TASSAZIONE DEI REDDITI E DEI PATRIMONI Maria Teresa Monteduro (MEF) Ruggero Paladini (Università La sapienza Roma) Riunione intermedia Siep 2013 Un’agenda fiscale per il nuovo governo Roma, Università Roma Tre, 6 giugno 2013 Sopra la media • Ormai il peso dell’Irpef e dell’Imu pongono l’Italia al di sopra della media europea • Mentre nel caso dell’Irpef l’ascesa avviene con gli anni novanta l’Imu ha avuto un salto con i provvedimenti “salva Italia”. • Il peso dell’Irpef è comunque ancora predominante: circa il 30% delle entrate tributarie 06 February 2012 Frank Cowell: EC426 2 Problemi dell’Irpef • Una struttura a due scaglioni (e mezzo), rispetto ai cinque formali • Una struttura a forte elasticità, soprattutto sui redditi mediobassi, con aliquote marginali troppo alte • Le detrazioni hanno seguito la struttura preesisente, più che disegnare un sistema logicamente coerente • La questione dell’incapienza e il contrasto della povertà 06 February 2012 Frank Cowell: EC426 3 • Proposte di riforma • Proposta Nens (Libro Bianco 2008). • Proposta Forum delle associazioni familiari: dal quoziente al fattore famiglia. • Proposte ispirate alla tassazione ottimale: detassazione redditi femminili. • Unica misura adottata: detassazione produttività. • Il costo delle proposte è elevato: da uno a due punti di Pil La tassazione dei redditi e della ricchezza in Italia: ripensare il tax mix? La tassazione della ricchezza e dei redditi Perchè tassare la ricchezza? Quali imposte in Italia? La distribuzione e composizione della ricchezza La tassazione della ricchezza in tempi di consolidamento fiscale Looking forward: quali prospettive per la tassazione mobiliare e immobiliare in Italia? Perchè tassare la ricchezza?...pros e... • Nel Rapporto Meade, le argomentazioni teoriche a favore dell’imposizione patrimoniale si basano sul concetto di reddito spesa. • La tassazione della ricchezza aumenta il gettito coerentemente ad obiettivi di efficienza ed equità perseguendo: • • l’equità intergenerazionale e orizzontale la progressività del sistema impositivo, consentendo di ridurre le aliquote dell’imposta personale • L’imposta patrimoniale è inoltre uno strumento addizionale per tassare il • • • • capitale o è sostitutivo dell’imposta sui redditi di capitale. Discrimina il reddito di capitale dal reddito di lavoro Incentiva l’uso più produttivo del patrimonio. Garantisce stabilità di gettito, essendo meno influenzata dalla globalizzazione economica. E’ compatibile con un assetto federalista ed è un efficace strumento di finanza locale (le imposte reali sui patrimoni immobiliari soddisfano il principio del beneficio). Perchè tassare la ricchezza?...cons... • L’imposta sul patrimonio netto sarebbe stata nell’esperienza storica poco efficace • • • • • come strumento di reditribuzione; l’imposta sui trasferimenti a titolo gratuito avrebbe invece effetti redistributivi (ma la sua marginalità in termini di gettito neutralizzerebbe di fatto la sua valenza redistributiva) Effetti negativi dell’imposizione patrimoniale sulla crescita economica (una tesi non condivisa dai recenti contributi della letteratura economica e dagli indirizzi dei principali organismi internazionale, Annual Growth Survey, Commissione Europea, 2012 e 2013) Distorsioni dei consumi e dell’allocazione intertemporale del risparmi, e non neutralità nelle decisioni di investimento (es. disincentivi all’accumulazione e agli investimenti nel capitale fisico) Regressività delle property tax e traslazione delle imposte sui canoni di locazione e sui valori immobiliari Eccessivi costi di compliance per i contribuenti; le valutazioni degli imponibili ai valori effettivi di mercato sarebbero imprecise in assenza dell’aggiornamento del sistema estimativo catastale ai valori di mercato Consistenti incentivi all’evasione Il prelievo sul patrimonio immobiliare e finanziario in % del PIL nei paesi OCSE (2010) 4.5 4 3.5 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 Imposte su transazioni finanziarie e di capitale Imposte su successioni e donazioni Imposte ricorrenti sulla ricchezza netta Imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare Il prelievo sugli immobili in Italia rispetto ai maggiori paesi europei… 3.5 Prelievo in % del PIL 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 Germania Italia Spagna Francia Regno Unito Paesi (anno 2011) Imposte sulla proprietà immobiliare Imposte su successioni e donazioni Imposte sui trasferimenti a titolo oneroso La tassazione immobiliare in Italia: le cifre