Sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro
Evoluzione del sistema di
protezione e prevenzione
 Nelle aree industrializzate del nostro pianeta, l’approccio ai
problemi della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di
lavoro è andato evolvendo nel corso degli ultimi 50 anni in
relazione ai corrispondenti cambiamenti economicosociali. Dalla metà del secolo scorso, infatti, il mondo del
lavoro delle società avanzate ha avuto un’evoluzione
incessante, e per certi versi vertiginosa, dovuta alla
massiccia introduzione di nuove tecnologie e di processi di
automazione delle attività. Gli anni che vanno dal ’50 al ’70
sono caratterizzati da un lato da una produzione
industriale impostata secondo il modello fordista (la
cosiddetta “organizzazione scientifica del lavoro”),
dall’altro da una crescente domanda di beni di consumo.
Evoluzione del sistema di
protezione e prevenzione
 Sono gli anni in cui si diffonde un livello di prosperità
senza precedenti, grazie ad una congiuntura
economica favorevole e allo sviluppo della produzione
in serie per i mercati di massa.
L’attenzione e
l’intervento al problema della nocività del lavoro
costituivano impegno agevole stante la rigidità delle
modalità e delle funzioni lavorative imposte dal
modello fordista, funzionali al livello tecnologico che
lo caratterizzava. Quella rigidità si riverberava
sull’intero ciclo del lavoro e ne determinava
connotazioni di fatica e di rischio individuabili in
modo sufficientemente agevole e rigoroso.
Evoluzione del sistema di
protezione e prevenzione
In questa fase l’intervento in materia di prevenzione è stato
connotato da una normazione separata che distingueva tra:
prevenzione tecnica relativa ai requisiti di sicurezza e
manutenzione delle macchine, degli impianti e dei prodotti,
incluse le attrezzature di lavoro;
prevenzione igienico-ambientale relativa alla conoscenza ed
al controllo degli agenti chimici (polveri, acidi, solventi, ecc.) e
fisici (radiazioni, rumore, ecc.) negli ambienti di lavoro
nonché alle problematiche relative all’emissione ed immissione
nell’aria, nell’acqua e nel terreno di sostanze pericolose;
prevenzione sanitaria con un approccio di tipo risarcitorio più
che genuinamente preventivo e quindi più sulla conoscenza e sul
controllo dei danni che sulla conoscenza e sul controllo dei
rischi.
Evoluzione del sistema di
protezione e prevenzione
 Dalla fine degli anni ’70, l’introduzione della macchina a
controllo numerico (computer) ha innescato un ulteriore
processo di profonda mutazione dell’intero sistema produttivo.
La grande concentrazione di macchine e impianti, che
caratterizzava la fabbrica del precedente ciclo, è stata scorporata
e ridistribuita su un reticolo di unità aziendali di piccola-media
grandezza, diffuse su una dimensione territoriale comprendente
via via l’intero pianeta. Tuttavia il solo impiego di nuove
tecnologie non esaurisce il quadro della trasformazione. È la
concezione stessa della gestione delle attività produttive che
subisce un notevole cambiamento, dovendo rispondere ai nuovi
stimoli offerti sia dai cambiamenti tecnologici, dall’innovazione
delle macchine e delle attrezzature, sia dalla crescente
globalizzazione dei mercati.
Evoluzione del sistema di
protezione e prevenzione
 Ma il rapido succedersi delle innovazioni tecnologico-produttive, se da un lato
porta ad un sostanziale miglioramento sotto il profilo produttivo e gestionale,
dall’altro risente di carenze progettuali ed organizzative necessarie per il
processo di adattamento ed adeguamento degli operatori ai nuovi modelli
produttivi, con il conseguente elevato incremento
degli infortuni sul lavoro.
