STORIOGRAFIA ELLENISTICA Naufragio: - sopravvalutazione delle opere classiche - compilatori di epoca romana Tendenze: - influsso delle scuole peripatetica ed isocratea preoccupazioni etiche e paradigmatiche frantumazione in aneddoti preoccupazioni artistiche e non scientifiche spettacolarizzazione del racconto GLI STORICI DI ALESSANDRO: A noi sono giunti: ARRIANO: ANABASI PLUTARCO: VITA DI ALESSANDRO CURZIO RUFO: Storie di Aless. Magno Tono romanzesco: CALLISTENE: Gesta di Alessandro (smaccate adulazioni, eppure προσκύνησις - Elleniche Nearco: Navigazione dall’Indo all’Eufrate Egesia di Magnesia (fondatore dell’asianesimo) Clitarco: (>Diodoro, Curzio Rufo) Doppia interpretazione: vizi e virtù; grandezza e dispotismo. Tono più rigoroso hanno: Tolemeo Soter: vuole ristabilire la verità dei fatti fonti: suoi ricordi e le Efemeridi di Eumene di Cardia Aristobulo: scrisse a 84 anni Stravagante biografia è invece il Romanzo di Alessandro (diverse redazioni: greca-armena-latina del III sec d. C.) Nasce da varie fonti, tra cui un romanzo epistolare. E’ assente la verità storica Qualità letterarie scarse….ma ebbe grande fortuna nel Medioevo STORIOGRAFI dell’età ellenistica: Ieronimo di Cardia: 323>morte di Pirro(272), fonte di Diodoro, Arriano e Plutarco privo di artifici retorici informazione diretta padronanza di esposizione Timeo di Tauromenio: Storie Siciliane: questioni etnico-storico-geografiche fino alla 1^ guerra punica (grande diffusione) Duride di Samo: (>Diodoro, Plutarco), scrive anche di probl. omerici e di pittura Annali di Samo, Storia di Agatocle, Storie giudizi: Cicerone:positivo Plutarco: riserve suo modello: Euripide: la storia deve imitare la tragedia e suscitare pietà e terrore. E’ contro la storiografia moralistica e retorica di Eforo e Teopompo. Conferisce drammaticità agli avvenimenti FILARCO: Storie (272-220 a. C.) secondo Polibio: parzialità, eccessivo colore romanzesco e pathos MANETONE: Storia Egiziana: corregge Erodoto, 30 dinastie BEROSSO: Storia Babilonese LETTERATURA PSEUDOSTORICA: Evemero di Messina: Scritto Sacro: viaggio in Pancaia-stele d’oro Ecateo di Abdera: Gli Egizi: per lui origine della civiltà Gli Iperborei: totalmente fantastico. POLIBIO Megalopoli> Arcadia. Figlio di Licorta, stratego della Lega Achea. Educazione di ottimo livello (lett-st-scienze-geogrmedicina) 183 a. C.: Spedizione contro Messene >Filopemene 169 a. C.: Ipparco della Lega Achea Megalopoli 17 anni a Roma 167 a. C. : dopo Pidna, deportato a Roma. Grazie all Emiliano poté restare a Roma. Studia a fondo i costumi e le istituzioni romane e i motivi del successo. Viaggia: Spagna-Portogallo-Africa-Provenza-Alpi 150 a. C: ritorna in patria, poi segue l’Emiliano in Africa e assiste alla distruzione di Cartagine (146 a. C.) 146 a. C. : distruzione di Corinto, fine lega achea. Egli mediò 134/3 a. C.: in Spagna a Numanzia. 124-120 ca. a.C.: muore (82 anni)- caduta da cavallo. OPERE MINORI: Vita di Filopemene Guerra di Numanzia Sulla tattica Sull’abitabilità della zona equatoriale STORIE: 40 libri (dal 264a. C. al 144 a. C.) di cui abbiamo per intero i libri I-V ampi tratti dei libri VI-XVIII citazioni ed estratti degli altri CONTENUTO DELL’OPERA Primi due libri: παρακατασκευή (264-220 α. Χ.) III-XXX: Seconda Guerra Punica. Criterio annalistico (fino al 169 a. C.) XXX-XL: dal 168 al 146 a. C. VI : teoria delle costituzioni XII: polemiche con gli storici precedenti, sopr. Timeo XXXIV: excursus geografico sul mondo mediterraneo romano METODO STORIOGRAFICO 1. La storia deve essere universale. κατολική La storia deve essere universale > non una singola guerra o un solo popolo; deve coordinare in una visione sinottica i fatti dell’intera ecumene. Due date fondamentali: 168 a. C. (Pidna) – 146 a. C. (Corinto), due avvenimenti che segnano la definitiva ascesa di Roma. Di qui la prospettiva romanocentrica: - da una parte l’intento di scrivere una storia universale (Eforo,Tucidide, che è il modello nascosto di Polibio – vedi il prologo introduttivo) - dall’altra la storia universale coincide con l’ascesa di Roma: nella sua espansione il collante per tenere insieme tutte le vicende dell’ οἰκουμένη 2. La storia deve essere pragmatica e utile: πραγματική ἰστορία cioè fondata sull’analisi dei fatti politici e militari, senza narrazioni fantasiose e abbellimenti retorici, genealogie, storie di fondazioni 3. La storia deve essere dettagliata/dimostrativa ἀποδεικτική: vaglio critico delle fonti, da verificare di persona, se possibile Compito dello storico è la ricerca della verità obiettiva utilizzando: fonti scritte informazioni geografiche e topografiche esperienza della prassi politica, militare, diplomatica Perciò: è cauto verso i discorsi diretti 3. La storia deve avere un’utilità pratica: l’esatta conoscenza dei fatti politici e militari servirà all’uomo di Stato o al generale per valutare le situazioni ed intuirne gli esiti. La storia perciò è formativa: per chi voglia fare politica per chi voglia conoscere la realtà 4. Non è sufficiente la nuda esposizione dei fatti: occorre comprendere le cause. Distinzione fra: -causa vera (αἰτία) -pretesto (πρόφασις) -inizio (ἀρχή) Tucidide era andato oltre i fenomeni politici > per una indagine sui comportamenti umani. Polibio mostra un eccessivo meccanicismo nell’applicazione del metodo Polibio non crede che gli eventi siano indirizzati da un progetto esterno ad essi (religione>utilità politica) In lui non c’è spazio per gli dei. C’è però la Τύχη: anche se il suo ruolo non è chiaro a volte > funzione provvidenziale oppure ostile a volte > irrazionalità del caso Polibio è completamente indifferente al trascendente Cause della grandezza di Roma: 1. Costituzione mista 2. Organizzazione dell’esercito 3. Sentimento religioso Eppure neanche Roma sfuggirà all’anaciclosi (ἀνακύκλωσις) monarchia>tirannide aristocrazia>oligarchia democrazia>oclocrazia