LE GIORNATE DI BERTINORO 2013
Sabato 12 ottobre 2013
Ridisegnare il nuovo
universalismo: pluralità di attori
per un nuovo welfare
Cristiano Gori
Unicatt & Irs, Milano, Lse, Londra
Il TEMA
Il welfare sociale
L’insieme di interventi pubblici dedicati alle persone con ridotta
autonomia (anziani, disabili, bambini piccoli) o in condizione di
povertà.
Servizi sociali e socio-educativi di titolarità dei Comuni, dei
servizi socio-sanitari di titolarità delle Asl e di alcune prestazioni
monetarie (invalidità civile e la povertà) di responsabilità statale.
Le politiche pubbliche
Politiche ad almeno parziale finanziamento pubblico
La prospettiva
Cosa ci insegna l’esperienza degli ultimi anni?
Problemi di spesa
Spesa sociale titolarità Comuni
Valore = 0,47% del Pil (fonte Istat)
Trend = 2013 terzo anno consecutivo di
riduzione (2011 su 2010: - 11%, fonte Cisl)
Spesa servizi sociosanitari titolarità Asl
Valore = 0,86% del Pil (fonte RGS)
Trend = invariata dal 2010
Problemi di prospettiva (I)
Messi in discussione i percorsi di miglioramento
dati per acquisti
Interventi nel territorio
Meno spesa = prestazioni per casi gravi
Politiche
Il caso delle riforme regionali per i non
autosufficienti
Attenzione: non c’è mai stata l’»l’età dell’oro»!
Problemi di prospettiva (II)
Quali sono gli obiettivi delle politiche di
welfare sociale?
Più posti nei nidi o consolidare quelli esistenti?
Lotta alla povertà assoluta o lotta
all’impoverimento?
Il recente dibattito
Ipotesi Secondo welfare (male interpretato)
Il secondo welfare potrà sopperire all’assenza di una adeguato
finanziamento pubblico. Esempi: contrattazione di primo livello,
assicurazioni private, mutue, welfare aziendale, Fondazioni
Verifica empirica
No, ha funzione integrativa sulla spesa e innovativa negli interventi.
Nei prossimi anni o cresce la spesa pubblica o aumenta il disagio
Ipotesi Social Investment Strategy
Il welfare è un investimento per valorizzare le potenzialità dell’
individuo e far sì che possa contribuire al contesto produttivo (Unione
Europea):
Verifica empirica
Vale per alcuni, meno di quanti si pensi
Stanziamenti delle FOB e cifre di rilievo del welfare
sociale, milioni di Euro, dati più recenti disponibili
(Fonti: Acri, Istat, RGS)
Totale stanziamenti FOB (2012)
965,8
Stanziamenti FOB in campo sociale
(2012), di cui:
386,6
Assistenza sociale
Istruzione, educazione, formazione
Volontariato
124,5
144,8
117,3
Spesa sociale Comuni (2010)
7.127
Spesa socio sanitaria Asl (2012)
13.717
La domanda ineludibile
«Quale deve essere la responsabilità pubblica
nei confronti delle persone più fragili?»
e quindi:
«Di quali diritti devono essere titolari?»
Se la si ritiene eludibile si pensi a:
• Italia 2020 con le attuali tendenze di welfare sociale
• I recenti messaggi dal territorio
• La spesa pubblica complessiva non più crescente
Spesa pubblica italiana e spesa
europea a confronto, 2011
(Fonte: Eurostat 2011)
Area
Italia
Europa a 17
Note
Non
autosufficienza
(anziani e adulti
disabili)
1,6
2,1
Media EU
superiore del 31%
alla spesa italiana
Famiglia e
maternità
1,3
2,1
Media EU
superiore del 61%
alla spesa italiana
Povertà
0,1
0,4
Media EU
superiore del 75%
alla spesa italiana
Spesa pubblica e welfare sociale, 2011-2012
(fonte Istat, Rgs)
Valore attuale, % del Pil
Servizi
agli
autosufficienti
anziani
non
0,62
Servizi alla prima infanzia
0,1
Servizi e interventi contro la
povertà
0,1
Spesa per la protezione sociale
29,5
Spesa pubblica complessiva
50,8
Riforme nazionali di welfare sociale
nell’Europa centro-meridionale
Povertà
sociale
ed
emargin. Non autosufficienza
Prima infanzia
Germania (1961,2003)
Austria (1993)
Francia (1970-1975)
Austria (1970-1975)
Germania (1995)
Spagna (2005, 2008)
Francia
2008)
(1998,
2006- Francia
2007)
(1997,
2001, Germania (2008)
Portogallo (1996, 2003, Spagna (2006)
2006)
Portogallo (2006)
Spagna (1995-2000)
Portogallo (1999, 2006)
Austria -
Italia -
Italia -
Italia -
Grecia -
Grecia -
Grecia -
L’altra metà del discorso
- Diritti e sviluppo della rete dei servizi sono obiettivi
che acquistano significato concreto solo insieme
- Nel territorio, la rete dei servizi rende concreti i diritti,
i diritti rendono possibile la rete dei servizi
- Nell’azione del Terzo Settore, fare advocacy per il
welfare sociale e promuovere la sussidiarietà sono
obiettivi che si alimentano reciprocamente
Terzo Settore e rete dei servizi (I)
L’innovazione:
• Non ridurre la riforma del welfare ad una questione di
risorse economiche
• Social investment strategy
vs
VAS (Valore aggiunto sociale)
• Le molteplici dimensioni dell’innovazione
Esistenza del PUA o di altra modalità unificata
integrata Comune/Ambito-Zona sociale /Asl
(Fonte SINA, distribuzione dei comuni del campione, 2011-12)
Diffusione completa
Prevalenza Pua a regime
In fase di attivazione
Prevalenza Pua a regime o in
attivazione
Diffusione o attivazione
minoritaria
Assenza totale Pua
Regione
Abruzzo
P.A. Bolzano
Toscana
Emilia Romagna
Liguria
Marche
Sardegna
Piemonte
Puglia
P.A. Trento
Umbria
Campania
Lazio
Veneto
Molise
SI
100,0%
100,0%
100,0%
50,0%
55,6%
60,0%
75,0%
12,5%
14,3%
0,0%
0,0%
41,7%
17,6%
43,8%
20,0%
In attivazione
0,0%
0,0%
0,0%
28,6%
44,4%
20,0%
12,5%
87,5%
85,7%
100,0%
75,0%
33,3%
47,1%
18,8%
40,0%
Friuli Venezia Giulia
Calabria
Lombardia
Sicilia
Basilicata
Valle d’Aosta
33,3%
0,0%
0,0%
13,3%
0,0%
0,0%
16,7%
50,0%
27,3%
20,0%
0,0%
0,0%
Terzo Settore e rete dei servizi (II)
L’appropriatezza di sistema:
• La definizione delle risposte
• Vari attori, funzioni diverse, risposte
differenziate
Regione Lombardia – Unità d’offerta per anziani non autosufficienti
Per concludere
Il contributo del Terzo Settore alla costruzione di un
migliore sistema di welfare
- Advocacy per il Terzo Settore o Advocacy per il welfare
sociale?
- Valori o tecniche?
- 2013 o 1978?
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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