IMPLEMENTAZIONE E GESTIONE
DEI SISTEMI DI QUALITA’
• COME ABBIAMO CONDOTTO IL
NOSTRO LAVORO
• QUALI SONO I PROBLEMI DA
EVITARE
PERCHE’ AUTOVALUTAZIONE?
PERCHE’ CAF?
• Intraprendere un percorso di autovalutazione consente ad una
organizzazione di guardarsi allo specchio per capire cosa c’è che
non va (che si può migliorare), cosa c’è che va (che si può
potenziare) e cosa manca (che si può realizzare).
• Ogni amministrazione deve saper valutare la propria prestazione
organizzativa, individuare le priorità rispetto alle quali intervenire,
pianificare i necessari cambiamenti in modo integrato e funzionale
alle proprie esigenze.
• In questo modo, seguendo la logica del miglioramento continuo, è
possibile creare un ambiente di lavoro più efficiente, in cui le parti
interessate (personale interno ed esterno, utenza, partnership)
collaborano in modo più produttivo per il bene dell’organizzazione.
• Per effettuare l’autovalutazione abbiamo utilizzato il modello CAF
(Common Assessment Framework) uno strumento per la gestione
della qualità specificamente realizzato per favorire l’introduzione
dell’autovalutazione e della cultura della qualità nelle PPAA dell’UE.
COSA ABBIAMO FATTO
1)
E’ stata diffusa al personale una comunicazione di
sensibilizzazione per invitarlo a partecipare ad un focus-group,
finalizzato all’autovalutazione scolastica, tramite la compilazione di
un
questionario
predefinito
(modello
EFQM)
2) Al focus- group hanno aderito volontariamente circa 20 unità di
personale, appartenenti alle diverse categorie.
3) Si è dato la possibilità, oltre che di rispondere alle domande, di
aggiungere
annotazioni
ai
diversi
items.
4) I presenti hanno compilato la prima parte del questionario
preso in esame, perché relativa ai fattori abilitanti, mentre quella
inerente i risultati è stata compilata d’ufficio (D.S, referente
“qualità”, personale di segreteria e/o parti interessate.)
5) Dall’analisi dei risultati, il gruppo qualità ha iniziato la stesura
del RAV (Rapporto di Autovalutazione), prendendo in esame
ciascuno dei 28 sottocriteri (raggruppati in 9 criteri principali)
del modello CAF.
6) Per ogni sottocriterio è stata analizzata la realtà della nostra
scuola e sono stati individuati i punti di forza, le aree di
debolezza e le possibili azioni di miglioramento
Nell’analisi di ciascun sottocriterio il gruppo ha seguito la logica
PDCA (Plan – Do - Check – Act), attribuendo successivamente
ad ogni elemento un valore numerico desunto dalla metrica
stabilita nel modello CAF (scala da 0 a 100).
Nel dettaglio:
PLAN
La pianificazione è basata sui bisogni e sulle aspettative dei
portatori di interesse. La pianificazione è diffusa regolarmente
nelle parti pertinenti dell’organizzazione.
DO
L’esecuzione è gestita attraverso processi e responsabilità
definite e diffusa regolarmente nelle parti pertinenti
dell’organizzazione.
CHECK
I processi definiti sono monitorati con indicatori
significativi e rivisti regolarmente nelle parti pertinenti
dell’organizzazione.
ACT
I correttivi e le azioni di miglioramento sono prese a
seguito del controllo dei risultati e diffusi
regolarmente nelle parti pertinenti dell’organizzazione
Per quanto riguarda la valutazione dei risultati è stata utilizzata la
seguente griglia:
 Scala 0 – 10
11 – 30
31 – 50
51 – 70
71 – 90
91 - 100
TREND







Nessuna misurazione
Trend negativo
Trend stazionario o progressi poco significativi
Progresso costante
Progresso significativo
Confronti positivi con organizzazioni di rilievo su tutti i risultati
Punteggio
TARGET







