Storia contemporanea Corso di laurea triennale 2014-2015 Carta mondo arabo Alle origini del sionismo Per capire il perché della nascita del movimento sionista e il progressivo insediamento degli ebrei in Palestina a partire dalla fine del XIX secolo, bisogna: risalire nel tempo di almeno duemila anni, al periodo in cui l’imperatore Tito sconfisse gli ebrei da Gerusalemme e poi passare attraverso l’affermarsi del cristianesimo, la nascita dell’antigiudaismo cristiano, la medioevale valle di lacrime e le persecuzioni agli ebrei, i ghetti, i progrom russi la nascita dell’antisemitismo… L’antigiudaismo cristiano L’avversione agli ebrei nasce con l’affermarsi del cristianesimo Gli ebrei vengono sconfitti dall’imperatore Tito (70 d.c.) e poi definitivamente nel 135 d.c. dall’imperatore Adriano Nel 312 d.c. Costantino si converte: il cristianesimo diventa religione lecita, esce dall’illegalità e lavora perché illegale diventi l’ebraismo S.Agostino (IV sec.) teorizza l’idea del popolo testimone : “gli ebrei hanno come loro funzione di testimoniare con la loro caduta in disgrazia nella società quello che accade a coloro che non credono in Cristo. Come Caino, sono segnati. Non bisogna ucciderli, ma è indispensabile limitare la loro influenza” Nasce l’antigiudaismo cristiano, un’avversione all’ebraismo da parte cristiana formulato su base religiosa. Il cristianesimo diventa religione di Stato nel 391, per opera dell’imperatore Teodosio Vengono emanate leggi restrittive: il codice di Teodosio (438 d.c.), e quello di Giustiniano (534-36 d.c.), che stabiliscono: il divieto di costruire sinagoghe il divieto della circoncisione Il divieto di organizzare feste ebraiche Le persecuzioni degli ebrei Le persecuzioni degli ebrei si accentuano dell’Alto Medioevo (V-XII sec.) L’Europa ha bisogno degli ebrei (hanno un ruolo importante nel commercio, e nella mediazione con l’islam…) La chiesa cristiana continua la messa al bando (proibisce i matrimoni misti, vieta essere funzionari pubblici, lavorare la domenica, avere schiavi o manodopera cristiana) La valle di Lacrime: così è chiamato dagli ebrei il periodo tra il XII e il XV sec., che include le crociate 1° crociata (1095) Il papa Urbano II predica la guerra santa di liberazione, una sorta di pellegrinaggio armato 2° crociata (1146) 3° crociata (1198) 1187: Salah al-Din entra a Gerusalemme e caccia i crociati 1291: i “Franchi” vengono cacciati definitivamente dalla regione Le trasformazioni economiche e la nuova geopolitica annullano il ruolo di mediazione degli ebrei con l’oriente 1492. Espulsione degli ebrei e dei musulmani dalla Spagna. In Europa nascono i ghetti. Crociate itinerari Crociati XVIII-XIX secolo: dall’antigiudaismo all’antisemitismo Il XVIII secolo vede una graduale emancipazione degli ebrei nell’Europa occidentale (Illuminismo, Dichiarazione dei diritti dell’uomo) Continuano i pogrom in Russia Tra il XVIII e il XIX secolo nell’Europa orientale, nel cosiddetto Distretto ebraico, si sviluppa il cosiddetto illuminismo ebraico, l’Haskalah Il distretto ebraico (1791) Nascita dell’antisemitismo Perdurano gli atteggiamenti anti-ebraici nell’Europa occidentale, che culminano nel 1894 nell’affare Dreyfus, la condanna per spionaggio di un ufficiale ebreo francese accusato ingiustamente di tradimento. Processato e condannato ai lavori forzati, Dreyfus e il suo caso dividono l’opinione pubblica francese, soprattutto il mondo intellettuale: Emile Zola nel 1898 pubblicherà una lettera di protesta indirizzata al Presidente della Repubblica Felix Faure, intitolata J’accuse. Graziato, Dreyfus sarà riabilitato solo nel 1906. Nasce l’antisemitismo Alfred Dreyfus Emile Zola Dall’antisemitismo al sionismo L’antisemitismo non è più basato, come avveniva nell’antigiudaismo cristiano, su un’avversione agli ebrei su base religiosa, bensì su una ostilità a base razziale: gli ariani e la loro nobiltà si contrappongono ai semiti, portatori di tutte le tare. In realtà è forte il risentimento contro gli ebrei per i loro capitali e per il loro peso nelle trasformazioni economiche. Come reazione all’antisemitismo nasce il sionismo Sionismo: movimento politico internazionale, nato alla fine del XIX sec. tra gli ebrei laici europei, il cui fine era l'affermazione del diritto all'autodeterminazione del popolo ebraico mediante l'istituzione di uno stato ebraico. Si ispira al nazionalismo (gli ebrei non si realizzeranno finché mancherà loro una patria) e al socialismo (l’emancipazione è impossibile nella società capitalista) Fondatore il giornalista austriaco Theodoro Herzl (1860-1904) 1896. Pubblica Lo stato ebraico, 3000 copie, a Vienna. 