La gestione delle risorse umane “per competenze” la gestione delle competenze migliorare la performance dell’organizzazione cos’è la competenza? cosa significa gestire le competenze? in che modo la gestione delle competenze può migliorare l’azione dell’organizzazione? L’attenzione alle competenze: una questione recente? The master manufacturer, by dividing the work to be executed into different processes, each requiring different degrees of skill or of force, can purchase exactly that precise quantity of both which is necessary for each process; whereas, if the whole work were executed by one workman, that person must possess sufficient skill to perform the most difficult, and sufficient strength to execute the most laborious, of the operations into which the art is divided Babbage, C. (1832), On the economy of machinery and manufactures, New York, Kelley. Il “rinnovato” bisogno di competenze • Fattori economici, sociali e culturali modificano continuamente l’attività delle organizzazioni rendendo inadeguata la rigida definizione dei compiti; • Attività in continua evoluzione richiedono una costante integrazione di saperi diversi difficilmente afferenti ad un corpo unico e stabile di conoscenze predefinite; • L’apertura dei mercati ha accresciuto l’incertezza e la complessità delle dinamiche competitive cui far fronte in modo sempre innovativo; • L’imprevedibilità, l’incertezza e la discontinuità richiedono capacità di anticipazione e tempi di reazione ridotti; • La progressiva destrutturazione di ruoli e mansioni richiede l’esercizio di discrezionalità e autonomia nello svolgimento del lavoro; • L’accresciuta “intellettualizzazione” delle attività porta ad una continua e a volte radicale reinterpretazione dei compiti e delle mansioni • Le opportunità offerte dal costante sviluppo tecnologico richiedono versatilità, capacità di apprendimento di nuovi compiti e ripensamento di quelli tradizionali; •… Ruolo del soggetto e logica dell’adattamento ambiente esterno: vincoli finanziari, legislativi, di mercato, ecc. VINCOLO ambiente organizzativo: cultura, procedure, strategie, risorse DEVE ADATTA RSI A… job: attività, responsabilità, obiettivi VINCOLO VINCOLO soggetto: qualità personali, competenze DEVE ADATTA RSI A… DEVE ADATTA RSI A… Modello per una job performance superiore Boyatzis R. E. (1982), The Competent Manager: A Model for Effective Performance; Spencer L. M., Spencer S. M. (1993), Competence at Work: Models for Superior Performance The individual’s competencies The organizational environment The job’s demands Effective specific actions or behavior Il modello di flusso causale delle competenze intenzione caratteristiche personali • • • • motivazioni tratti visione personale conoscenze azione comportamento • skill risultato rendimento nella mansione Il modello Iceberg capacità di eseguire un determinato compito skill; conoscenze; immagine di sé; tratti; motivazioni; VISIBILE NASCOSTO conoscenza di discipline o argomenti specifici atteggiamenti, valori o concetto di sé caratteristiche fisiche, disposizioni a comportarsi schemi mentali, bisogni, spinte interiori La prassi mainstream: l’organizzazione come insieme di ruoli definizione degli obiettivi e delle strategie aziendali progettazione e definizione dei ruoli codifica delle competenze di ruolo identificazione delle competenze di ciascun soggetto collocazione organizzativa, (“match” – “fit”); ricerca corrispondenza “competenze richieste” / “competenze possedute” • metodi induttivi (on the job da best performer); • metodi deduttivi (a tavolino) • interviste • test • … “utilizzo” delle competenze: fase di selezione, mobilità orizzontale e verticale, incentivi, formazione, sviluppo… Gli step del procedimento deduttivo definizione dei job e job analysis: specificazione delle caratteristiche di ciascuna posizione lavorativa (compiti, responsabilità, obiettivi,…) capi, supervisori, esperti, psicologi, e analisti “traducono” degli elementi del job (attività da svolgere, responsabilità, aspettative, ecc.) in caratteristiche della persona le competenze necessarie sono codificate e ricercate nei soggetti che devono occupare il ruolo I limiti del procedimento deduttivo l’esperienza e le credenze degli esperti assumono un’importanza eccessiva nella “definizione” delle competenze necessarie per svolgere bene un lavoro le caratteristiche ricercate nel profilo professionale sono identificate a partire dall’autorappresentazione di esperti e capi il profilo professionale desiderato, può non coincidere con quello migliore per il job solo presumibilmente le competenze individuate da supervisori ed esperti si traducono in comportamenti performanti Oltre il procedimento deduttivo: il metodo induttivo L’idea è quella identificare le competenze a partire dall’osservazione di un lavoratore che svolge la propria attività