Pacchetto clima EU e Green Economy Il raggiungimento degli obiettivi al 2020 fissati dal Pacchetto clima EU ci permette di rispondere a due problemi: - Il cambiamento climatico globale, - La recessione economica. Gli investimenti pubblici e privati necessari per l’efficienza energetica e le rinnovabili sono infatti l’occasione per lo sviluppo di una industria più innovativa e competitiva e per maggiori attività di ricerca e di servizi. Questi investimenti sono di immediata realizzazione e generano più manodopera degli investimenti in opere pubbliche. Il pacchetto clima è la base per un New deal ecologico. 1 Il Pacchetto clima e l’Italia. Gli obiettivi 2020, alla luce dei dati italiani al 2008. Riduzione delle emissioni di CO2 pari al 16% (delle emissioni 2005), cioè diminuire quelle del 2008 di ca 65 Mt. Quota di energia rinnovabile pari al 17% (del consumo interno lordo 2020), cioè quasi raddoppiare la quota al 2008 (8,7%), aggiungendo ulteriori 11.4 Mtep. Riduzione dei consumi energetici del 20% (sul tendenziale 2020), cioè ridurre quelli 2008 di circa 35 Mtep. 2 L’Italia negli ultimi 10 anni (1998 – 2008) Stabilizzazione dei consumi energetici, crescita lenta delle rinnovabili I consumi di energia primaria sono 16.000 180 14.000 160 12.000 140 6.000 60 4.000 40 2.000 20 0 0 2008 Rinnovabili 2006 2004 2002 Petrolio 2000 1998 1996 Gas 1994 1992 1990 Carbone idroelettrico solare (term e fv) rifiuti Import 3 eolico biomasse geotermia 2008 80 2006 8.000 2004 100 2002 10.000 120 1988 Escluso l’idro, le “nuove” rinnovabili, sono passate dal 2% al 4% (in particolare per biomasse, eolico e rifiuti). 200 2000 (14 Mtep). Una riduzione (4 Mtep) si registra negli ultimi tre anni per fattori climatici, recessivi e, forse, modifiche nei comportamenti di uso. 18.000 1998 cresciuti dell’8% Produzione fonti rinnovabili (ktep) Consumo lordo per fonti (Mtep) L’Italia negli ultimi 10 anni (1998 – 2008) Incremento delle emissioni climalteranti, stasi nell’efficienza energetica 300 500 250 400 200 300 Italia 200 150 100 UE 15 Regno Unito Spagna altro 4 Italia Germania Danimarca 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 2.008 2.006 2.004 2.002 2.000 1.998 energia 1990 100 0 1.996 particolare nei settori Edilizia e Industriale. 600 1.994 peggiore della media EU, in tep/milione euro Pil prezzi costanti 1.992 Ma è l’intensità energetica il fenomeno più critico: stazionaria, ed oggi Intensità energetica Emissioni di CO2 eq (Mt) 1.990 Le emissioni di CO2 sono cresciute del 6,5% sul 1990. Dal 2004 sono in leggera diminuzione come esito dei minori consumi energetici. L’Italia al 2020, in assenza di interventi Si prevede una crescita dei consumi energetici dell’ 1% annuo, pari a ca. Scenario Tendenziale (Mtep) 20 Mtep (scenario tendenziale in linea con stima Enea 2008 e 250 previsioni UE 2009). Si assume l’invarianza dei consumi di carbone, un ulteriore declino dei 200 150 consumi petroliferi, una crescita dei consumi di gas (fino a 86 Mtep, + 100 25%) e delle rinnovabili (+33%), stabilità delle importazioni. In assenza di interventi, gli obiettivi vincolanti 2020 non vengono 50 0 2005 2008 2015 rispettati. L’Italia non aggancia la Solidi Gas naturale Green economy. Prodottipetroliferi Fonti rinnovabili Import en. Elettrica 5 2020 Italia 2020, uno scenario fattibile, per una Green Economy made in Italy. EFFICIENZA ENERGETICA E RISPARMIO rendono più accessibili gli obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di CO2e l’aumento delle rinnovabili. Le azioni individuate come fattibili e realizzabili in tempi brevi determinano una riduzione di 42 milioni di tep di energia primaria, pari al 20% del consumo primario (esclusi usi non energetici). Il risultato è ottenuto: - Per il 31% da efficienza termica nel Ripartizione obiettivi di efficienza al 2020 Residenziale 27% Trasporti 33% civile e nell’industria (- 12,8 Mtep) - Per il 33% da efficienza e conversione nei trasporti (-13,8 Mtep) - per il 36% da efficienza elettrica (-96.000 GWh) Industria 25% 6 Terziario 15% Italia 2020, uno scenario fattibile, per una Green Economy made in Italy. EFFICIENZA ENERGETICA E RISPARMIO Trasporti: [14 Mtep] conversione del 15% della mobilità privata e merci su ferro, nave e bici; maggiore efficienza e minori percorrenze per il 20% del consumo energetico Residenziale: [11 Mtep] efficienza energetica nel settore