1897: organizza il primo congresso sionista a Basilea Il sionismo si diffonde. Si opta per creare uno stato in Palestina: si diffonde l’opinione che si tratti di “una terra senza un popolo per un popolo senza terra” (Israel Zangwill) Theodore Herzl Il sionismo in Palestina Il sionismo diventa un ottimo strumento in mano all’Occidente per radicarsi in Palestina Il primo sionismo è stato il sionismo cristiano: gli inglesi si autoproclamano protettori degli ebrei (riprendono il sogno millenario di San Paolo di convertirli), non avendo altro pretesto per insediarsi in loco e volendo sfruttare il regime in atto delle capitolazioni La Russia protegge le comunità greco-ortodosse La Francia protegge i latini Capitolazioni: trattati commerciali (in vigore tra il 1535 e il 1914) tra le potenze occidentali e l’impero ottomano che garantivano ai cittadini europei privilegi extraterritoriali. Gli europei residenti erano cioè soggetti alle leggi dei loro governi nazionali e immuni da quelle dei paesi ospitanti. Le prime ondate sioniste Quando nel 1864 gli stranieri ottengono il permesso di acquistare terra nell’impero ottomano, gli ebrei iniziano a colonizzare la Palestina 1843. Moshes Montefiore apre una clinica ebraica 1854. Rothshild fonda l’ospedale Misgav Ladach 1882. Pogrom in Russia: I° aliya 1898. Herzl visita Gerusalemme 1904. II° aliya: Nuova ondata di coloni sionisti: rivoluzionari, laici. Tra essi Ben Gurion Aliyah o Aliyá o Aliá (ebraico: “salita”) è il termine utilizzato per indicare l'immigrazione ebraica nella terra di Israele. Etimologicamente il termine viene da Aliyah laReghel, che significa "pellegrinaggio", a causa della salita che si doveva compiere per raggiungere Gerusalemme durante i tre pellegrinaggi prescritti per le festività di Pesach, Shavuot e Sukkot. La Palestina alla vigilia della guerra Il tradizionale punto di vista su Gerusalemme alla vigilia della Prima Guerra mondiale è quello di una città stagnante e sottosviluppata, sia dal punto di vista economico, sia nel tenore di vita. A suggerire questa idea sono stati i documenti degli amministratori britannici, i viaggiatori cristiani europei e gli studiosi sionisti, tutti interessati a giustificare il colonialismo. In realtà la città si è espansa e una ferrovia la connette a Giaffa e Haifa ha strade pavimentate, telegrafo, servizi postali, nettezza urbana, elettricità ha un Consiglio municipale e una rappresentanza al Parlamento ottomano è diventata un importante centro educativo, di stampa e della vita culturale ha partiti politici e club religiosi, sociali e culturali è diminuito il ruolo dei tribunali religiosi Abitanti alla vigilia della guerra : 4.000.000 ebrei nell’Impero ottomano 65.000 ebrei in Palestina (dall’Europa) 644.000 arabi (92%) La Prima guerra mondiale in Medio Oriente Causa della guerra: la rivalità balcanica di Austria e Russia. L’Impero ottomano entra in guerra con Germania e Austria contro Inghilterra, Francia e Russia Obiettivo: Controllo militare di Francia e Inghilterra sul Maghreb e il Medio Oriente (risultato pienamente raggiunto nel 1918) Strategia militare Avanzata dall’Egitto in Palestina e occupazione della Siria Avanzata anche dall’Iraq (con un’armata anglo-indiana) Strategia politica Coinvolgere arabi e beduini contro i turchi che avevano governato per secoli Le fasi della guerra 1915: corrispondenza tra Hussein di Mecca e McMahon, alto commissario britannico al Cairo 1916, trattato Sykes Picot, che individua aree di influenze inglese e