lavorativa Le competenze vengono desunte direttamente dall’osservazione di un lavoratore particolarmente performante L’osservazione di un best-performer permette di “identificazione” quelle competenze “realmente” attivate e utilizzate in un job Nessuno “a priori” può conoscere quali competenze sono necessarie per svolgere bene un job: solo un comportamento performante rivela quali competenze occorrono per essere efficaci sul lavoro Identificazione delle competenze di un job 1. Definizione dei criteri di performance opportuni 2. Identificazione dei best performer sulla base dei criteri di performance individuati 3. Interviste e test per la raccolta dei dati (Behavioral Event Interview, ecc) 4. Codificazione delle competenze (dizionario delle competenze) 5. Validazione del modello 6. Applicazioni in ambito di selezione, formazione, carriera, remunerazione,… Intervista comportamentale (B.E.I.) Si chiede all’intervistato di raccontare esperienze lavorative di successo o incidenti critici “reali” «To get a complete story, you want the answers to five key questions: 1. “What was the situation? What events led up to it?” 2. “Who was involved?” 3. “What did you (the interviewee) think, feel, or want to do in the situation?” […] 4. “What did you actually do or say?” […] 5. “What was the outcome? What happened?”» (Spencer, Spencer, 1993, p. 124) Si estrapolano dal racconto le competenze che hanno attivato i comportamenti narrati; Il dizionario di competenze Livello A.-1 A.0 A.1 A.2 A.3 A.4 Persuasività e influenza - indicatori comportamentali Potere a fini personali. Competizione sfrenata all’interno dell’organizzazione, fa i propri interessi senza riguardo per quelli dell’azienda. Non applicabile. O non mostra alcun tentativo di influenzare o convincere gli altri. Si mostra interessato, ma non fa niente per influenzare. Vorrebbe avere un effetto specifico; tiene alla propria reputazione, alla posizione, all’aspetto, alla carriera, ma non fa niente per influenzare gli altri. Compie un solo tentativo per convincere. Non tenta di adeguarsi al livello e agli interessi di chi lo ascolta. In una discussione o in una presentazione di prodotti/servizi usa solo la persuasione diretta (per es., fa appello alla ragione, ai dati di fatto, agli interessi degli altri e ai fini più generali; ricorre ad esempi concreti e a sussidi audiovisivi, dimostrazioni pratiche, ecc.). Compie un tentativo articolato in due passi per convincere. Non tenta di adeguarsi al livello e agli interessi di chi ascolta. Si preoccupa di preparare un’accurata presentazione delle informazioni e/o un paio di argomentazioni importanti, senza poi insistere ulteriormente. Calcola l’effetto di azioni e parole. Adegua agli interessi e al livello di chi ascolta il proprio modo di presentare o discutere. Prevede l’effetto di un’azione, di un intervento o altro sull’idea che si farà di lui chi ascolta. Fonte: Spencer e Spencer, 1993; trad. it. 1995 p. 13 Il dizionario di competenze A.5 A.6 A.7 A.8 Prepara un’azione sensazionale, calcolandone l’effetto. Calcola il comportamento che desidera suscitare negli altri o compie un’azione sensazionale o insolita ma ben meditata, al fine di ottenere un effetto specifico. [Nota per la valutazione: minacce o scatti rabbiosi non sono atti sensazionali intesi a convincere: si veda “attitudine al comando” A.8]. Adotta in successione due diverse linee di condotta per influenzare. Ciascuno dei due interventi viene adattato alle persone cui è diretto o è programmato per avere un effetto specifico o in previsione e preparazione delle reazioni di chi ascolta. Tre linee di condotta o influenza indiretta. Ricorre ad esperti o a terzi per influenzare; oppure adotta tre successive linee di condotta o presenta argomentazioni complesse e articolate. Raccoglie coalizioni, “manovra” per trovare appoggio alle sue idee, fornisce o nega deliberatamente le informazioni per avere effetti specifici, usa “skill di conduzione del gruppo” per capeggiare o dirigere un gruppo. Strategie persuasive complesse. Usa complesse strategie di influenza ritagliate sulle situazioni specifiche (per es., crea catene di influenza indiretta: “convincere A a mostrare a B, in modo che B dica a C …”), struttura le situazioni o i ruoli per incoraggiare i comportamenti desiderati; usa complesse manovre politiche per raggiungere un obiettivo od ottenere un certo effetto. [Questo livello di complessità dell’azione è solitamente associato ai livelli 4, 5 e 6 della sensibilità interpersonale o della sensibilità culturale]. Fonte: Spencer e Spencer, 1993; trad. it. 1995 p. 13 Il dizionario di competenze Portata dell’influenza, della conoscenza o della rete (interna o esterna) B.1 Una sola persona. B.2 Un gruppo. B.3 Un reparto. B.4 Una divisione o un’azienda di media grandezza. B.5 Una grande azienda. B.6 Le organizzazioni