I fondamenti della microsociologia: Simmel, Schutz,
Mead
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“L’altra” sociologia (1)
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
-
Marx, Durkheim: approccio olista.
Weber: approccio centrato sull’azione sociale
(“individualista”).
In tutti e tre i casi la “cosa” da interpretare e\o spiegare sono i
fenomeni macro (economia, politica, cultura), o partendo
dall’”alto” e dal tutto o dal “basso” e dai singoli.
I temi d’interesse della sociologia sono quelli che la tradizione
intellettuale occidentale considera degni di riflessione intellettuale,
cioè temi “seri”.
Tra gli anni ‘30 e gli anni ’60 questa tradizione sarà ripresa da
Talcott Parsons e la scuola funzionalista.
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2
“L’altra” sociologia (2)

Parallelamente e negli anni immediatamente successivi
alla morte di Durkheim e Weber, si sviluppano altri filoni
teorici del pensiero sociologico, tra Europa e USA,
caratterizzati da:
-
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Rinuncia a spiegare le grandi strutture o il tutto sociale,
Attenzione alla dimensione di prossimità della vita sociale,
alla vita quotidiana,
Rivalutazione degli oggetti e dei temi tradizionalmente
svalutati dagli intellettuali occidentali.
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“L’altra” sociologia (3)


Questo filone teorico può essere definito microsociologia.
3 sono gli autori e relative correnti che prenderemo
in considerazione:
-

Georg Simmel (sociologia formale)
Alfred Schutz (fenomenologia sociale),
Herbert Mead (interazionismo simbolico).
Queste correnti muovono da un confronto e\o
sviluppo delle teorie weberiane.
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GEORG SIMMEL O DEL
FRAMMENTO
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Georg Simmel (1858-1918)
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La differenziazione sociale (1890),
Filosofia del denaro (1900),
Sociologia (1908),
Individuo e società (1917),
Il conflitto della cultura moderna (1918).
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Oltre il soggetto kantiano: forme e vita


La sociologia di Simmel è partecipe della più generale
corrente vitalista (vs scientismo e positivismo) che si
sviluppa tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
No distinzione soggetto\oggetto, l’io penso kantiano
sostituito con l’io vivo dei soggetti empirici e autocoscienti concreti.
 Vita = principio creativo che si esprime nel tessuto
relazionale,
 Forma = cristalizzazione delle relazioni.
 “Oggetto” della sociologia: l’universale relazionalità e
il rintracciare gli schemi\forme di associazione.
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Temi nuovi, diagnosi ricorrenti:
differenziazione e individualizzazione (1)



La sociologia si occupa così di temi
tradizionalmente svalutati dagli intellettuali
occidentali e più “umili”, interstiziali.
La totalità sociale è muta e inessenziale: primato
del frammento sia al livello epistemologicometodologico che normativo.
Il movimento della modernità è verso la
differenziazione e l’individualizzazione.
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Temi nuovi, diagnosi ricorrenti:
differenziazione e individualizzazione (1)

-
-
Differenziazione (=aumento della divisione del
lavoro sociale) e individualizzazione (=
peculiarità dell’identità individuale), si legano
nella modernità a:
Aumento cerchie sociali, intersezione e tensioni
tra loro.
Conflitto tra cultura “soggettiva” e “oggettiva”
(tragedia della cultura moderna).
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La forma denaro (1)
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L’economia è una forma particolare di scambio,
Il denaro sta alla base della moderna economia
monetaria ed è conseguenza e fattore di
accelerazione della differenziazione sociale,
Il denaro diventa equivalente “universale di tutte
le cose”, indifferenza oggettiva e generalizzata,
Produce la soggettività cinica (usare le
cose\persone) e blasé (interessato solo ai nuovi
stimoli).
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La forma denaro (2)
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

Il denaro diventa vettore e sintomo della
tragedia della cultura,
L’alienazione si trasferisce all’intera sfera
culturale moderna,
L’intellettualizzazione domina la vita sociale,
Questa intellettualizzazione sottrae senso
soggettivo e controllo della vita, segna il
dominio degli oggetti (reificazione dell’umano).
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La forma “straniero”
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
Lo straniero non è da intendere solo come il
non-connazionale ma come una forma
relazionale sempre più tipica della modernità,
Lo straniero è vicino e lontano, colui il quale
arriva e resta vicino a noi pur essendo differente,
Lo straniero ha in comune con noi qualità
generali e mai particolari,
Proprio questa anonimizzazione genera
fenomeni di crescente allontanamento.
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La forma uomo-metropolitano



La metropoli è anonima e dominata dalla cultura
oggettiva,
Stimoli e frenesia la dominano,
La maggiore autonomia e libertà si
accompagnano all’indifferenza e all’estraneità.
NB = per Simmel, comunque, il singolo eccede
sempre le forme e le cerchie sociali ove si
colloca.
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HERBERT MEAD O
DELL’INTERAZIONISMO
SIMBOLICO
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Interazionismo simbolico
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

Approccio tipicamente nord-americano
Nasce e si sviluppa a partire dagli anni ’30 del
XX secolo
È uno sviluppo della prima Scuola di Chicago
(ricerche sulla città, l’immigrazione, la
multietnicità, la devianza, con metodi
osservazionali e qualitativi)
Studia la società dal “basso” (micro-sociologia;
interpretativismo)
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Interazionismo simbolico

Principio fondamentale: l’unità d’analisi fondamentale
della sociologia è l’azione umana messa in campo da
un soggetto cosciente e auto-riflessivo (=uomo
animale simbolico) in un contesto interattivo
prodotto e riprodotto insieme ad altri soggetti
coscienti e auto-riflessivi.

