Storia del Cinema 4. David Wart Griffith La vita • Nato nel 1875, figlio di un alto ufficiale dell’esercito sudista • Appartiene a una famiglia borghese decaduta • Giunge al cinema dopo aver fatto i più diversi mestieri (giornalista, pompiere, operaio, attore) Il periodo alla Biograph (1908-1913) • Nel 1908 esordisce come regista con The adventures of Dollie • Dirige in questo periodo circa 450 film brevi, in media uno alla settimana • Sono storie drammatiche, avventurose, patetiche sul modello del cinema allora in voga ma contengono elementi innovativi Alcuni grandi cortometraggi • The adventures of Dollie (1908) una storia lagrimevole di facile presa sul pubblico, l’uso delle “azioni parallele” introduce elementi drammatici nuovi • The Lonely Villa (1909) sviluppa la “suspense” con un abile montaggio parallelo • The lonedale operator (1911) offre un rapido montaggio di scene molto brevi: l’alternanza degli interni e degli esterni e i continui inserti del treno in corsa dilatano il tempo dell’azione e sottolineano il dramma Altri cortometraggi • The last drop of water (1911), western realizzato con grandi mezzi, rappresentazione della guerra tra bianchi e pellirosse • The squaw’s love (1911) Griffith impiega per la prima volta tre cinecamere per riprendere un pericoloso tuffo dell’attrice Mabel Normand nel fiume Neversink Judith of Bethulia (1913) • Primo lungometraggio per la Biograph. Ben quattro rulli di pellicola • Il film esce mutilato nel 1914 • Griffith mescola, con un abile montaggio a incastro, le varie parti della storia: scene parallele e, all’interno di ogni scena, diversi piani di ripresa (campi lunghi, medi, primi piani) • Griffith abbandona la Biograph e passa alla Mutual Nascita di una nazione (1915) • Tratto da due romanzi di Thomas Dixon • Narra una storia di crudeltà, eroismi e nefandezze che si svolge durante la Guerra civile americana (1861-1865) • Declama un inno al Ku Klux Klan e vede nella sottomissione dei negri il bene della nazione • Sfrutta sistematicamente le azioni parallele • Abbiamo il last minute rescue o “salvataggio in extremis” Linguaggio cinematografico Montaggio analitico Principali tecniche di raccordo (unione) delle differenti inquadrature raccordo sull'asse: salto da un'inquadratura ampia a una più stretta, magari un dettaglio, o viceversa, mantenendo sempre lo stesso asse visivo raccordo di sguardo: inquadratura di un personaggio che guarda qualcosa e salto all'inquadratura dell'oggetto guardato; quando l'oggetto viene presentato con lo stesso punto di vista del personaggio si parla di raccordo con soggettiva immedesimazione raccordo di movimento: nello svolgersi del movimento la cinepresa si sposta per salti da un luogo all'altro, seguendo il personaggio senza movimenti di camera ! evitare lo "scavalcamento di campo", cioè quando un personaggio esce ad esempio da destra e invece di rientrare a sinistra lo fa dalla direzione opposta Intolerance (1916) L’inquadratura in campo medio di una donna e una culla separa i quattro episodi che costituiscono il film Si tratta di quattro esempi di intolleranza tratti dalla storia: 1. America del proibizionismo 2. Francia della Notte di S. Bartolomeo 3. Palestina ai tempi di Gesù 4. Babilonia all’epoca della conquista persiana Il film, che durava originariamente 197 minuti, era praticamente quattro pellicole in una, ciascuna con un grandioso budget in termini di scenografie, comparse, ecc. Il messaggio pacifista non venne accolto dal pubblico e anche la critica stroncò l'opera. Linguaggio cinematografico Per rompere la monotonia dell'inquadratura rettangolare Griffith fece ampio uso di mascherini Sequenza con inquadrature gerarchiche: dalla panoramica (4), al personaggio principale (2), al personaggio secondario (5) fino al dettaglio (6). I mascherini aiutano a focalizzare velocemente quello che il regista vuole sottolineare.