Corso di Antropologia Culturale a.a. 2014-2015 PERCORSO I IMMAGINARIO 14 NOVEMBRE 2014 Di vento, mare e terra: l’immaginario nelle isole Eolie Qualche cenno storico Economia “tradizionale” isole: agricoltura, pesca, coltivazione della vite Spopolamento Fine 1800anni’60 del 1900 Inizio 1900 Emigrazione in America Filossera, riduzione dei vigneti, riduzione/fine esportazione prodotti vitivinicoli eoliani, avvento navigazione a vapore Cunti e credenze “cultura orale primaria” dei narratori: analfabeti, portatori e fruitori di leggende e racconti frutto di inculturazione e acculturazione (no mediazioni) Realtà dei racconti: sempre contestualizzati ; facilità ad identificare i protagonisti e le loro famiglie, il vicinato. Presenza anche del metareale narratori: contadini, pescatori, operai, cavatori di pomice, commercianti I temi principali I tesori nascosti Le streghe Le serpi con i capelli I tesori nascosti “..-c’erano un marito e una moglie, lei era incinta. Quando arrivarono sul Malu Passu videro un montone. Quello gli disse: Ne vuoi soldi?, disse al marito. La moglie forse gli disse di no e pigliò e li sollevò in aria e li gettò su un albero di carrube. Il marito non si fece niente, la moglie stette tanto malata e si storpiò tutta. E poi quando nacque la carusa, fece una femmina, venne proprio la figura del diavolo, quello il diavolo era!” “…C’erano marito e moglie. Lui si sognò i soldi e il monachello ci disse: “Io ti do i soldi, tu però non fare che adesso vai a casa e lo racconti a tua moglie”. Andò a casa e ce lo raccontò alla moglie. La notte il monachello lo riempì di botte e lo fece diventare muto, ci fece perdere la parola…” I tesori nascosti: Repertorio meridionale di tradizione orale con elementi simili Essere immaginario visto in sogno che promette un tesoro nascosto, condizioni poste e non rispettate, bastonatura o incidente familiare. Accostamento tra reale e fantastico attraverso il terrificante (tema dei defunti che tornano), tema del sogno (passaggio tra dimensioni diverse, luoghi di passaggio dove sono sepolti i tesori Le streghe Nelle isole Eolie il termine per definire la strega è majara (magara) Le majare Unico nome per raggruppare diverse tipologie di streghe con diverse funzioni. Due filoni narrativi: donna vs uomo, fantastic vs reale 1 Majara come maga/fattucchiera, capace di intraprendere procedimenti magici per/contro membri della società. Funzione di guaritrice Questa tipologia di majare è assente dalla raccolta di cunti 2 Majara come donna reale, ben contestualizzata, che spicca il volo stregonesco. Marito se ne accorge e limita la sua essenza “C’era uno che si maritò e non sapeva che questa durante la notte volava. Avevano trascorso notti tranquille finchè, una notte, piglia, si risveglia e non trova più la moglie…la notte successiva fece finta di dormire a vide che questa si alzava, prendeva una pignattekka in cui aveva l’olio, si spogliava nuda, si ungeva tutta, se ne saliva sulla finestra e diceva “Vento, vento, portami a spartivento”. Si gettava dalla finestra e volava. La notte successiva fece finta di dormire, ma cambiò l’olio con olio normale. Quando la moglie di notte si alzò e si unse con l’olio, si gettò dalla finestra, cadde a terra e morì…” Casa come centro della comunità, tentativo di stare dentro/fuori dalla comunità da parte della strega, limitazione della volontà di libertà/ affrancamento della donna da parte dell’uomo 3 Majara come essere a metà tra il fantastico e il reale. Importanza della nudità (rimando alle masche) Nel metareale c’è sempre un contatto con il reale: uomo mortale che limita/ annulla i suoi poteri Coltello piantato in un cerchio: importanza ferro ma anche coltello e suo simbolismo 4a Majara come portatrice di tempeste e connessa con i turbini di vento (funzione non esplicitata nei cunti) Legame con figure femminili