Convegno
La prova dichiarativa nel processo penale
Roma 16-17 dicembre 2011
La Difesa dell’incapace e del minore: valutazione delle
scelte difensive e dichiarazioni nel processo
Stefano Ferracuti





Materia estremamente controversa
Valutazioni attendibili affermano che il 50% dei
pareri in questo campo è errato
Mancanza di dati scientifici
La maggior parte dei pareri dati sulla base di
valutazioni cliniche soggettive, basate solo
sull’esperienza
Bias dato dal ruolo


I test abitualmente usati (MMPI-2, Rorschach, WISC-R) non sono stati
validati per rispondere a domande come quelle che scaturiscono nei
contesti giudiziari
I test proiettivi (Albero, famiglia, DFU, Bambino sotto la Pioggia)
utilizzati nei bambini non hanno validità in termini medico legali

Altri test, come il Wartegg, non sono certo più utili del Rorschach

Profonde differenze culturali tra psicologi clinici e sperimentali

Fattori sociali e culturali che influenzano profondamente il giudizio

Credenza che vi siano sintomi psicologici indicatori certi di abuso
La testimonianza dei bambini:
Inquadramento storico
Dal 1539 si hanno deposizioni di bambini che accusano i genitori di
aver partecipato ad un sabba, valutate come attendibili
dall’autorità giudiziaria.
Dal 1580 i bambini iniziano ad autoaccusarsi sistematicamente
della partecipazione ai sabba
La stregoneria era considerata crimen exceptum, e perciò tale da
rendere possibile un’emendazione della procedura abituale.
Henri Boguet, giudice della Franca Contea di Saint-Claude,
affermò che vi è una contaminazione trans-generazionale del
crimine, ed è perciò lecito utilizzare le testimonianze dei figli contro
i padri e viceversa. I reati di stregoneria sono abitualmente occulti
e segreti e per questa ragione è necessario poter usare i bambini
nei processi.
Pierre de Lancre, consigliere presso il
parlamento
di
Bordeaux,
nominato
commissario del re allo scopo di gestire
un’ondata di processi per stregoneria,
scriveva che erano accolte solo le
deposizioni delle ragazze in età puberale o
oltre, mentre quelle dei ragazzi erano
accettate dai sei anni in poi se:
“ciascuno di essi sosteneva virilmente e senza mai ritrattare contro ciascuna
di quelle donne che avevano l’abitudine di condurlo al sabba che il tal giorno,
usando questo o quel mezzo, esse lo avevano subornato, lo avevano
condotto di notte al sabba, nel tal modo e lo avevano fatto marchiare con il
segno del diavolo, il quale segno vedevamo palesemente, e ne facevamo
dare dimostrazione davanti a noi”.
Il bambino è perciò credibile quando sostiene con fermezza il racconto
e quando ha su di sé il marchio del diavolo; non è però credibile
quando riferisce di atti compiuti da altri ai quali non ha preso parte.
Alonso de Salazar Frias, inquisitore nel territorio basco, scriveva nel
1611 al tribunale di Logroño che: “Un diluvio di terribile ingiustizie è
stato imposto, col pretesto dello zelo cristiano, a coloro che si sospettano
appartenere a questa setta, e ciò è stato fatto anche quando il sospetto
era basato unicamente su affermazioni dei bambini”
In Svezia nel periodo 1669-75 la testimonianza di un bambino di
cinque anni valeva un decimo rispetto ad una testimonianza piena,
quella di un ragazzo di quattordici anni valeva la metà, perciò per
accusare un adulto ci volevano dieci bambini di cinque anni o due
ragazzi di quattordici.
Tra i motivi per cui i bambini erano abitualmente giudicati credibili vi era la
spontaneità delle loro autoaccuse e la mancanza di motivazioni, eccezion fatta
per il fervore religioso.
Il processo di Salem divenne paradigmatico dell’inaffidabilità dei bambini. Le
testimonianze delle circa 20 bambine coinvolte nel procedimento, pur essendo
assolutamente fantastiche e inattendibili, inserite in un contesto sociale e culturale
caratterizzato dalla credenza nella stregoneria e dalla volontà persecutoria nei
confronti delle ‘streghe’, portarono ad una ventina di esecuzioni capitali, senza
contare le ammissioni di colpevolezza rese allo scopo di evitare la pena di morte.
Le bambine testimoniarono, tra l’altro, di aver visto gli imputati volare su scope o
trasformarsi in cani e gatti. L’interpretazione psicologico sociale è stata però
contestata, avanzando invece l’ipotesi per la quale i bambini che testimoniarono
a Salem erano in uno stato di intossicazione da ergotismo.
Nel ‘900 le scuole di psicologia sperimentale e la psicoanalisi
concordavano nel ritenere inattendibile la memoria dei bambini.
Binet riteneva che gli errori di memorizzazione dei bambini fossero dovuti
ad una effettiva mancanza di incorporazione di dati. I bambini, spesso
erroneamente, cercavano di colmare tale lacuna nel tentativo di
compiacere lo sperimentatore, incorporando l’errore nella memoria e
trattandolo alla stregua di un fatto reale. Il meccanismo poteva essere
rinforzato da pressioni date dal gruppo.
L’intero processo era quindi riconducibile ad un primo meccanismo interno,
autosuggestivo, sul quale operava un secondo meccanismo di tipo esterno.
Stern: sviluppò delle prove psicometriche basate
sulla descrizione di immagini complesse a contenuto
sociale, sulle quali poneva poi delle domande. Porre
ripetutamente le stesse domande ai bambini crea
delle distorsioni nel racconto; inoltre i bambini spesso
tendono a dare determinate risposte perché le
percepiscono come imperative. A suo parere i
bambini ricordano meglio le risposte date che non i
fatti di per sé.
Freud: prima teoria in cui era affermata la realtà
del trauma sessuale infantile, causa della rimozione e
del conseguente sviluppo sintomatologico; nel 1905
una seconda formulazione nella quale il trauma
sessuale veniva ritenuto il frutto di fantasie erotiche
legate alla masturbazione infantile, e quindi lo
sviluppo sintomatico dell’isteria era legato ad una
fantasia sessuale inaccettabile alla coscienza, ma che
tuttavia non aveva un corrispettivo fattuale
Area sociale
Opinioni sulla criminalità tramite i media
La pedofilia è una tematica sempre presente nei media, con un ruolo di internet giudicato
ambiguo
Interesse mediatico per le sette, i rituali satanici e casi di abuso sessuale collettivo
Le emozioni che suscita sono di sconcerto, sdegno, rabbia, desiderio di vendetta e paura
“Panico Morale”, specie dopo la diffusione nei media dei casi ecclesiastici
Non un personalità particolare associata alla pedofilia
La rete sociale del b. è limitata, se interrogato in modo non corretto può indicare uno dei
pochi adulti che conosce
Area individuale
L’aggressione sessuale verso i bambini è una delle forme più temute di
aggressione. Un genitore che ascolta queste notizie aggiunge alla lista
delle “cose di cui aver paura” anche la paura degli abusi sessuali
collettivi ad o pera di “insospettabili”.
Le persone sono “normalmente dotate” di un confirmation bias
Le persone credono che i bambini raccontino sempre la verità.
Le persone ignorano quali sono i problemi nelle interviste ai minori.
Le persone ignorano il base rate (frequenza di base) del fenomeno
dell’abuso sessuale e sono portati a credere che il fenomeno sia molto
più esteso di quanto si conosca effettivamente.
Area individuale
Alcuni genitori possono essere particolarmente allarmati ed attenti ad
eventuali comportamenti anomali del proprio figlio. Il genitore
preoccupato “interroga” ripetutamente il figlio in un clima di allarme
e apprensione, ignorando i processi di suggestione e come si
debbano porre correttamente e domande
Le persone generalmente ignorano, o hanno delle false credenze al
proposito, su quali siano le conoscenze sessuali dei bambini
La credenza che alcuni comportamenti dei bambini come: giocare al
dottore, auto toccamenti, masturbazione, curiosità per le aree genitali