in gioco L’imposta sul patrimonio e le best practices internazionali • Francia l’ Impôt de Solidarité sur la Fortune (IFS) collegata, dal 1989, al RMI (Revenu Minimum d'Insertion). L’IFS è imposta progressiva a scaglioni, le aliquote variavano prima della riforma del 2011 dallo 0,55% all’1,80% su patrimoni superiori a 800 mila euro . • La Contribution économique territoriale che nel 2010 ha sostituito la Taxe professionelle (commisurata alle rendite degli immobili e al valore aggiunto). • la Taxe Foncière (commisurata al valore catastale, rivalutato annualmente secondo i valori di mercato) • la Taxe d’habitation commisurata al valore catastale rivalutato e ridotto con le deduzioni per la prima casa, tenendo conto della situazione familiare e della posizione tributaria del dichiarante, come i carichi di famiglia ed i redditi dichiarati. La Taxe d’habitation è così collegata all’imposta sul reddito. • • Regno Unito • Council tax (imposta locale) pagata da chi occupa, anche se non è il proprietario, una proprietà domestica in base alla classe di appartenenza di questa ed all’aliquota stabilita dalle autotità locali. Si associa ad un sistema di meanstested benefit (council tax benefit) per dare assistenza a chi ha bassi redditi e/o proprietà. • Canada • imposte patrimoniali reali sul valore d’uso degli immobili (fonte di entrata per gli enti locali) commisurate generalmente al valore corrente di mercato con rivalutazioni periodiche, ad intervalli variabili tra le diverse province. • Stati Uniti • property taxes differenziate nei vari stati federali con vincoli per il pagamento complessivo rispetto al reddito ed al valore della proprietà tassata. L’imposta sul patrimonio e sui redditi e le proposte del dibattito internazionale • Nel dibattito internazionale sull’imposizione patrimoniale, ambiziosi progetti di riforma negli anni ’70 (USA e Regno Unito) suggerivano le combinazioni di: • un’imposta progressiva sul reddito (con progressività moderata o flat rate tax) • un’imposta complementare sulla spesa, ristretta alle famiglie con redditi più elevati ?? Di che si tratta? • un’imposta annuale sul patrimonio netto, con elevate soglie di esenzione. • Tali schemi si sono rivelati non proponibili nelle strutture dei prelievi dei paesi OCSE • In Italia ad esempio la struttura del prelievo si è orientata verso: • il graduale allontanamento dal comprehensive income (SHS) e lo spostamento verso sistemi di tassazione duale del reddito da capitale, sia esso prodotto da persone fisiche o giuridiche (Dual Income Tax, Dit), tassato con un’aliquota proporzionale, separatamente da altre forme di reddito che continuano ad essere sottoposte alla progressività (ad es. i redditi di capitale assoggettati a tassazione sostitutiva ad aliquote proporzionali) • la centralità della tassazione dei consumi. • il ruolo contenuto della tassazione, diretta ed indiretta, della base patrimoniale (ad es. ICI imposta comunale sugli immobili, sostituita recentemente dall’IMU) Ripensare il tax mix in Italia? • L’imposta personale sul reddito e i contributi sociali obbligatori rappresentano il 59% delle • • • • entrate complessive (58% nella media EU17). Le riforme dell’Irpef (2003, 2005, 2007) hanno marginalmente ridotto la pressione fiscale sulle retribuzioni più basse. Di fatto, il cuneo fiscale in Italia decresce leggermente nell’ultimo decennio solo per i nuclei monofamiliari e le coppie sposate. Il sistema di tassazione in Italia è fortemente sbilanciato sulla imposizione sui redditi personali e grava in particolar modo sui lavoratori dipendenti e pensionati che coprono quasi l’80% del gettito Irpef. Le aliquote marginali effettive Irpef sono molto elevate e diversificate tra lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi (es. un lavoratore single con redditi da 8.000 a 28.000 euro ha un’aliquota leggermente superiore al 30 per cento: alta elasticità dell’imposta, e quindi fiscal drag) Prima dell’introduzione dell’IMU nel 2012 l’Italia mostrava un’incidenza del prelievo sulla proprietà immobiliare inferiore a quella dei maggiori paesi OCSE. Oggi, dopo l'Imu, il prelievo sulla ricchezza immobiliare è in linea con gli altri paesi Ue. A fronte di un aumento dell’imposizione patrimoniale, l’imposta sul reddito (e i trasferimenti) potrebbero essere ridisegnati in modo da minimizzare il disincentivo ad offrire lavoro e da spostare - a parità di gettito - risorse da individui a reddito/ricchezza elevati verso individui a reddito più basso, ovvero verso cittadini con una più