amministrative, politiche o professionali cittadine. B.7 Le organizzazioni amministrative, politiche o professionali regionali. B.8 Le organizzazioni amministrative, politiche o professionali statali. B.9 Le organizzazioni amministrative, politiche o professionali internazionali. Fonte: Spencer e Spencer, 1993; trad. it. 1995 p. 13 Il dizionario di competenze Categoria Competenze di realizzazione e operative Competenze di assistenza e servizio Competenze d’influenza Competenze manageriali Competenze cognitive Competenze di efficacia personale Fonte: Spencer e Spencer, 1993; trad. it. 1995 p. 13 Nome Orientamento al risultato Attenzione all’ordine e alla qualità Spirito d’iniziativa Ricerca delle informazioni Sensibilità interpersonale Orientamento al cliente Persuasività e influenza Consapevolezza organizzativa Costruzione Sviluppo degli altri Assertività e uso potere formale Lavoro di gruppo e cooperazione Leadership del gruppo Pensiero analitico Pensiero concettuale Capacità tecnico/professionale Autocontrollo Fiducia in sé Flessibilità Impegno verso l’organizzazione L’oggettività del metodo Differenze fino al 15% (in più o in meno) fra le competenze d’una persona e i requisiti di competenza d’una mansione sono per definizione una “differenza apprezzabile” e quindi dovrebbero predire il successo d’una promozione o comunque d’un’attribuzione [sic] d’incarico. Differenza del 15-32% (= a 2 “differenze apprezzabili”) annuncia una promozione rischiosa (o una significativa demotivazione). Gli abbinamenti mansionepersona con differenze apprezzabili fra il 32% e il 53% saranno “stressanti” per la persona, con forti rischi di abbandono del posto (ivi, pp. 240-241) Spencer, L. M., Spencer, S. M. (1993), Competence at Work: Models for Superior Performance, Wiley & Sons, New York Principi, logiche e metodologia nella concezione oggettivista Concezione di fondo Logica Metodologia e Obiettivi • Ruolo come insieme stabile di aspettative; • Organizzazione come somma discreta ruoli • Causazione Necessaria • Azione deterministicamente indotta da caratteristiche soggettive e prescrizioni del job; • Competenza = “saper fare” Prescrizioni (richieste del job) Caratteristiche Soggettive, competenza Insieme delle scelte formulate Ricerca intervento Behavioral Event Interview • Formalizzazione di un dizionario di competenze; • Identificare le competenze necessarie al job • Fit, match L’idea sociocostruttivista: organizzazione e comunità di pratica L’organizzazione è costituita da gruppi non canonici di soggetti che interagiscono tra loro Attraverso il lavoro si sviluppano le competenze, legate al “fare”, che rimangono situate nella comunità di pratica Ciascuno può sviluppare le proprie competenze solo partecipando ad una comunità, ossia divenendone un membro Favorire la partecipazione alle comunità Le comunità sviluppano visioni alternative della loro attività attraverso esperimenti che si verificano spontaneamente e che l’esperienza allo stesso tempo crea e corregge Sostenere l’azione delle comunità di pratica Principi, logiche e metodologia nella concezione sociocostruttivista Concezione di fondo Logica Metodologia e obiettivi • Realtà costruita a partire da interazioni tra attori • Organizzazione come comunità di comunità Causazione “negata” • Azione come prodotto locale dell’interazione • Competenza = “azione, fare” Istituzionalizzazione, costituzione comunità Insieme delle scelte formulate Partecipazione ad una comunità Ricerca intervento Sostegno dell’azione delle comunità • Sostenere le comunità; • Favorire la partecipazione La “terza via”: l’organizzazione come processo di azioni e decisioni L’organizzazione è costituita da processi di azioni e decisioni, ordinati attraverso regole Le competenze attengono alla valutazione della regolazione del processo Ogni soggetto sviluppa le competenze attraverso l’analisi e l’interpretazione del processo Favorire la riflessione sulla regolazione; supportare i processi decisionali La riflessione sulla coerenza delle scelte effettuate e sugli esiti di possibili alternative prelude (ai diversi livelli) alla progettazione di nuovi processi d’azione Valorizzare a ciascun livello un intervento più consapevole nel processo di regolazione Principi, logiche e metodologia nell’organizzazione come processo di azioni e decisioni Concezione di fondo Logica Metodologia e Obiettivi • Compiti, obiettivi, svolgimenti conoscenza tecnica • Organizzazione come insieme di scelte Causazione Adeguata • Azione come processo di scelta • Competenza = “saper valutare” Interpretazione e analisi del processo Insieme delle scelte formulate Valutazione soluzioni adottate o alternative (competenza) Ricerca intervento Descrizione e valutazione dei corsi d’azione; analisi dei processi decisionali • Attivare un processo di riflessione: • Sviluppare le competenze