degli altri bambini siano comportamenti “sospetti”
Fraintendimento di un comportamento (autoerotismo, un disegno di una figura umana
con i genitali) del bambino o errata interpretazione di una dichiarazione del bambino
(interpretati entrambi come segnali di abuso).
Ripetute interviste sul bambino.
L’adulto che per primo rivela questi “segnali” allarma gli altri genitori spingendoli ad
intervistare i propri figli.
Una persona considerata esperta e/o giudicata tale, afferma che i bambini dicono
sempre la verità o comunque c’è sempre un fondo di verità.
Gli stessi “esperti” incitano il genitore a interrogare il bambino fino a che il piccolo
non parli.
L’uso del registratore da parte di genitori, rassicura gli stessi che tutto quello che il
bambino dirà potrà essere “utilizzato”. L’uso del registratore spinge così i genitori a
raccogliere delle prove e a intervistare ripetutamente il bambino.
Nell’anno 2005-2006 a Vallo della Lucania, comune di Cilentano
(Campania), si è ipotizzato un abuso sessuale istituzionale da parte di
insegnanti che ha coinvolto molti bambini del paese e le loro famiglie.
I primi sospetti che fosse accaduto qualcosa sembrano essere sorti nel corso
di una festa per il compleanno di una bambina. In quell’occasione molte
madri ebbero modo di confrontarsi su alcuni disturbi fisici e psicologici dei
loro figli, che si erano presentati nel corso dell’anno scolastico. La prima
causa ipotizzata fu una carenza delle cure igieniche ricevute dai bambini a
scuola e alcune “rigidità” delle maestre, ma poi, rapidamente, si è paventata
l’ipotesi di un comportamento inadeguato e abusante di una suora, assistente
nella scuola materna.
40 Bambini. Indagine peritale a 3 mesi e mezzo dalla denuncia. Secondo i
testimoni tutti abusi ripetuti
I bambini erano ascoltati in una “zona fiera”.
Erano raggruppati in 3 o 4 in un’altra stanza, fornita di carta
e colori, attendevano di essere chiamati per l’incontro, nel
quale (così come riferito dai genitori che erano presenti) era
fatto uso delle bambole anatomiche, e venivano mostrate loro
delle foto di alcune persone (non è dato sapere quali fossero i
soggetti delle foto e, i consulenti del PM non rendono esplicita
tale informazione nella loro relazione).
Non tutti i bambini hanno dichiarato di aver subito abusi, alcuni
non hanno fatto nessun tipo di dichiarazione; proprio questi
stessi minori, sono stati ancora interrogati dai loro genitori,
convinti che qualcosa fosse accaduto loro, con l’obiettivo di
“farsi raccontare” , integrando, in seguito, le denuncie.
I bambini sono stati interrogati più volte dagli stessi genitori attraverso domande
suggestive; in seguito ai primi sospetti si è creato un “contagio” tra i genitori dei
bambini che ha provocato il riprodursi e il moltiplicarsi delle accuse.
Un solo bambino ha effettuato una rivelazione spontanea, la maggior parte, al
contrario, ha raccontato a seguito delle domande poste loro dai genitori, una
parte a seguito di più interrogatori, denotando, in tal modo, una possibilità più
ampia di aver subito diverse forme suggestive.
Anche i sintomi manifestati dai bambini (contingenti con l’ipotetico abuso) sono
aspecifici e riconducibili a problematiche di varia natura.
I sintomi manifestati a seguito degli interrogatori, erano presenti in quei bambini
già sofferenti; i minori che non hanno manifestato nessun sintomo prima, non ne
presentano neppure dopo.
Anno 2001-2002, la scuola materna “Cesare Abba”.
Si è ipotizzato un abuso sessuale che vedeva coinvolti 6 bambini e accusato un
custode; la prima denuncia arriva dai genitori di una bambina che notavano in lei,
dopo poco l’inizio dell’anno scolastico 2001, dei cambiamenti comportamentali,
manifestando un disagio di cui non erano riusciti ad individuarne una causa. A
seguito delle domande dei suoi genitori, la minore raccontava a modo proprio e
figurato, fatti strani, facendo sorgere il sospetto che potesse essere stata vittima di
un trauma, di probabile natura sessuale, commesso al di fuori del contesto familiare.
La minore veniva allontanata dalla scuola e iscritta ad una nuova scuola; le
insegnanti decidevano di svolgere una indagine parallela con i bambini, trattando
in sede scolastica alcuni temi (come quello delle paure) attraverso i quali sarebbe
stato possibile rilevare l’esistenza di altri eventuali casi di molestie, interrogandoli,
accompagnandoli nei luoghi citati nei racconti per verificare se li avessero
riconosciuti.
Una bambina denuncia l’accaduto alla maestra, ma non sono informati i
genitori. Si susseguono visite mediche specialistiche, perquisizioni,
allontanamenti; gli indagati diventano quattro ausiliari della scuola.
Sono convocati altri genitori, parlano altri bambini, sono svolte riunioni a scuola
che coinvolgevano insegnanti e genitori, la notizia si era sparsa a macchia
d’olio, contaminando facilmente un piccolo ambiente come il quartiere Abba
quindi, l’ambiente scolastico, gli altri bambini e i rispettivi familiari, viziando in
partenza qualsiasi successiva rivelazione.
I bambini sono stati ascoltati in sede di incidente probatorio dopo un anno
dall’inizio delle indagini, quando la vicenda era di pubblico dominio (dalla
sentenza del Tribunale Ordinario di Brescia, 2005).
Sospetti e paure iniziavano a diffondersi anche in altre scuole materne, in città
sembrava essere iniziata la caccia alle streghe.
I bambini rientranti nella casistica sono 6, di cui due maschi e quattro femmine;
l’età media è di 4,5 anni. Una sola bambina parla di abuso dopo un singolo
ascolto.
Tutti i bambini hanno avuto 3-5 interviste prima dell’audizione
2001-2002 nella scuola elementare “Leonardo Sciascia” di Caltanissetta si
ipotizzava un reato di abuso e maltrattamento sui 27 bambini di IV elementare.
La denuncia è stata fatta dai genitori di un bambino che avrebbero accolto la
rivelazione del minore in merito ai presunti abusi; la signora decide di parlarne con
la rappresentante di classe, la quale si consulta con altre mamme ed è così che si
sparge la notizia, creando una clima di allarme generale che porta a numerose
altre denunce.
Tutti i genitori sono stati convocati ad una riunione nella quale ognuno ha
raccontato quanto aveva appreso dal proprio figlio. Le rivelazioni, dunque, non
sono apparse spontanee; la maggior parte dei minori sono stati “interrogati” più
volte e in circostanze diverse dai loro genitori, in un clima relazionale e sociale che
andava caratterizzandosi per un livello di confusione, preoccupazione,
disorientamento e angoscia crescenti.
Molti dei casi vedevano donne come autrici, ma è noto che la
prevalenza di pedofilia tra le donne è praticamente inesistente e
ancor meno probabile è che ve ne siano due assieme.
Molti dei casi vedevano persone anziane e malate come autori.
Molti episodi erano collocati in condizioni di spazio e di tempo
inverosimili e descrivano atti di un sadismo efferato
Questi supposti autori appaiono non avere alcuna preferenza di
sesso.
Le perquisizioni davano esito negativo.
I bambini sono ascoltati più volte in modo metodologicamente
scorretto.
Bambini di tre-quattro anni sottoposti ad interviste ripetute su
eventi che non hanno vissuto, affermano questi eventi nel 30-40%
dei casi (Ceci, Huffman, Smith, Loftus, 1994).
Se la madre conferma l’evento non avvenuto la percentuale sale
ancora.
Si creano meccanismi di rinforzo sociale.
I sintomi sono aspecifici e sono indice solo di una situazione
stressante.
Si sviluppa in alcuni casi una vittimizzazione secondaria.
STEFANO FERRACUTI PAOLO ROMA
Dati normativi preliminari della
GSS-2
Suggestionabilità del testimone minorenne
Da cosa nasce qst. riflessione? (1)


