Percorso per catechisti Etimologia: dal francese = enfant = bambino terrible = terribile Pensa ad un ragazzo preciso, cosa ti fa arrabbiare, ti scoraggia nel suo atteggiamento … Bambino particolarmente turbolento, irriguardoso, sfrontato, irriverente che crea guai, mette in situazioni imbarazzanti … Svogliato, disattento, distratto, disturbatore, ribelle… È distratto anche a scuola E’ il suo modo di apprendere o riesce ad apprendere anche così… Fa confusione con… È tra i primi della classe… Fa confusione contro… Sa impegnarsi in altro… È un bullo… È un leader… È una “spalla”… Cosa aggiungeresti … Di fronte alla proposta di diverse attività mantiene lo stesso atteggiamento… Conosci qualche adulto che apprezzi la sua compagnia… Sottovaluta la formazione religiosa… Riconosce il tuo ruolo e la tua persona… Ascolta i contenuti, ma li contrasta perchè non li condivide… Deride e banalizza i contenuti… E LA FAMIGLIA (GENITORI E FRATELLI?)… Comprendere i sentimenti Attratto Distratto Attento Dipende dall’ educatore Dipende dal ragazzo Rapportarsi “con” ma non esclusivamente “con”… farsi aiutare.. uno che per caso si siede vicino … • Dividere l’incontro in “micro momenti”… vari nel metodo… • Preparare una scaletta ben chiara dei contenuti e delle attività da proporre in quel giorno…. • Con i tempi e luoghi ben scanditi…. Tu cosa senti … Cosa provi per lui … Cosa provi per lui … c’è differenza tra rimprovero e richiamo? La differenza non dipenderà dal ragazzo, ma da ciò che sente, prova, vive l’educatore… Un catechista che desidera educare efficacemente si impegnerà a: - distribuire a tutti attenzione e riconoscimento; valorizzare le persone per le loro doti, cercando di impedire che l’adattamento nel gruppo avvenga per riduttivi e difensivi meccanismi ricomporre i conflitti anche facendoli emergere e interpretandoli (la presa di coscienza delle reali ragioni dei conflitti, spesso relazionali, rappresenta già di per sé un allentamento delle tensioni); - indicare una via di positiva complementarietà fra le caratteristiche dei membri del gruppo (come succede nei gruppi occasionali) per mobilitarle verso obiettivi vissuti progressivamente come obiettivi comuni.