alta propensione al consumo. Una maggiore progressività impositiva potrebbe produrre uno stimolo dal lato della domanda aggregata. La tassazione dei redditi e della ricchezza in Italia: ripensare il tax mix? La tassazione della ricchezza e dei redditi La distribuzione e la composizione della ricchezza in Italia? ...divergenze o stabilità? La distribuzione e composizione della ricchezza La tassazione della ricchezza in tempi di consolidamento fiscale Looking forward: quali prospettive per la tassazione mobiliare e immobiliare in Italia? La composizione della ricchezza in Italia 2008 2009 2011 2010 5.977,8 Attività reali (a) 5.792,7 5.860,9 5.925,5 4.841,5 4.913,7 4.961,5 Fabbricati non residenziali 337,0 338,2 344,1 Altre attività reali 614,2 609,0 619,9 3.692,1 3.628,0 3.599,5 C/C e depositi 682,3 675,5 657,3 Titoli pubblici italiani 260,7 210,8 181,4 Azioni e partecipazioni 715,8 600,4 557,1 Fondi comuni d'investimento 190,6 221,0 238,2 1.842,7 1.920,3 1.965,5 9.484,7 9.489,0 9.525,0 827,7 851,0 886,8 8.657,0 8.638,0 8.638,1 di cui: Abitazioni 3541 Attività finanziarie (b) di cui: Altre attività finanziarie Totale attività (a + b) Totale passività finanziarie (c) 8619 Ricchezza netta (a + b - c) Fonte: Supplementi al Bollettino Statistico, Indicatori monetari e finanziari, Banca d'Italia, 2011 La distribuzione della ricchezza familiare in Italia Classe di patrimonio familiare lordo ATTIVITA' FINANZIARIE RICCHEZZA FAMILIARE LORDA ATTIVITA' REALI DI CUI: ABITAZIONE PRINCIPALE Percettori %Perc. Ammontare % Amm. Media Ammontare Media Ammontare Media Ammontare Media Nullo 1.689.850 meno di 10 mila 1.467.604 da 10 a 50 mila 1.711.652 da 50 a 250 mila 8.274.120 da 250 a 500 mila 6.036.251 da 500 mila a 1 milione 3.183.905 da 1 a 5 milioni 1.437.848 oltre 5 milioni 74.950 Totale 23.876.180 7,08% 6,15% 7,17% 34,65% 25,28% 13,34% 6,02% 0,31% 100% 0 5.274 45.992 1.236.975 2.105.630 2.178.453 2.504.631 615.750 8.692.705 0,00% 0,06% 0,53% 14,23% 24,22% 25,06% 28,81% 7,08% 100% 0,000 0,004 0,027 0,149 0,349 0,684 1,742 8,215 0,364 0 4.902 30.967 298.219 520.904 649.465 917.612 268.864 2.690.934 0,000 0,003 0,018 0,036 0,086 0,204 0,638 3,587 0,113 0 372 15.026 938.756 1.584.726 1.528.988 1.587.019 346.885 6.001.772 0,000 0,000 0,009 0,113 0,263 0,480 1,104 4,628 0,251 0 53 9.362 846.825 1.360.497 1.136.902 818.368 71.122 4.243.129 0,000 0,000 0,005 0,102 0,225 0,357 0,569 0,949 0,178 • La ricchezza netta media delle famiglie italiane è circa 364 mila euro. • Le attività reali rappresentano circa il 69 per cento (più di 6 mila miliardi di euro) • Le attività finanziarie nette circa il 30 per cento (2,7 mila miliardi). • Forte peso, fra le attività reali, della ricchezza in abitazioni valutate a prezzi di mercato, (circa 250 mila euro in media per famiglia) quasi il 71% delle attività reali è costituito dall’abitazione principale (4,2 mila miliardi). • Elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza; all’opposto, poche famiglie dispongono di una ricchezza elevata La distribuzione della ricchezza individuale in Italia Classe di patrimonio individuale lordo ATTIVITA' REALI DI CUI: ABITAZIONE PRINCIPALE Percettori %Perc. Ammontare % Amm. Media Ammontare Media Ammontare Media Ammontare Media Nullo 19.853.130 da 0 a 10 mila 5.670.995 da 10 a 50 mila 6.171.571 da 50 a 250 mila 18.722.601 da 250 a 500 mila 6.532.546 da 500 mila a 1 milione 2.399.403 da 1 a 5 milioni 1.083.126 oltre 5 milioni 36.016 Totale 60.469.388 • commenti ATTIVITA' FINANZIARIE RICCHEZZA INDIVIDUALE LORDA 32,83% 9,38% 10,21% 30,96% 10,80% 3,97% 1,79% 0,06% 100% 0 17.503 169.281 2.466.008 2.245.543 1.619.589 1.841.955 332.826 8.692.705 0,00% 0,20% 1,95% 28,37% 25,83% 18,63% 21,19% 3,83% 100% 0,000 0,003 0,027 0,132 0,344 0,675 1,701 9,241 0,144 0 16.391 117.487 639.277 573.688 466.554 742.815 134.722 2.690.934 0,000 0,003 0,019 0,034 0,088 0,194 0,686 3,741 0,045 0 1.111 51.794 1.826.731 1.671.855 1.153.035 1.099.140 198.104 6.001.772 0,000 0,000 0,008 0,098 0,256 0,481 1,015 5,500 0,099 0 276 34.883 1.562.894 1.311.408 811.701 508.203 13.763 4.243.129 0,000 0,000 0,006 0,083 0,201 0,338 0,469 0,382 0,070 La concentrazione della ricchezza e dei redditi familiari in Italia 2010 % di ricchezza detenuta dal 10% delle famiglie più ricche 45,9 % di ricchezza detenuta dal 50% delle famiglie più povere 9,4 Indice di concentrazione di Gini ricchezza netta 0,624 attività reali 0,628 attività finanziarie 0,779 passività finanziarie 0,911 Indice di concentrazione sui redditi familiari 0,351 