Percentuale molto elevata di domande erronee nelle interviste inerenti
casi di abuso e maltrattamento all’infanzia
Roma, Ferracuti, Carbone (2005) in Psichiatria dell’infanzia e
dell’adolescenza. Il 17,88% delle domande poste dall’intervistatore al
minore è erroneo.
Tecniche non
produttive
0,72%
Anticipazioni
19,07%
Dom. multiple
consec.
31,13%
Induzioni
6,49%
Modificazioni
4,02%
Risp. a scelta
forzata
30,93%
D. multiple in
stessa d.
7,63%
Suggestionabilità del testimone minorenne
Da cosa nasce qst. riflessione? (2)
Alta diffusione di ricorsi che hanno come
punto di ancoraggio la possibile suggestione
subita dal minore nel corso delle diverse
testimonianze rese
 In un DB di 463 casi di CSA con sentenza
definitiva abbiamo riscontrato che nel 56%
dei casi la possibile suggestionabilità
interrogativa era motivo di appello e di
pronuncia nella sentenza stessa.

Suggestionabilità del testimone minorenne
Da cosa nasce qst. riflessione?


Fervente produzione scientifica inerente i c.d. “falsi
ricordi”
 Ad esempio, in Italia, autori come De Cataldo
(1997) e Mazzoni (2000) ritengono che i ricordi
possono essere modificati proprio a causa di una
domanda suggestiva e che vi è una marcata
interferenza tra domande suggestive e capacità
di esporre i fatti vissuti.
Assenza nel panorama italiano di strumenti
specifici per la valutazione della suggestionabilità
del testimone minorenne all’interrogatorio
Dalla teoria alla pratica
Gudjonsson Suggestibility Scale




Gisli Gudjonsson , psicologo, è Professore di Psicologia
Forense all’Istituto di Psichiatria del King’s College di Londra.
Si occupa di testimonianza sia negli adulti che nei bambini.
Per valutare la suggestionabilità negli interrogatori di soggetti
con ritardo mentale e di minori crea negli anni ‘80 la
Suggestibility Scale
La GSS è pensata, in particolare, per valutare la risposta del
testimone


alle domande suggestive
e al feedback negativo.
Dalla teoria alla pratica
Gudjonsson Suggestibility Scale

Struttura della GSS 2


L’int. legge un paragrafo narrativo (38 elementi).
Anna e Giovanni / erano una coppia felicemente
sposata / e avevano trent’anni. / Avevano tre figli
/ : due maschi / e una femmina. Vivevano in una
piccola villetta / che aveva una piscina / in
giardino. / Giovanni lavorava in banca / e Anna
lavorava in un negozio di libri / con sua sorella /
Maria.
Dalla teoria alla pratica
Gudjonsson Suggestibility Scale
 L’int.
chiede un resoconto libero su tutto ciò che
il minore ricorda della storia narrata
 Poi propone 20 domande di
“approfondimento”
5
non suggestive (Si/No)

 15



Es. I coniugi si chiamavano Anna e Giovanni?
suggestive
5 domande affermative. Ad esempio: “il bambino di solito andava a scuola con la
bicicletta?”. La bicicletta è menzionata ma il bambino andava a scuola
accompagnato dai genitori.
5 false alternative. Ad esempio: “il bambino in bicicletta, attraversò un segnale di
stop o un semaforo?”. Non era citato nessuno dei due.
5 domande induttive. Ad esempio: “il bambino era spaventato per il grande camion
che stava arrivando dalla collina?”. Nessun camion era menzionato
Dalla teoria alla pratica
Gudjonsson Suggestibility Scale
 Dopo
50 min. l’int. , indipendentemente dalla
correttezza delle risposte, dice al minore che
ha compiuto una serie di errori e che è
necessario rispondere nuovamente alle
domande, “con maggiore accuratezza”
(feedback negativo).
 L’int.
chiede un nuovo resoconto libero.
V.ImP.
La GSS valuta la suggestionabilità
alle domande erronee e al feedback
negativo
Non è pensata e non è utile per valutare
altri tipi di suggestione.
Tempo di somministrazione 60 min.
Dalla teoria alla pratica
Gudjonsson Suggestibility Scale