francese 1918. Thomas Woodrow Wilson, presidente USA, propone di ridisegnare il mondo sulla base dell’autodeterminazione delle entità nazionali e riconoscere a ogni popolo il suo stato, secondo il principio di nazionalità di creare la Società delle nazioni per governare la moltitudine di entità nazionali nate dalla guerra (verrà ufficialmente approvata a Versailles) di rinunciare alla guerra come soluzione dei conflitti di stabilire sanzioni nei confronti degli aggressori art. 12: “Le nazionalità che vivono attualmente sotto l’impero turco (arabi, armeni, curdi) devono godere una sicurezza certa di esistenza e di potersi sviluppare senza ostacoli; l’autonomia deve essere loro concessa” Vincono gli interessi economici e il piano Wilson fallisce Sykes e Picot Le Conferenze di pace e l’era dei Mandati 1919. Nasce la Società delle Nazioni Si dispiega la cosiddetta diplomazia delle Conferenze che fissano il nuovo paesaggio geopolitico mediorientale 1922: La Società delle Nazioni ratifica i mandati Nel diritto internazionale il mandato è uno strumento giuridico creato dall’art. 22 del patto istitutivo della Società delle Nazioni per la tutela delle popolazioni incapaci di autogovernarsi. La Francia ottiene il mandato sulla grande Siria L’Inghilterra ottiene il mandato su Iraq, Transgiordania, Palestina Dal 1918 al 1939: la supremazia di Francia e Inghilterra resterà immutata La fine dell’Impero ottomano L’Impero Ottomano si riduce all’Anatolia Luglio 1923. Il Trattato di Losanna ratifica l’atto ufficiale di morte dell’Impero Ottomano 29 ottobre 1923. Nasce la Repubblica turca con Mustafa Kemal, detto Ataturk, presidente fino al 1938 Il sultano perde ogni autorità politica, pur conservando per breve tempo, come califfo, una certa autorità religiosa sul mondo islamico 3 marzo 1924 viene abolito il Califfato e l'ultimo titolare, Abdulmecit, è costretto all'esilio Gli inglesi in Palestina 1914. Gerusalemme diventa il quartier generale dell’Ottavo Corpo d’Armata turco 1917. Il generale inglese Murray viene sostituito dal generale Edmund Allenby, cui il primo ministro Lloyd George chiese di conquistare Gerusalemme come regalo di Natale per il popolo britannico. Allenby conquista Gaza e si dirige verso Gerusalemme. Il governatore Djemal Pascia ordina ai Turchi di evacuare la città 1917, 2 nov. Viene emanata la Dichiarazione Balfour The Balfour Declaration Dear Lord Rothschild, I have much pleasure in conveying to you, on behalf of His Majesty’s Government, the following declaration of sympathy with Jewish Zionist aspirations which has been submitted to and approved by the Cabinet. His Majesty’s Government view with favor the establishment in Palestine of a national home for the Jewish people, and will use their best endeavors to facilitate the achievement of this object, it being clearly understood that nothing shall be done which may prejudice the civil and religious rights of existing non-Jewish communities in Palestine, or in any other country. I should be grateful if you would bring the declaration to the knowledge of the Zionist Federation. Yours sincerely, Arthur James Balfour La Dichiarazione Balfour Caro Lord Rothschild, Ho il grande piacere di trasmetterle, in nome del Governo di Sua maestà, la seguente dichiarazione di simpatia verso le aspirazioni del sionismo ebraico che è stata sottoposta e approvata dal Gabinetto. “Il Governo di Su Maestà vede con favore la creazione in Palestina di un focolare ebraico e farà ogni sforzo possibile per facilitare il raggiungimento di questo obiettivo, sottintendendo chiaramente che non si dovrà fare nulla che possa pregiudicare i diritti civili e religiosi per le preesistenti comunità non ebraiche in Palestina, o in ogni altro paese “. Vi sarei grato se voleste portare questa dichiarazione alla conoscenza della Federazione sionista Sinceramente Arthur James Balfour Balfour Gli Inglesi a Gerusalemme 1917, 9 dicembre. Il sindaco Hussein Selim elHussein, unica autorità rimasta, consegna Gerusalemme a due esploratori inglesi 1917, 11 dicembre. Il generale Allenby