ENERGIA EOLICA, STATO DELL’ARTE E
PROSPETTIVE FUTURE
Dr. Simone Togni – Presidente ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento
L’Associazione
ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento è l’associazione di protezione ambientale, riconosciuta ai sensi della Legge 8 luglio 1986 n. 349, costituita nel luglio 2002 che vede riuniti,
tra l’altro, produttori e operatori di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica rappresentanti oltre il 65% di tutta la potenza installata in
Italia. L’Associazione è inoltre il membro italiano per l’eolico in tutte le corrispondenti associazioni a livello Europeo e globale, con un
rappresentante nel Board dell’EWEA, del GWEC e del WWEA oltre all’ingresso in Confindustria Energia. Inoltre l’ANEV ha instaurato con
le principali associazioni di carattere tecnico scientifico delle proficue collaborazioni per la diffusione delle tematiche relative alle questioni
energetiche, quali il KYOTO Club, l’ISES Italia, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, il CEI e l’AIEE. Tra gli scopi dell’Associazione
vi è quello di concorrere alla promozione e utilizzazione della fonte eolica in un rapporto equilibrato tra insediamenti e natura, nonché
quello di promuovere la ricerca e lo sviluppo tecnologico finalizzato all’utilizzo della risorsa vento e all’uso razionale dell’energia, oltre che
alla diffusione di una corretta informazione basata su dati reali. L’obiettivo di conciliare lo sviluppo della produzione di energia pulita con
le necessarie tutele di valorizzazione e salvaguardia del territorio, ha portato l’ANEV a intraprendere una stretta collaborazione con le
principali associazioni ambientaliste che ha portato alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa con LEGAMBIENTE, WWF e
GREENPEACE che sono finalizzati a diffondere l’eolico tutelandone il corretto inserimento degli impianti nel paesaggio. L’ANEV si pone,
grazie alla sua esperienza specifica e all’alta professionalità degli associati, come l’interlocutore privilegiato nell’auspicato processo di
collaborazione con le Istituzioni e con tutti gli organi di informazione sensibili ai temi ambientali e interessati alla divulgazione di una
corretta informazione basata sull’analisi scientifica dei dati diffusi.
L’eolico in Italia
Regione
Aerogeneratori
Potenziale al 2020
Crescita rispetto al 2010
MW
N°
MW *
Occupati **
Sicilia
Puglia
Campania
Sardegna
Calabria
Molise
Basilicata
Abruzzo
Lazio
Toscana
Liguria
Emilia Romagna
Umbria
Altre
Offshore
1.677
1.398
1.900
7.537
15,7%
1.366
1.042
2.070
11.714
6,2%
1.062
928
1.915
8.738
30,4%
948
689
1.750
6.334
40,7%
745
417
1.250
4.484
26,4%
399
318
635
2.289
7,4%
302
259
760
2.675
8,2%
225
279
900
3.166
0,0%
51
36
900
3.741
466,7%
45
30
600
2.114
0,0%
25
31
280
1.061
19,0%
16
26
200
771
0,0%
2
2
1.090
3.868
0,0%
16
8
1.750
7.518
0,0%
0
0
200
1.000
0,0%
Totale
6.878
5.463
16.200
67.010
18,6%
* Studio ANEV
** Studio UIL - ANEV
L’eolico in Italia
Eolico in Italia: installato e potenziale
2.500
Potenza attualmente installata (MW)
MW
Potenziale installabile al 2020 (MW)
2.000
1.500
1.000
500
0
Taglia media aerogeneratori installati
2.000
MW
taglia media cumulata anno
taglia media anno
1.500
1.000
500
0
Pre
1998
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
IL POTENZIALE EOLICO ITALIANO
Risvolti Occupazionali
Obiettivo Elettrico
Occupati settore
eolico
67.010 addetti diretti
ed indiretti 2020
Occupati settore eolico
19.431 addetti diretti 2020
Obiettivo di Potenza
Occupati settore
eolico
30.241 addetti diretti
ed indiretti, al
31/12/2011