Tutti gli esponenti dell’interazionismo simbolico si
pongono in polemica con il comportamentismo
(Schema Stimolo-Risposta) e il determinismo sociale.
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George H. Mead (1863-1931)

La sua ambizione era quella di indagare il
rapporto tra le diverse sfere o mondi cui si
dipana il contatto tra l’uomo e l’ambiente
(mondo fisico, mondo sociale, mondo del Sé).
Non c’è contrasto tra “Ragione” e “Assoluto”

Influenzato dal Pragmatismo e dal
comportamentismo (che superò)
17
George H. Mead (1863-1931)
La sua principale opera è Mente, Sé e Società
(pubblicata postuma nel 1934).


L’uomo è un essere che risponde agli stimoli esterni
tramite l’intermediazione del simbolo e
dell’interpretazione;
Le due componenti fondamentali della soggettività
umana sono: la Mente ed il Sé (che non sono innati ma
si sviluppano nell’interazione con gli Altri e con il
Mondo)
18
George H. Mead (1863-1931)
Mente: capacità auto-riflessiva che apprende,
seleziona ed utilizza in modo simbolico
gesti\comportamenti propri di un certo ambiente
Sociale (cooperazione). La principale caratteristica
della Mente umana è la capacità di distanziamento
(capacità di riflettere su se stessi come su un
oggetto)
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George H. Mead (1863-1931)
Sé: soggettività auto-cosciente ed integrale situata\influenzata da un
mondo sociale;
Il Sé è composto da:
l’ “Io” (bisogni, desideri e rappresentazioni interne)
Il “Me” (assumere il punto di vista degli altri su di me e dunque, far
proprie le loro aspettative)
Le tappe di formazione del Sé (“assumere il ruolo”, “distanziarsi dal
ruolo”) sono:
1)
Play (ci si accorge dell’Altro e si “gioca” il suo ruolo)
2)
Game (si apprendono i ruoli di tutti gli altri coinvolti nel gioco e si
tiene conto di loro)
3)
Altro generalizzato (si apprendono l’esistenza di regole e ruoli sociali
non riferiti a persone specifiche ma all’interazione sociale come tale)
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Dopo Mead
 Interazionismo
simbolico di Herbert
Blumer,
 Prospettiva drammaturgica di Erving
Goffman.
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ALFRED SCHUTZ O DELLA
FENOMENOLOGIA DELLA
VITA QUOTIDIANA
22
Alfred Schutz (1899-1959)


La fenomenologia del mondo sociale (1932),
Collected Papers (1962-1966)
23
Il senso comune come problema
centrale (1)

Alfred Schutz parte da un approccio
fenomenologico:
-
-
Edmond Husserl (1859-1938) : soggetto
trascendentale, epoché, essenze eidetiche.
Husserl e La crisi delle scienze europee e la fenomenologia
trascendentale (1954): sfiducia nella ragione e nella
scienza, presa in carico e centralità del mondo della
vita originario (Lebenswelt).
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Il senso comune come problema
centrale (2)



Obiettivo: decodificare a partire da soggetti inseriti nel mondo
della vita, come la società influenza i soggetti e viceversa
Parte dal concetto di azione dotata di senso di Weber,
Il senso non appare nella continuità della vita quotidiana, che
diamo per scontato, ma va “scomposto”:
- Senso a priori= progettualità (mediante un atto riflessivo).
- Senso a posteriori= cause e condizionamenti (mediante un
atto riflessivo).
- l’intenzione non è la stessa cosa della riflessione.
- La riflessivitè è sempre e solo momentanea.
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Il senso comune come problema
centrale (3)



Senso soggettivo: accumularsi di esperienze
“meditate” e formazione dell’identità,
Senso oggettivo: noi comune (sullo sfondo) che
mi fa intendere Alter,
Senso comune tipizzato: insieme di tipizzazioni
sedimentate e condivise che mi fanno intendere
il mondo ambiente (hic et nunc) e il mondo dei
contemporanei (soggetti lontani con i quali
condivido un senso comune e un’epoca).
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Provincie finite di significato e
razionalità


Insiemi di tipicizzazioni sedimentano diversi
mondi che noi attraversiamo e che impariamo a
conoscere con le nostre esperienze: sono le
provincie finite di significato.
La razionalità è intesa da Schutz come coerenza:
in realtà le nostre azioni non sono mai
perfettamente coerenti né tanto meno siamo
trasparenti a noi stessi.
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Dopo Schutz
Etnometodologia: Harold Garfinkel.
 Costruttivismo: Berger e Luckmann.

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La nascita della micro-sociologia. Simmel, Mead