VALUTAZIONE DELLE AZIENDE
IN DISEQUILIBRIO ECONOMICO
A cura di:
Andrea Mainardi
Massimo Mazzuca
COSA SI INTENDE PER DISEQUILIBRIO
ECONOMICO?
PERDITA
REMUNERAZIONE NON
CONGRUA DEL CAPITALE
INVESTITO
QUAND’E’ CHE UN’AZIENDA E’ IN
PERDITA?
Quando presenta conti economici in cui, dopo aver operato le
opportune rettifiche, C > R quindi non è in grado di
presentare conti economici con margini positivi
RETTIFICHE: derivano da inflazione e riguardano congruità
fondo TFR, congruità fondo svalutazione crediti ecc…
 INFLAZIONE
Potrebbe nascondere le reali dimensioni della ricchezza
prodotta/distrutta
 REDDITO REALISTICO
-Verificare gli ammortamenti (devono consentire la
ricostruzione delle immobilizzazioni)
- Imputare utili/perdite derivanti da inflazione a passività e
disponibilità liquide
-Valorizzare le Rim.Fin. secondo il metodo LIFO
… una volta apportate le modifiche…
 L’azienda è in perdita (IRREVERSIBILE) o temporanea
difficoltà (REVERSIBILE)?
 Il disequilibrio economico è dovuto a cause aziendali,
settoriali o macroeconomiche?
 Con quale frequenza si ripeterà la perdita?
 L’azienda è conveniente risanarla?
PERDITE IRREVERSIBILI
 Non si valuta l’azienda in modo compatto, ma come insieme
di beni suscettibili di vendita separata per realizzare il miglior
prezzo di ciascuno
VALORE DI
LIQUIDAZIONE
AZIENDA RISANABILE
 La valutazione è più complessa.
La dottrina indica 4 modalità di valutazione
-metodo reddituale puro
W=R/i
W= R an┐i + P’k Vk
-metodo patrimoniale semplice W=K’
-metodo misto
-metodo patrimoniale complesso fondato sul going concern value
TEORIA DEL GOING CONCERN
VALUE
 Non solo BADWILL, ma anche:
- VALORE INCREMENTALE
-VALORE DELLA CORREZIONE REDDITUALE
- VALORE DEI BENI ACCESSORI
 VALORE INCREMENTALE : Valori Immateriali Positivi
N.B ≠ Goodwill
COSTO-OPPORTUNITA’
 VALORE DEI BENI ACCESSORI: mantengono il loro valore
 VALORE DELLA CORREZIONE REDDITUALE:
Periodo di tempo per raggiungere l’equilibrio in cui si
manifestano perdite (2-3 anni)
W=K’ + Val. Increment. + V.B.A. + V.C.R.
DISEQUILIBRIO ECONOMICO
 Quella situazione in cui un’azienda , pur non trovandosi in perdita,
non riesce a remunerare in maniera congrua il capitale proprio
investito
tasso di remunerazione < saggio ritenuto congruo
VALUTAZIONE DELLE AZIENDA IN
DISEQUILIBRIO ECONOMICO
W = K’ + (R - K’i) * a n┐i’
 K’ = PATRIMONIO NETTO RETTIFICATO; stimato con
patrimoniale semplice
il metodo
 R = REDDITO MEDIO NORMALE ATTESO;
 K’i = REMUNERAZIONE NORMALE DEL CAPITALE PROPRIO INVESTITO;
 n = PERIODO DI ATTUALIZZAZIONE DEL SOVRAREDDITO;
 i’ = TASSO DI ATTUALIZZAZIONE DEL SOVRAREDDITO(TASSO DI
CONGRUA REMUNERAZIONE)
N.B. W<= PN (Il Cap. economico NON PUO’
MAI SUPERARE il Cap. di funzionamento)
3 METODOLOGIE
1)
Rivalutazione totale dei cespiti ammortizzabili e
conseguentemente del PN, successivamente si calcola un valore
di badwill (ammortamento) che decurta il PN precedentemente
aumentato
2)
Rivalutazione controllata dei cespiti ammortizzabili
entro i limiti della capacità di reddito.(capacità adeguata a
coprire gli amm. e garantire la remunerazione del c.p.)