Fonte: La ricchezza delle famiglie italliane, Banca d’Italia, 2012 • La ricchezza in Italia è molto concentrata (il decile più alto delle famiglie possiede il 45,9% della ricchezza totale); • La distribuzione del reddito è meno diseguale (l’indice di Gini è 0,351) • La distribuzione delle attività finanziarie è la più concentrata con un indice di Gini di 0,779 • La distribuzione della proprietà di abitazioni è più concentrata del reddito (l’indice di Gini sulla ricchezza reale è 0,628) Ricchezza (individuale) in abitazioni a valori di mercato dei proprietari per classi di età… Indice di Gini Fino a 20 anni: 0,55 100% 90% Da 21 a 30 anni: 0,46 20,9% 22,3% 22.2% 26.2% 30.5% 80% Da 31 a 50 anni: 0,46 38.2% 70% 60% Oltre 70 anni: 37,4% 32,7% 37.5% 43.5% 50% 46.3% 45.4% 40% 30% 36,4% 38,3% 20% 10% Da 51 a 70 anni: 0,50 36.7% 28.5% 4,5% 6,0% 0% Da 0 a 10.000 3.4% 1.7% 22.1% 1.0% Da 10.000 a Da 50.000 a Da 250.000 a Da 500.000 a 50.000 250.000 500.000 1.000.000 Fino a 20 Da 21 a 30 Da 31 a 50 Da 51 a 70 Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012 15.7% 0.6% Oltre 1.000.000 Oltre 70 0,52 … ricchezza in abitazioni a valori di mercato dei proprietari per tipologia di reddito… Indice di Gini Lavoro dipendente: 0,45 100% 9.01% 9.94% 90% 5.68% 7.26% 80% 70% 11.88% 13.07% 11.90% 12.35% 22.12% 38.78% 49.02% 40.35% 60% 43.11% 50% 39.92% 40% 30% 46.53% 20% 23.77% 42.45% 32.65% 24.89% 10% 15.32% 0% Da 0 a 50.000 Dipendente Da 50.000 a Da 250.000 a Da 500.000 a Oltre 250.000 500.000 1.000.000 1.000.000 Pensionati Fabbricati Lavoro autonomo impresa e partecipazione Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012 Pensione: 0,47 Lavoro autonomo: 0,51 Fabbricati: 0,58 Indici di concentrazione della ricchezza immobiliare e territorio...: breakdown by wealth group Indice di concentrazione della ricchezza Top 10% Top 5% Top 1% Nord 0,48 36,8% 25,3% 10,1% Centro 0,49 36,6% 24,9% 9,7% Sud e isole 0,52 38,7% 26,6% 10,5% Top 10% Top 5% Top 1% 36,8% 35,7% 35,3% 38,4% 24,8% 24,1% 23,8% 26,5% 9,5% 9,3% 9,1% 10,4% Area geografica Indice di Dimensione del concentrazione Comune (n. abitanti) della ricchezza Fino a 5.000 0,50 5.000 e 50.000 0,48 50.000 e 250.000 0,47 Sopra i 250.000 0,50 Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012 La tassazione dei redditi e della ricchezza in Italia: ripensare il tax mix? La tassazione della ricchezza e dei redditi Quale exit strategy in tempi di consolidamento fiscale? La distribuzione e composizione della ricchezza La tassazione della ricchezza in tempi di consolidamento fiscale Looking forward: quali prospettive per la tassazione mobiliare e immobiliare in Italia? Le manovre di finanza pubblica nel 2011questo lo potremmo togliere Spostare il prelievo tributario sulla ricchezza... per riequilibrare il carico La manovra fiscale 2012-2014 (D.L. 201/2011 ha potenziato le imposte sulla ricchezza su base reale • Tassazione delle proprietà immobiliari situate in Italia (rimuovendo l’anomalia della deduzione per le abitazioni di residenza dei proprietari) con una rivalutazione della base imponibile • Tassazione delle proprietà immobiliari e delle attività finanziarie detenute all’estero • Nuova imposta di bollo proporzionale applicata ad una base imponibile più ampia rispetto all’imposta di bollo introdotta nel pacchetto fiscale di agosto 2011 • Tentativo di tassazione di beni di lusso specifici: auto, imbarcazioni e aerei privati L’IMU sulla prima casa: quali risultati? fascia di versamento (in euro) <=50 50-100 100-150 150-200 200-300 300-400 400-500 500-600 oltre 600 Totale % sul versamento totale 2,17 5,98 8,11 8,66 16,03 12,73 9,76 7,52 29,04 100 % contribuenti 17,97 18,07 14,76 11,25 14,76 8,33 4,95 3,12 6,79 100 1.6 1.4 1.2 1.0 Incidenza ICI 0.8 0.6 Incidenza IMU 0.4 0.2 17,8 milioni di contribuenti hanno versato IMU sulla prima casa (importo medio di circa 225 euro), ma ben l’85% dei contribuenti ha versato meno di 400 euro e circa il 10% dei contribuenti ha versato più di 500 euro l’Imu sull’abitazione principale è più progressiva rispetto all’Ici 2007, che ancora includeva la prima casa per effetto delle aliquote più basse e delle detrazioni 0.0 I II III IV Decili V di rendita VI VII VIII IX X Fonte: Elaborazioni su dati delle deleghe di versamento , Dipartimento delle Finanze 2013 L’IMU sugli altri immobili: quali risultati? Fonte: Elaborazioni su dati delle deleghe di versamento , Dipartimento delle Finanze 2013 L’IMU sui fabbricati diversi dall’abitazione principale (al netto quindi di terreni, aree