Quadro istituzionale Unione
Europea
 Consiglio europeo
 Parlamento europeo
 Consiglio dell’Unione
 Commissione europea
 Corte di Giustizia
 Corte dei Conti
Parlamento europeo
 Poteri legislativi
 Poteri di bilancio
 Poteri di controllo
Storia Parlamento europeo
 1952 Nasce come Assemblea Comune della CECA, con sede a Strasburgo.
Conta 78 membri indicati dai governi degli allora 6 stati membri, previa
consultazione dei rispettivi parlamenti nazionali.
 1962 L’Assemblea muta nome in Parlamento europeo, che dal 1 gennaio
1973 lievita a 198 membri per l’entrata di Danimarca, Regno Unito e
Irlanda.
 1976 Il Consiglio europeo decide a Bruxelles di rendere il Parlamento
europeo eleggibile a suffragio universale diretto. Il testo entra in vigore nel
luglio 1978 e le prime elezioni vengono celebrate nel giugno 1979. I
membri passano a quota 410.
 1984-2009 I membri dell’Europarlamento crescono di numero e
raggiungono il picchio dei 782 (2007). Nel 2009 è stata applicata una
riduzione a 736 membri come previsto dal Trattato di Nizza.
Risoluzione su un’azione volta a
ravvicinare il diritto privato degli
Stati membri
Armonizzazione diritto privato
sostanziale
Considerazioni
 La Comunità ha finora proceduto all’armonizzazione di numerose
singole parti del diritto privato ma non dell’intera branca e la forma
di armonizzazione più consona a soddisfare le esigenze di natura
giuridica della Comunità nel campo del diritto privato è
l’unificazione delle sue maggiori branche.
 l’armonizzazione di singole parti del diritto privato non basta a far
fronte alle esigenze e alle aspettative del mercato unico e senza
confini venutosi a formare soprattutto in seguito all’adozione
dell’Atto unico
 le disposizioni del trattato di Roma e dell’Atto unico forniscono
pieno fondamento giuridico all’obiettivo perseguito con la presente
Richieste
 si dia inizio agli indispensabili lavori preparatori preliminari




all’eleborazione di un codice europeo comune del diritto privato invitando
gli Stati membri a dichiarare, una volta portati a termine i relativi negoziati,
se intendono partecipare alla progettata unificazione
sia costituito, previ negoziati tra gli Stati membri che accettano in linea di
principio l’unificazione, un comitato di esperti del ramo incaricato di fissare
le priorità e di organizzare l’insieme dei lavori di unificazione del diritto
privato dei vari paesi
siano potenziati i centri di studi di diritto comparato esistenti nella Comunità
e, in generale, incentivati i tentativi di codificazione
siano stanziate e attivate le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione
di quanto precede
incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio,
alla Commissione e agli Stati membri
Risoluzione sull’armonizzazione
di taluni settori di diritto privato
negli stati membri
Considerazioni
 Considerando che la Comunità ha già proceduto all’armonizzazione
di taluni settori del diritto privato
 Considerando che il Parlamento ha chiesto, nella propria risoluzione
del 26 maggio 1989 su un’azione volta a ravvicinare il diritto privato
degli Stati membri, l’avvio dei lavori preparatori necessari alla
stesura di un Codice comune europeo di diritto privato
 Considerando che la Commissione non ha ancora svolto detti lavori
preparatori
 Considerando che un’armonizzazione progressiva di taluni settori di
diritto privato è essenziale per la realizzazione del mercato interno
Richieste
 Chiede alla Commissione di avviare i lavori sulla possibilità di elaborare un




Codice comune europeo di diritto privato
Chiede l’insediamento di una commissione composta di studiosi di chiara
fama che presenti proposte in ordine alle priorità di un’armonizzazione
parziale a breve termine e di un’armonizzazione più completa a lungo
termine
E’ del parere che l’Unione possa promuovere l’armonizzazione e
l’unificazione sul piano mondiale o europeo nell’ambito di organizzazioni
come UNIDROIT, UNCITRAL e Consiglio d’Europa.
Ritiene opportuno continuare a sostenere la “Commissione sul diritto
contrattuale europeo”, meglio conosciuta come “Commissione Lando”, nei
suoi lavori per l’armonizzazione del diritto contrattuale
Incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio,
alla Commissione e ai governi degli Stati membri
Problematiche codificazione
 Differenza tra civil law e common law
 Fonti degli Stati membri diverse tra di loro
Perché codificare?
 Libertà di scelta
 Creazione di uno spazio giuridico unitario
 Minimizzare i costi in vista della realizzazione del
mercato interno
 Semplificazione delle regole giuridiche
Ravvicinamento del diritto civile e
commerciale degli Stati membri
Considerazioni
 Considerando che le tradizioni giuridiche dei popoli
d’Europa mostrano sostanzialmente più affinità che
differenze
 Considerando che il mercato interno creato dall’Unione
Europea rappresenta senza alcun dubbio un notevole
successo sotto il profilo economico
Osservazioni sulla situazione
iniziale
 Le direttive in materia di diritto civile non sono
armonizzate in modo ottimale
Valutazione dei futuri sviluppi
 Si ritiene che l’applicazione di diverse normative
nazionali ed europee debba essere armonizzata
coerentemente
Osservazioni sulla
comunicazione della
Commissione COM (2001) 398
Considerazioni
 Le diversità delle normative degli Stati membri portano ad
un mal funzionamento del mercato interno
 Maggiore coerenza nel diritto contrattuale europeo si
ottiene attraverso iniziative concrete nel contesto di un
calendario dettagliato e con l’utilizzazione di una
terminologia comune
Parlamento europeo accoglie
favorevolmente il fatto che un piano
d’azione avvii una terminologia comune
nell’ambito di un “quadro comune di
riferimento”
Le richieste del Parlamento europeo
 Abbreviare i tempi di elaborazione del “quadro comune di
riferimento”
 Iniziative concrete per attuazione Piano d’azione
Passi da compiere
 Fissazione di uno strumento opzionale
 Elaborazione di un corpus di regole
 Applicazione pratica del “quadro comune di riferimento”
nelle procedure arbitrali
 Pubblicare “quadro comune di riferimento” in tutte le
lingue comunitarie
Critiche alla Commissione
 Creazione di un sito web non è necessaria per avviare
“quadro comune di riferimento”
 Commercio elettronico non ha trovato un posto sufficiente
nel piano d’azione
 Mancanza di azioni tempestive per mettere a punto
strumenti opzionali nei settori delle transazioni dei
consumatori e delle assicurazioni
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Presentazione Risoluzioni Parlamento 1989-2003