Misure:
 Memory Ability (breve e lungo termine)



Quantità di bits ricordati (MAX = 38)

Risposte alle domande non suggestive (MAX = 5 +5)
Yield = Cedimento (MAX = 15 punti)
 tendenza di un soggetto a lasciarsi persuadere / convincere dalle domande
suggestive
Shift = Cambiamento (MAX = 20 punti)


Indice di Suggestionabilità:


Tendenza di un soggetto a lasciarsi persuadere dal feedback negativo cambiando le
sue risposte
Yeld + Shift
(MAX = 35 punti)
Intrusione


Aggiunta di particolari suggeriti dalle domande
Aggiunta di particolari non suggeriti dalle domande
Scopo
La ricerca


Rispondere alla domanda:
 “quanto facilmente si fa suggestionare un
minorenne nel corso di un’intervista mal condotta?”
Quindi poter affermare scientificamente che un
minorenne, rispetto a materiale verbale non
precedentemente conosciuto, è:
 Facilmente
 Non facilmente
suggestionabile.
Campione
La ricerca


Campione di 332 bambini di scuola elementare
Età compresa tra i 5,6 anni e i 11,1 anni (M = 8 aa 7 mm; DS = 2,45)
Età
N
Mean
Std.
Deviation
1
112
6,71
1,03
2
100
8,28
1,13
3
120
10,21
1,45
Risultati – Memoria (332 sg)
La ricerca
Ricordo Immediato
(Max 38)
Ricordo Differito
(Max 38)
10,20
8,75
5,68
5,52
Min
0
0
Max
25
24
Media
Ds
Risultati – Memoria (332 sg)
La ricerca
RI
1
M
DS
6,11*
4,21
RD
M
DS
4,63*
4,21
2 10,83** 5,66
9,29** 5,18
3 13,1*** 4,73
11,76*** 4,62
Risultati – Memoria * QIV (332 sg)
La ricerca

RI * QIV
 R=
,344**

Correla unicamente con Somiglianze = ,334**

RD * QIV
 R=

,273**
Correla unicamente con Somiglianze = ,247**
V.ImP.
Memoria immediata non superiore al 30% del brano
Memoria differita non superiore al 27% del brano
Sia ricordo immediato che differito crescono con
l’età
RI e RD correlano con l’intelligenza e in particolare
con il sub test “somiglianze”
Risultati – Cedimenti (332 sg)
La ricerca
Yield
Media
7,16
Ds
3,83
Min
0
Max
15
Risultati – Yeld * Fasce d’età (332 sg)
La ricerca
Yield
N
Mean
Std.
Deviation
1
112
9,71*
4,03
2
100
5,28*
3,13
3
120
5,21
2,45
Risultati – Yield * QIV (332 sg)
La ricerca

QIV * Yield
 R=
-0,206*
 Significativo ma molto basso
Risultati – Yield * Subtest Verbali WISC (332sg)
La ricerca
Info
Y
Pearson
Correlation
Sig. (2-tailed)
Som
Voc
Comp Mem
-,110
-,485
(**)
-,022
-,124
,019
,321
,000
,843
,263
,863
V.ImP.
Mediamente i bambini cedono quasi alla metà delle
domande suggestive
I bambini tra i 5,6aa e i 7,6aa cedono a quasi il
60% delle domande suggestive.
I bambini più grandi cedono a poco più del 30%
delle domande.
L’intelligenza è inversamente proporzionale al
cedimento
Permette di resistere al cedimento un alto punteggio
nel sub test “somiglianze”
Risultati – Cambiamento (332 sg)
La ricerca
Shift
Media
3,96
Ds
2,93
Min
0
Max
15
Risultati – Shift * Fasce d’età (332 sg)
La ricerca
S
N
Mean
Std.
Deviation
1,00
112
4,26
2,21
2,00
100
3,42
2,02
3,00
120
3,96
2,26
Risultati – Correlazioni (332 sg)
La ricerca

Età * Shift
 R=

-0,17
QIV * Shift
 R=
-0,156
 Costrutti indipendenti
Risultati – Shift * Subtest Verbali WISC (332sg)
La ricerca
QIV
S
Pearson
Correlation
Sig. (2-tailed)
Info
-,094
,092
,394
,404
Som
Voc Comp Mem
-,151 -,022
,171
,840
-,004
-,195
,970
,076
V.ImP.
Tranne uno tutti i bambini esaminati cambiano
almeno due delle loro risposte dopo il feedback
negativo
Dato un feedback negativo i bambini cambiano
risposta indipendentemente dall’età e
dall’intelligenza verbale.
Costrutti indipendenti
Risultati – Suggestionabilità Totale(332 sg)
La ricerca
Sugg totale
Media
11,13
Ds
5,79
Min
0,00
Max
27,00
Risultati – Suggestionabilità Totale(332 sg)
La ricerca
Sugg
Tot
N
Mean
Std.
Deviation
1,00
112
14,50
5,18
2,00
100
10,92*
6,01
3,00
120
8,42**
4,48
Risultati – Suggestionabilità Totale(332 sg)
La ricerca

Suggestionabilità Tot * QIV
 R=
-,216
 Somiglianze =-,359
Risultati – Suggestione*ricordo differito (332 sg)
La ricerca

Il 91,23 % dei minori con cedimenti
incorporano almeno un cedimento nella
seconda ripetizione libera, come se nella
lettura della storia avessero
effettivamente ascoltato quell’elemento
V.ImP.
La suggestionabilità totale diminuisce con l’età.
Correla con l’intelligenza e specialmente con il sub
test “somiglianze”
La maggioranza dei minori incorpora almeno un
elemento non vero dopo la totalità dell’intervista
(RD)
Suggestionabilità infantile
Conclusioni - Modelli


Due approcci teorici fondamentali sulla suggestionabilità:
Experimental Approach


Enfasi sul comprendere le condizioni nelle quali le domande suggestive
possono inquinare il resoconto di un testimone. La suggestionabilità
all’intervista è concepita come il fallimento di un sistema di controllo sul
racconto di quanto è accaduto. Si è suggestionabili quando “the
conditions are such that they are unable to discriminate satisfactorily
between what they observed and what is suggested to them.”
Individual Differences Approach



Enfasi sull’individuo.
Suggestionabilità dipendente dalle strategie di coping che la persona
possiede e che possono aiutarla nell’incertezza e nelle aspettative
dell’interrogatorio.
Per questo in simili condizioni la suggestionabilità degli individui è
differente
Individual Differences Approach
Modelli

Riconosce che l’intervista forense:







E’ una relazione chiusa tra due persone sconosciute
E’ una relazione nella quale si disquisisce del passato
E’ una relazione in un contesto stressante
Ha margini di incertezza perché l’interrogato certamente non sa la risposta esatta
per ogni domanda e per questo può farsi suggestionare da indizi esterni o interni.
E’ una relazione basata sulla fiducia interpersonale. L’interrogato si lascia andare
quando percepisce la buona fede dell’altro e non crede che le domande siano a
trabocchetto
E’ una relazione che si basa largamente sul feedback collegato alle attese
dell’intervistatore
E’ più suggestionabile:





Chi ha scarsa intelligenza
Chi ha poca memoria
Chi ha bassa autostima
Chi ha ansia da prestazione
Chi si fida troppo dell’interlocutore
La ricerca
Conclusioni

I cedimenti:




I cambiamenti di risposta



Sono più frequenti fino ai 7,6 anni. Poi la media si stabilizza.
Sono inversamente correlati con l’intelligenza
In particolare chi possiede più capacità di astrazione, cede di meno
nel ricordo (correlazione negativa con il sub test somiglianze)
Sono indipendenti dall’intelligenza
Sono indipendenti dall’età, almeno per bambini di scuola
elementare
Sembra confermato, quindi, il modello delle “individual
differences”: la suggestionabilità non è spiegata solo
dall’età e dall’intelligenza.
Fine
Conclusioni


Si hanno dei dati “normativi” rispetto alla suggestionabilità
interrorativa.
Mediamente la suggestionabilità è piuttosto elevata:




M=11,13
DS=5,79
Nessuna differenza tra maschi e femmine
Il 91,23% dei bambini incorporano almeno un particolare
suggestionato nel secondo ricordo.
Fine
Conclusioni


Si hanno dei dati “normativi” rispetto alla suggestionabilità
interrorativa.
Mediamente la suggestionabilità è piuttosto elevata:




M=11,13
DS=5,79
Nessuna differenza tra maschi e femmine
Il 91,23% dei bambini incorporano almeno un particolare
suggestionato nel secondo ricordo.
The Bonn Test of Statement Suggestibility
(BTSS)
The Bonn Test of Statement
Suggestibility (BTSS)


Il BTSS è uno strumento standardizzato per la
valutazione della suggestionabilità individuale nei
bambini.
Nasce nel 1997 per mano di Johann Endres, allora
Professore di psicologia dell’Università di Bonn,
studioso di suggestionabilità e ora responsabile del
reparto di criminologia del carcere di Erlagen, città
della Germania a nord del Bayern.
Il BTSS è caratterizzato dalle seguenti peculiarità, alcune o la maggior parte delle
quali assenti in altri test utilizzati fino all’anno della sua creazione:

È specificatamente adattato per l’uso con bambini in età
prescolastica e della scuola elementare, un gruppo per cui la
questione della suggestionabilità ha un’altissima rilevanza forense.

È costruito e standardizzato come un test individuale, somministrato
verbalmente: condivide pertanto aspetti importanti con i reali
interrogatori dei testimoni.

La storia stimolo a cui le domande si riferiscono comprende informazioni sia
verbali che visive, evitando così la restrizione ad un solo canale sensoriale.

Vengono utilizzati tre tipi differenti di domande suggestive
fuorvianti, per le quali sono stati elaborati punteggi al test separati.

Sono inoltre state impiegate domande allusive aggiuntive con
informazioni corrette utilizzate come “item di riempimento”. Queste
sono state incluse per far credere ai soggetti che il test è
sull’accuratezza della memoria e non sulla sua malleabilità.

Esistono due versioni parallele del test, che permettono la
somministrazione ripetuta in un contesto di ricerca o la valutazione
di un singolo caso.
BTSS-R

L’attuale forma revisionata (BTSS-R) comprende due
versioni, ciascuna delle quali contiene una breve
storia di circa 330 parole, quattro figure colorate, e
un set di 31 domande.
Le due versioni del BTSS
Versione 1: “L’anatra giocattolo”
La storia racconta di una bambina che presta
un’anatra giocattolo ad un’amica per il fine
settimana, l’amica la rompe e poi viene riparata.
Le due versioni del BTSS
Versione 2: “Gara con i pattini a rotelle”
La storia racconta di un incidente che coinvolge due
bambini che stavano pattinando sul marciapiede e
un terzo bambino a cui loro fanno male mentre
andava a fare compere per sua nonna.

Entrambe le storie stimolo sono state ricavate, con
modifiche minori, dalla tesi di laurea di Bader
(1993), in cui le stesse venivano utilizzate in
tutt’altro contesto, quale la determinazione dei
prerequisiti cognitivi dei bambini per la
responsabilità civile.
La somministrazione del test richiede circa 30 minuti
e consta di quattro fasi:
1.
La presentazione della storia stimolo e delle
quattro illustrazioni;
2.
La fase di rievocazione libera in cui il bambino è
incoraggiato a raccontare i contenuti della storia;
3.
Un intervallo di 15 minuti in cui viene
somministrato un test di intelligenza non-verbale;
4.
L’interrogatorio al bambino sulla storia stimolo.

I FASE


La storia stimolo è adatta ai bambini nei contenuti
e nella forma: la sua presentazione (leggerla ad
alta voce e contemporaneamente mostrare la
illustrazioni) è simile all’ordinaria lettura delle fiabe
ai bambini.
Il sesso dei protagonisti è lo stesso del bambino:
sono state infatti create una forma maschile ed una
forma femminile per ogni versione del test.
II FASE

1.
2.

L’interrogatorio aperto che segue immediatamente la storia stimolo ha due
funzioni:
al bambino è richiesto di ricapitolare la storia e così di codificarla;
la quantità di informazioni fornite dal bambino in questa fase di
rievocazione libera può essere usata come una variabile di controllo per
la performance di memoria. Così è possibile determinare se il bambino,
a causa di assenza di attenzione o di comprensione insufficiente, è
capace di riprodurre i contenuti essenziali della storia; se così non fosse,
il test non è applicabile.
La quantità di informazioni fornita dal bambino è calcolata scomponendo
la storia stimolo in circa 60 item significativi e determinando quali di questi
sono presenti nella rievocazione libera del bambino.
III FASE


L’intervallo seguente serve ad indebolire la traccia
mnesica, così da dare spazio ad influenze
suggestive.
La somministrazione di un test di intelligenza nonverbale (Culture fair Test, scala 1; Cattell, 1966)
alla stesso tempo distoglie l’attenzione del bambino
dal contenuto della storia, senza il pericolo di
interferenza con altro materiale verbale.
IV FASE

Nella fase dell’interrogatorio, al bambino sono poste 31 domande sul contenuto della storia
stimolo, tutte più o meno suggestive e che possono essere suddivise in quattro classi:
1.
Domande “distrattrici”: sono domande allusive in cui viene suggerita la risposta corretta
(per es., “Il nome del ragazzo era Oliver, non è vero?”). Queste domande, la maggior
parte delle quali situate all’inizio o alla fine della lista, sono item di riempimento che
servono a mascherare lo scopo reale del test.
2.
Domande fuorvianti “Si-No”: dichiarano un fatto scorretto in modo da rendere chiaro che
ci si aspetta una risposta affermativa (per es., “Oliver era sulla strada per la scuola
quando accadde, non è vero?”). La risposta corretta a queste domande sarebbe,
naturalmente, “no”.

