Dott. Annalisa Bellesi PEDAGOGISTA CLINICO AREA MOTORIA Interazione delle funzioni Emotive Affettive Relazionali Cognitive Motivazionali Dimensioni Aree Funzioni Corporea Motoria Motorie Unità basiche del movimento: Strisciare Gattonare Camminare Correre Rotolare Piegare Arrampicarsi Prensione (afferarre) Lanciare Addurre /abdurre Ruotare Circondurre Psicomotorie Controllo del rilassamento tonico Controllo della respirazione Organizzazione spazio temporale Equilibrio Coordinazione dinamica generale Coordinazione dinamica segmentaria Lateralizzazione Schema corporeo Biologica Organica Apparati: requisiti organici del movimento Schemi motori di base Schemi = rappresentazioni mentali del movimento, automatismi appresi e registrati neurologicamente Di base= 1. filogeneticamente determinati (specie umana); 2. atto motorio è costituito dalla riorganizzazione nel tempo e nello spazio delle unità basiche. Statici Dinamici Predisposti al Tetradimensionali mantenimento della posizione corporea nello spazio in relazione alla forza di gravità tridimensionali 3 dimensioni dello spazio= lunghezza, larghezza, profondità + tempo Schemi psicomotori Direttamente collegati al sistema nervoso centrale Organizzano e coordinano e combinano le unità basiche del movimento Schemi motori assimilati devono essere riorganizzati in funzione dei problemi che impone il nuovo ambiente Movimento «Prodotto del sistema osseo muscolare e nervoso» P.Taiti «Fenomeno psichico espresso con il corpo» P.Vayer Processo costruttivo Movimento Sensazione Percezione Rapporto sensoriale tra soggetto e mondo esterno Momento intellettivo Selezione , riconoscimento e integrazione delle informazioni Progettazione Ideazione Scopi dell’azione Programmazione Attivazione dei muscoli Corteccia motoria Movimento CAPACITÀ MOTORIE Capacità condizionali forza Mobilità articolare o flessibilità resistenza velocità Capacità coordinative generali La mobilità articolare o flessibilità presenta elementi comuni alle capacità condizionali e coordinative. speciali LE CAPACITÀ COORDINATIVE Le Capacità Coordinative permettono di: ORGANIZZARE REGOLARE CONTROLLARE il MOVIMENTO Si basano su condizioni neurologiche, fisiologiche e psicologiche. LE CAPACITÀ COORDINATIVE LE CAPACITÀ COORDINATIVE SI DIVIDONO IN : GENERALI SPECIALI CAPACITÀ COORDINATIVE GENERALI APPRENDIMENTO MOTORIO CONTROLLO e DIREZIONE DEL MOVIMENTO ADATTAMENTO e TRASFORMAZIONE DEL MOVIMENTO CAPACITÀ COORDINATIVE SPECIALI ORIENTAMENTO gestire la posizione e il movimento del corpo nello spazio ACCOPPIAMENTO e COMBINAZIONE di schemi motori (es: corsa + salto) DIFFERENZIAZIONE CINESTETICA del movimento (quanto forte? Quanto rapido?) TRASFORMAZIONE riorganizzare un movimento già in attuazione EQUILIBRIO mantenere il corpo in postura d’equilibrio ANTICIPAZIONE (data dall’esperienza) REAZIONE reagire a stimoli RITMIZZAZIONE eseguendo azioni motorie organizzare cronologicamente adeguate le contrazioni muscolari UNA BUONA COORDINAZIONE MOTORIA NASCE... da uno schema corporeo ben strutturato dal possesso di tanti schemi motori di base da analizzatori che funzionano bene (senso-percezione) LO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE avviene in modo naturale e secondo l’opinione generale quattro sono i periodi importanti: 0-1 anno: fase della motricità riflessa; 1-2 anni: fase della motricità grezza; 2-6 anni: fase della motricità fondamentale, di base; 7-14 anni: fase della motricità sportiva. LO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE Dalle capacità coordinative dipende la CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO DEFINIZIONE Capacità di modulare lo stato di contrazione e decontrazione del muscolo regolato dal CONTROLLO sistema nervoso DEL centrale e che non RILASSAMENT scompare O TONICO nell’inattività. E’ strettamente legato all’emotività/affettività . ▪ 2-3 anni stadio proiettivo: attività tonica calibrata in funzione dell’obbiettivo che vuole raggiungere (controllo tonico della mimica