Analisi del Capitalismo. Edoardo Bevilacqua,Simone Aloisi,Miriam Fiato. ([email protected])([email protected])(miri [email protected]) Roma 17/4/2012 Definizione e delimitazione dell’oggetto di analisi: Come e quando nasce il capitalismo? Quali sono le cause della nascita del capitalismo? Qual è l’approccio del capitalismo nei vari territori? Quali sono le varie forme di capitalismo? Differenza tra il capitalismo finanziario e quello industriale Definizione e delimitazione dell’oggetto di analisi: “Il capitalismo può essere definito come un sistema economico bastato sull’accumulazione del capitale e sulla speculazione strategica che produce una serie di effetti a catena sull’economia di un dato paese” E’ possibile collocare la nascita del sistema capitalista attorno al ‘400, secolo durante il quale le nuove scoperte geografiche portano alla formazione delle colonie. Tuttavia risulta evidente sottolineare il fatto che il capitalismo trova il suo terreno fertile nell’ambito europeo, dove gli scambi commerciali e la rivoluzione industriale rappresentano le sue radici. Definizione e delimitazione dell’oggetto di analisi: In ogni contesto capitalistico, l’impresa ha come obiettivo fondamentale quello di massimizzare il profitto attraverso l’ottimizzazione degli indici di efficacia ed efficienza. In tal modo si tende a soddisfare tutti i portatori di interessi che a vario titolo partecipano alla vita ed alle vicende dell’impresa stessa. I sistemi capitalistici si differenziano a seconda delle modalità di gestione, dei processi riallocativi tra proprietà e controllo e delle scelte di collocazione nelle aree geografiche in tre specifiche forme: 1) Capitalismo Manageriale: Caratterizzato da una forte competizione sia individuale che aziendale 2) Capitalismo personale-individualistico: Che ha come obiettivo l’acquisizione e la conservazione di privilegi,con conseguente chiusura del sistema economico. 3) Capitalismo renano-nipponico:, diversamente dal capitalismo manageriale, il profitto immediato dimunuisce, incrementando la preoccupazione aziendale. In tale sistema figura di grande rilievo è quella del manager che ha come scopo prioritario la massimizzazione del valore d’impresa nell’ottica dell’espansione. Rassegna delle tesi, teorie e ricerche sull’oggetto di analisi Capitalismo Industriale: L'affermarsi dell'industria ha generato la possibilità di produrre una considerevole eccedenza di merci, creando così un sistema economico caratterizzato dalla continua espansione della produzione e da una crescente accumulazione della ricchezza, assai diverso dai sistemi produttivi tradizionali, i cui livelli di produzione erano prevalentemente statici. Il capitalismo, reso possibile dagli sviluppi tecnologici che avevano consentito la produzione industriale delle merci, a sua volta incentiva gli ulteriori sviluppi della tecnologia produttiva. L'incremento del progresso scientifico e delle sue applicazioni in chiave tecnologica genera un sistema produttivo la cui portata innovativa è infinitamente superiore a quella dei sistemi tradizionali. Un esempio particolarmente chiaro è fornito dallo sviluppo dei sistemi informatici, di giorno in giorno più maneggevoli, economici e potenti. Gli elaboratori, che negli anni '60 erano patrimonio unicamente di grossi centri di ricerca o importanti multinazionali e occupavano intere stanze, sono oggi sostituiti da normali personal computer. Rassegna delle tesi, teorie e ricerche sull’oggetto di analisi: Capitalismo finanziario: Secondo Hilferding,uno tra i più importanti studiosi del 900,la crescita delle grandi banche (avvenuta verso la fine del diciannovesimo secolo) ha segnato l’inizio di una nuova fase del capitalismo, in cui il potere economico è concentrato nelle mani di grandi istituzioni finanziarie. In tempi più recenti questa definizione è stata ripresa da più parti per indicare il tipo di capitalismo che caratterizza le società contemporanee: legato al mondo della finanza e della speculazione, viene spesso considerato una delle cause principali della crisi economica internazionale iniziata tra il 2007 e il 2008. Uno dei fenomeni più rilevanti generato dal capitalismo finanziario è quello delle holding, vale a dire le compagnie finanziarie che possiedono le azioni di un elevato numero di banche e di imprese industriali e commerciali e in tal modo ne controllano le attività e i profitti. Grazie al loro peso economico, le holding riescono anche a esercitare una pervasiva influenza sulle scelte politiche ed economiche degli Stati all’interno dei quali operano. Il capitalismo finanziario viene spesso contrapposto al capitalismo industriale o produttivo (votato alla produzione di beni fisici e servizi). Sviluppo del punto di vista degli autori Karl Marx (1818-1883) L'opera maggiore di Marx è Il Capitale. Critica dell'economia politica. Questo si focalizza dapprima sull'analisi dell'economia politica classica per realizzare una vera e propria "anatomia" del