dell’immaginario siciliano: “turba di femmine cattive e brutte dai labbri tumidi e lunghi quanto i capelli di una donna” Legame con figure mitologia classica legate a nuvole e vento (Diana, Erodiade, Ecate) Presenza di documenti cinquecenteschi in cui le streghe provocavano le tempeste Evoluzione concezioni folkloriche ceti illetterati ‘800-inizio ‘900: tempestarii provocavano tempeste, i defensores cercavano di combatterli Evoluzione e maggiore definizione figura tempestarii: preti. Importanza prete come figura a metà tra mondi ma anche come figura “altra” Ulteriore evoluzione: prete “specializzato” nelle tempeste, streghe nelle trombe d’aria Similitudini con Benandanti friulani e figure analoghe Margaret Murray, The witch-cult in western Europe, 1921 Stregoneria = religione antichissima, culto pre-cristiano di fertilità Molte critiche al testo di Murray, però c’è un punto importante: distinzione tra stregoneria popolare e quella colta I benandanti Tesi di Margaret Murray ripresa criticamente da Carlo Ginzburg Benandanti = tracce di un culto di fertilità in Friuli. Evoluzione nella considerazione dei B. : in un secolo assimilati a streghe Convento di Cividade del Friuli, 1575, Paolo Gasparutto afferma di “andar vagabondo con strigoni e sbilfoni” Sentito un altro testimone, Battista Moduco che conferma quanto detto da Gasparutto Cosa riportano i due benandanti 1 Partecipazione a convegni notturni in cui non c’è traccia del diavolo 2 Convegni ogni giovedì delle quattro tempora 3 Durante questi convegni i benandanti combattono contro le streghe (rami di sorgo) con rami di finocchio 4 Per andare ai convegni, i benandanti lasciano il corpo terreno in uno stato di catalessi Chi sono i benandanti? Non sono streghe, ma usano terminologia inedita (benandandi/mal andanti) Sorta di setta con a capo un comandante. Importanza di essere nati con la camicia 4b Evoluzione delle narrazioni: majare come streghe/pescatrici che rubano le barche ai pescatori e vanno in volo “a fare la spesa” in altre isole o persino in Egitto “…Dicevano, dicevano i vecchi che le majare andavano con la barca a Tunisi, in Tunisia…Pigliavano la barca e andavano là, andavano di notte, a rubare, insomma si facevano gli affari loro” Binomio uomo/donna, majara contestualizzata nella realtà di pesca Donne che andavano a pesca con gli uomini “Tu non sei nato dentro casa”…” “un solo instante e sarei nato sulla barca” Riproduzione società e ruoli sulle barche (ruoli maschili e femminili) In assenza degli uomini, le donne pescavano da sole “le donne andavano a pescare i totani” “le femmine, tre quattro femmine andavano a pescare intorno all’isola” 5 “fari a schiticchiata”: majare come apparizioni che invitano a partecipare a feste conviviali, dove si mangia in allegria (binomio reale/metareale) Interazione/mancata interazione fantastico e reale. Majare non ricompensano i partecipanti alle feste Feste sempre in luoghi di passaggio (vulcani, scogliere, dirupi ecc) Spiriti e serpi “aveva la condanna”… Determinati racconti su apparizioni dei defunti Ambiguità dei defunti nel rapporto con vivi: a volte malevoli, a volte in richiesta di aiuto Determinate ore di apparizione, diverse forme (uomini, soffio, rocce, serpi) Importanza di precise figure in grado di gestire i defunti e trattare con loro (rif. A benandandi, sciamani, guaritori ecc) “Mio zio e mia mamma videro quest’uomo coricato sopra questo cesto di ginestre con la gamba cavarcata che la batteva forte… andarono avanti senza parlare. Poi mio nonno disse che in quel posto era morto Vanni F, precipitato…” “Mio zio andava per legna dove era morto uno, era caduto e morto là. Mentre raccoglieva la legna sentì questa voce chiamare: Tanu, oh Tanuuu. Arrivò un soffio di vento e fece cadere la legna a a terra e anche lui. Allora lo zio lasciò ogni cosa e se ne andò a casa. Poi gli dissero