facciale). Imparare a modulare il tono : fase di attività ad una di inattività 1) mantiene la posizione di rilassamento 2) rilassamento globale 3) rilassamento segmentale, decontrazione della muscolatura a livello segmentale, (osservatore sente se gli arti dei bambini non oppongono resistenza alla forza di gravità) 4) ipericinesia (quando è a terra non alza braccia, gambe, testa, rimane nella postazione fino a quando l’esercizio non è terminato) 5) rispetta gli ordini di via e stop dati dall’osservatore passaggio fluido da uno stato di ipertono ad uno di ipotono, da uno di attività ad uno di inattività 6. Processo che CONTROLL assicura l’apporto O DELLA di ossigeno RESPIRAZI all’organismo ONE tramite il ciclico alternarsi della fase inspiratoria ed espiratoria che normalmente avviene in modo automatico e autonomo. Il controllo della respirazione è un processo che si basa sull’esatta coordinazione di queste due fasi. Proietti, Soraci , Trandafilo, Vayer: ▪ Alla nascita è un automatismo innato ▪ Età prescolare: respirazione nasaleboccale con uso prevalente del naso ▪ Attraverso la maturazione o un’educazione psicomotoria si acquisisce il controllo della respirazione toracica-media ed infine respirazione addominalediaframmatica 1) inspira con il naso 2) espira con la bocca 3) la pancia si gonfia con inspirazione (naso) e si sgonfia con espirazione (bocca) 4) trattiene e controlla l’atto inspiratorio e espiratorio immettendo e espellendo aria lentamente o velocemente 5) respirazione media o bassa (non vengono sollevate le spalle, non viene contratto l’addome, si gonfia la pancia e non il torace) 6) Tipo di respirazione Capacità coordinativa speciale rispetto CONTROLLO alla forza di EQUILIBRIO gravità; risulta essere l’esito della ricerca dell’esatta posizione del corpo nella statica e nel movimento. Tre forme: statico, dinamico, statico-dinamico Procede in direzione cefalo – caudale (dal capo- agli arti): ▪ 3-5 mesi: equilibrio del capo ▪ 6-8 mesi: posizione seduta ▪ 10-12 mesi: posizione eretta ▪ 12 mesi: deambulazione ▪ 30 mesi: corsa ▪ 30- 36 mesi: salto (piedi uniti, 1 piede solo, di corsa, ecc) 5 anni: controllo equilibrio statico (punta dei piedi, braccia lungo al corpo, piedi uniti) per almeno 10 secondi Equilibrio dinamico presenta qualche incertezza, soprattutto nel controllo dell’equilibrio durante il salto. Percorso di 20 cubi posti di fila, 20 cubi con uno spazio tra l’uno e l’altro, 20 cubi messi disordinati Equilibrio statico 1) mantiene l’equilibrio (non muove gambe, braccia, busto, bacino) 2) rimane in posizione per il tempo indicato nella prova 3) controllo motorio (sincinesie, tic, movimenti incontrollati e impulsivi) 4) mantiene la base di appoggio 5) ipercinesia 6) controllo visivo continuo 7) capacità condizionali (forza, vigoria, resistenza mobilità articolare) Equilibrio dinamico 1) mantiene l’ equilibrio 2) mantiene l’equilibrio a livello dell’arto superiore (non fa cadere le pallina) 3) finisce tutto il percorso 4) controllo motorio (movimenti incontrollati sincinesie contro laterali, tic; movimenti involontari) 5) controllo visivo continuo 6) capacità condizionali (forza, resistenza, agilità, vigoria, mobilità articolare) 6) fluidità (giusta velocità) 7) ipercinesia 8) precipitazione motoria (non controllo di gesti e schemi rapidi alternati) 9) marcia crociata e alternata degli arti inferiori 10) mantiene la base di appoggio 11) rispetta i comandi (alt-via) 12) Frequenza di lateralità della mano Capacità di coordinare ORIENTAME movimenti e NTO velocità ed è il TEMPORALE risultato della successione degli schemi sensomotori ▪ Alla nascita: esperienza vissuta del tempo legato ai ritmi vitali ▪ Fino a 5 anni: attraverso la percezione e azione il bambino valuta la durata e l’ordine di successione a livello primitivo, l’ordine temporale si confonde con quello degli spostamenti. Prima e dopo. Schemi alternati che contiene un ritmo semplice (apro e chiudo) primo e ultimo Capacità di coordinare mutamenti di posizioni che prescinde dalla velocità ed è il risultato attivo ORIENTAM della ENTO giustapposizione SPAZIALE di schemi sensopercettivi-motori. spazio topologico caratterizzato da relazioni di vicinanza, separazione, successione e ordine, inclusione e continuità. 