Nessuna o scarsa informazione
I risultati non soddisfano gli obiettivi
Pochi obiettivi raggiunti
Alcuni obiettivi significativi raggiunti
La maggior parte degli obiettivi raggiunti
Tutti gli obiettivi raggiunti
Punteggio: Totale/200
Punteggio/100
DOPO IL R.A.V
1. Stilato un elenco di tutte le aree da
2.
3.
4.
5.
migliorare, divise per criterio.
Fatto accorpamento per temi comuni
Effettuata la scelta delle aree con
maggior impatto sui criteri base
dell’organizzazione
Individuate
prime
azioni
di
miglioramento
Attribuito
il
punteggio
“impatto/capacità”, al fine di individuare
il livello di priorità
I tre gruppi operativi hanno lavorato alle azioni di
miglioramento individuate:
1.
Realizzare un documento organico per
l’assegnazione di ruoli, compiti e responsabilità
2.
Definire, socializzare e realizzare un piano di
formazione organico, monitorandone l’efficacia
e
la
ricaduta
sull’attività
didattica
e
professionale
Predisporre percorsi mirati alla raccolta
differenziata ed alla diffusione di una cultura del
riciclo; utilizzo razionale delle risorse non
rinnovabili
Nel
contempo
hanno
stilato
il
PIANO
MIGLIORAMENTO, secondo la modulistica CAF
3.
Struttura di un Piano
di Miglioramento
 “BREVE PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA”
 SEZ. 1: “Dal rapporto di auto-valutazione alle azioni di
miglioramento”
Criteri di scelta delle aree da migliorare su cui intervenire
(sulla base della mission della scuola e delle politiche e
strategie definite nel POF)
Schema per l’attribuzione dei punteggi
 SEZ. 2: “Individuazione delle aree da migliorare e delle
azioni di miglioramento”
 SEZ. 3: “Le azioni di miglioramento” : loro descrizione
secondo la metrica: PLAN/DO/CHECK/ACT
Problemi che si possono
evitare se …
 Autovalutazione e processo di miglioramento vanno di
pari passo
 Si crea un piano di comunicazione efficace, diffuso a tutti i
livelli, continuo
 Si integra il piano di miglioramento nel normale processo di







pianificazione strategica
Si scelgono bene in partenza i progetti di miglioramento
significativi per non disperdere risorse
Si valuta bene cosa ottenere e come si vuole realizzare
Si collocano le AdM in un preciso piano temporale
Si fa monitoraggio dei progetti in corso, valutando i risultati
ottenuti e verificando il loro stato di avanzamento
Si rende direttamente e costantemente partecipe il
dirigente scolastico
Si coinvolgono le parti interessate
Si individuano e si valorizzano tutte le risorse interne
(umane e materiali)
 Si riesce a stabilire costruttivi rapporti di partnership
 Si formalizzano i singoli passi intrapresi
 Si utilizzano pienamente i dieci steps contenuti nei tre
pilastri:
Il “viaggio” CAF, cioè come organizzare e pianificare l’AV
Il processo di Autovalutazione, cioè come condurre l’AV
(fase finale: stesura del RAV)
Il Piano di Miglioramento /identificazione delle priorità
(fase finale: stesura di un Piano ed attuazione delle azioni
di miglioramento scelte)
10 step per migliorare l’organizzazione
Processo di autovalutazione (Pilastro 1- step 1-6)
Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare
l’autovalutazione
Step 2 – Comunicare il progetto di autovalutazione
Step 3 – Formare un o più gruppi di autovalutazione
Step 4 – Organizzare la formazione
Step 5 – Condurre l’autovalutazione
Step 6 – Stendere un report descrittivo dei risultati
dell’autovalutazione.
Pianificazione del Miglioramento (Pilastro 2 - step 7-8-9)
Step 7 – Elaborare un piano di miglioramento, sulla base
della relazione stesa in seguito all’ autovalutazione
Step 8 – Comunicare il piano di miglioramento
Step 9 – Implementare il piano di miglioramento
Maturità dell’organizzazione rispetto alla TQM (Pilastro 3
step 10)
Step 10 – Pianificare la successiva autovalutazione
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perche` caf?