fabbricabili e fabbricati rurali) è risultato di 17,9 miliardi il 35% dei contribuenti ha versato IMU fino a 200 euro, i versamenti per oltre 1.800 euro sono stati effettuati dal 10,5% dei contribuenti (per il 65% del totale del gettito) le persone fisiche che hanno versato IMU su altri fabbricati sono circa 15,3 milioni con un importo medio di versamento di 736 euro, mentre il numero di soggetti diversi dalle persone fisiche è di poco superiore a 700.000, con un importo medio di versamento pari a 9.313 euro L’IMU incide sui proprietari di immobili nell’ultimo decile di rendita…. • • I contribuenti appartenenti all’ultimo decile hanno versato quasi il 60% circa del totale dell’IMU proiettata a fine anno. Se l’imposta fosse perfettamente equidistribuita tra i contribuenti, ogni decile dovrebbe versare il 10% dell’ammontare complessivo dell’imposta; tuttavia i versamenti sono sempre inferiori al 10% del totale per i primi 8 decili. …ed evidenzia un andamento crescente con il reddito dei proprietari…. Classi di reddito Fino a 10.000 Da 10.000 a 26.000 Da 26.000 a 55.000 Da 55.000 a 75.000 Oltre 75.000 Totale Proiezione IMU su base Numero Importo Medio annua (al netto delle contribuenti IMU (euro) manovre comunali) Coefficiente di variazione (%) 16,72% 25,38% 308,75 175,52 33,77% 46,31% 341,73 187,28 29,88% 22,70% 616,88 180,55 6,71% 2,63% 1.195,42 174,78 12,92% 2,98% 2.034,55 209,15 100% 100% 468,70 243,80 …e con il loro profilo di età…. Classe di età Proiezione IMU su base annua al netto delle manovre comunali Numero Importo Medio contribuenti IMU (euro) Coefficiente di variazione (%) Fino a 20 anni 0,14% 0,22% 302,81 220,00 Da 21 anni a 30 anni 1,75% 3,62% 227,09 225,10 Da 31 anni a 50 anni 24,69% 35,50% 326,03 236,68 Da 51 anni a 70 anni 45,40% 37,63% 565,47 217,93 Oltre 70 anni 28,01% 23,04% 569,98 257,74 100% 100% 468,70 243,80 Totale Con l’introduzione dell’IMU, il rapporto tra valori di mercato e imponibile IMU passa da 3,7 a 2,3…ma le sperequazioni regionali continuano ad essere rilevanti Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2011 e 2012 La tassazione dei redditi e della ricchezza in Italia: ripensare il tax mix? La tassazione della ricchezza e dei redditi Tassazione della ricchezza tra passato, presente e oltre: quali prospettive? La distribuzione e composizione della ricchezza La tassazione della ricchezza in tempi di consolidamento fiscale Looking forward: quali prospettive per la tassazione mobiliare e immobiliare in Italia? Un’imposta di solidarietà sulla ricchezza... Classe di patrimonio familiare lordo Percettori % Percettori Base imponibile meno di 10 mila 3.157.454 13,22% 3.951.042.131 da 10 a 50 mila 1.711.652 7,17% da 50 a 250 mila 8.274.120 da 250 a 500 mila Base imponibile (al netto di franchigia) Imposta Media Gettito 0 0 38.068.128.706 0 0 0 0 34,65% 921.547.519.975 0 0 0 6.036.251 25,28% 1.624.920.173.641 0 0 0 da 500 mila a 1 milione 3.183.905 13,34% 1.772.627.494.651 14.336.163.572 78.848.899 25 da 1 a 5 milioni 1.437.848 6,02% 2.217.392.071.723 1.075.113.927.878 7.296.029.669 5.074 74.950 0,31% 579.014.920.956 519.055.216.683 6.014.431.703 80.246 23.876.180 100% 7.157.521.351.783 1.608.505.308.133 13.389.310.271 561 oltre 5 milioni Totale • Un’imposta sulla fortuna simile a quella applicata in Francia prima della riforma del 2011 inciderebbe tutte le famiglie la cui ricchezza complessiva, mobiliare e immobiliare, supera gli 800 mila euro al netto dei mutui e delle altre passività finanziarie con potenziali maggiori entrate dell’ordine di 13 miliardi di euro. • Colpirebbe le famiglie più ricche (circa il 10%), con una ricchezza netta superiore agli 800 mila euro (poco più di 2 milioni di famiglie nel 2008 su un totale di quasi 24 milioni). • Sarebbero escluse dal prelievo tutte le famiglie che, pur essendo proprietarie di una o più abitazioni, nonché di depositi in conto corrente, titoli di Stato o altre obbligazioni, non raggiungono il limite indicato. ...