3)
Procedere in assenza di rivalutazione dei cespiti: si
prende in considerazione solo il capitale di funzionamento.
RIVALUTAZIONE TOTALE DEI CESPITI
STATO PATRIMONIALE
Immobilizzazioni 4000
Capitale netto
1500
Crediti
100
Fondo ammortamento
2000
Totale Attivo
4100
Debiti
600
Totale Passivo
4100
CONTO ECONOMICO
Costi d’esercizio 5500
Ammortamento
400
Utile d’esercizio
100
Totale
6000
Ricavi
6000
Totale
6000
Si supponga che il costo di ricostituzione netto delle immobilizzazioni sia pari a
4000 contro un valore contabile di 2000
STATO PATRIMONIALE RETTIFICATO
Immobilizzazioni 8000
Capitale netto
3500
Crediti
Fondo ammortamento
4000
100
Totale Attivo
8100
Debiti
600
Totale Passivo
8100
CONTO ECONOMICO POST-RIVALUTAZIONE
Costi d’esercizio
5500
Ammortamento
800
Totale
6300
Ricavi
6000
Perdita netta
300
Totale
6300
 Se
i congrua remunerazione =10%
R < iK’
DISEQUILIBRIO ECONOMICO imputabile ai maggiori
ammortamenti (-300 < 350)
dove: R=reddito medio normale atteso (in questo caso è una perdita)
i= tasso di congrua remunerazione
K’= patrimonio netto rettificato
 W = K’ + (R - K’i) * a n┐i’
W=3500+ (-300-0,1*3500) a 5┐10% = 1030
(1030<3500)
 Alcuni autori sostengono che invece di rivalutare tutti cespiti, con
conseguente rivalutazione del PN, e decurtare il PN rettificato
mediante l’individuazione di un maggior Badwill, “appare più
agevole controllare, e se del caso limitare, la
rivalutazione dei beni soggetti ad ammortamento”.
 Nella rivalutazione dei cespiti e i relativi ammortamenti bisogna
verificare che la capacità di reddito prospettica dell’azienda sia
adeguata a:
1)sopportare i maggiori ammortamenti
2) consentire una congrua remunerazione del cap.
investito
 L’obiettivo da perseguire è l’equilibrio tra:
- dimensione del capitale,
- redditività
- remunerazione del capitale investito
Per valutare il complesso aziendale NON si può fare riferimento al
valore di mercato dei cespiti, MA va considerata la redditività futura,
cioè il SISTEMA aziendale come fattori che interagiscono tra di loro
sinergicamente per raggiungere obiettivi prefissati e NON la somma
dei singoli beni rivalutati.
La dottrina suggerisce quindi di abbattere il pieno valore di costituzione
dei cespiti ammortizzabili e verificare, successivamente, che la capacità
di reddito sia adeguata a coprire gli ammortamenti e a garantire la
remunerazione congrua del Cap.Proprio investito.