2 anni: prima rappresentazione mentale dello spazio (ricerca dell’oggetto scomparso non più sulla base di spostamenti visibili). 3 anni: lo spazio topologico caratterizzato da relazione di vicinanza separazione e continuità 4 – 5 anni spazio euclideo spazio fatto di forme, percezione delle dimensioni, relazioni tra gli oggetti, capace di proiettare relazioni virtuali (è più lontano di). 6 anni: corpo orientato: riconoscere su di se la destra e la sinistra Capacità di ordinare insieme movimenti ed COORDINA azioni allo scopo di ZIONE ottenere un determinato risultato (movimenti ed azioni corretti, efficaci ed economiche) in vista di un fine; è conseguenza e atto del coordinare (pensieri, azioni e movimenti). K. Meinel(0-3 anni): fase della coordinazione grezza legata all’acquisizione degli schemi motori di base. ▪ Coordinazione oculo-manuale o senso motoria: PRENSIONE realizzata attraverso la coord.ne della spalla, gomito, polso, mano Coor.ne ideo motoria: lancio dell’oggetto: ▪ Coordinazione-oculo podalica dinamica segmentale 2°schema di calcio della palla, flessione dell’arto e tira la palla nella direzione indicata Coo. Generale: presenza di tutti gli schemi motori di base. Scarsa esattezza, fluidità e costanza. Esecuzione poco economica. Presenza di sincinesie controlaterali, imperfezioni. Risultati negativi: cade, si butta a terra, va nelle direzioni sbagliate, sbatte contro gli oggetti STABILIZZA ZIONE DELLA LATERALIT À LATERALIZ ZA---ZIONE Processo neurobiologico che porta alla stabilizzazione della lateralità, ovvero della capacità squisitamente umana di avere un emicorpo più abile dell’altro (destro o sinistro) e si esplica nell’uso abituale di una mano, di un piede, di un orecchio, di un occhio posti sul medesimo lato del corpo; è una diretta conseguenza della specializzazione emisferica (asimmetria cerebrale). ▪ 3 anni anni: lateralità acquisita, utilizzo di un emicorpo in modo più coordinato simbolo di una specializzazione funzionale di un emisoma rispetto al controlaterale; controllo delle sincinesie da parte dell’emisfero dominante Frequenza di lateralità 5 /6 anni lateralizzazione del tronco Organizzazione tridimensionale e dinamica di sensazioni relative al proprio corpo( afferenze propriocettive) in rapporto con i dati SCHEMA del mondo CORPOREO esterno(afferenze esterocettive); essa è una conoscenza immediata che abbiamo del nostro corpo allo stato statico o in movimento, punto di partenza delle possibilità di azione. Corpo Vissuto: motricità volontaria, esercizio degli schemi motori di base. 3- 6 anni fase del corpo percepito: fase in cui si organizzano le percezioni, organizzazione spazio temporale, i dati esterni si organizzano in funzione del proprio corpo. Conoscenza parti corpo, forme e concetti topologici, dimensioni, distanze) Riconoscimento della relazione tra gli oggetti, o tra un oggetto e il proprio corpo. P. Vayer 2-5 anni Prima Infanzia : coordinazione oculo-manuale, locomozione alternata e crociata. Strisciare e gattonare 5 anni: schema di marcia crociato Deambulazione 3 anni: Passi stretti, rapidi, trotterellati. 5 – 6 anni: Imperfezioni sono eccezioni, numero passi per unità di tempo diminuisce, movimento di rullata del piede il contatto del calcagno a terra, calcagno – punta. Attenzione: punte rivolte all’indentro o all’ esterno. Cammina solo sulle punte Esercitare Camminare avampiedi – talloni Camminare rullando sui piedi Camminare a passi lunghi – passi corti seguendo una linea spezzata Curve Avanti Dietro Gambe aperte Gambe chiuse Arrampicata - 3 anni: Ostacoli di altezza media, superati lentamente, controllo oculare, gradini alti si appoggiano o salgono un gradino alla volta, la discesa più lenta, maggiori