entra a Gerusalemme. A Londra il giornale Punch pubblica una illustrazione con Riccardo Cuor di Leone che entra in Gerusalemme e dichiara. “Il mio sogno diventa realtà”. Il titolo era “L’ultima crociata”. La Palestina sotto il controllo militare britannico 1917-20: la Palestina è sotto il controllo militare britannico, che proclama la legge marziale (Ronald Stors, governatore militare) Primi obiettivi: riparare le devastazioni della guerra ripristinare il Consiglio comunale 1919: indagine della Commissione King-Crane 1920, 27 feb.: Primo congresso generale palestinese 1920, 4 apr.: la celebrazioni del pellegrinaggio a Nabi Musa termina con un assalto al quartiere ebraico. Risultano 9 morti e 244 feriti Inizia il Mandato inglese 1920, 25 aprile: L’Inghilterra diventa potenza mandataria in Palestina (effettiva dal 1923) Sir Herbert Samuel, primo Alto Commissario, cerca di tranquillizzare gli arabi 1922: libro bianco di Churchill: chiarisce lo spirito di Balfour: “il governo non voleva trasformare l’intera Palestina in focolare nazionale, ma fondare in Palestina un focolare di tal genere” NB. Libro bianco = leggi e misure emanate dagli inglesi durante il periodo del mandato che fissavano le linee della politica mandataria in Palestina Palestina 19231948 L’insediamento ebraico in Palestina Nel ventennio fra le due guerre l’atteggiamento inglese nel confronti dell’immigrazione ebraica cambia più volte Nella fase iniziale gli inglesi favoriscono l’immigrazione ebraica 1925: il Jewish National Fund (creato al V Congresso di Basilea per raccogliere fondi e acquistare terra in Palestina) si rafforza. Alla fine del mandato avrà acquistato 936 kmq. di terra. Nel 1948, sarà proprietario del 54% della terra occupata dagli ebrei in Palestina 1929: nasce l’Agenzia ebraica, un’organizzazione creata allo scopo di organizzare l'immigrazione e l'insediamento degli ebrei in Palestina Si rafforza l’Haganah (organizzazione militare nata inizio secolo per difendere gli agricoltori sionisti) Nascono i partiti Nasce il sindacato, l’Histadrut, longa manus del partito laburista Gli ebrei della terza aliyah (1919-23) dimostrano un alto spirito di sacrificio, concepiscono la vita secondo principi collettivistici Le colonie ebraiche nel 1920 Verso una nuova economia Presso gli ebrei di Palestina si sviluppa una nuova economia. Gli ebrei della prima aliyah trovarono manodopera indigena a basso costo Gli ebrei della seconda aliyah tentarono di sostituire i lavoratori indigeni presso gli altri ebrei della prima aliya. Gli ebrei della terza aliyah: ritengono che per realizzare il sionismo sia necessario costituire una comunità ebraica (Yishuv) tesa ad uno scopo comune: il sionismo Nascono i Kibbutz L’impero dei Kibbutz Il termine kibbutz indica una forma associativa volontaria di lavoratori ebrei, basata su regole rigidamente egualitaristiche e sul concetto di proprietà comune. Il kibbutz è nato come ideale di eguaglianza, di lavoro a favore della comunità: “da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni” Questo comporta per ogni singolo elemento appartenente al kibbutz l'obbligatorietà di lavorare per tutti gli altri elementi dello stesso in cambio ricevere, al posto di denaro, semplicemente i frutti del lavoro altrui evitando così alla collettività di cadere nelle mani di quello che viene considerato il consumismo di stampo occidentale. I kibbutz hanno creato le basi per cittadinanza diversificata, per la creazione di una elite askenazita I moti del 1929 e il Libro bianco di Passfield 1924. Inizia la quarta aliyah: il permesso di immigrazione è riservato a chi possiede 25.000$. Si intensifica l’immigrazione clandestina 1928. Durante la festa Yom Kippur gli ebrei erigono una barriera fra uomini e donne al Muro del Pianto. Il Consiglio superiore musulmano si interroga: quale grado di autonomia hanno gli ebrei di disporre del muro e dell’area adiacente? 