RIVALUTAZIONE CONTROLLATA DEI
CESPITI
STATO PATRIMONIALE
Immobilizzazioni 4000
Capitale netto
1500
Crediti
100
Fondo ammortamento
2000
Totale Attivo
4100
Debiti
600
Totale Passivo
4100
CONTO ECONOMICO
Costi d’esercizio 5500
Ammortamento
400
Utile d’esercizio
100
Totale
6000
Ricavi
6000
Totale
6000
STATO PATRIMONIALE RETTIFICATO
Immobilizzazioni 8000
Capitale netto
Crediti
Fondo ammortamento
Totale Attivo
100
8100
3500
4000
Debiti
600
Totale Passivo
8100
CONTO ECONOMICO POST-RIVALUTAZIONE
Costi d’esercizio
5500
Ammortamento
800
Totale
6300
Ricavi
Perdita netta
Totale
6000
300
6300
Si suppone la durata delle immobilizzazioni 5 anni ed inoltre R e C
costanti
T1
T2
T3
T4
T5
TOT
Rivavi
6.000
6.000
6.000
6.000
6.000
30.000
Costi
5.500
5.500
5.500
5.500
5.500
27.500
500
500
500
500
2.500
Capacità di
reddito
500
CAPACITA’ DI REDDITO
2.500
AMMOR.TO IMMOBIL.
4.000
CAPACITA’ DI REDDITO
NEL QUINQUENNIO
- 1.500
PERDITA ANNUALE -1500 / 5 = - 300
REMUNERAZIONE CONGRUA DEL QUINQUENNIO= 1750 (3500x0,10x5)
 Occorre adottare quindi provvedimenti di risanamento; a tal fine si abbatte il valore del
cespite e corrispondentemente quello del capitale netto secondo le risultanze del
seguente sistema:
CAPACITÀ DI REDDITO = capacità di ammortamento + remunerazione
congrua del capitale proprio;
VALORE DELLE IMMOBILIZZAZIONI = capitale proprio + (valore contabile
valutato integralmente dei cespiti ammortizzabili – capitale netto rivalutato
integralmente)
Dove ho:
CAPACITÀ DI REDDITO = 2500;
REMUNERAZIONE CONGRUA = 10 % * t * capitale proprio
t = 5 anni
Capitale proprio = X
Capacità di ammortamento = Valore delle immobilizzazioni = Y
SOSTITUENDO
 2500 = capacità di ammortamento + 10% * 5 * capitale proprio;
 Valore delle immobilizzazioni = capitale proprio + (4000– 3500);
RISOLVENDO IL SISTEMA
 2500 = capitale proprio + 500 + 10% * 5 * capitale proprio;
 2500 – 500 = capitale proprio + 10% * 5 * capitale proprio;
 2000 = capitale proprio (1+ 10% * 5);
 Capitale proprio = (2000) / (1,5) = 1334;
 Immobilizzazioni = 1334 + 500 = 1834
•La nuova situazione patrimoniale post provvedimenti di risanamento
può essere cosi sintetizzata
STATO PATRIMONIALE
Immobilizzazioni 1834
Crediti
100
Totale Attivo
1934
Capitale netto
Debiti
Totale Passivo
1334
600
1934
PASSO SUCCESSIVO:
Verificare se è stato raggiunto il duplice obiettivo:
•Garantire una congrua remunerazione del capitale proprio
investito;
• Coprire gli ammortamenti.
CAPACITÀ DI REDDITO
2.500 -
AMMORTAMENTO DEI CESPITI
1.834 =
REMUNERANZA CONGRUA PER 5 ANNI
666
• REDDITO DI CIASCUN PERIODO AMMINISTRATIVO  666 / 5 = 133.2
• Per verificare se l’obiettivo di assicurare la remunerazione del 10% è stato raggiunto è
sufficiente rapportare:
ROE = REDDITO D ’ ESERCIZIO
CAPITALE PROPRIO
(nel nostro caso 133,2 / 1334 =10% c.a.) [9,985]
Così operando abbiamo assicurato una remunerazione congrua al proprio
capitale investito!!!
(Bisogna considerare che in condizioni di disequilibrio economico l’azienda non può avere
un capitale economico > capitale di funzionamento; al limite possono coincidere.)