Occupati settore eolico
8.621 addetti diretti, al
31/12/2011
5
IL POTENZIALE EOLICO REGIONALE
REGIONE
OBIETTIVO PRODUZIONE
(MW)
(TWh)
TERRITORIO
OCCUPATO
PRODUZIONE
(kWh) PER
ABITANTE
NUMERO DI
OCCUPATI
PUGLIA
2.070
3,52
0,00136%
863,56
11.714
CAMPANIA
1.915
3,26
0,00179%
560,43
8.738
SICILIA
1.900
3,23
0,00092%
643,83
7.537
SARDEGNA
1.750
2,98
0,00091%
1.789,2
6.334
MARCHE
1.600
2,72
0,00206%
1.763,83
5.641
CALABRIA
1.250
2,12
0,00104%
1.059,14
4.484
UMBRIA
1.090
1,85
0,00163%
2.122,64
3.868
ABRUZZO
900
1,53
0,00104%
1.165,51
3.166
LAZIO
900
1,53
0,00058%
276,24
3.741
BASILICATA
760
1,29
0,00095%
2.186,05
2.675
MOLISE
635
1,08
0,00180%
3.372,65
2.289
TOSCANA
600
1,02
0,00033%
280,36
2.114
LIGURIA
280
0,48
0,00069%
296,12
1.061
EMILIA
200
0,34
0,00011%
80,14
771
ALTRE
150
0,25
0,00002%
12,07
1.877
6
Raffronto: MW installati – Potenza Totale
35.000
30.000
25.000
MW
20.000
2020
15.000
10.000
2011
5.000
0
Spagna
Germania
ITALIA
ITALIA 2012 - 2020
2003
6.202
14.609
913
7.500
2004
8.263
16.629
1.255
8.550
2005
10.028
18.428
1.718
9.700
2006
11.615
20.622
2.123
10.900
2007
15.145
22.247
2.726
12.150
2008
15.576
23.902
3.736
13.350
2009
19.149
25.777
4.849
14.450
2010
20.676
27.214
5.797
15.350
2011
21.674
29.060
6.878
16.200
7
Eolico: come funziona
8
Minieolico: le novità del dlgs rinnovabili
Il decreto legislativo 28/2011 di recepimento della direttiva comunitaria 2009/28/CE sulle
rinnovabili, introduce per il settore alcune novità:
• Possibilità, da parte delle Regioni, di estendere la soglia di applicazione della
procedura autorizzativa semplificata (ex DIA) agli impianti di potenza nominale fino ad
1 MW e la soglia relativa alle attività in edilizia libera (semplice comunicazione) fino a
50 kW.
• Per gli edifici di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, il 50% dei
fabbisogni termici e il 20% (quota che si incrementa nel corso degli anni) della somma
del fabbisogno di ACS, riscaldamento e raffrescamento, deve essere coperto dalla
produzione di energia termica o elettrica rinnovabile.
• La tariffa omnicomprensiva rimane costante e invariata per gli impianti che entrino in
esercizio entro il 31/12/2012, per quelli successivi le nuove modalità verranno definite
dai prossimi decreti attuativi. La tendenza è comunque quella di un decremento dei
valori attuali e uno sdoppiamento dello scaglione attuale con due diversi livelli di
incentivazione (al di sotto dei 20 kW e tra 20 kW e 200 kW)
9
Le fasi: 1. Scelta del sito
Per giustificare l’investimento nell’installazione di un impianto minieolico è necessario che
il sito:
•
•
•
•
Garantisca una ventosità media al mozzo pari ad almeno 5 m/s. L’individuazione di
un sito può essere effettuata consultando dati provenienti da siti limitrofi ovvero
consultando mappe di ventosità del territorio nazionale.
Non presenti una situazione territoriale complessa (presenza di alberi ad alto fusto,
costruzioni civili importanti nelle vicinanze).
Non risulti all’interno di aree classificate come non idonee all’installazione di impianti
eolici.
Non risulti distante da punti di connessione alla rete nazionale (nel caso non si opti
per un impianto stand – alone)
Quanto detto non esclude un’esaustiva campagna di rilevazione anemometrica
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Le fasi: 2. Analisi anemometrica
Per valutare in maniera affidabile la producibilità di un sito è necessario determinare
velocità, direzione e caratteristiche del vento. A tal fine bisogna tener presente che:
•
•
Affinché un’analisi anemometrica sia realmente affidabile è necessario che duri
almeno per un anno.