Domande alternative erroneamente disgiuntive: presentano due opzioni di
risposta ugualmente scorrette in modo che sembra richiesta una scelta sicura da
parte del soggetto (per es., “Voleva comprare mele o pane?”). Queste domande
sono fuorvianti o perché l’informazione in questione non è disponibile al bambino
(una risposta corretta sarebbe “Non so”) o perché le due alternative sono
incomplete e non includono la risposta corretta (una risposta corretta e non
suggestionabile sarebbe: “Nessuna delle due, ma…” oppure rifiutare la domanda).

Domande ripetute: sono ripetizioni immediate delle domande “SI-No” o delle
domande “alternative”, senza riguardo per le risposte appena date (per es., “Sei
sicuro? Voleva comprare mele o pane?”). Trasmettono il messaggio che la risposta
che il soggetto ha appena dato non è accettata, e che si esige che lui o lei cambi
questa risposta. Le risposte sono considerate come suggestive se si verifica un tale
cambiamento dalla precedente risposta (non se il cambiamento è da “Non so” a
“No” o viceversa). La reazione non suggestionabile sarebbe mantenere la prima
risposta o rifiutare la ripetizione.


Sono stati elaborati tre sotto-punteggi al test per i
tipi di domande “Si-No”, “Alternative” e
“Ripetizioni” che indicano il numero di risposte
suggestive date alle domande in queste tre classi.
La somma delle tre sottoscale è calcolata per dare
un Punteggio Generale di Suggestionabilità.
Rassegna dei risultati ottenuti con il
BTSS

Il BTSS è ormai stato utilizzato in molti studi (Endres,
Scholz, & Poggenpohl, 1996; Endres, Scholz, &
Summa, in press). In seguito saranno presentati
alcuni dati sull’attendibilità e la validità.

Due studi preliminari avevano prodotto coefficienti di
consistenza interna per le tre sottoscale (tra .60 e .78)
che furono considerati molto promettenti, in confronto
ad altri test per i bambini più piccoli. Inoltre, l’età, la
scala di vocabolario della WISC e l’intelligenza non
verbale (misurata con la versione tedesca del Culture
Fair Test di Cattell, 1966) erano correlate con la
sottoscala “Si-No”, a un grado minore con la sottoscala
“Alternative”, ma non con la sottoscala “Ripetizione”.
Sulla base di questi dati, fu eseguita una revisione
degli item che risultava nella versione revisionata del
test sopra descritta.
Un campione di 62 bambini tra i 4 e i 10 anni è stato esaminato con le
due versioni del BTSS revisionato, facendo trascorrere tra le due
somministrazioni diverse settimane, ottenendo i seguenti risultati:

La consistenza interna stimata (Alfa di Cronbach) risultava soddisfacente, con valori
compresi tra .70 .77 per le sottoscale, per un totale di .85 per il punteggio totale.
Le correlazioni retest con il test parallelo erano leggermente più basse, .67 e .65,
per le prime due sottoscale, e solo .32 per la scala “Ripetizione”. Questi coefficienti
sono molto elevati in confronto a molte sottoscale di test di personalità per soggetti
molto giovani.

Le intercorrelazioni tra le tre sottoscale erano positive, ma mentre le sottoscale “SiNo” e “Alternative” erano altamente correlate, “Ripetizione” correlava solo
debolmente con le altre due sottoscale.



Come
atteso,
la
suggestionabilità
correlava
negativamente con età, capacità mentale e quantità di
informazioni ricordate nella fase di rievocazione libera.
Queste correlazioni erano molto ampie per la
sottoscala “Si-No” e quasi zero per “Ripetizione”, con
“Alternative” situata nel mezzo.
Una configurazione simile (effetti dell’età per la scala
“Yield” ma non per la “Shift” e correlazioni molto alte
della prima scala con la memoria e con un test di
vocabolario) fu trovata da Danielsdottir et al. (1993) in
uno studio con la Gudjonsson Suggestibility Scale (GSS
1; Gudjonsson, 1984; GSS 2; Gudjonsson, 1987) in
bambini dell’Islanda.




Questi risultati vennero presi come prova che la suggestionabilità
dei bambini può essere misurata in modo affidabile con suddetto
test ed è una variabile relativamente stabile, almeno a brevi
intervalli.
Inoltre, la configurazione delle correlazioni indica che la
suggestionabilità non è un costrutto omogeneo, ma consiste in due
componenti differenti:
una componente potrebbe essere interpretata come cognitiva,
poiché altamente correlata con età, abilità mentale e performance
di memoria ed è più chiaramente rappresentata dalla scala “SiNo”.
Il significato della seconda componente, rappresentata dalla scala
“Ripetizione”, è meno chiaro, ma le basse correlazioni con altre
variabili e la bassa stabilità dei coefficienti indica influenze
situazionali.


Un ulteriore studio con 92 bambini prescolari (Endres,
Scholz, & Poggenpohl, 1996) mostrava che variazioni
nelle istruzioni (attenzione a domande “trabocchetto” e
il permesso esplicito di dire “Non so”, combinati con
item di prova) riducevano la quantità di errori nelle
domande della prova del BTSS. Inoltre, i bambini che
avevano ascoltato la storia stimolo due volte erano
meno suggestionabili rispetto ai bambini che avevano
ascoltato la storia una volta sola nella procedura
standard.
Così, il BTSS fornisce uno strumento sensibile per
studiare gli effetti situazionali sulla suggestionabilità in
bambini piccoli.


Il BTSS fu inoltre utilizzato e standardizzato in una
popolazione di 111 soggetti svedesi dai 4 agli 8 anni
(Finnilä k., Mahlberg
N., Santtila P., Kenneth
Sandnabba K., Niemi P., 2003).
I risultati dello studio indicarono che la versione in
lingua svedese del BTSS è ragionevolmente affidabile
quando viene considerata l’età dei bambini. In media, i
bambini più grandi fornirono 13.2 risposte suggestive
alle 25 domande fuorvianti, mentre i bambini più
piccoli ne fornirono 15.6. La media per tutti i bambini
fu di 14.3. Ciò indica che l’età influenza la
suggestionabilità dei bambini.

