L’Italia tra le due guerre Molti problemi: - debito pubblico causato dalle spese sostenute dallo Stato durante la guerra. - svalutazione della moneta inflazione. - riconversione industriale - disoccupazione - crisi dell’agricoltura (campi abbandonati durante la guerra) - “vittoria mutilata” (secondo i nazionalisti) 1919-1920 Scioperi nelle fabbriche, soprattutto a Milano, Torino e Genova + manifestazioni spontanee di disoccupati, ex militari, borghesi impoveriti. Assalti ai negozi di alimentari. Manifestazioni anche nelle campagne per chiedere aumenti di salario e distribuzione delle terre. Il governo Giolitti non interviene con la forza ma ottiene un compromesso: restituzione delle industrie agli imprenditori in cambio di un aumento di salario. Il timore di una rivoluzione anche in Italia favorisce l’ascesa del fascismo. Partito Popolare (don Luigi Sturzo): cattolici. Partito socialista, diviso in due correnti: riformisti e massimalisti (contrari ai compromessi col governo borghese) Partito Nazionale Fascista (Benito Mussolini) : inizialmente a favore delle classi popolari, si schiera poi a fianco degli industriali. Nel 1921 nascerà anche il Partito Comunista d’Italia (Antonio Gramsci), ispirato a quello sovietico. Una occupazione durante il Biennio Rosso Don Luigi Sturzo Antonio Gramsci 1919: prime elezioni del dopoguerra. I liberali perdono la maggioranza in Parlamento, perché i socialisti e il Partito Popolare ottengono molti voti nessun partito raggiunge un numero sufficiente di eletti per formare da solo una maggioranza necessarie nuove elezioni. 1921: le nuove elezioni confermano i risultati delle precedenti i partiti dovrebbero collaborare ma raramente raggiungono un accordo governo debole. Appoggio da parte di: reduci di guerra (non riescono a reinserirsi nella società e sono accusati dai socialisti di essere corresponsabili delle sofferenze del popolo). nazionalisti (sognano un’Italia forte dopo la delusione della “vittoria mutilata”). grandi industriali e proprietari terrieri (temono la rivoluzione). Violenze fasciste dopo gli scarsi risultati delle elezioni del ’21: spedizioni punitive contro socialisti e cattolici (anche sacerdoti). Debolezza del governo di Luigi Facta, che ritiene queste violenze un fenomeno passeggero. LO SQUADRISMO FASCISTA Le squadre d’azione (o squadracce) furono la forma organizzativa creata da Mussolini prima di fondare un vero e proprio partito, che nel 1921 prese il nome di Partito Nazionale Fascista. Le violenze delle squadre d’azione tuttavia non si esaurirono con le elezioni del ‘21, anzi furono una caratteristica di tutto il periodo fascista. Nella foto, i componenti della squadra d’azione di Lucca, vestiti con l’immancabile camicia nera. 28 ottobre 1922: Mussolini e le sue squadre armate si dirigono verso Roma per occuparla. Luigi Facta chiede al re Vittorio Emanuele III di far intervenire l’esercito, ma il re rifiuta perché teme di far scoppiare una guerra civile. Facta si dimette. Vittorio Emanuele III chiede a Mussolini di formare un nuovo governo (benché non si stato eletto). Errore del re: spera che Mussolini si adatti alle regole della vita politica. Mussolini, che si fa chiamare Duce (= condottiero, dal latino dux), istituisce il Gran Consiglio del Fascismo, per indicare le scelte politiche, e la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, che raccoglie le sue squadracce. Elezioni del 1924: vittoria schiacciante del partito fascista, ma i voti sono ottenuti tramite violenze e minacce il socialista Giacomo Matteotti denuncia l’illegalità viene rapito e assassinato da una squadra fascista. Mussolini se ne assume la responsabilità. Squadristi fascisti pronti a partire per la “marcia su Roma” Il deputato socialista Giacomo Matteotti Per protesta contro il delitto Matteotti, i deputati dell’opposizione abbandonano il parlamento. Questo episodio passò alla storia col nome di Secessione dell’Aventino perché nell’antica Roma i plebei, per protesta contro i patrizi, si erano rifugiati sul colle Aventino. Errore dell’opposizione: abbandonando il parlamento, lasciano campo libero ai fascisti. 