è un’ipotesi attuabile? ...le difficoltà applicative • Fuga di capitali e possibilità di elusione nei paradisi fiscali: tendenze alla diminuzione della ricchezza netta complessiva a prezzi correnti (- 0,7% nel corso del 2011 e -0,5% in termini nominali nel primo semestre 2012 rispetto alla fine dello scorso dicembre (Banca d’Italia, 2012) • Quale unità di riferimento per la nuova imposizione patrimoniale? Individuo o famiglia? …. una tassazione su base individuale implicherebbe consistenti opportunità di elusione; la definizione come in Francia del foyer fiscale solleva però problemi applicativi • Quale base di riferimento per il patrimonio immobiliare? Valori di mercato o attuali rendite catastali? …. una tassazione sulla base delle attuali rendite catastali non sembra avere alcun senso: le aliquote dovrebbero crescere a livelli espropriativi per garantire un potenziale di gettito… gli immobili dovrebbero quindi essere valutati al valore di mercato (ma la riforma del catasto richiede tempi di attuazione di 3-4 anni) Il catasto in Italia nasce già vecchio… • Le tariffe furono determinate con riferimento ai redditi del periodo 1937- 39 • Nel 1990 - circa 50 anni dopo – si effettuò la revisione degli estimi; essa fu incompleta: si effettuò soltanto un aggiornamento tariffario, lasciando sostanzialmente immutati i rapporti gerarchici all’interno delle singole categorie e tra le zone censuarie. • I punti salienti della rivalutazione sono stati: • la determinazione dei redditi netti in base all’applicazione di saggi di fruttuosità convenzionali a valori di mercato patrimoniali (riferiti ad una superficie misurata in metro quadrato di superficie lorda coperta) rilevati su base campionaria; • permanendo la misurazione delle consistenze in vani, la riconduzione dei valori a metro quadro a valori unitari per vano catastale fu effettuata in base a stime della superficie media del vano; • l’applicazione delle nuove tariffe al sistema delle classi antecedente, poiché non si era potuto procedere alla rivisitazione dei criteri di classamento; in altre parole, doveva rimanere fisso il numero delle classi per ciascuna categoria catastale e, di fatto, i differenziali delle tariffe tra le diverse classi. • Nel 1997 sono state incrementate del 5% le rendite Il sistema estimativo catastale vigente: quali criticità? • • • • • Le attuali categorie catastali (in particolare per le residenze) non riflettono le attuali stratificazioni territoriali ed edilizie con i relativi valori di mercato e non riflettono la capacità contributiva dei proprietari: Le classi sono state determinate secondo procedimenti valutativi eccessivamente soggettivi Le unità tipo, su cui furono basati i classamenti originari, non sono ormai utilizzabili La consistenza è definita in base ai vani dell’unità abitativa; tale unità di misura, oltre ad essere di difficile calcolo, rappresenta un elemento fortemente distorsivo nella determinazione dei valori Per l’IMU il passaggio dalla rendita al valore mediante il moltiplicatore 160 (per l’abitazione) equivale a presumere un tasso di rendimento uniforme per tutto il territorio nazionale e per tutte le tipologie dell’1,6% e ciò è fonte di ulteriori iniquità Valore di mercato e valore imponibile IMU per aree metropolitane 4.00 3.50 3.00 2.50 Centrale 2.00 Semicentrale Periferica Suburbana 1.50 1.00 0.50 0.00 Bari Bologna Firenze Milano Rapporto valore OMI/VIP IMU Napoli Roma Riequilibrare il prelievo tributario sugli immobili… • Una riforma del sistema catastale deve essere attuata al fine di garantire una maggiore equità nel calcolo della base imponibile e un’effettiva perequazione tra aree urbane differenti • In prospettiva: revisione delle rendite catastali sulla base del valore di mercato dei beni in modo da garantire un'adeguata base imponibile (la tariffa d’estimo rappresenta la redditività presumibile dell’immobile e la revisione degli estimi concerne naturalmente la periodica valutazione della redditività presunta degli immobili stessi) riqualificazione dei metodi di valutazione diretti per particolari tipi di immobili entrate addizionali potrebbero essere in parte utilizzate per ridurre le distorsioni sul mercato immobiliare (e ridurre gli alti costi di transazione) e/o per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro Il rapporto tra imponibile IMU e imponibile a valore di mercato per abitazioni principali e altre abitazioni • sperequazione territoriale dell’attuale sistema di imposizione 0,70 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 100.000 150.000 200.000 250.000 Valore OMI medio (abitazione principale) 300.000 350.000 100.000 150.000 200.000 Valore OMI medio (abitazioni diverse dalla principale) 250.000 300.000 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 50.000 • regressività dell’IMU applicata alle rendite catastali rivalutate: al crescere del valore di mercato medio decresce la base imponibile media su cui effettivamente si applica l’imposta (e quindi, ad aliquote standard, decresce l’imposta media) Variazione % del gettito regionale dell’IMU nello