Don Ricciotti Saurino
Confessarsi perché?
di Bruno Forte
Ed. San Paolo 2006
Seconda parte
Il Padre ci fa liberi

Luca 15,11-38

La così detta parabola del
“Figliol prodigo”,
meglio chiamata

Del “Padre Misericordioso”
3 personaggi che interagiscono ognuno a suo
modo
Il Padre che è il protagonista
Il figlio minore
Il figlio maggiore

E’ il Padre che accoglie il figlio pentito come
Dio Padre accoglie il peccatore pentito e lo
libera dalla schiavitù del peccato.

Nel Padre si riconosce subito la figura di Dio
Padre che Gesù è venuto ad annunciare e alla
cui casa siamo chiamati a ritornare.







Il Dio di Gesù ha queste sei
caratteristiche:
Umiltà
Speranza
Amore materno
Coraggio
Gioia
Sofferenza

Umiltà:
Non oppone resistenza alle scelte del figlio
Cede la parte di eredità assecondando il suo
desiderio
Non fa riferimento alla TORAH
Lo aspetta con infinita umiltà:
Dio si fa piccolo per fare spazio
Si ritrae perché noi possiamo esistere
Non salva contro la nostra volontà
Limita la Sua Onnipotenza alla soglia
della persona da Lui creata.

Speranza:
Aspetta il ritorno del figlio
Scruta l’orizzonte nella speranza
L’umiltà è fare spazio, la speranza
è proiettarsi verso l’altro
Un Dio che sa attendere nel desiderio di
far festa per il ritorno.

Amore materno:
Abbandonato dal figlio, il padre
continua ad amarlo aldilà del suo rifiuto.
“Gli corse incontro”:
Coraggio dell’amore di Dio:
scandalo per la mentalità semitica per la
quale il padre deve avere un comportamento:
solenne
ieratico.
Un padre non ha paura di perdere la dignità.
L’autorità non sta nella distanza,
ma nell’amore!

Gioia:
del Padre che ritrova un figlio:
lo abbraccia
lo bacia
chiama i servi perché portino:
il vestito
l’anello
i calzari
ammazzino il vitello grasso
E’ la festa del cielo per un peccatore pentito.
E’ la gioia che è passata attraverso la sofferenza!

Sofferenza:
Non è un Dio impassibile davanti alla
sofferenza del mondo.
Un Dio capace di soffrire per amore
della creatura.
“Era morto”: aveva distrutto se stesso.
“Era perduto”: si era allontanato da lui.

I due figli:
Il figlio più giovane… la storia di un ritorno.
La storia di chi vuole gestire le sua vita
per conto proprio.
Di chi non vuole che il padre entri nella gestione della
propria vita.
E’ il peccato di ricchezza: vuole mettersi al posto di
Dio e gestire da sé.
Lo sperpero della ricchezza gli farà sperimentare la
degradazione totale.
Fino a quando comprende che gestire la vita da sé
significa non vivere…
comincia la conversione…


I Tappa:
Esilio esteriore
La conversione inizia
da una molla egoistica
“si sta male e si
vorrebbe stare meglio”
“…in casa di mio
padre…”

Patria dell’amore:
Ricordo della casa paterna
dove c’è abbondanza
perfino per quelli
che non sono figli!

III Tappa: Esilio interiore
Oltre a riconoscere l’esilio esteriore è importante
capire che la radice del male è la separazione da
Dio.

IV Tappa: No, al passato e sì al futuro di
Dio!
Credere che è possibile una vita nuova!
Come Pietro.
E non come Giuda.

V Tappa: andare effettivamente dal padre.
Solo così il desiderio diventa capacità di cambiare
vita…
Il figlio si mette a disposizione del padre…
…gli affida la sua vita…
La vera libertà è vivere per il padre nella povertà del
cuore e della vita…

Il figlio maggiore:
La vicinanza fisica e la vicinanza del cuore: si può
stare tutta la vita nella casa di Dio e non amarLo.
Egli:
Non perdona al Padre di aver perdonato il figlio.
Vuole farsi arbitro del bene e del male.
Vuole gestire la vita.
Il padre si umilia ancora una volta e lo invita ad
abbandonare la logica del merito e del profitto
per accettare quella dell’amore.

Esame di coscienza:
1°- Non avrai altro Dio all’infuori di me:
Nella mia vita Dio occupa il primo posto?
Rifiuto altri idoli come il denaro, il potere, le superstizioni?
Prego ed ascolto con fede la sua Parola?
2 – Non pronunciare il nome di Dio invano:
Rispetto il nome santo di Dio?
Benedico Dio in ogni atto?
Mi affido con umiltà e fiducia alla guida dei Pastori?
Nutro ed approfondisco la mia vita di fede?
3 – Ricordati di santificare le feste:
Partecipo all’Eucaristia alla Domenica e
negli altri giorni sacri al Signore?
Mi preparo alla liturgia festiva
con la preghiera?
Santifico il giorno di festa
con gesti d’amore verso i bisognosi?
4 – Onora
tuo padre e tua madre:
Porto amore e rispetto per coloro
che mi hanno dato la vita?
Li aiuto nelle difficoltà,
nelle malattie, nelle indigenze?
5 – Non
uccidere:
Rispetto la vita in tutti i suoi aspetti?
Rifiuto l’aborto, l’eutanasia, il suicidio?
Ho fatto male a qualcuno
con l’intenzione di farlo?
6 – Non
commettere atti impuri:
9 – Non desiderare la donna del tuo
prossimo:
Sono casto nei pensieri
e nelle azioni?
Rispetto la dignità
della persona?
Avverso l’adulterio,
la prostituzione,
la pornografia,
gli strupi?
– Non
rubare:
10 – Non desiderare la roba d’altri:
7
Sono onesto nel lavoro e nei rapporti con gli altri?
Sono invidioso del bene degli altri?
Condanno lo sfruttamento dei lavoratori, l’usura?
8 – Non dire falsa
testimonianza:
Sono sincero e leale in ogni mia parola ed azione?
Condanno le bugie, gli spergiuri,
le calunnie e le maldicenze?
I passi per una buona
confessione sono:
Attento esame di coscienza.
Pentimento dei propri peccati.
Confessione.
Assoluzione impartita dal Sacerdote.
fine
Scarica

Confessarsi perché?