sistema capitalistico. La forma capitalistico - borghese della produzione della ricchezza è caratterizzata dal fatto che il mezzo per crearla è diventato il "lavoro in generale", vale a dire il lavoro che prescinde da ogni sua caratteristica particolare e si presta a essere impiegato come pura forza-lavoro da offrire e acquistare come merce. In realtà a Marx preme soprattutto di dimostrare che anche se il RAPPORTO DI LAVORO,caratteristico del sistema capitalistico,si presenta come uno scambio contrattuale di forza lavoro x salario quindi come rapporto volontario e PARITETICO tra lavoratore e capitalista,in realtà porta ad una soggezione del primo al secondo comparabile a quella esistente a suo tempo tra schiavo e padrone;in quanto pone in essere un vero e proprio SISTEMA DI SFRUTTAMENTO. Sviluppo del punto di vista degli autori Max Weber( 1864-1920) Per Weber si potrebbe intendere, a prima vista, che il protestantesimo e in particolare il calvinismo sia stato all'origine del capitalismo moderno In realtà Weber non intende sostenere che un fenomeno economico possa essere causato direttamente da un fenomeno religioso. Mette invece in relazione due fenomeni omogenei: la mentalità religiosa calvinista e la mentalità capitalista, affermando che la prima fu una pre-condizione culturale insita nella popolazione europea assai utile al formarsi della seconda. “L’odierno orientamento capitalistico è un enorme cosmo,in cui il singolo viene immerso nascendo,e che è a lui dato in quanto singolo come un ambiente non mutabile nel quale è costretto a vivere” la sua opera,” L’etica protestante e lo spirito del Capitalismo” Weber chiarisce come si riferisce allo "spirito" capitalistico, a quella disposizione socio-culturale che, correggendo la spontanea sete di guadagno, induce il calvinista a reinvestire i frutti della propria attività per generare nuove iniziative economiche. Weber inoltre notava come i paesi calvinisti,come i Paesi Bassi, l’Inghilterra e la Scozia, erano arrivati primi al capitalismo rispetto a quelli cattolici come la Spagna, il Portogallo e l’Italia. Sviluppo del punto di vista degli autori: George Simmel (1858-1918) “Il capitalismo è la causa dell’ipertrofia della cultura oggettiva e della conseguente atrofia della cultura soggettiva” Partendo da questo assunto possiamo dire che tuttavia l’adesione di SIMMEL al capitalismo liberale era meno acritica di quanto si potrebbe credere in quanto egli auspicava un cambiamento del capitalismo soprattutto in due direzioni:le istituzioni dell’economia capitalistica avrebbero potuto trovare maggiore legittimazione quanto più si fossero fondate sulla valorizzazione delle competenze e dei meriti nel selezionare i soggetti chiamati a ruoli sopra ordinati e subordinati, e non avessero invece alimentato ingiustificate disuguaglianze sociali. La legittimazione del capitalismo potrebbe essere rafforzata dalla capacità di ridurre quella che egli chiama “l’umana tragedia della concorrenza” facendo sempre riferimento alla “filosofia del denaro” dello stesso SIMMEL. Conclusioni: Le differenze tangibili tra i diversi tipi di capitalismo (industriale e finanziario), rientrano nell’universo interpretativo che avvolge questa tematica tanto affascinante quanto complessa. Ciò che il capitalismo ha generato e continuerà a generare,costituisce la lente focale, per la stesura di una qualsivoglia analisi socio-economica contemporanea o futura. Vi sono inoltre altre due distinzioni che è il caso di enunciare: capitalismo finanziario e capitalismo industriale. Nel primo caso non è chi detiene il capitale ad avere potere, ma è il capitale stesso che lo detiene. Esso ha come punto di partenza il sistema finanziario e tende nella tradizionale formula D1-M-D2 a saltare la fase intermedia, ossia la produzione di merci. Quindi se nel capitalismo industriale la formula tradizionale resta tale, ossia D1-M-D2, nel capitalismo finanziario la formula diviene D1-D2. Conclusioni: “Il capitalismo ci ha indotti ad avere paura del futuro” (Pino Rotta) “ Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni; la virtù inerente al socialismo è l'eguale condivisione della miseria. (Winston churchill) Per finire,potremmo concludere insistendo sul significato della parola "capitalismo“. In realtà,tralasciando la libera interpretazione,essa è usata con molti significati differenti, a seconda degli autori, dei periodi storici, e talvolta del giudizio di valore che l'autore porta sull'organizzazione sociale vigente. Volendo trovare un comune denominatore alle diverse visioni, si può forse affermare che per capitalismo si intenda, generalmente e genericamente, il "sistema economico in cui i beni capitali appartengono a privati individui". BIBLIOGRAFIA: Incontri con il pensiero sociologicoPOGGI,SCIORTINO Storia del pensiero sociologico IZZO L’etica protestante e lo spirito del capitalismo WEBER Il capitale Marx Varie fonti internet. FILMOGRAFIA: Wall street La caduta dei giganti