dell’edilizia privata, sia nella ristrutturazione che nelle nuove costruzioni per 5 milioni di appartamenti (17% del totale); efficienza elettrodomestici, illuminazione, climatizzazione Terziario: [6 Mtep] Efficienza negli usi termici ed elettrici nel settore terziario attraverso interventi su circa 200.000 edifici pubblici e privati e sull’illuminazione pubblica Industria: [10,5 Mtep] Efficienza dei motori e ristrutturazione dei cicli produttivi 7 Italia 2020, uno scenario fattibile, per una Green Economy made in Italy. Le ENERGIE RINNOVABILI in Italia possono arrivare a 100.000 GWh di produzione elettrica e a 11,6 Mtep di usi termici al 2020, equivalente a 28,2 Mtep di energia primaria, pari al 17% dei consumi energetici. OBIETTIVI DI SVILUPPO FONTI RINNOVABILI 2020 30,0 30.000 12.000 40.000 7.500 11.000 100.500 2020 2,6 1,3 6,0 1,7 11,6 28,2 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 effettivo 8 sviluppo rinnovabili tendenziale 2020 2018 2016 2014 2012 2010 2008 2006 2004 0,0 2002 2008 6.637 200 39.980 5.518 7.109 59.444 2008 0,1 0,2 3,0 0,4 3,7 16,8 2000 RINNOVABILI – ELETTRICO (GWh) Eolico Solare Idroelettrico Geotermico Biomasse e rifiuti (rinnov) Totale elettrico (GWh) RINNOVABILI – TERMICO (Mtep) Solare Geotermico Biomasse e rifiuti (rinnovab) Biocombustibili Totale termico (Mtep) TOTALE RINNOVABILI (Mtep) Produzione di rinnovabili (Mtep) 9 Italia 2020, uno scenario fattibile, per una Green Economy made in Italy. GLI EFFETTI SULLE EMISSIONI DI CO2 Rispetto al 2005 le misure previste dal nostro scenario determinano una riduzione delle emissioni energetiche di CO2 di ca 94Mt (o di ca 110 Mt nel caso di parziale sostituzione del gas ai prodotti petroliferi e al carbone). Questa riduzione sommata Andamento delle emissioni CO2 tendenziali e riduzione con scenari di efficienza alla riduzione delle 600 Sc A: emissioni ridotte con efficienza e emissioni non energetiche consente una riduzione del 16% sul 1990) con minori emissioni di 118-143 Mt CO2 Mt CO2eq 20-25% sul 2005 (e del 11- 550 Sc C: ulteriori emissioni ridotte con sost parziale carbone e petrolio 500 450 sul 2005. 2020 2018 2016 2014 2012 2010 2008 2006 10 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 400 Andamento delle emissioni CO2 tendenziali e riduzione con scenari di efficienza 600 Sc A: emissioni ridotte con efficienza e Sc C: ulteriori emissioni ridotte con sost parziale carbone e petrolio 500 450 11 2020 2018 2016 2014 2012 2010 2008 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 400 1990 Mt CO2eq 550 Italia 2020, uno scenario fattibile, per una Green Economy made in Italy. LE PRIORITA’ L’origine della riduzione delle emissioni di CO2 costituisce una guida per fissare le Componenti della riduzione delle emissioni di CO2 (Milioni tonnellate CO2eq) priorità. efficienza civile; 42 La riduzione delle emissioni di CO2 è determinato per oltre l’80% dalle misure efficienza trasporti; 42 emissioni residue; 376 di efficienza e in efficienza industria; 12 particolare da quelle sul rinnovabili; 15 settore civile (38%) e sui trasporti (38%). 12 Italia 2020, le politiche che servono • Politiche industriali per l’efficienza e le rinnovabili e investimenti come stimolo alla ripresa economica • Centralità dell’efficienza energetica urbana • Non più incentivi economici, ma eliminazione di sussidi perversi e revisione leva fiscale • Approccio di sistema e convergenza tra i vari attori • Superamento barriere non tecniche ed economiche che hanno ostacolato lo sviluppo nello scorso decennio •Incoerenza normative •Ritardi regolamentazione tecnica •Conflitti stato-enti locali •Resistenze localistiche 13 In conclusione, Favorire le rinnovabili e l’efficienza…. • non dipende solo da maturità tecnologica e competitività economica, ma richiede un approccio di sistema: normative, strumenti economici e finanziari, ruolo di imprenditoria, ricerca, consumatori. • richiede ancora uno sforzo per acquistare consenso sociale, superando le percezioni di “ininfluenza”, dannosità ambientale, insostenibilità economica • non richiede più incentivi, ma più semplificazione e stabilità normativa e più rapidità nelle autorizzazioni • investimenti con tempi di ritorno lunghi, richiedono una forte stabilità nei prezzi dei combustibili (ottenibile attraverso una appropriata tassazione), nei meccanismi di incentivo, nelle normative autorizzative 14