scenario di rivalutazione delle basi imponibili a valori di mercato 80% Trentino Alto Adige; 63,89% 60% Toscana; 31,02% 40% 20% Campania; 35,78% Marche; 31,01% Liguria; 14,81% Valle d'Aosta; 15,47% Emilia Romagna; 1,07% Lazio; 1,03% 0% -20% -40% Sardegna; -1,96% Lombardia; -10,24% Veneto; -11,18% Piemonte; -12,38% Sicilia; -12,29% Umbria; -15,09% Abruzzo; -26,94% Basilicata; -38,72% Calabria; -36,71% Puglia; -33,62% Friuli Venezia Giulia; -40,66% -60% Molise; -59,48% -80% Rivalutando a valori di mercato la base imponibile dell’IMU con invarianza di gettito nazionale (rimodulazione delle aliquote a 0,178% per l'abitazione principale e a 0,314% per le altre abitazioni): forti variazioni del prelievo a livello regionale (dal 64% del Trentino Alto Adige, ove la differenza tra valori di mercato e base imponibile IMU è più elevata, al -60% del Molise, ove lo scostamento è minore) ma minore regressività dell’IMU con la rivalutazione delle basi a valori di mercato Variazione % dell’IMU media regionale nello scenario di una base imponibile pari al valore di mercato ad invarianza di gettito Abitazioni principali 100% Trentino Alto Adige; 81,1% 80% 60% 40% 20% Campania; 50,0% Marche; 48,8% Liguria; 18,4% Valle d'Aosta; 16,9% Toscana; 39,0% Lazio; 1,9% Emilia Romagna; 1,9% 0% -20% -40% Lombardia; -14,8% Sardegna; -4,2% Piemonte; -18,2%Veneto; -14,2% Umbria; -19,1% Sicilia; -20,7% Abruzzo; -37,0% -60% Friuli Venezia Giulia; -52,0% Puglia; -47,1% -80% -100% Molise; -94,3% Calabria; -95,7% Basilicata; -100,0% -120% Abitazioni diverse dalle principali 40% Trentino Alto Adige; 36,1% 30% 20% 10% Campania; 18,4% Toscana; 16,3% Valle d'Aosta; 13,1% Liguria; 7,7% Marche; 11,8% Sardegna; 1,4% 0% -10% Lombardia; -3,8%Piemonte; -3,6% Emilia Romagna; -0,3% Lazio; -1,0% Veneto; -6,2% Umbria; -9,7% -20% -30% Abruzzo; -14,4% Friuli Venezia Giulia; -19,3% Molise; -23,0% Sicilia; -5,8% Basilicata; -10,3% Calabria; -11,4% Puglia; -17,5% What next? La ‘delega fiscale’ e l’orientamento strategico della riforma fiscale • In continuità con il decreto Salva Italia, alcune misure in materia di fiscalità immobiliare sono state successivamente inserite nel disegno di legge recante delega al governo per attuare specifici interventi finalizzati a perseguire obiettivi di crescita ed equità • Tra queste, l’art. 2 della delega prevedeva la revisione del prelievo sulla proprietà immobiliare, ad invarianza di gettito, a seguito della riforma degli estimi catastali • La mancata approvazione della delega per lo scioglimento anticipato delle Camere lo scorso dicembre ha rinviato necessariamente le misure di fiscalità immobiliare alla successiva legislatura What next? Alcune ipotesi di revisione della tassazione immobiliare • Un trattamento differenziato per le abitazioni principali (e relative pertinenze) e per tutti gli altri immobili (ad uso produttivo e commerciale e altre abitazioni) • Una base imponibile dell’imposta commisurata al valore di mercato degli immobili • Un alleggerimento del prelievo sulle abitazioni principali: • con base imponibile pari al valore di mercato e una detrazione costruita in modo da abbattere di circa un terzo il prelievo lordo, le aliquote potrebbero fortemente ridursi rispetto a quelle attuali, garantendo invarianza di gettito • una detrazione media per immobile - crescente all’aumentare dell’ampiezza demografica del comune in cui l’immobile è situato- consentirebbe di alleviare l’attuale iniquità del prelievo che caratterizza i proprietari che risiedono nelle grandi aree metropolitane • o in alternativa, una detrazione in percentuale del valore imponibile degli immobili (o una deduzione dall’imponibile) potrebbero andare nella stessa direzione, considerando anche la concentrazione di immobili di pregio nei centri urbani What next? Alcune ipotesi di revisione della tassazione immobiliare…l’alleggerimento del prelievo sulle ‘prime case’ • Detrazioni IMU modulate per azzerare il debito d’imposta fino a una certa soglia? quale compatibilità con il sistema di finanziamento dei comuni?...se si aumenta indiscriminatamente la detrazione e/o la franchigia si esonera una vasta platea ma si sottrae base imponibile ai piccoli comuni generando problemi di finanziamento • Detrazioni IMU legate al reddito? introdurrebbero elementi di personalizzazione dell’imposta all’interno di un’imposta reale; favorirebbero inoltre gli evasori e indurrebbero meccanismi di elusione (es. intestazioni a familiari a basso reddito) • Un’imposta di servizio comunale che ingloba l’IMU