Università degli Studi di Napoli
Parthenope.
Anno accademico 2009/2010
Facoltà di Giurisprudenza
Scienze dell’Amministrazione
Ragioneria delle Amministrazioni Pubbliche.
Prof. Leopoldo Varriale
Progetto socio-sanitario
Gruppo della Gestione Operativa Distrettuale
Aniello Di Costanzo
Mariabruna Marotta
Ornella Parascandolo
Luisa Marrone
Carmela Vigorito
Fabio Leo
ATTIVITÀ DI ASSISTENZA
SOCIO-SANITARIA DEL DISABILE
PREMESSA
Cap. 1 1.PROCEDURA DI ACCESSO AI SERVIZI SOCIO-SANITARI
2.PROCEDURA DI RICOVERO IN R.S.A.
3.VIGILANZA E CONTROLLO SULLE STRUTTURE
Cap. 2
1.PROGRAMMAZIONE E ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
SOCIO-SANITARI
2.FINANZIAMENTO DELLE PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE
3.IL DISAVANZO
Cap. 1
Premessa
Distretto sanitario
 Organizzazione territoriale dell’A.S.L. che assicura i servizi
di assistenza primaria
 Valuta i bisogni della popolazione di riferimento,
Definisce i servizi e le prestazioni ss, garantendone l’accesso
 Direttore è responsabile di: -risorse assegnate
-integrazione tra servizi
-continuità assistenziale
1. Procedura di accesso ai servizi
socio-sanitari
Richiesta di accesso
Dichiarazione sostitutiva unica
Diritto di accesso prioritario:
- disabili
- poveri
Ogni distretto sanitario ha una Unità di
Valutazione Integrata (U.V.I.):
- medico della A.S.L.
- assistente sociale dell’Ente Locale
- medico di medicina generale
Il delegato dell’Ente Locale assume
l’impegno di spesa per la quota
compartecipata
L’U.V.I. provvede ad effettuare:
- valutazione multidimensionale dei bisogni del paziente
- progetto socio-sanitario personalizzato
- verifica della realizzazione e aggiornamento del progetto socio-sanitario
All’interno del progetto personalizzato deve
essere previsto il piano esecutivo del
ricovero:
-azioni specifiche, figure professionali impegnate
-quantità, modalità, frequenza e durata dell’intervento
L’ufficio servizi sociali del comune di
residenza comunica al soggetto interessato:
- l’esito della valutazione
- la data di attivazione del servizio
- l’eventuale quota di compartecipazione a suo carico
L’attivazione del servizio avviene previo consenso
dell’utente.
2. Procedura di ricovero in
Residenze Sanitarie Assistenziali
In caso di ricovero in RSA
 Unità di valutazione
integrata
 Unità operativa
distrettuale
 Assistito
Struttura di
destinazione e
lista di attesa
U.V.I.
comunica con
Direttore Responsabile
Medico Generale
Comune
della struttura
 Dopo la comunicazione, l’U.V.I. rilascia l’autorizzazione al
ricovero all’assistito e ai suoi familiari
3. Vigilanza e controllo sulle
strutture
Esercitata dalla REGIONE attraverso:
 SERVIZI DI ASL e COMUNI (periodicità almeno trimestrale)
 ISPEZIONI
L’attività di controllo è svolta attraverso:
 Il servizio per l’igiene pubblica e ambientale
 Il servizio per la prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro
 L’Unità Operativa Distrettuale dell’ASL e i Servizi Sociali del Comune
+
Verifica del rispetto della Carta dei servizi della struttura, e
rilevazione della soddisfazione di ospiti e loro familiari.
Dell’ISPEZIONE è redatto verbale trasmesso a:
Direzione Aziendale dell’ASL e Ufficio Servizi Sociali del Comune o
Ufficio di Piano dell’Ambito
notificato al Responsabile della R.S.A. con eventuali disposizioni.
Le strutture autorizzate inviano al COMUNE (ogni 3 anni)
una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà contenente i requisiti
strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi posseduti.
Dipartimento di Prevenzione dell’ASL (controlli e sopralluoghi).
Il Comune
•
diffida il soggetto autorizzato a provvedere alla regolarizzazione o a
presentare eventuali giustificazioni o controdeduzioni, nel caso in cui il
controllo abbia avuto esito negativo.
•
ordina la chiusura della struttura fino a quando non siano rimosse le cause
che hanno determinato il provvedimento.
•
revoca l'autorizzazione in caso di gravi o ripetute infrazioni .
•
dispone verifiche ispettive tese all'accertamento della permanenza dei
requisiti.
L’esito negativo dei controlli può inficiare l’appropriatezza delle prestazioni
erogate
il personale potrebbe essere insufficiente,
la struttura potrebbe non essere più adeguata,…
Il Distretto assume tutte le iniziative amministrative, contabili ed eventualmente
penali necessarie a rientrare nell’alveo legislativo .
note di credito
note di addebito
Cap. 2
1. Programmazione e organizzazione
dei servizi socio-sanitari
decreto legislativo n.112 /1998
e legge 328/2000
 STATO
Piano sociale nazionale:
-requisiti :comunità famiglie /servizi residenz.
-ripartizione risorse del Fondo soc. naz.
