La situazione energetica in Italia alla luce degli obiettivi europei per il 2020 e il 2030 Di Nicolò Rossetto – IUSS Pavia e ISPI Con il contributo di Matteo Verda – Università di Pavia e ISPI Sommario Il paniere energetico italiano Il confronto con gli altri paesi europei La dipendenza dalle importazioni Gli obblighi dell’Italia in materia di energia e ambiente al 2020 La strategia energetica nazionale Il quadro energia ambiente al 2030 e l’Unione dell’energia Conclusioni ALDAI - Milano 23 ottobre 2014 2 Il paniere energetico italiano L’Italia è uno dei maggiori consumatori di energia al mondo, sebbene negli ultimi anni la crisi economica, la terziarizzazione e la maggiore efficienza energetica abbiano causato un continuo calo della domanda di energia. Dopo il picco di 197,8 Mtep nel 2005, il consumo interno di energia è stato di circa 166,4 Mtep nel 2014 (MiSE 2015). Siamo tornati ai livelli della metà anni ‘90. NB: i dati riportati provengono da diverse fonti non sempre perfettamente omogenee. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 3 Fonte: dati IEA. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 4 Italia: evoluzione del paniere di fonti primarie TPES in Mtep 1965-2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 5 Non solo il consumo interno di energia è cambiato, ma nel tempo è mutato anche il peso delle varie fonti di energia. Il petrolio ha visto progressivamente ridursi il proprio ruolo e anche il gas naturale, dopo un’intensa crescita nei primi anni 2000 sta conoscendo una contrazione. Il ruolo del carbone e dell’idroelettrico (al netto delle fluttuazioni dovute alla piovosità) è piuttosto stabile. In crescita, ma da valori di partenza bassi il peso delle nuove rinnovabili (eolico, fotovoltaico e biomasse moderne). Petrolio e gas naturale hanno registrato quote analoghe attorno al 2011-12, ma più recentemente l’uso del gas è sensibilmente calato (crisi termoelettrico, stagioni miti). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 6 Fonte: IEA su 2012. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 7 L’evoluzione del paniere si può apprezzare ancora meglio se si guarda alla generazione elettrica, cresciuta molto negli ultimi decenni a seguito della progressiva elettrificazione dei consumi finali. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 8 Guardando al lungo periodo … Elaborazione Wikipedia su dati Terna. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 9 … e guardando al più recente passato. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 10 In ogni caso si registra eccesso di capacità installata, con i primi segnali di inversione del ciclo degli investimenti. Dati: Terna (2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 11 Anche il consumo di prodotti petroliferi è mutato in valore assoluto e in peso relativo dei vari prodotti. L’olio combustibile è ormai poco usato, mentre è elevata la domanda di diesel per autotrazione. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 12 Il confronto con gli altri paesi europei Anche le altre principali economie europee hanno registrato negli ultimi anni un disaccoppiamento (decoupling) tra crescita economica e consumo interno di energia. Anche là, come in Italia, la crisi economica e la modificazione strutturale dell’economia hanno accentuato la riduzione dei consumi. Tuttavia, l’economia, la dotazione di risorse naturali e le politiche passate e attuali giustificano significative differenze, soprattutto con riferimento alla composizione del paniere. Germania: evoluzione del paniere TPES in Mtep 1965-2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 14 Francia : evoluzione del paniere TPES in Mtep 1965-2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 15 Regno Unito : evoluzione del paniere TPES in Mtep 1965-2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 16 Spagna : evoluzione del paniere TPES in Mtep 1965-2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 17 Polonia : evoluzione del paniere TPES in Mtep 1965-2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 18 Le differenze possono essere ben apprezzate confrontando la ripartizione del paniere di fonti primarie per un singolo anno. Emerge chiaramente la peculiarità italiana, caratterizzata da assenza di energia nucleare, modesto contributo del carbone, elevata penetrazione del gas naturale e significativo ruolo delle rinnovabili (idroelettrico e fotovoltaico in primis). Proprio queste differenze e gli interessi che vi stanno dietro sono alla base delle difficoltà a sviluppare una politica energetica europea, che vada oltre una generica integrazione dei mercati europei e la difesa della concorrenza. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 19 Media UE: olio 37%, gas 22%, carbone 17%, nucleare 12%, FER 12%. 2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 20 Oltre al paniere sbilanciato su alcune foni costose, l’Italia si caratterizza per una bassa intensità energetica, dovuta alla presenza di una forte industria leggera e un clima mite. Tonnellate equivalenti di petrolio ogni milione di dollari di PIL 2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015) e IMF(2015). Tonnellate equivalenti di petrolio pro capite consumate in un anno ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 21 Da notare che l’Italia è stata storicamente un paese a bassa intensità energetica. Anzi, è negli ultimi anni che questo valore ha smesso di migliorare sensibilmente, mentre altri paesi europei hanno registrato progressi importanti. Dati: ENEA (2014). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 22 La dipendenza dalle importazioni Altra caratteristica strutturale dell’Italia è la forte dipendenza dalla importazioni nette di energia. Nel 2012 l’Italia ha registrato importazioni nette per circa 134 Mtep di energia (EC 2014), pari a circa l’81% dei consumi interni di energia. Tale valore è dovuto alla scarsità di fonti fossili prodotte nel nostro paese (produzione quasi nulla di carbone e modesta di petrolio e gas) e alla scarsa competitività del mix elettrico (circa il 15% del fabbisogno elettrico è importato). Tuttavia, negli ultimi anni questo valore è andato calando, a causa della diminuzione della domanda e della crescita della produzione da rinnovabili. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 23 Meno idrocarburi e più rinnovabili prodotte. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 24 1981-2014 – Fonte: elaborazione su BP(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 25 Mtep Mtep ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 26 Mtep Mtep ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 27 La riduzione della dipendenza, assieme al recente calo delle quotazioni delle materie prime, si è tradotto in una bolletta energetica più leggera. mld $ 2009 2010 2011 2012 2013 2014 petrolio 41 56 70 69 61 51 gas 24 26 30 31 27 20 3 3 4 4 3 2 68 85 104 104 91 73 carbone totale 2009-2014 – Fonte: elaborazione su UNCTADStats(2015). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 28 Gli obblighi dell’Italia in materia di energia e ambiente al 2020 In base al Pacchetto Clima ed Energia approvato in sede europea nel 2009, l’Italia si è impegnata a raggiungere una serie di obiettivi in materia di energia e ambiente per il 2020: 1. 17% dei consumi finali lordi di energia da fonti rinnovabili (10% di energia da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti); 2. - 18% delle emissioni dei gas ad effetto serra rispetto al 1990; 3. -20% dei consumi primari di energia rispetto al valore tendenziale stimato nel 2007 (obiettivo non vincolante). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 29 Ai precedenti obiettivi si aggiunge la realizzazione di una serie di interconnessioni della rete elettrica nazionale a quella dei paesi vicini, per una capacità pari almeno al 10% della capacità di generazione. Questo obiettivo è stato confermato nell’accordo al Consiglio europeo dell’ottobre 2014. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 30 Inaspettatamente, almeno se si guarda la tradizione italiana in materia di politiche europee e stante la situazione di partenza, l’Italia sta rispettando gli impegni presi. Anzi, ha praticamente già raggiunto gli obiettivi vincolanti al 2020. Secondo i dati del GSE, se si adottano le metodologie di calcolo previste dalle direttive europee si osserva che in merito al primo obiettivo si ha: Nel 2013 la produzione di energia da fonti rinnovabili è stata pari a 20,7 Mtep (+5,7% sul 2012); La produzione elettrica da rinnovabili è stata pari a 103,3 TWh (8,9 Mtep), che in termini effettivi sono stati 112 TWh; L’energia termica da rinnovabili è stata pari a 10,6 Mtep; L’energia da rinnovabili nel settore trasporti è stata pari a 1,25 Mtep (quasi tutto biodiesel); ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 31 Nel complesso, le rinnovabili hanno coperto nel 2013 il 16,7% dei consumi finali lordi di energia. È ragionevole che già nel 2014 l’Italia abbia raggiunto il suo obiettivo sulle rinnovabili, ma soprattutto per riduzione consumi. Secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente nel 2013 le emissioni di gas a effetto serra italiane sono state pari a circa 278,3 Mt di CO2 equivalente, con un calo del 18% rispetto all’anno base. L’Italia ha praticamente già raggiunto il suo obiettivo sulle emissioni. Secondo i dati della Commissione, l’Italia ha consumato 163,2 Mtep di energia primaria nel 2012, non molto lontano dai 158 Mtep che rappresentano l’obiettivo sull’efficienza energetica al 2020. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 32 La strategia energetica nazionale Sulla scia del decreto legge n.112 del 2008 il Governo italiano era tenuto a convocare una conferenza nazionale dell’energia che predisponesse una Strategia energetica nazionale. Venuta meno la norma a seguito del referendum abrogativo del giugno 2011, il Governo Monti ha comunque proceduto a una stesura di un testo che, dopo essere stato sottoposto a consultazione pubblica nel 2012, è stato emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente nel marzo del 2013. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 33 Il “manifesto” programmatico non vincolante legalmente prevede 4 obiettivi di fondo: 1. Ridurre significativamente il gap di costo dell’energia per i consumatori e per le imprese; 2. Raggiungere e superare gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione previsti dal pacchetto europeo ClimaAmbiente; 3. Continuare a migliorare la nostra sicurezza di approvvigionamento; 4. Favorire la crescita. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 34 Per conseguire questi obiettivi la SEN individua 7 priorità d’azione: 1. Efficienza energetica; 2. Mercato competitivo del gas e hub sud-europeo; 3. Sviluppo sostenibile delle fonti rinnovabili; 4. Sviluppo delle infrastrutture e del mercato elettrico; 5. Ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti; 6. Produzione sostenibile di idrocarburi nazionali; 7. Modernizzazione del sistema di governance. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 35 I governi Letta e Renzi che si sono succeduti dopo le elezioni del 2013 hanno grosso modo mantenuto questa impostazione: 1. Decreto spalma incentivi; 2. Temporeggiamento sulla definizione del nuovo decreto per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche; 3. Continuazione degli incentivi per l’efficienza energetica anche se non sempre in modo strutturato; 4. Promozione dell’elettrificazione dei consumi finali; 5. Riduzione delle bollette elettriche per energivori e PMI; 6. Rivitalizzazione delle attività di esplorazione di idrocarburi. In sostanza il governo italiano è d’accordo sul progetto a lungo termine della de-carbonizzazione, ma è pure sensibile al tema dei costi e agli interessi dell’industria. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 36 Il quadro energia ambiente al 2030 e l’Unione dell’energia In vista della conferenza ONU sulla lotta al cambiamento climatico del prossimo dicembre 2015, l’UE ha discusso e si è poi accordata su una serie di obiettivi in materia di clima e ambiente da raggiungere per il 2030, così da essere sulla buona strada per concretizzare la transizione a un’economia a basso contenuto di carbonio entro il 2050. Il dibattito, avviato dalla Tabella di marcia pubblicato dalla Commissione europea nel 2011, si è concluso con l’accordo del Consiglio europeo dell’ottobre 2014 sotto la presidenza italiana. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 37 1. 2. 3. 4. L’accordo, che per molti aspetti ricalca quello del 2008-09, prevede che entro il 2030 la UE rispetto al 1990: Riduca del 40% le proprie emissioni di gas ad effetto serra, soprattutto grazie all’Emission trading scheme; Copra il 27% dei propri consumi finali lordi di energia con le fonti rinnovabili; Riduca il proprio consumo di energia primaria del 27% rispetto ai consumi stimati nel 2007; Incrementi la capacità di interconnessione elettrica fra gli Stati membri al 15% della loro potenza installata ed elimini le isole energetiche. Da notare che il punto 2 non prevede obiettivi specifici a livello nazionale e che l’obiettivo 3 è meramente indicativo. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 38 L’accordo europeo pone le basi per una politica che punti a una riduzione dell’80% delle emissioni a effetto serra entro il 2050 e rispetto al 1990. Si tratta ora di dare seguito normativo all’accordo, tenendo conto delle diverse posizioni (da un lato paesi nordici ambientalisti, dall’alto paesi dell’est più interessati ai costi e alla sicurezza, dall’altro ancora paesi come la Gran Bretagna, che vogliono essere autonomi sulla scelta del paniere). L’Italia nel dibattito europeo è piuttosto neutrale, non esprimendo, a mio avviso, una chiara preferenza tra le varie posizioni. Infine, l’Unione dell’energia con una politica climatica ed energetica lungimirante. Tuttavia, si tratta forse solo di uno slogan e non di nuova sostanza. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 39 Conclusioni Nel giro di pochi anni il contesto energetico italiano è mutato sensibilmente, con effetti importanti dal punto di vista redistributivo e dei costi. Grazie alla protratta crisi economica e ai forti sussidi tra il 2009 e il 2012 l’Italia sembra avviata a centrare gli obiettivi europei al 2020 (emissioni di gas a effetto serra, quota delle rinnovabili sui consumi finali lordi, consumo di energia primaria). Si noti tuttavia che è proprio l’enorme calo del PIL italiano tra il 2007 e il 2014 (-10% circa) e la conseguente diminuzione della domanda di energia il principale fattore dietro il buon andamento degli indicatori italiani. In caso di ripresa economica, il conseguimento degli obiettivi al 2020 potrebbe tornare a non essere scontato. ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 40 Suggerimenti bibliografici Ministero dello Sviluppo Economico, La situazione energetica nazionale nel 2014, Roma (2015); Gestore dei Servizi Energetici, Rapporto statistico Energia da fonti rinnovabili – Anno 2013, Roma (2015); Commissione X della Camera dei Deputati, Indagine conoscitiva sulla strategia energetica nazionale e sulle principali problematiche in materia di energia, Roma (2014); Agenzia Internazionale dell’Energia, Energy policies of IEA countries – European Union 2014 Review, Parigi (2014); Agenzia Europea per l’Ambiente, Trends and Projections in Europe 2014.Tracking progress towards Europe’s climate and energy targets for 2020, Copenhagen (2014); ALDAI - Milano 23 ottobre 2014 41 ENEA, Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica, Roma (2014); Ministero dello Sviluppo Economico, Strategia energetica nazionale: per un’energia più competitiva e sostenibile, Roma (2013); Agenzia Internazionale dell’Energia, Energy policies of IEA countries – Italy 2009 Review, Parigi (2009). Buchan Davide, Energy and climate change: Europe at the Crossroads, Oxford (2009). ALDAI 15 ottobre 2015 Milano 42 Per domande e commenti potete contattarmi a: [email protected] Per chi fosse interessato segnalo: www.sicurezzaenergetica.it www.ispionline.it/energywatch Si ringrazia Matteo Verda per alcuni grafici ed elaborazioni utilizzati. Grazie per l’attenzione. ALDAI - Milano 23 ottobre 2014 43