1925-26: leggi fascistissime. - Aboliti tutti i partiti tranne quello fascista. Sciolti i sindacati, abolito il diritto di sciopero. - Attribuito al Governo anche il potere legislativo, oltre che quello esecutivo. - Abolite libertà di stampa, di parola e di associazione. - Istituita l’OVRA (Opera di Vigilanza e Repressione dell’Antifascismo), una polizia politica. I dissidenti politici sono puniti con la morte o con il confino. - Sostituzione dei sindaci con i podestà, scelti dal governo. 1928: ampliamento dei poteri del Gran Consiglio del Fascismo il re ormai ha solo funzioni di rappresentanza. 1929: elezioni sostituite dai plebisciti. I cittadini possono solo scegliere schede di colore diverso per dire sì o no al fascismo il voto non è più segreto possibili violenze. Il Fascismo è dittatura e totalitarismo: - Dittatura: i 3 poteri fondamentali (legislativo, esecutivo, giudiziario) sono attribuiti ad una sola persona. - Totalitarismo: il partito al potere (in questo caso il Partito Nazionale Fascista) controlla tutti gli aspetti della vita e della società. La propaganda in occasione di un plebiscito Le schede che i votanti inserivano nelle urne Prima fase: liberismo. Abolite molte tasse, incoraggiati gli investimenti privati, diminuiti i salari cresce la produzione e si abbassa il prezzo dei manufatti aumenta l’esportazione. Ma dal 1925 l’economia europea è in difficoltà per la concorrenza americana Seconda fase: dirigismo. Lo stato organizza l’economia. - Agevolazione delle grandi industrie. - Battaglia del grano (scopo: rendere l’Italia autosufficiente nella produzione dei cereali). Favoriti i grandi proprietari terrieri, perché hanno la possibilità di comprare macchinari per aumentare la produzione. - Opere pubbliche e bonifica Agro Pontino (per dare lavoro). 1933: fondazione dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) per salvare le aziende che chiedevano aiuto allo stato. 1934: istituzione delle corporazioni, associazioni professionali controllate dallo stato (i sindacati erano stati aboliti) che riuniscono sia lavoratori che datori di lavoro i lavoratori perdono forza contrattuale. 1935: autarchia dopo le sanzioni inflitte all’Italia dalla Società delle Nazioni come punizione per la guerra in Etiopia incentivata la produzione nazionale, molti prodotti di importazione sostituiti da surrogati. Penalizzate le piccole imprese che non riescono più ad esportare i propri prodotti. 1929: Mussolini vuole chiudere la Questione Romana per trovare l’appoggio dei cattolici Concordato sottoscritto nella chiesa di san Giovanni in Laterano. Lo stato riconosce alla Chiesa la sovranità sullo Stato del Vaticano e assegna un indennizzo in denaro per l‘occupazione di Roma, la Santa Sede riconosce il Regno d’Italia. Il fascismo controlla tutti gli ambiti della vita. Famiglia: premi in denaro per le famiglie numerose, tassa sul celibato, assistenza alle madri in difficoltà (il tutto per favorire l’aumento demografico ) Educazione: - riforma Gentile, 1923 gerarchia tra le scuole (liceo classico per i benestanti, scientifico e tecnici per la borghesia, professionali per le classi più povere) - Cultura fascista insegnata a scuola Tempo libero: - Opera Nazionale Balilla per i giovani dai 6 ai 18 anni - Sabato fascista: adunate fasciste il sabato pomeriggio La copertina di questo libro delle vacanze, per la quarta elementare, commemora la vittoria italiana ad Amba Aradam durante la Guerra d’Etiopia (1936) Sulla copertina del quaderno, oltre all’Italia, anche