Elementi di storiografia romana.
Herod. 1,1:
Questa è l’esposizione della ricerca di Erotodo di Alicarnasso, perché gli eventi umani
non perdano colore a causa del tempo, perché le imprese grandi e mirabili compiute
da Greci e da Barbari non restino senza luce e senza fama, e infine per conoscere per
quali responsabilità, cause, essi combatterono tra loro.
La narrazione storica di Erotodo è un’esposizione di un’inchiesta personale, esito di
un giudizio sul passato che presuppone la libertà dal potere costituito.
Una generazione prima Dario il Grande, re di Persia, aveva fatto incidere le sue
imprese sulla ripida parete delle alture di Zagros in Iran. Storia ufficiale, imposta,
scritta dai protagonisti in modo indiscutibile, cui si contrappone l’orgogliosa
dichiarazione di un punto di vista personale.
Quando manca la libertà di parola non è possibile capire e scrivere su quanto accade,
come avvenne secondo Tacito all’indomani della battaglia di Azio: Hist. 1, 1 “la verità
fu infranta in più modi, la repubblica divenne irriconoscibile e come straniera” e non
si può che attendere altri tempi in cui “sarà possibile pensare e dire ciò che si vuole” .
La presenza romana in Italia meridionale dopo le guerre sannitiche impone
una sua valutazione nel mondo greco (Timeo di Taormina)
ANNALISTICA
(Annales maximi , editi da
P. Mucius Scaevola in 80ll.
alla fine del II sec. a.C.),
tradizioni familiari,
canti conviviali
• PRIMA ANNALISTICA (in greco):
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Q. Fabio Pittore (fonte di Polibio), Annales dalle origini almeno fino alla battaglia
del Trasimeno (217) o a Zama.
L. Cincio Alimento, pretore nel 210;
G. Acilio, senatore e interprete per l'ambasceria greca del 155;
Postumio Albino, ambasciatore in Grecia nel 146
• CATO MAIOR (scrive in latino) : Origines (incentrato sull'Italia, non esalta singole
personalità)
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• SECONDA ANNALISTICA (in latino):
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età dai Gracchi a Silla:
L. Cassio Emina, pubblicò gli Annali intorno al 146;
L. Calpurnio Pisone Frugi, cos. nel 133, avversario di Tiberio Gracco;
Cn. Gellio
C.Sempronio Tuditano
C.Fannio Strabone, cos. nel 122, alleato e poi avversario di Gaio Gracco
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ETÀ SILLANA (tendenziosa, contesa tra optimates e populares), manca vaglio critico
delle fonti:
Q. Claudio Quadrigario (amplia il suo racconto dalle guerre annibaliche fino al 70
ca.)
Valerio Anziate (sillano), valorizza i suoi predecessori, gens Valeria
C.Licinio Macro (antisillano), tribuno della plebe nel 73, ha per base gli Annali di
Gellio
Q. Elio Tuberone , Annali in 14 ll. d'intonazione tucididea secondo Cicerone
• POLIBIO
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(figlio di uno dei capi della lega Achea accolto nel circolo degli Scipioni, visse fino al
120ca.), scrisse 40 ll. (progetto iniziale fino al 168, poi fino al 146); restano i primi
5 ll.
-consapevolezza che la formazione dell'impero romano va collocata e vista in una
prospettiva di storia universale
-Roma attua la forma migliore di governo, quella "mista" e decade con il
prevalere di una delle componenti
Fonte di Tito Livio, di età augustea
• POSIDONIO DI APAMEA,
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nato verso il 135, discepolo di Panezio, visse a Rodi, insegnando la
filosofia stoica; giunse a Roma come ambasciatore e fu maestro di
Cicerone e amico di Pompeo.
• Scrisse una storia, perduta, a continuazione di quella di Polibio, dal 146
alla dittatura sillana in almeno 50 ll. L'imperialismo romano ha valore
positivo fin quando è esercitato nell'interesse generale (utile ed onesto) e
dal senato.
• DIONIGI DI ALICARNASSO,
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giunto a Roma dopo la battaglia di Azio nel 30 a.C., chiude un'epoca,
poiché porta la storiografia greca all'accettazione dell'impero romano.
