Luigi Pirandello La poetica (dal saggio “L’umorismo”1908) FLUSSO E FORMA La vita è un flusso continuo, incandescente, indistinto L’uomo, partecipe di questo flusso vitale, vorrebbe comprenderlo, allora cerca di staccarsene per poterlo meglio analizzare Non possedendo i mezzi adatti, la sua investigazione o non approda a nulla oppure riesce a cogliere solo aspetti parziali (le forme) che, se pur veri, nel momento in cui sono colti, sono destinati a divenire falsi perché il flusso è inarrestabile FLUSSO E FORMA (2) Le forme sono i concetti, gli ideali a cui vorremmo serbarci coerenti, sono le finzioni che noi ci creiamo, sono le condizioni, lo stato in cui vorremmo fissarci, sono gli affetti, i doveri che ci siamo imposti, sono le abitudini che ci siamo dati: insomma è la personalità che noi ci costruiamo e che è visibile agli altri mediante il nostro corpo. Dentro di noi (nell’anima?), però, il flusso continua: la personalità è dunque una costruzione fittizia che scaturisce dal sentimento soggettivo che abbiamo del mondo, che proietta intorno a noi come un cerchio di luce e che ci separa dal resto della vita che rimane al buio (Il corpo = la tortura della fissità) La lanterninosofia de Il fu Mattia Pascal Noi crediamo di essere uno per noi stessi e per gli altri ma siamo individui diversi a seconda dell’individuo che ci guarda VOLTO E MASCHERA (1) La società, la cultura e noi stessi, però, ci vogliamo identici Come il bruco soffoca nel bozzolo da lui stesso secreto, così l’uomo fa con le sue forme (= civiltà, cultura): più queste sono evolute, più isolano dalla natura e rischiano di soffocare al loro interno l’uomo Dalla persona alla maschera ( o personaggio) Produzione di maschere = forme stereotipate , fisse, morte, uguali per tutti, come trappole il cittadino, il figlio, il professionista, l’amico, l’alunno, etc… Ciascuno di noi sente di essere uno, ma di fatto si manifesta agli altri per cento, mille persone diverse, ciascuna di queste poi è ulteriormente moltiplicata nelle diverse ottiche e personalità degli altri e diventano centomila, cosicchè quell’uno potenziale, non manifestandosi mai nel corso della vita, di fatto è come se non esistesse, se fosse nessuno Il mentire psicologicamente ( a noi stessi) e il mentire socialmente (agli altri) VOLTO E MASCHERA (2) Il personaggio: sceglie l’incoscienza, l’ipocrisia, l’adeguamento passivo alle forme (è la maschera) vive consapevolmente , amaramente, autoironicamente la scissione tra vita e forma (è la maschera nuda, l’umorista) Frantumazione dell’ io (cfr. Freud) tendenze spersonalizzanti della società (cfr. instaurarsi del capitale monopolistico, espandersi della grande industria e dell’uso delle macchine, creazione di apparati burocratici, formarsi delle metropoli moderne) Rifiuto della vita sociale (La società come un’enorme pupazzata) e bisogno disperato di autenticità, di immediatezza, di spontaneità Unica via di salvezza fuga nell’irrazionale o attraverso l’immaginazione o attraverso la follia MOLTEPLICE E RELATIVO Il reale è multiforme, polivalente relativismo gnoseologico (VS materialismo positivistico) = non esiste una verità oggettiva, fissata a priori, non esiste una prospettiva privilegiata da cui osservare la realtà, le prospettive possibili sono infinite e tutte equivalenti (cfr. Einstein) inevitabile incomunicabilità tra gli uomini e senso di solitudine Quando si prende coscienza di ciò, è meglio escludersi dal meccanismo sociale, isolarsi, guardar vivere gli altri e ridere pazzamente: la filosofia del lontano, l’eroe estraniato, il forestiere della vita, colui che ha capito il giuoco TEMPO E DURATA Il tempo è una delle tante forme create dall’uomo per sue esigenze teoretiche e pratiche E’ vera invece la nozione di durata o tempo soggettivo, scandito dalla coscienza di ognuno di noi: essa, però, non procede linearmente e a senso unico per cui, sotto questo aspetto, ogni uomo è una galassia a se stante (cfr. Bergson) COMICITA’ E UMORISMO L’opera d’arte nasce dal libero movimento interiore dell’uomo Nell’arte epica o tragica la riflessione si fonde col sentimento, vi si specchia (cfr. Croce, poesia pura =perfetta armonia di forma e contenuto senza intrusioni filosofiche) Nell’arte comica = avvertimento del contrario Nell’arte umoristica = sentimento del contrario il caso della signora imbellettata Nell’arte umoristica la riflessione si distacca dal sentimento, si erge a giudice, è uno specchio di acqua ghiacciata in cui la fiamma del sentimento si tuffa e si spegne: il friggere dell’acqua è il riso, il vapore è la fantasia comicità :umorismo = caso : coscienza l’umorismo disorgana le forme L’ARTE E LA VITA Passione e ragione, istinto e volontà, tendenze e idealità fanno sì che l’anima individuale non sia una: noi mentiamo prima agli altri e poi a noi stessi La riflessione umoristica scompone le costruzioni illusorie che diamo al mondo e a noi stessi Solo l’umorista comprende ( e se ne ride) che i rapporti sociali sono frutto di un reciproco inganno nella lotta per la vita (cfr. Darwin) L’umorista si diverte a smascherare (senza sdegnarsene) queste simulazioni: con arguto intuito dimostra la distanza tra apparenza e coscienza, ma non salva e non condanna