Infine, in accordo con ricerche precedenti effettuate
con questo ed altri strumenti simili (Danielsdottir et
al., 1993; Endres, 1997), i bambini più piccoli
dimostrano di essere più suggestionabili soprattutto
di quelli più grandi, dando i primi un maggior
numero di risposte suggestive alle domande
fuorvianti.
Confronto tra le scale
Le due scale a confronto
AIM

Our primary aim in this study was to seek
correlations between the corresponding scales or
coupled variables in the GSS2 and BTSS-1
assessment scales.
Participants


Data were collected in the school year 2009–2010 for 84 children
(44 boys and 40 girls) aged between 8 years, 4 months and 10
years, 4 months (M = 9.3; SD = 0.8) enrolled in the fourth and fifth
grades of three primary schools in Rome. No sex-related differences
were found for mean age in months (boys M = 112.83, SD = 5.96;
girls M = 110.58, SD = 9.14; t[2,82] = 1.35; p = .179).
Children were individually examined during school time, on two
consecutive afternoons. Informed consent was obtained first from the
schools, and then from the children’s parents. Children receiving
special educational support or suspected of having a cognitive
deficit were excluded. Children were tested by two psychologists
trained by one of the authors (PR) in three 2-h meetings.
Results

Even though the wide score ranges made it
impossible to study possible differences in values for
the corresponding SI indexes for GSS2 and BTSS-1,
percentage values calculated from descriptive
statistics (Table 2) indicated:
 higher
scores for Immediate Recall in the BTSS-1 than in
the corresponding scale for the GSS2.
 higher scores for Shift in the BTSS-1 than in the
corresponding scale for the GSS2 (34% vs 18%);
Table of correlations
Results: Correlations




Pearson’s analyses between corresponding scales showed a strong
correlation between the Yield variables (r = .71; p = .001), and Total
Suggestibility (r = .72; p = .001), a medium correlation between
Immediate Recall (r = .41; p = .001), and a weak correlation between
Shift variables (r = .33; p = .05) in the two tests.
GSS2 and BTSS-1 Yield and Total Suggestibility variables correlated
negatively with the three cognitive measures; the inverse correlation was
stronger for the WISC-R Similarities subtest scores than for the other
cognitive scores (Table 3).
No correlation was found between Shift variable scores with the three
cognitive variables, even if all the correlations followed the same (negative)
direction.
The regression analyses testing whether the cognitive measures predicted SI
values identified only a significant negative relationship between the
predictor Similarities and the independent variable BTSS-1 Total
Suggestibility (Table 3).
Discussion



In summary, we found a positive although variable
relationship between the corresponding dimensions in the
GSS2 and BTSS-1.
Because the BTSS-1 procedure for assessing Shift is more
pressing than the GSS2 procedure it seems to discriminate
the better child’s failure to handle leading questions and is
therefore more useful than the GSS2.
Verbal and executive abilities correlate inversely with
acceptance of leading questions on both tests, and can be
considered a measure of cognitive holding. None of the
investigated variables seems able to predict children’s IS,
although verbal logic has some protective effect in the BTSS1 measures.
Analisi del resoconto testimoniale di
minori con child sexual abuse
La CBCA
Le verifiche del presunto CSA
Da che cosa nasce qst. studio?




A margine dell’intervista del bambino testimone e/o vittima
di presunto CSA occorre procedere alla “validation”.
Convalidare (ovvero attribuire una validità tecnico
psicologica) a qls.
Si tratta del processo più complesso di tutto l’iter legale di
una perizia.
Nel processo italiano la validation viene di solito chiamata
“credibilità clinica” del testimone o anche, in maniera più
impropria, “attendibilità clinica del testimone” o
“attendibilità psicologica del testimone
Le verifiche del presunto CSA
Da che cosa nasce qst. studio?


Come si effettua la “validation”?
Due scuole di pensiero
La prima, di stampo prettamente clinico, individua fattori
emotivo affettivi ai quali attribuisce un senso psicologico
 Gli studi testimoniano l’estrema variabilità di questa
tecnica, con poca uniformità di giudizio tra valutatori
 La seconda si basa su strumenti tecnici, quali:



Il Relity Monitoring
La Criteria Based Content Scale
Le verifiche del presunto CSA
Da che cosa nasce qst. studio?




Sia la CBCA che il RM non hanno studi scientifici in Italiano
LA CBCA, inoltre, è uno strumento molto contestato in quanto
non si è mai capito con precisione se discrimini tra racconti veri
e racconti falsi.
Gli studi scientifici sulla CBCA sono solo due e si basano su casi
senza corroborazione.
Con il presente studio abbiamo voluto superare questo
problema selezionando:


casi corroborati da prove indipendenti e con sentenza di colpevolezza
Casi non corroborati da prove e con sentenza di non colpevolezza
Field study CBCA
Il campione


Il campione iniziale si componeva di 487 casi di bambini con
età compresa tra I 3 ed i 14 anni.
Selezione:



Step 1





Bambini nati e cresciuti in Italia
Senza deficit del linguaggio
Con QI > 70
Senza defict neurologici
Con interviste lunghe almeno 1000 parole


Non avevano più di due interviste precedenti alla raccolta in Tribunale
Avevano ricevuto un’intervista priva di domande induttive / suggestive
Step 2
Field study CBCA
Il campione
Con questi criteri il campione passava da 487 casi
a 109
N (males)
Mean Age
Confirmed
Non-confirmed
(SD)
abuse
abuse
Nel gruppo
(males)
(males)
con abuso
Mean age –
Mean age – SD
SD
confermato
Pre-school
30 (10)
4.8 (0.48)
12 (4)
18 (6)
age
4.83 – 0.38
4.77 – 0.42
erano presenti
(4-5 years)
60 bambini
Elementary
51 (6)
8.09 (1.58)
31 (3)
20 (3)

school age
Nell’altro
gruppo 49
8.38 – 1.62
7.65 – 1.42
17 (5)
11 (2)
12.82 – 1.87
12,09 – 1.04
(6-10 years)
Lower
secondary
school age
(10-14 years)
28 (7)
12.53 (1.62)
Field study CBCA
Lo strumento


L’ipotesi di partenza (Undeutsch 1967):
“Truthful, reality-based accounts differ
significantly and noticeably from unfounded,
falsified or distorted stories”
Field study CBCA
Lo strumento


E’ stata scelta la versione della CBCA a 14 item.
La versione originale aveva 19 item organizzati in 5
categorie:
 Caratteristiche generali delle affermazioni
 Contenuti specifici del fatto che viene contestato
 Presenza di dettagli inusuali, superflui, equivocati
 Presenza do correzioni spontanee
 Congruità del riferito con crimino-dinamiche standard
Field study CBCA
Lo strumento

