Rappresentato nel 409 a.C, faceva parte di una trilogia con cui Sofocle ottenne il primo premio. Già le disavventure di Filottete erano state narrate nella Piccola Iliade ed avevano ispirato Eschilo ed Euripide. MOMENTO STORICO Fu scritto in un momento molto difficile per Atene; dopo il disastroso esito della spedizione in Sicilia, la città fu coinvolta in diverse vicende che ebbero come protagonista Alcibiade. Egli fu condannato a morte per la mutilazione delle Erme, fuggì a Sparta e suggerì agli Spartani sia l’alleanza con la Persia, sia l’invio di una flotta nell’Egeo, promettendo loro l’autonomia. Questi fatti resero “il Filottete” più attuale. TRAMA La scena è ambientata nella disabitata isola di Lemno, dove gli Achei avevano abbandonato il loro compagno Filottete. Egli aveva avuto il coraggio di appiccare il fuoco alla pira (catasta di legno per bruciare i cadaveri) da cui l’amico Eracle era salito al cielo; per questo Filottete aveva ricevuto da Eracle l’arco e le frecce avvelenate con il sangue dell’idra di Lerna (un mostro con nove teste a forma di serpente). PICCOLO CHIARIMENTO Eracle, indossò una tunica intrisa del sangue del centauro Nesso, sangue a cui era stato mescolato un potente veleno che, a contatto con la pelle, la corrodeva, provocando dolori terribili. Straziato da dolori e sentendo ormai vicina la morte, Eracle si fece portare sul monte Eta, dove fu innalzata una catasta di legno su cui l'eroe si distese per essere bruciato, secondo le usanze del tempo. Ma nessuno dei suoi compagni ebbe il coraggio di dare fuoco alla pira, finché non passò di lì per caso un pastore, che ordinò al proprio figlio, Filottete, di fare ciò che Eracle chiedeva. In segno di gratitudine l'eroe donò a Filottete l'arco e le frecce, che fecero di lui un famoso arciere. Filottete, non rivelò a nessuno il luogo in cui era avvenuta l’apoteosi (glorificazione) dell’eroe,avendolo giurato ad Eracle stesso. Ma dopo un certo tempo, pressato da domande, Filottete andò sull'Eta e battendo col piede la terra nel punto in cui era stato eretto il rogo d'Eracle lo rivelò senza parlare. Il giuramento fu così violato. Filottete tuttavia non giunse a Troia con gli altri capi: durante lo scalo nell’isola di Crise, fu morso al piede da un serpente per punizione del giuramento violato. La ferita diventò ben presto tanto infetta da emanare un fetore insopportabile, e Ulisse non fece alcuna fatica a convincere gli altri capi ad abbandonare Filottete a Lemno. Secondo un oracolo però gli Achei non avrebbero conquistato la città di Priamo senza l’arco di Filottete e quindi Odisseo pensò di avvalersi della complicità di Neoptolemo (figlio di Achille) per ottenere l’arco. Neoptolemo riuscì facilmente a divenire amico di Filottete e l’eroe gli narrò che durante quei lunghi anni qualche nave si era fermata sull’isola ma nessuno lo aveva mai riportato in patria. Neoptolemo gli promette di portarlo via dall’isola, e mentre discutono arrivano due marinai della nave di Odisseo; uno dei due vestito da mercante gli riferisce che gli Achei non potranno conquistare Troia senza l’aiuto di Filottete. Quindi affrettano la partenza ma all’improvviso Filottete viene assalito da dolori atroci causati dalla ferita e cade in un sonno profondo, ma prima di ciò affida a Neoptolemo l’arco e le frecce. Quando si risveglia, Filottete scopre il tradimento di Neoptolemo; quest’ultimo, pieno di rimorso, gli rivela che Odisseo è nell’isola pronto a riportarlo a Troia e vorrebbe restituirgli le armi ma viene fermato da Odisseo che ordina ai due marinai di imprigionare Filottete. Neoptolemo cerca di convincere Filottete a seguirli nel campo degli achei, promettendogli che avrebbe fatto curare la sua ferita da medici così da poter tornare a combattere. Filottete rifiuta e la situazione sembra senza sbocco quando improvvisamente Eracle, comparso dal cielo, convince l’eroe a cedere e ad aiutarli a conquistare la città di Priamo che gli Achei non avrebbero mai potuto espugnare senza il suo aiuto. I TEMI ANALISI DEL CARATTERE DI FILOTTETE AMICIZIA A FINI UTILITARISTICI ANALISI DEL PERSONAGGIO FILOTTETE Il personaggio di Filottete, duro e deciso, è complesso e ricco di sfumature; la sua condizione non deriva da una scelta volontaria ma da un crudele destino da subire senza potersi opporre. Oltre alla sofferenza fisica e morale (per l’abbandono da parte dei suoi compagni) Filottete vive con profondo malessere la solitudine e il rifiuto da parte degli altri. E’ simbolo del cittadino escluso dalla comunità ed egli considera ciò una punizione atroce. Questa sua umanità lo rende molto vulnerabile e senza difesa di fronte all’inganno di Odisseo che approfittando del desiderio di Filottete di ritornare fra gli uomini utilizza Neoptolemo nel suo piano. AMICIZIA A FINI UTILITARISTICI Inizialmente Neoptolemo sembra farsi strumento dell’astuzia di Odisseo, poiché il giovane nutre per lui il rispetto dovuto ad un uomo più anziano; dopo aver conosciuto Filottete e compreso il suo bisogno disperato di amicizia e lealtà prova disprezzo per ciò che ha fatto, pensando che suo padre Achille non si sarebbe mai comportato così. Quella che doveva essere amicizia di comodo, diventa amicizia vera non più utilizzata come strumento per ottenere fini utili ma intesa come un vero sentimento. Così Sofocle esprime la sua posizione e la sua fede negli antichi principi di lealtà e di giustizia. REALIZZATO DA: COSTA ILENIA & ORFANO’ VANESSA II A Anno scolastico 2011-2012 PICCOLA ILIADE: E’ un antico poema epico greco andato perduto. Faceva parte del Ciclo Troiano, che raccontava in versi l'intera storia della guerra di Troia. La realizzazione della Piccola Iliade è stata attribuita a vari poeti diversi, trai quali Lesche di Pirra, Cinetone di Sparta, Diodoro di Eritrea ed anche lo stesso Omero. Il poema si componeva di quattro libri scritti in esametri dattilici e fu composto durante la metà del VII sec.