di non andare più a far legna la sera perchè il morto lo poteva strozzare…” “Mia nonna andò a mare a raccogliere le patelle su uno scoglio, come salì lo scoglio si dondolava e gli disse: quant’è che sei lì? Lo scoglio le rispose: Circa trent’anni. Precipitai di qua ed è 30 anni che sono condannato sotto questo scoglio. Allora la nonna gli chiese: Cosa vuoi, messa o corona? E lo scoglio: Corona. Così mia nonna andò in cerca di un soldo per un’anima del Purgatorio. Raccolse quattro soldi, disse un rosario e lo liberò…” Spirito = serpe Legame tra spiriti dei defunti e materia ofionica (serpe, lucertola, salamandra) Incontro tra serpe e uomo ed esito positivo se serpe ben accolta “Chi uccide una serpe, muta il corso della propria esistenza” (Luigi Salvatore d’Austria, 1893) Ambiguità dell’incontro con serpi (rif. ambiguità defunti) Se accolte e sfamate, concedono benevolenza e ricchezza Pericolosità delle serpi se vengono uccise o se si assiste al loro accoppiamento Ritorsioni sui malcapitati: serpi succhiasangue (e latte materno) Similitudini tra serpi e strix latina, uccello notturno che succhia il sangue (ma anche lamia, masche ecc) Le serpi con i capelli Tratto umanizzante della metamorfosi animale-umano. Rapporto ambivalente Spesso pericolose, soprattutto se avvistate nell’acqua torbida (cisterne ecc) Acqua/serpe/ specchio: continuo rinvio a temi mitici dell’antichità classica he si ricombinano nell’oralità popolare Il doppio e le metamorfosi Diversi racconti su concetto di anima che esce dal corpo e si trasforma in animale: serpe (rif a sciamani, benandanti, masche) Serpi colpite mostrano segni una volta tornate umane “C’era un commerciante di animali di Palermo, Zu’ Benedittu, che veniva con delle barche a comprare gli animali. Un giorno Zu’ Benedittu è arrivato con un mignolo spezzato. Mio nonno dice: ma che vi è successo? E Zu’ Benedittu: Vi ricordate che al matrimonio della figlia di Benedetta c’era una biscia? E mio nonno: sì ma non l’ho potuta ammazzare e lo ho spezzato la coda. E l’altro: la coda è il mio mignolino” Come utilizzare l’immaginario oggi? 1 Creazione di percorsi tematico-naturalistici 2 Forme di narrazione per i bambini ma anche realizzate dai bambini Video: sono più cattivi gli uomini o le anguane? Filmato realizzato dai bambini della Scuola Primaria della fraz di Fane. Negrar (VR) Video: racconti sulle anguane DVD realizzato dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, San Michele all’Adige (TN) 3 Documentari, film-documentari “Piange la Bella Anguana”, film realizzato da Andrea Furlan e Tommaso Benetti in 5 atti 4 Feste e neo/feste sugli esseri fantastici L’esempio delle masche La Masca in queste performances è rappresentata in due modi diversi: a Amelia (Magica De Spell) (W. Disney) Nocciola (Hazel) (W. Disney) 5 Forme di teatro e altri tipi di performances Feste delle masche a Valdieri (CN), Cortandone (AT), Paroldo (CN) In queste performances avviene una RITUALIZZAZIONE delle forme narrative orali. Victor Turner suddivide la ritualizzazione in 4 fasi (dramma sociale) 1 2 3 4 “Deviazione”: la masca è sospettata e accusata di stregoneria “Crisi”: la masca è processata e condannata a morte “Rimedio”: la masca è giustiziata e arsa viva “Ri-ordine”: l’ordine precedente è ristabilito Spostamento da figura della masca come strega contadina (maciara, guaritrice) a strega a tutti gli effetti. Perché? L’immaginario, come ogni altro bene immateriale, evolve e si trasforma Il punto più interessante è COME si trasforma Laddove un certo tipo di immaginario sopravvive, si adatta alle rappresentazioni collettive e condivise dei maggiori fruitori di questi esempi di rivitalizzazione dei beni “pendolari”, persone giovani, bambini Streghe, diavoli, gnomi, elfi, fate Video: la masca Micilina. Il film. Video: il processo alla masca Micilina e il rogo della masca