Gran parte delle turbine attualmente sul mercato cominciano a produrre energia
elettrica per velocità del vento non inferiore ai 3 m/s e raggiungono la potenza
nominale a circa 10 – 11 m/s.
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Le fasi: 3. Scelta della turbina
In funzione delle caratteristiche anemometriche del sito è possibile individuare
l’aerogeneratore che massimizzi la producibilità. Per tale operazione è possibile utilizzare
idonei package di calcolo che partendo dai dati di targa delle macchine, forniti dai
costruttori, consentono di quantificare con estrema affidabilità la produzione annuale di
energia elettrica. L’installazione è subordinata a verifica di redditività dell’investimento,
attraverso strumenti di analisi economica.
12
Le fasi: 4. Autorizzazioni
Le procedure di autorizzazione alla costruzione di impianti di piccola taglia variano da
regione a regione. I fattori caratterizzanti tali procedimenti riguardano:
•
La potenza dell’impianto.
•
Le dimensioni dell’impianto.
•
La presenza di particolari vincoli o tutele sulle aree su cui insistono gli impianti.
13
Le fasi: 5. Progettazione impianto
Il dimensionamento dell’impianto si articola in vari passaggi:
•
•
•
•
Scelta della tipologia di torre di sostegno (tralicciata, tubolare a sezione circolare o
poligonale, autoportante o con cavi di ancoraggio); per piccole installazioni il peso e
il costo della torre possono superare di gran lunga quelli della turbina.
Individuazione di un inverter, certificato per il mercato italiano, che si accoppia in
maniera ottimale alla macchina prescelta. È necessario che siano stati già
predisposti test specifici dai produttori dell’aerogeneratore (il funzionamento di un
impianto minieolico è profondamente differente da uno fotovoltaico!).
Le fondazioni, in funzione dello spazio e delle esigenze logistiche possono essere
dirette o profonde; tale dimensionamento è successivo alla scelta della turbina e
della torre di sostegno e necessita dello studio dei carichi generati da questi
elementi, oltre che delle caratteristiche (geologiche e geotecniche) del terreno.
Predisposizione di uno schema elettrico unifilare, in cui sono riportate le
caratteristiche elettriche della connessione alla rete (in caso di impianti grid connected), o ad un idoneo sistema di accumulazione.
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Le fasi: 6. Installazione
La realizzazione degli impianti si sviluppa secondo le fasi:
•
•
•
Pianificazione delle facilitazioni logistiche per l’arrivo dei mezzi di trasporto, lo scarico
ed il montaggio.
Realizzazione delle opere civili ed elettriche.
Installazione della macchina e connessione alla rete.
Contestualmente alla realizzazione dell’impianto è necessario:
•
•
Espletare la procedura, presso il GSE, di riconoscimento di impianto alimentato da
fonte rinnovabile (qualifica IAFR).
Richiedere la connessione alla rete elettrica nazionale (nel caso di impianto grid connected) presso il dispacciatore dei servizi elettrici locale.
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Minieolico e progresso tecnologico
Il mercato delle turbine di piccola taglia ha registrato una prima fase caratterizzata dal fiorire di
numerosi soggetti, produttori o semplicemente distributori di macchine provenienti da mercati
stranieri, che hanno veicolato numerose proposte e aumentato considerevolmente l’offerta.
Dopo pochi anni numerosi fattori hanno in qualche modo innescato un processo di selezione
tale da tagliare numerose proposte, tra questi: inaffidabilità dal punto di vista tecnologico,
problemi di compatibilità con inverter certificati ENEL, costi eccessivi, elevata concorrenza,
inesperienza. Ad oggi pertanto sono relativamente pochi i soggetti che possono assicurare
prodotti di qualità a prezzi concorrenziali, considerazioni confermate anche da quanto riportato
nel database ANEV che raccoglie le caratteristiche della maggior parte degli impianti al di
sotto di 1 MW installati in Italia.
L’Italia già da molti anni risulta leader nella produzione di componentistica elettrica e
meccanica, in questi ultimi anni l’industria dell’eolico sta recuperando terreno anche per
quanto riguarda la produzione di aerogeneratori di grande e piccola taglia.
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PresentazioneAnev_MINI.Togni