esitazioni meno fluidi. - 4 anni : salgono le scale lentamente alternando i passi, arti superiori per mantenere equilibrio (abdotti a mezza altezza o lateralmente ), andatura lenta, grande ampiezza, - 5 anni: rapidi, Se hanno già esperienza del movimento di arrampicata possono: saltare sopra tali ostacoli o da fermi o in corsa, uso delle braccia per sostenere il corpo e le gambe per sollevarsi e appoggiarsi . Salire e scendere le scale a pioli: rapido, coordinato, continuo. Corsa 3 anni: fase di volo molto breve, busto mantenuto quasi eretto, ginocchio piegate,arti superiori si muovono in basso e restano aperti con movimenti poco ampi, difficoltà di equilibrio,movimenti irregolari e bruschi (soprattutto arti superiori che riequilibriano il corpo) direzioni non controllate, - 4 anni: arti superiori: mossi poco, allargati bilanciamento irregolare, arti inferiori: movimenti irregolari, brevi pesanti. 5 anni : coordinamento arti superiori e inferiori, diminuisce il numero dei passi (maggiore spinta di elevazione), movimento fluido e meno pesante Salti - 3 anni: salti in basso, salto a piè pari, su un piede solo Instabilità nella fase di volo - 4 anni: salti uniti a movimenti in avanti, saltelli a galoppo in avanti,Salto in lungo da fermo, vengono saltati oggetti posti a terra. - 5 anni: salto a piè pari da fermo, salto in lungo ed in alto con rincorsa e zona delimitata di stacco. importante è il salto in lungo da fermo per imparare la coord.ne tra slancio braccia e stacco e posizione di slancio a gambe piegate, difficoltà a coordinare o la fase di stacco o la ricaduta a terra Lancio 3/4 anni: (simili ai bimbi di 3 anni): lancio dall’alto ad una mano, il lancio sottomano, getto a due mani a braccia tese all’altezza delle anche, il getto a due mani da sopra alla testa; nessun sinergismo di utilità del tronco, non viene controllata né la lunghezza né l’altezza del lancio, eseguito da posizione frontale. - 5 anni in poi: lancia con una mano da sopra la testa; sinergismi di utilità (leggera rotazione del tronco), coordinazione crociata (lancio con destra appoggio peso piede sinistro), presenza di un saltello intermedio, poca imprecisione tra direzione e tiro, poca coordinazione abduzione e adduzione degli arti inferiori) Presa - 3 anni: superamento della posizione delle braccia a binario e a cesta, postura braccia distese verso la palla, palmi delle mani distanti per il diametro delle stesse, dita leggermente divaricate, attanaglia la palla in aria e la porta saldamente al petto (solo se lanciata all’altezza del petto) - 4 anni: molto simile alla presa dei tre anni senza anticipazione, solo all’altezza del petto non combina presa e lancio 5 anni: ricompensare con i movimenti delle braccia in alto e in basso piccole imprecisioni della direzione del lancio, se allenati possono anticipare tempestivamente la traiettoria della palla, adeguando i movimenti di presa, rimane comunque una postura di presa. Grafomotricità - tra i 10 e 18 mesi: compaiono i primi scarabocchi, con una traccia informale; - a due anni il bambino: scopre la possibilità di lasciare dei segni con un oggetto su una superficie, ciò denota l’interesse di realizzare una traccia della propria attività. La prensione della matita è a pugno chiuso (come il cucchiaio). Si nota la difficoltà ad adattare il movimento ad uno spazio bidimensionale, infatti la traccia grafica è uno scarabocchio continuo non circolare caratterizzato da un controllo oculare incostante. - dai 30 mesi lo scarabocchio con significato privo di intenzionalità simbolica e tratto orizzontale; - tra 25/30 mesi: scarabocchio circolare con controllo oculare; - tra i 31- 36 mesi il bambino copia il cerchio fatto dall’adulto ¾ anni copia una croce, H, QUADRATO 5 ANNI: TRIANGOLO, SCRIVE LE LETTERE, SEGUE UNA DIREZIONE GRAFICA (SINISTRA DESTRA ALTO BASSO) Descrittori Prensione tridigitale Pressione matita sul foglio Direzione grafica Dimensione grafica Orientamento Fluidità (troppo veloce – troppo lento)