L’organizzazione del lavoro sempre più richiede un coinvolgimento ed una
partecipazione attiva dei lavoratori (crescita degli skill cognitivi e relazionali in
luogo di quelli manuali) e nello stesso tempo una loro maggiore flessibilità
(nuovi profili professionali, aumento dei modelli di prestazioni articolate e
modulari, lavori stagionali e part time, ecc.). In questo periodo sono gli stessi
lavoratori che, cominciando a percepire la parcellizzazione del lavoro ed i ritmi
imposti dalla tecnologia quali fattori che influiscono sul loro logoramento
fisico e psichico, intraprendono, attraverso le organizzazioni sindacali, le prime
rivendicazioni sull’ambiente di lavoro affinché siano eliminate quelle
condizioni che accentuano i rischi di eventi dannosi e di malattie professionali.
Evoluzione del sistema di
protezione e prevenzione
 Parallelamente al progresso tecnologico, nelle società
avanzate va aumentando sia l’aspettativa di vita
dell’individuo sia l’attenzione alla qualità della vita nel
suo complesso, determinando una modifica della
percezione stessa della salute.
 Quest’ultima, infatti, è andata
assumendo
un’accezione positiva, quale completo stato di
benessere fisico, mentale e sociale, piuttosto che
negativa, quale assenza di patologie.
L’Unione Europea in materia di
sicurezza sul lavoro
 L’Unione Europea nel 1987 adotta l’Atto unico europeo con
cui riforma i Trattati di Roma del ’57 ed inserisce a pieno
titolo nella filosofia della Comunità i problemi del lavoro e
della sua tutela. Le più significative modifiche in tal senso
sono state apportate agli articoli 100 e 118 che dispongono
che: le proposte della Commissione in materia di sanità,
sicurezza e protezione dell’ambiente e dei consumatori si
basino su un “livello di protezione adeguata” .
 Gli Stati membri della U.E. si impegnano a promuovere il
miglioramento dell’ambiente di lavoro per tutelare la
sicurezza e la salute dei lavoratori, fissando come obiettivo
dei singoli Paesi l’armonizzazione, in una prospettiva di
progresso delle condizioni esistenti in tale campo;
L’Italia in materia di sicurezza sul
lavoro
 L’Italia ratifica tale provvedimento con il D.legislt. 626/94,
in cui si evince la nuova filosofia della normativa che non è
più quella di evitare gli infortuni sul lavoro, bensì quello di
stare bene nel luogo di lavoro e non solo non farsi male.
 La nuova normativa infatti non è una semplice elencazione
di mezzi e di metodi antinfortunistici, ma un costrutto di
indicazioni tali da consentire l’ingresso di una vera e
propria cultura del benessere nell’ambiente di lavoro.
 La suddetta Legge contiene alcune parole chiave la cui
ossessiva ripetizione delinea l’importanza di alcuni concetti
quali la formazione e l’informazione.
Il nuovo impianto normativo
 Il sistema introdotto prevede una programmazione della
prevenzione sostanzialmente divisibile in due fattispecie:
 Per quanto riguarda i macchinari e l’ambiente di lavoro si valuta
quali possano essere i rischi potenziali cercando di prevenirli ed
eliminarli alla fonte;
 Per quanto riguarda i lavoratori, il concetto espresso dalla norma
è quello che gli stessi debbano essere oggetto di formazione ed
informazione cercando di eliminare ,per quanto possibile, il
rischio del danno alla salute, limitando il numero di persone
esposte ai rischi non del tutto eliminabili effettuando controlli
medici periodici, verificando l’opportuna collocazione della
segnaletica e dotando i lavoratori di dispositivi individuali e
generali di protezione.
I soggetti responsabili per la SPP
lavoratore
RLS
Datore
di
lavoro
medico
competente
responsabile
del SPP
I soggetti responsabili per la SPP
 Il D.legislativo 626/94 si applica a tutti i settori di attività






sia privati che pubblici comprese le unità con un solo
lavoratore.
