 2π‘Žπ‘ + 𝑏 2
5 3
π‘₯ βˆ’ π‘₯ βˆ’ 3π‘₯ 2 + 10π‘₯ βˆ’ 4
2
4
π‘Žπ‘š βˆ’ 𝑛𝑏 + π‘Žπ‘› βˆ’ π‘šπ‘
π‘₯2 βˆ’ 4
π‘₯ 2 + 4π‘₯ + 4
Le frazioni algebriche
Un rapporto tra due polinomi A e B, di cui B
non nullo, è detto frazione algebrica.
π‘₯+𝑦
π‘Ž βˆ’ 5𝑏
π‘₯+𝑦
π‘₯+𝑦 =
1
Le frazioni algebriche
Il denominatore di una frazione algebrica non
può essere nullo, dobbiamo quindi capire quali
valori fanno perdere significato all’espressione.
L’insieme dei valori per cui la frazione
algebrica ha significato (che non annullano il
denominatore) si chiama dominio.
Le frazioni algebriche
π‘₯+2
π‘₯
π‘₯+2
π‘₯βˆ’2
3
1 βˆ’ π‘Žπ‘
3
π‘₯2 βˆ’ 𝑦2
Le frazioni algebriche
Due frazioni algebriche sono equivalenti quando
assumono il medesimo valore per tutti i valori
per cui hanno entrambe significato.
π‘₯+2
π‘₯
π‘₯2 βˆ’ 4
π‘₯(π‘₯ βˆ’ 2)
3
π‘₯βˆ’π‘¦
3(π‘₯ βˆ’ 𝑦)
π‘₯2 βˆ’ 2π‘₯𝑦 + 𝑦2
Le frazioni algebriche
E’ possibile semplificare una frazione algebrica
dividendo numeratore e denominatore per uno
stesso termine non nullo.
π‘₯2 βˆ’ 4
(π‘₯ βˆ’ 2)(π‘₯ + 2)
=
π‘₯(π‘₯ βˆ’ 2)
π‘₯(π‘₯ βˆ’ 2)
π‘₯+2
π‘₯
3(π‘₯ βˆ’ 𝑦)
3(π‘₯ βˆ’ 𝑦)
=
2
2
π‘₯ βˆ’ 2π‘₯𝑦 + 𝑦
(π‘₯ βˆ’ 𝑦)2
3
π‘₯βˆ’π‘¦
𝒂+𝒃
𝒂+𝒄
5+3 3
β‰ 
5+7 7
π‘₯+𝑦
π‘Ž+𝑦
Le frazioni algebriche
Una frazione algebrica in numeratore e
denominatore hanno almeno un fattore comune si
dice riducibile.
Altrimenti si dice irriducibile.
E’ bene dividere numeratore e denominatore per il
loro MCD.
Dopo aver diviso per il MCD la frazione si dice
ridotta ai minimi termini.
Operazioni tra frazioni algebriche
Moltiplicazione
Il risultato è ancora una frazione algebrica avente
per numeratore il prodotto dei numeratori e per
denominatore il prodotto dei denominatori.
Per eseguire la moltiplicazione si deve:
β€’ Valutare il dominio delle frazioni
β€’ Eseguire il calcolo
β€’ Ridurre ai minimi termini
Operazioni tra frazioni algebriche
Moltiplicazione
3 2 2
2π‘₯ π‘¦π‘Ž 2 𝑏 𝑐 4π‘Ž3
βˆ™ 3 βˆ™
3
𝑏 𝑐
π‘₯ π‘Ž
𝑏
2
2
π‘₯2 βˆ’ 1
4π‘₯ βˆ’ 4
βˆ™ 2
π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯ βˆ’ 2π‘₯ + 1
Operazioni tra frazioni algebriche
Elevamento a potenza
L’esponente si applica sia al numeratore che al
denominatore.
Operazioni tra frazioni algebriche
Elevamento a potenza
2
βˆ’
π‘Žπ‘
2
βˆ’2
π‘₯ βˆ’1
π‘₯+2
2
Operazioni tra frazioni algebriche
Divisione
Data una frazione algebrica
P
,
Q
la sua inversa è
Q
P
quella frazione algebrica che moltiplicata per
la prima dà 1.
Il quoziente di due frazioni algebriche A e B, con
B non nulla, si calcola moltiplicando la prima
frazione per l’inverso della seconda.
Operazioni tra frazioni algebriche
Divisione
2
π‘₯+1
: 2
π‘₯βˆ’1 π‘₯ βˆ’1
3π‘₯
π‘₯2 + π‘₯
π‘₯βˆ’2
Operazioni tra frazioni algebriche
Somma e sottrazione
Si opera come nella somma di frazioni numeriche.
2
π‘₯+2
+ 2
π‘₯βˆ’1 π‘₯ βˆ’1
3π‘₯
2
βˆ’ 2
2
π‘₯ +π‘₯ π‘₯ βˆ’π‘₯βˆ’2
Esercizi
1
4𝑦
1
𝑦 2 + 2𝑦 + 1
+
+
:
2
2𝑦 + 1 1 βˆ’ 4𝑦
1 βˆ’ 2𝑦
1 βˆ’ 2𝑦
1
1
1
3
βˆ’
+
βˆ™ 3π‘Ž βˆ’ 1 :
+
3π‘Ž 3π‘Ž βˆ’ 2
π‘Ž 3π‘Ž βˆ’ 2
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3-Calcolo letterale