1929. Scoppiano tumulti in tutto il paese (250 morti: 133 ebrei, 116 arabi) 1930. Libro bianco di Passfield (segretario britannico alle Colonie): rimette in discussione la prosecuzione di una presenza ebraica istituzionalizzata in Palestina Reazione dell'Yshuv e delle organizzazioni sioniste mondiali Pressioni della comunità ebraica sul governo britannico 1931. Il governo britannico consegna a Chaim Weizman, allora direttore dell'Agenzia ebraica, il decreto di annullamento del secondo Libro bianco Intellettuali e nazionalisti palestinesi In quegli anni l’idea che la popolazione della Palestina costituisse una entità distinta era patrimonio di pochi intellettuali e uomini politici. Circoli e associazioni politiche vengono fondati alla fine del 1917 Si sviluppa una stampa locale: il primo giornale è del 1903, si moltiplicano a partire dagli ani Venti Anche le donne svolgono un ruolo attivo. Movimenti femminili 1929: Conferenza delle donne arabe a Gerusalemme con 300 delegate di tutta la Palestina Rivendicano: l’opposizione all’immigrazione sionista il rifiuto della dichiarazione Balfour l’appoggio alla costituzione di un governo nazionale la promozione di attività commerciali e industriali l’intensificazione del legame con gli altri paesi arabi la rinascita di tutti i settori della vita pubblica La Conferenza si conclude con un corteo davanti al Consolato britannico Il Congresso mondiale islamico di Gerusalemme Il Congresso mondiale islamico si svolge nel 1931, dal 6 al 17 dic., per iniziativa del gran mufti Amin Husseini, a Gerusalemme Partecipano, oltre ai delegati arabi, anche i delegati afro-asiatici “per esaminare la situazione dell’Islam in modo da decidere le misure necessarie alla difesa dei suoi interessi”. La Palestina diviene un problema di tutti al di là del quadro territoriale del paese e di quello della regione. I delegati arabi presenti si riuniscono il 13 dicembre, in una assemblea a parte, per redigere un “Patto arabo”, nel quale, all’art. 1, si dichiara che occorre “rivolgere gli sforzi di ogni paese arabo a un unico scopo, e cioè alla completa indipendenza, intera e unificata, e combattere ogni idea tendente a lavorare esclusivamente per localistiche politiche regionali”. Hamin el-Husseini Amin el-Hussein con Hitler Lo sciopero del 1936 1936. Sciopero generale palestinese contro gli inglesi (Precedenti dello sciopero: funerali ad Haifa, nel novembre del 1935, di ‘Iz al-Din al Qassam, ucciso dall’esercito inglese. Aveva lavorato per 15 anni con i fellahin senza terra emigrati negli bassifondi di Haifa) “Si è trattato della più lunga ed estesa ribellione al dominio britannico verificatasi in Medio oriente, e della più significativa mobilitazione della recente storia palestinese prima dell’intifada. Inoltre almeno in questa fase si trattò di una rivolta popolare” (Benny Morris, Vittime, p.168) L’organizzazione politica si affina: Nasce il Comitato arabo supremo sotto la presidenza del mufti costituito dai rappresentanti dei nuovi partiti I sionisti in Palestina fondano una sorta di parastato, con proposte sociali ed economiche - Lo sciopero del 1936 Dalla Commissione Peel al Libro bianco di Malcom McDonald 1929. Quinta aliyah: cominciano ad arrivare ebrei dalla Germania 1937. La Commissione Peel propone di dividere la Palestina in due stati, coi Luoghi Santi sotto controllo inglese. Rifiuto da parte araba 1939. Nuovo Libro bianco di Malcom McDonald Obiettivo: placare il sollevamento della popolazione araba di Palestina, limitando la vendita di nuove terre agli ebrei L'immigrazione ebraica viene limitata a 75.000 persone per una durata di 5 anni, per non superare il terzo della popolazione complessiva del Paese. Progettato uno Stato palestinese unitario (a maggioranza araba) e indipendente in un lasso temporale di 10 anni Le organizzazioni sioniste ufficiali si mobilitano Serie di attentati anti-britannici commessi dall'Irgun fin dal 1939. La prima legge votata dallo Stato d'Israele riguarderà l'abrogazione del Libro Bianco di McDonald Piano di spartizione della commissione Peel - 1937 Ripercussioni della Seconda guerra mondiale sulla situazione in Palestina Lo scoppio della II guerra mondiale congela il conflitto degli ebrei con l’Inghilterra