Prevede un coinvolgimento attivo di 5 soggetti ben definiti
che devono cooperare insieme ognuno secondo il proprio
ruolo:
Il datore di lavoro,
il lavoratore,
il responsabile del servizio di prevenzione e protezione,
il medico competente,
il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
I soggetti responsabili per la SPP
 Il datore di lavoro:è il titolare del rapporto di lavoro,
nonché il responsabile della salvaguardia della sicurezza e
della salute dei lavoratori. Istituisce il servizio di
Prevenzione e protezione, inoltre ha l’obbligo di rispettare i
“principi ergonomici” nella implementazione dei posti di
lavoro e nei metodi di lavoro. Convoca almeno una volta
l’anno una riunione per valutare la relazione sui rischi ed i
piani di prevenzione. Garantisce al R.L.S. l’accesso ai luoghi
di lavoro e gli strumenti ed i permessi necessari alla sua
attività. Assicura una adeguata formazione ai lavoratori e li
informa dei rischi a cui sono esposti. Inoltre deve fornire ai
propri collaboratori i dispositivi di protezione individuali
(es. casco..) e collocare nel posto di lavoro i dispositivi di
protezione generali (es. estintore..)
I soggetti responsabili per la SPP
 Il lavoratore: è la persona che presta la sua attività alle
dipendenze di un datore di lavoro osservando e
pretendendo l’applicazione delle disposizioni utili a
proteggere la salute e la sicurezza propria e quella delle
persone presenti nei luoghi di lavoro; deve usare
correttamente le apparecchiature, gli attrezzi, i mezzi
di trasporto e i dispositivi di sicurezza e inoltre deve
segnalare eventuali anomalie nell’utilizzo degli
strumenti e mezzi di protezione.
I soggetti responsabili per la SPP
 Il Responsabile del servizio di Prevenzione e
protezione:
 è l’incaricato dal datore di lavoro per finalizzare le
attività di prevenzione; individua i fattori di rischio;
 elabora le procedure di sicurezza ;
 propone i programmi di formazione e informazione
dei lavoratori;
 partecipa alle consultazioni in materia di tutela della
salute e della sicurezza.
I soggetti responsabili per la SPP
 Il Medico competente:
 è specializzato in medicina del lavoro;
 ha la responsabilità della sorveglianza sanitaria;
 Svolge accertamenti preventivi per constatare l’assenza
di nocività nelle attività lavorative;
 Svolge accertamenti periodici e informa i lavoratori sul
contenuto e sui risultati degli accertamenti clinici e
strumentali.
I soggetti responsabili per la SPP
 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza:
 è la persona eletta dai lavoratori per la salute e la sicurezza




durante il lavoro;
ha diritto di accesso in tutti i luoghi di lavoro e di essere
consultato preventivamente dall’azienda sulla valutazione
dei rischi e sui programmi di prevenzione;
raccoglie le osservazioni e le segnalazioni dei lavoratori
facendole presenti all’azienda;
partecipa alla riunione periodica e formula osservazioni;
può fare ricorso alle autorità competenti se ritiene non
idonee le protezioni adottate.
Finalità della norma
 L’intero impianto normativo mira ad evitare o,
quantomeno, a contenere i casi di infortunio e
malattia professionale, che oltre ad essere fonte di
forte disagio per il lavoratore e dei suoi familiari tende
ad essere anche un costo per la collettività tutta.
Definizione di infortunio e di
malattia professionale
 L’infortunio è un evento sfavorevole, caratterizzato
dall’accidentalità del fatto e dalla sua imprevedibilità e
inevitabilità nelle circostanze di tempo, luogo e di
modo nelle quali si è verificato.
Definizione di infortunio e di
malattia professionale
 Si considera malattia professionale quella contratta
nell’esercizio e a causa del processo produttivo in cui è
inserito il lavoratore.
 La malattia professionale è provocata da meccanismi
lesivi molto diluiti nel tempo, perciò diventa
fondamentale individuare un preciso rapporto di causa
ed effetto tra la malattia e il lavoro svolto (cosiddetto
nesso eziologico)
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