le colonie africane. Le organizzazioni giovanili Tutti i bambini dai 6 agli 8 anni erano figli della lupa, poi i maschi diventavano balilla (8-14 anni) e avanguardisti (14-18), mentre le femmine diventano piccole italiane e giovani italiane. Ragazzi e ragazze dovevano partecipare alle parate, in divisa, e allenarsi con esercizi ginnici. I maschi venivano anche preparati fin da piccoli alla guerra (uno dei motti fascisti era “Libro e moschetto, fascista perfetto”). Nella foto, alcuni moschettieri. balilla Politica di demagogia e populismo per ottenere il consenso del popolo. Demagogia = cercare di accattivarsi il favore popolare con false promesse. Populismo = modo di governare che esalta i ceti popolari per ottenere il loro appoggio. Riferimenti all’antica Roma: fascio littorio (simbolo di autorità), saluto romano, aquila imperiale, festa nazionale il 21 aprile (nella leggenda, data della fondazione di Roma). Riforma calendario: 1922 = primo anno dell’Era Fascista. Radio, cinema, giornali e manifesti propagandano l’immagine di un paese felice e laborioso. Uso della censura. Cinegiornali dell’ istituto Luce. video Fascio Littorio sulla Stazione Centrale di Milano, con l’indicazione dell’anno IX (nono) dell’Era Fascista, cioè il 1931. Mussolini fa il saluto romano Molti capi dei partiti di opposizione furono incarcerati, come il comunista Gramsci, il socialista Turati, il cattolico De Gasperi, o costretti ad emigrare all’estero, come don Sturzo. Molti altri furono uccisi, come il sacerdote Giovanni Minzoni, i professori Carlo e Nello Rosselli, il giornalista Piero Gobetti. Antifascismo organizzato, come il movimento Giustizia e Libertà (fondato a Parigi), e opposizione culturale, come quella del filosofo Benedetto Croce, autore del Manifesto degli intellettuali antifascisti. Il sacerdote Giovanni Minzoni Piero Gobetti (a sinistra) e Carlo Rosselli (sopra), entrambi uccisi in Francia da assassini legati al regime fascista. Inizio anni’30: crisi economica iniziata negli USA nel 1929 l’espansione coloniale può rimediare alla disoccupazione e distrarre l’opinione pubblica dai problemi interni dell’Italia. 1935: l’Italia, che già possedeva Eritrea e Somalia, invade l’Etiopia sanzioni da parte della Società delle Nazioni (ad es. divieto ai paesi membri di comprare merci italiane). 1936: conquista dell’Etiopia nasce l’Impero Coloniale dell’Africa Italiana. Ma per l’Italia è più una spesa che un guadagno. Canzone: Ti saluto, vado in Abissinia. L’Italia, uscita dalla Società delle Nazioni, si allea alla Germania nazista. 1936: Asse Roma-Berlino (= alleanza politica tra Mussolini e Hitler) 1938: leggi razziali ad imitazione di quelle tedesche gli Ebrei non possono frequentare le scuole pubbliche, servire nell’esercito, insegnare all’università. Vietati i matrimoni misti critiche della Chiesa alle leggi razziali. 1939: Patto d’Acciaio. Aiuto reciproco tra Italia e Germania in caso di guerra. Dal 1940 si unisce anche il Giappone. 1931: la Spagna diventa una repubblica 1933: nasce un movimento di stampo fascista, la Falange, per contrastare il governo filocomunista. 1936: le elezioni sono vinte dal Fronte Popolare, coalizione di comunisti, socialisti, anarchici e repubblicani colpo di stati dei falangisti, guidati dal generale Francisco Franco, detto il caudillo (= capo). 1936-1939: guerra civile. Hitler e Mussolini inviano sostegni a Franco, volontari internazionali aiutano il Fronte Popolare. Vittoria di Franco, che sarà dittatore in Spagna fino al 1975. “Prove generali” della Seconda Guerra Mondiale: sperimentate nuove tecniche di combattimento (massiccio uso dell’aviazione e bombardamenti a tappeto). Questo quadro di Picasso, intitolato Guernica, ricorda il bombardamento della città omonima da parte dei tedeschi, durante la Guerra Civile Spagnola.