prima casa nella Tares? • Soggetti d’imposta sarebbero i proprietari e gli inquilini, con differenziazione del prelievo: i proprietari pagherebbero sul valore di mercato dell’abitazione; gli inquilini sullo stesso valore ‘abbattuto’ • Sarebbe compatibile con un assetto federalista • Un alleggerimento del prelievo potrebbe essere realizzato non con detrazioni ma con abbattimento delle aliquote (in modo da esentare un terzo degli immobili di ogni comune ed evitare problemi di liquidità dei piccoli comuni) What next? Alcune ipotesi di revisione della tassazione immobiliare…l’alleggerimento del prelievo sulle ‘prime case’ • Se l’obiettivo prioritario di policy rimane quello di superare i problemi di liquidità per i proprietari con redditi (bassi o nulli) e valori immobiliari (elevati), una proposta alternativa potrebbe essere quella di prevedere schemi di dilazione del pagamento dell’imposta da parte di soggetti ‘in condizioni di disagio’ associati a un sistema di means-tested benefit. Ciò prevederebbe: • la possibilità per il Comune di differire una parte dell’imposta (ad es. la parte che supera una certa quota del reddito del proprietario prendendo a riferimento la dichiarazione dell’anno precedente) • la parte di imposta non versata diventerebbe un debito ipotecario indicizzato • il debito di imposta verrebbe saldato al momento del passaggio di mano della proprietà da parte di chi la acquisisce (erede o acquirente) • il comune avrebbe minori entrate nel periodo transitorio ma deterrebbe comunque assets sotto forma di credito ipotecario che potrebbe riscuotere nel medio periodo. What next? Alcune ipotesi di revisione della tassazione immobiliare…l’alleggerimento del prelievo sulle ‘prime case’ • Se l’obiettivo prioritario di policy rimane quello di superare i problemi di liquidità per i proprietari con redditi (bassi o nulli) e valori immobiliari (elevati), una proposta alternativa potrebbe essere quella di prevedere schemi di dilazione del pagamento dell’imposta da parte di soggetti ‘in condizioni di disagio’ associati a un sistema di means-tested benefit. Ciò prevederebbe: • la possibilità per il Comune di differire una parte dell’imposta (ad es. la parte che supera una certa quota del reddito del proprietario prendendo a riferimento la dichiarazione dell’anno precedente) • la parte di imposta non versata diventerebbe un debito ipotecario indicizzato • il debito di imposta verrebbe saldato al momento del passaggio di mano della proprietà da parte di chi la acquisisce (erede o acquirente) • il comune avrebbe minori entrate nel periodo transitorio ma deterrebbe comunque assets sotto forma di credito ipotecario che potrebbe riscuotere nel medio periodo. Altri due problemi • Anche al tempo dell’Ici coloro che avevano acquistato con un mutuo ipotecario protestavano per la mancata deducibilità. Se si introduce la deducibilità del mutuo in sede Imu si pone però il problema della detraibilità degli interessi passivi in sede Irpef. • Quanto più si accentua la differenza tra peso del prelievo sulla casa d’abitazione rispetto alle seconde case, tanto più nasce il problema di chi si trova ad essere in affitto nello stesso comune, pur avendo una casa di proprietà. 06 February 2012 Frank Cowell: EC426 46 In conclusione: • A causa dell’elevato debito pubblico, l’Italia dovrà, più di altri paesi, affrontare la • • • • crisi cercando di puntare il più possibile su manovre fiscali che siano con “a parità di gettito”; Nell’imposizione personale, le aliquote marginali elevate introducono distorsioni, disincentivando offerta di lavoro e investimenti; In termini di efficienza del sistema fiscale, l'aumento del prelievo sugli immobili è una scelta opportuna in termini di shifting del carico fiscale verso forme di tassazione growth-friendly. Una rimodulazione del prelievo potrebbe essere associata, ad invarianza di gettito, ad una graduale riduzione del prelievo sui redditi da lavoro; In termini di equità, l'aumento del prelievo attuale sconta l’applicazione di coefficienti uniformi su una base imponibile ‘nata già vecchia’, quella dei valori catastali e presenta forti sperequazioni e regressività tra territori, immobili di diverso valore, aree all’interno delle città; Una riforma del prelievo immobiliare in prospettiva non potrà prescindere dalla revisione del sistema estimativo catastale. La tassazione dovrà conseguentemente essere rimodulata al fine di alleggerire il prelievo sulla prima casa e assicurare la compatibilità delle entrate con un assetto federalista.