ASSENZA DI RIVALUTAZIONE DEI
CESPITI
•Il risultato che si ottiene con questo procedimento è il medesimo che si otterrebbe
utilizzando il metodo della rivalutazione parziale dei cespiti
STATO PATRIMONIALE
Immobilizzazioni 4000
Capitale netto
1500
Crediti
100
Fondo ammortamento
2000
Totale Attivo
4100
Debiti
600
Totale Passivo
4100
CONTO ECONOMICO
Costi d’esercizio 5500
Ammortamento
400
Utile d’esercizio
100
Totale
6000
Ricavi
6000
Totale
6000
T1
T2
T3
T4
T5
TOT
Rivavi
6.000
6.000
6.000
6.000
6.000
30.000
Costi
5.500
5.500
5.500
5.500
5.500
27.500
500
500
500
500
2.500
Capacità di
reddito
500
CAPACITA’ DI REDDITO
2.500
AMMOR.TO IMMOBIL.
2.000
CAPACITA’ DI REDDITO
NEL QUINQUENNIO
500
UTILE ANNUALE 500/ 5 = 100
REMUNERAZIONE CONGRUA DEL QUINQUENNIO = 750 (1500x0,10x5)
750>500 QUINDI NON RIESCO A REMUNERARE CONGRUAMENTE IL CAP.
PROPRIO!
Se alla fine dei 5 anni io voglio ottenere il 10% del capitale
investito e quindi 750 (1500x0,10x5), e ho un reddito
complessivo di 2500 a fronte di una quota complessiva di
ammortamento di 2000 si aprono due strade:
 Decido di non ottenere una remunerazione del 10 % e cosi
facendo prendo complessivamente solo 500 e non più 750
ma coprendo gli ammortamenti
 Oppure se decido di ottenere una congrua remunerazione
del 10% e quindi 750 alla fine dei 5 anni, non coprendo però
totalmente i costi di ammortamento per 250 cioè copro solo
1750 su 2000  2500-750 =1750 che sarà la quota che
destino per coprire parzialmente gli ammortamenti!!
 Occorre adottare quindi provvedimenti di risanamento e come detto per il
caso precedente, si può far riferimento al seguente sistema:
CAPACITÀ DI REDDITO = capacità di ammortamento + remunerazione
congrua del capitale proprio;
VALORE DELLE IMMOBILIZZAZIONI = capitale proprio + (valore contabile
valutato integralmente dei cespiti ammortizzabili – capitale netto rivalutato
integralmente)
Dove ho:
CAPACITÀ DI REDDITO = 2500;
REMUNERAZIONE CONGRUA = 10 % * t * capitale proprio
t = 5 anni
Capitale proprio = X
Capacità di ammortamento = Valore delle immobilizzazioni = Y
SOSTITUENDO
 2500 = capacità di ammortamento + 10% * 5 * capitale proprio;
 Valore delle immobilizzazioni = capitale proprio + (2000– 1500);
RISOLVENDO IL SISTEMA
 2500 = capitale proprio + 500 + 10% * 5 * capitale proprio;
 2500 – 500 = capitale proprio + 10% * 5 * capitale proprio;
 2000 = capitale proprio (1+ 10% * 5);
 Capitale proprio = (2000) / (1,5) = 1334;
 Immobilizzazioni = 1334 + 500 = 1834
•La nuova situazione patrimoniale post provvedimenti di risanamento
può essere cosi sintetizzata
STATO PATRIMONIALE
Immobilizzazioni 1834
Crediti
100
Totale Attivo
1934
Capitale netto
Debiti
Totale Passivo
1334
600
1934
OSSERVIAMO CHE I RISULTATI DEI DUE CASI, CON
RIVALUTAZIONE PARZIALE E SENZA RIVALUTAZIONE,
SONO ESATTAMENTE UGUALI!!!!
CONCLUSIONE
 Risulta conveniente effettuare la valutazione del capitale
economico dell’azienda in disequilibrio economico operando
sul capitale di funzionamento, evitando le lunghe e costose
perizie estimative del valore di ricostruzione dei cespiti
ammortizzabili.
Scarica

disequilibrio economico - Dipartimento di Economia