-controllo andamento riforma
REGIONI
- programmaz. e coordinam. di interventi
sociali
- integrazione di interventi sanitari, sociali,
formativi e di inserimento formativo
- criteri di accreditamento
- vigilanza su strutture e servizi pubblici
- albo soggetti autorizzati a svolgere le
funzioni
- qualità delle prestazioni e livelli di
partecipazione alla spesa (utenti)
- Formazione degli operatori
COMUNI
RUOLO CENTRALE
- parametri per la valutazione
delle condizioni di povertà , limitato reddito , e
incapacità totale o parziale e relative condizioni
per usufruire delle prestazioni
- autorizzazione controllo vigilanza su servizi
sociali
Organi amm.tivi
che realizzano
una rete di
servizi sociali a
livello locale
- controllo di qualità dei servizi (cittadini)
- Piano di zona
- Carta dei servizi sociali (opportunità sociali)
2. Finanziamento delle prestazioni
socio-sanitarie
Fondo sanitario regionale
formato da:
Quota del Fondo Sanitario Nazionale
assegnata alla regione
Apporti aggiuntivi
+
(Bilancio regionale)
Fondo Sanitario Regionale
ripartisce le risorse tra :
I) Asl
e
II) Enti Locali
I) commisurate alla popolazione
assistita sulla base di una quota
capitaria relativa ad indicatori
demografici ed epidemiologici.
II) - I comuni devono dimostrare
il carattere aggiuntivo di tali risorse
non sostitutivo della spesa sociale
consolidata nei propri bilanci (realizzata
con risorse proprie).
+
- Impegno di compartecipazione al
costo complessivo degli interventi
previsti dal piano di zona (non < 5€ per abitante)
3. Il Disavanzo
Le Asl contabilizzano ai rispettivi Comuni le
Quote economiche di loro competenza
Le quali vanno a costituire ne bilancio delle Asl:
-Ricavi
C.Ec.
-Crediti
S.P.
[solo per la parte effettivamente
incassata] o al max
[per quella realisticamente
incassata ]
relativa a :
 Accordi sottoscritti dai comuni in cui l’onere è assunto sulla
base di un’idonea copertura finanziaria prevista nel bilancio
comunale;
 Azioni legali di pagamento coattivo concluse con successo dalla
ASL nel caso di mancata partecipazione alle UVI;
 eventuali e ulteriori coperture finanziarie pubbliche e/o private
purché aggiuntive rispetto ai finanziamenti attribuiti alla Regione
dal Fondo Sanitario Nazionale per la spesa sanitaria corrente;
 compartecipazione dell’utenza in base ai parametri ISEE come
previsto dalla normativa nazionale e regionale.
 protocolli di intesa con i Comuni singoli o associati in Ambiti
Territoriali in collaborazione con i referenti e/o coordinamenti
sociosanitari aziendali, ed approvati dalla direzione strategica
dell’Azienda Sanitaria, in cui si concordi la compartecipazione
finanziaria alla spesa….
Il Responsabile della UVI trasmette la pratica all’Ufficio
amm.vo/contabile distrettuale
proposta di determinazione
Direttore del Distretto
in tale atto sono presenti:
 presupposti di legge alla base della concessione del
periodo di trattamento riabilitativo
 ammontare dell’impegno di spesa previsto (C.Ec. Asl)
La determinazione
Segreteria degli Organi
Servizio G.R.E.F.
Il servizio G.R.E.F. registra:
• l’impegno di spesa;
• le fatture che la struttura ospitante invia all’Asl.
L’ufficio amm.vo/contabile del distretto provvede:
• alla liquidazione;
• ad aggiornare la contabilità.
L’ ASL COMUNICA AGLI ENTI LOCALI L’AMMONTARE
DELLE SOMME A DEBITO E NE RICHIEDE IL
RIMBORSO
Le ASL anticipano la spesa per le attività sociosanitarie
anche per la parte di competenza dei Comuni
I Comuni soffrono dei
• mancati, ritardati o assenti FINANZIAMENTI REGIONALI
+
• la differenza tra spesa prevista e spesa effettiva
per l’erogazione dei servizi ss
• le difficoltà di applicazione del meccanismo di
finanziamento (normativa)
• i contenziosi in atto
comportano
Difficoltà di cassa e assenza di liquidità
per gli enti del servizio socio-sanitario
creano
DISAVANZO (ASL)
Il disavanzo è ripianato dalla REGIONE
reperendo risorse attraverso:
anticipazioni di cassa
forme di indebitamento complesse
Principali interventi legislativi in tema di disavanzi sanitari
regionali (legge finanziaria 2005; Intesa Stato-regioni 23/3/05)
 DIFFIDA del PCM (se il disavanzo persiste nel quarto trimestre
dell’anno).
 PIANO DI RISTRUTTURAZIONE del servizio sanitario regionale (in
caso di disavanzo strutturale).
 ACCORDO (che contenga gli interventi necessari per il perseguimento
dell'equilibrio economico e i piani di rientro dal deficit sanitario) tra:
Ministri della salute e dell'economia e delle finanze e la singola regione.
 PROVVEDIMENTI DI RIPIANAMENTO (aumenti dell'addizionale Irpef e le
maggiorazioni dell'aliquota Irap) qualora la Regione persista nella propria
inerzia da parte del:
Presidente della Giunta regionale, in qualità di commissario ad acta.
Le Regioni che hanno dovuto predisporre i piani di rientro sono:
Lazio, Campania, Sicilia, Liguria, Sardegna, Abruzzo, Molise e Calabria
tra cui: Lazio Abruzzo Molise e Campania sono state successivamente
commissariate.
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