Nella sua Archeologia Romana in 20 ll. dalle origini al 264 a.C. (di cui
restano i primi 10 e parte dell'11), riprende la storia arcaica ed afferma
che Roma era una città greca. Credeva in tal modo di superare il problema
della conquista della Grecia ad opera di Roma, ma non spiegava il perché
tra le città greche proprio a Roma fosse spettato un tale primato; egli
pensa che la superiorità di Roma sia dovuta al fatto che aveva consentito
anche ai vinti di partecipare al governo
• STRABONE,
• greco dell'Asia Minore ha scritto un'opera storica dopo Polibio per noi
perduta, mentre è conservata la Geografia, che si propone come opera
tecnica, quale strumento conoscitivo per i ceti dirigenti. Conosce Roma e
l'Italia ed è esponente di quel ceto intellettuale ammiratore di Roma, che
respira il nuovo clima ecumenico dell'età augustea
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• MONOGRAFIA
• più immediatamente legata alle vicende politiche
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L. Celio Antipatro , II guerra punica in 7 ll.
Sempronio Asellione , eventi dal 146 al 90 a.C.
L. Cornelio Sisenna, sillano, Historiae dal 90 al 78, morte di Silla
*C. Sallustio Crispo, fautore dei populares:
Historiae dal 78 al 67 a.C.,
De coniuratione Catilinae,
Bellum Iugurtinum
C.Asinio Pollione, Historiae dal 60 al 42 a.C.
*C. Giulio Cesare, De bello Gallico, De bello civili (Bellum Alexandrinum, Africum,
Hispaniense)
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• *Cicerone, con il suo epistolario
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Si ritorna all'annalistica in età augustea con
*Tito Livio, Ab Urbe condita libri CXLII (fino alla morte di Druso nel 9 a.C.), di cui
conservati i ll. 1-10 e 21-45 (ha quali fonti la seconda annalistica e Polibio)
• La BIOGRAFIA, genere tra il letterario e lo storico
• Precedenti: vita di Tiberio ad opera del fratello Caio Gracco ; autobiografia
di Silla
• M. Terenzio Varrone,
• con le sue Imagines , 700 ritratti di personaggi romani e stranieri,
soprattutto greci, suddivisi in 7 categorie (poeti, condottieri, ecc.), ad
ognuna delle quali erano assegnati due libri, uno per i Romani, uno per gli
stranieri
• *Cornelio Nepote,
• vissuto nel I sec.a.C., amico di Attico, Cicerone e Catullo; delle sue cinque
opere storiche resta parte del De viris illustribus in 16 ll.; dedicati a Romani
e stranieri, divisi in 8 categorie: re, generali, poeti, oratori, storici, filosofi,
giurisperiti, grammatici e scienziati. Restano il libro delle vite dei generali
stranieri e parti di quello sugli storici. Sarà di modello per Plutarco.
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• *Plutarco di Cheronea
• (ca. 50 d.C. - dopo 120 d.C.) nella serie di Vite parallele dei Greci
e dei Romani si presenta come fonte indispensabile per :
• Romolo (Teseo), Numa (Licurgo), Valerio Poplicola (Solone),
Camillo (Temistocle), Fabio Massimo (Pericle), Coriolano
(Alcibiade), Emilio Paolo (Timoleone) , Marcello (Pelopida), Catone
Maggiore (Aristide), T. Quinzio Flaminino (Filopemene), Mario
(Pirro), Silla (Lisandro), Lucullo (Cimone), Catone Minore (Focione),
Tiberio e Gaio Gracchi (Agide e Cleomene), Cicerone (Demostene),
Antonio (Demetrio Poliorcete), Cesare (Alessandro), Bruto (Dione)
•
Altri storici d'età imperiale che hanno trattato (anche)
argomenti di storia repubblicana
• Pompeo Trogo, della Gallia Narbonense, scrisse nella prima età
imperiale una storia universale, che pone al centro polemicamente
non Roma, ma Macedonia e Filippo (Historiae Philippicae in 44 ll.)
• *Velleio Patercolo, esponente del ceto italico filoimperiale, ufficiale
devoto di Augusto e Tiberio, scrive le Historiae Romanae ad M.
Vinicium
• *Valerio Massimo, cui si deve l'opera di carattere scolastico
Factorum et dictorum memorabilium libri IX.
• In greco:
• *Arriano di Nicomedia in Bitinia (cos a. 129), che si palesa
antiromano, lodando Alessandro come il più grande condottiero
• *Appiano di Alessandria, procurator sotto Antonino Pio, narra nelle
Storie le vicende delle popolazioni entrate in rapporto con Roma;
Sulle guerre civili dai Gracchi a Augusto ha scritto 5ll di Guerre civili
• *Cassio Dione, senatore d'età severiana, ha scritto un’opera in 80 ll.
dalle origini al 229 d.C.; restano i ll. 36-60 (dal 68 a.C. al 47 d.C.) ed
ampi riassunti del resto ad opera di Xifilino e di Zonara, d'età
bizantina
Fasti consolari e Fasti trionfali capitolini
Fasti consolari dal 483 a.C. al 13 d.C.
Fasti trionfali dal 753 a.C. al 19 a.C.
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