induce gli ebrei ad unirsi agli Alleati contro i nazisti e i palestinesi ad allearsi con Hitler vede la continuazione dell’immigrazione ebraica clandestina Come conseguenza della guerra si sfalda il prestigio inglese e francese cambiano le forme di influenza dell’Occidente. entrano in scena gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, che non hanno interesse a sostituirsi alle ex-potenze coloniali, ma a controllare il petrolio si spera in soluzioni nuove per i paesi arabi colonizzati I tempi della decolonizzazione 1932. Indipendenza dell’Iraq 1943. Indipendenza del Libano 1946. Indipendenza della Siria e della Giordania 1951. Indipendenza della Libia 1952. Indipendenza dell’Egitto 1955. Indipendenza della Tunisia 1956. Indipendenza del Marocco 1962. Indipendenza dell’Algeria In Palestina. La Risoluzione 181 In Palestina si deteriorano irrimediabilmente le relazioni tra arabi e occidente Nasce la Lega Araba (1945) per sostenere i palestinesi Gli ebrei si organizzano militarmente (Hagana e Irgoun) Cominciano ad arrivare in Palestina i superstiti dell’Olocausto 1947, 11 feb.: Ernest Bevin, Ministro degli esteri britannico, restituisce il Mandato alle Nazioni Unite 1947, 29 nov.: Risoluzione 181 delle Nazioni Unite Piano di spartizione: gli ebrei con il 35% della popolazione ottengono il 55% del territorio Gerusalemme viene dichiarata città internazionale Nascita di Israele Gli ebrei accettano la Risoluzione ONU n. 181, gli stati arabi la rifiutano 2 dicembre 1947. Iniziano gli scontri 14 maggio 1948. Viene proclamazione da parte degli ebrei lo Stato di Israele 15 maggio. Gli inglesi si ritirano dalla Palestina La battaglia di Israele si conduce su due fronti: contro gli stati arabi ai confini contro il nemico interno: i palestinesi residenti Il primo conflitto arabo-israeliano 15 maggio 1848. Invasione araba della Palestina. Inizia il primo conflitto arabo-israeliano Gli arabi non percepiscono la superiorità militare sionista Ben Gurion (v. slide successiva) nominato responsabile della difesa israeliana Nomina del mediatore ONU Bernadotte (nipote del re di Svezia) col compito di “promuovere un regolamento pacifico della situazione futura in Palestina”. Il rappresentante israeliano all’ONU, Abba Eban, chiede la fine della sua missione. Bernadotte viene ucciso il 17 settembre con evidenti complicità israeliane, mai provate, ma mai smentite Ben Gurion ottiene il potere assoluto Schiacciante vittoria israeliana sugli stati arabi Ben Gurion, il figlio del leone David Ben Gurion (il suo venero nome è David Grun, ma assume quello di Ben Gurion, che significa “il figlio del leone”) è l’artefice dello strato ebraico Nasce nel 1886 in Polonia È in Palestina nel 1906: contribuisce alla creazione della prima comunità agricola che si evolverà in kibbutz, e alla creazione delle prime squadre di difesa. Espulso dagli Ottomani, viaggia facendo propaganda sionista Ritornato a Gerusalemme dopo la prima guerra mondiale, fonda l’Histadrut Diventa presidente dell’Organizzazione sionista internazionale e dell’Agenzia ebraica Diventa primo ministro e ministro della difesa dopo il ‘48 Nel 1956 guida la campagna del Sinai Si ritira nel ‘70 e muore nel ‘73 Ben Gurion Israele contro il nemico interno: la Nakba Il termine "al-Nakba" significa "il disastro, la catastrofe, il cataclisma". È il nome che viene dato dagli arabi in genere, e dai palestinesi in particolare, all'espulsione della popolazione palestinese a partire dalla proclamazione della Risoluzione ONU 181 a tutto il 1948 Elemento centrale in questo processo fu il massacro di Deir Yassin, nella notte tra il 9 e il 10 aprile 1948 (i 250 abitanti del villaggio furono trucidati dall’Hagana, dall’Irgoun e dalla banda Stern) Fondamentale fu la caduta di Haifa, il 22 aprile 1948 L’incoraggiamento alla partenza si trasforma in strategia dell’espulsione Da giugno: distruzione sistematica su vasta scala dei villaggi abbandonati Nell’estate del 1948 l’esercito proibisce ai palestinesi il raccolto L’espulsione dei palestinesi nel 1948 ) La battaglia per Gerusalemme