Raskin, Esplin e Horowitz (1991)
estrapolarono dai 19 criteri originari
14 criteri dotati di una maggiore
concordanza tra esaminatori.
Field study CBCA
Lo strumento
1) Struttura logica
2. Produzione non strutturata
3. Quantità di dettagli
4. Ancoraggio contestuale
5. Descrizione delle interazioni
6. Riproduzione di conversazioni
7. Complicazioni impreviste intervenute nel corso dell’evento
8. Particolari insoliti (che hanno attirato l’attenzione)
9. Dettagli superflui
10. Riferimento accurato di dettagli fraintesi (sperma come “latte” o come “pipì
bianca” )
11. Associazioni esterne correlate
12. Indicazione di stati d’animo (pensieri e sentimenti) di tipo soggettivo
13. Attribuzione di stati d’animo (pensieri e sentimenti) all’aggressore
14. Correzioni spontanee
Field study CBCA
Risultati

Inter rater agreements (Maxwell, 1977):


Buono per 12 criteri (.71<RE<.94)
Medio per i criteri
 Dettagli
inusuali .61
 Dettagli superfui .52

Quindi i valutatori per 12 criteri su 14 non hanno
difficoltà nel discriminare la presenza o l’assenza
del criterio.
Field study CBCA
Risultati

Comparazione sul risultato totale tra i due gruppi
(abuso si – abuso no) ANOVA two way
N
Mean score
Min – Max
(DS)
Tot. sample
4-5 years
5-10 years
> 10 years
Abuse
60
7.63 (1.18)
6 – 10
Non-abuse
49
4.08 (1.48)
1–7
Abuse
12
6.92 (0.90)
6–9
Non-abuse
18
3.00 (1.19)
1–5
Abuse
31
7.58 (1.18)
6 – 10
Non-abuse
20
4.25 (1.07)
3–6
Abuse
17
8.23 (1.10)
7 – 10
Non-abuse
11
5.55 (1.21)
4–7
Field study CBCA
Risultati
• Comparazione con gli altri due studi in letteratura
M (ds)
M (ds)
Lamb et al
Plausible
6,7
Implausible
4.5 ab
(1997)
(n= 76)
(2.2)
(n= 13)
(2.7)
Craig et al
Confirmed
7.2
Doubtful
5,7
(1999)
(n= 35)
(2.2)
(n= 13)
(3.2)
B
Present
Confirmed
7.63
Non confirmed
4.08
Study
(n= 60)
(1.18)
(n= 49)
(1.48)
Field study CBCA
Risultati

Differenze nella frequenza del criterio per classi di età
CRITERIA
Frequencies %
Chi
Sign.
Square
< 6 anni
6– 10 anni
> 10 anni
(n = 24)
(n = 51)
(n = 28)
1- Struttura logica
83,33
90,20
89, 29
.441
,645
2- Prod. non strutt.
73,33
74,51
67,86
.416
.812
3- Quantità di dettagli
60,00
90,20
82,14
10.818
.004
4- Ins. in contesto
36,67
84,31
89,20
26.834
.000
5- Interazioni
30,00
52,94
75,00
11.772
.003
6- Conversazioni
20,00
52,94
57,14
10.545
.005
7- Complicazioni
43,33
15,69
32,14
7.641
.022
8- Dettagli insoliti
40,33
17,61
10,74
10.235
.006
9- Dettagli superflui
39,37
80,40
90,73
29.169
.000
10- Dettagli fraintesi
40,00
35,29
7,14
9.168
.010
11- Associazioni esterne collegate
16,67
35,29
39,29
4.204
.122
12 – Resoconto dei propri stati mentali
10,00
33,33
50,00
11.001
.004
13 – Attribuzione stati mentali perpetratore
0,00
9,80
32,14
14.158
.001
14 – Correzioni e aggiunte spontanee
6,67
21,57
46,43
12.882
.002
Criteria
1- Struttura logica
2- Prod. non strutt.
3- Quantità di dettagli
4- Ins. in contesto
5- Interazioni
6- Conversazioni
7- Complicazioni
8 - Dettagli insoliti
9 –Dettagli superflui
10- Dettagli fraintesi
11- Associazioni esterne collegate
12 – Resoconto dei propri stati mentali
13 – Attribuzione stati mentali perpetratore
14 – Correzioni spontanee
Not
Chi –
Abuse - 49 sg
Square (a)
57
39
(95%)
(79.59%)
43
36
(73.47%)
(71.67%)
57
30
(95%)
(61,22%)
53
26
(88.33%)
(53,06%)
44
13
(73.33%)
(26.53%)
37
12
(61.77%)
(24.49%)
21
9
(35%)
(18.37%)
14
11
(23.30%)
(22.45%)
56
25
(93,33%)
(51.00%)
25
7
(41,67%)
(14,29%)
20
14
(33,33%)
(28,57%)
31
3
(51,67%)
(6,12%)
14
0
(23,33%)
(0%)
23
3
(38,33%)
(6,12%)
Abuse -60 sg.
Sig.
Phi
Sig
4.718
.030
.236
.014
1.87
.786
.020
.834
17.061
.000
.419
..001
15.101
.000
.393
.002
21.844
.000
.466
.001
13.601
.000
.372
..001
2.953
.086
.185
.053
.771
.674
.010
.913
23.129
.007
.382
.001
8.475
.004
.299
.002
.106
.744
.051
.593
23.989
.000
.489
.001
11.117
.001
.347
.002
13.685
.000
.376
.001
Field study CBCA
Discussione




La CBCA discrimina tra casi confermati e casi non
confermati di abuso sessuale
I valori ottenuti nel presente studio sono
maggiormente discriminanti di quelli ottenuti negli
altri due studi precedenti.
Probabilmente per il fatto che nel presente studio si
sono chiaramente divisi casi confermati e non
Negli altri studi i confronti erano tra casi: plausibili
e non plausibili; confermati o dubbi.
Field study CBCA
Discussione


La frequenza di comparsa dei criteri è stata sempre
appannaggio dei casi con abuso, confermando così
l’ipotesi di partenza
Tutti i criteri tranne due hanno un’ottima
concordanza tra valutatori
 Accorpando
i due criteri con media concordanza se ne
ottiene uno con elevata concordanza
Field study CBCA
Discussione


Alcuni criteri sono particolarmente discriminanti
rispetto alle classi d’età:
Ad esempio il criterio 13 (Attribuzione di stati
mentali all’abusante) non era mai presente nei
bambini più piccoli.
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Diapositiva 1 - Osservatorio Penale