Il controllo di Gerusalemme è fondamentale sia per gli ebrei, sia per i palestinesi 22 luglio 46, Irgun con un attentato distrugge il King David Hotel: il bilancio è di 91 morti e 46 feriti. Capo dell’Irgun è Menachin Begin 2 dicembre 1947: iniziano gli scontri Luglio: l’ ONU impone la tregua: Gerusalemme viene divisa in due parti 15 novembre: Abdallah di Giordania viene incoronato re di Gerusalemme dal vescovo copto nella città vecchia 13 dicembre. Il parlamento giordano approva l’unione di Giordania e Palestina Ben Gurion annuncia il trasferimento a Gerusalemme della Knesset (il parlamento israeliano) e degli uffici governativi Attentato al King David Hotel 22 luglio 1946 Menachem Begin capo dell’Irgun Proclamazione dello Stato di Israele Il diritto al ritorno Centinaia di miglia di Palestinesi erano fuggiti di fronte all’esercito israeliano, sperando di ritornare in breve tempo alle loro case Risoluzione ONU n. 194, 11 dicembre 1948: stabilisce il Diritto al ritorno. L’art. 11 delibera che “ai rifugiati che desiderino ritornare alle loro case e vivere in pace con i loro vicini sia consentito di farlo appena possibile, e che venga pagato un indennizzo per le proprietà di coloro che scelgano di non tornare e per perdite e danni alle proprietà che, secondo i principi del diritto internazionale o secondo giustizia, debbano essere risarciti dai governi o dalle autorità responsabili”. Questa risoluzione non è stata mai rispettata da Israele (anche se era, per Israele, la conditio sine qua non per entrare all’ONU) La legge sulle proprietà degli assenti 14 marzo 1950: venne emanata in Israele la Legge sulle proprietà degli assenti: Definizione di “assente”: per “assente si intende ogni palestinese o residente in Palestina che ha lasciato il suo abituale luogo di residenza per un altro luogo dentro o fuori il paese, a partire dal 29 novembre 1947”. La legge non si applicava agli ebrei, mentre si applicava anche agli arabi che erano diventati cittadini di Israele, ma non si trovavano nel loro abituale luogo di residenza. In questo caso furono definiti “presenti-assenti”. Fu nominato un Custodianship Council for Absentees' Property, il cui presidente era definito il “Custode delle proprietà degli assenti”. Risultati: Confisca di 2 milioni di dunum (unità di misura locale, corrispondente a circa un ettaro) 30-35.000 palestinesi diventarono presenti –assenti Le case degli assenti furono occupate dagli ebrei in arrivo dall’Europa L’assetto della Palestina dopo il 1948 Dopo gli armistizi del 1948-49 la situazione geopolitica è la seguente: Gerusalemme viene divisa in due parti Gerusalemme est e la Cisgiordania sono occupate dalla Giordania. Gerusalemme ovest entra a far parte dello stato di Israele Israele si estende e riesce a occupare la maggior parte del paese (3/4 del territorio) La Striscia di Gaza viene occupata dall’Egitto 50.000 palestinesi riguadagnano le loro case: in tutto in Israele restano 170.000 palestinesi 700-750.000 sono i palestinesi espulsi da Israele 438 sono i villaggi distrutti dall’esercito israeliano 418 villaggi palestinesi sono distrutti dall’esercito israeliano 1949-1967 Confini del 48 I profughi e i campi profughi 750.000 sono le persone fuori da Israele, rifugiati in campi profughi Secondo l’ONU “I rifugiati palestinesi sono persone il cui normale luogo di residenza era la Palestina tra il giugno 1946 e il maggio 1948, che hanno perso tanto le loro abitazioni quanto i loro mezzi di sussistenza come risultato della Guerra arabo-israeliana del 1948”. 1949. Per sostenere i profughi L’ONU crea l’UNRWA (UN Relief and Works Agency for Palestinian Refugees in Near East) L'UNRWA provvede al sostentamento (alimentazione, istruzione e sanità) dei 58 campi-profughi riconosciuti in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e Striscia di Gaza West Bank 1950 Gaza Giordania Siria Libano Tot 198.227 506.200 82.194 127.600 914.221 1975 292.922 333.031 625.857 184.042 196.855 1.632.707 2008 754.263 1059.584 1930.703 456.983 416.608 4.618.141 n. campi 19 8 10 9 12 58 I campi profughi