Convegno La prova dichiarativa nel processo penale Roma 16-17 dicembre 2011 La Difesa dell’incapace e del minore: valutazione delle scelte difensive e dichiarazioni nel processo Stefano Ferracuti Materia estremamente controversa Valutazioni attendibili affermano che il 50% dei pareri in questo campo è errato Mancanza di dati scientifici La maggior parte dei pareri dati sulla base di valutazioni cliniche soggettive, basate solo sull’esperienza Bias dato dal ruolo I test abitualmente usati (MMPI-2, Rorschach, WISC-R) non sono stati validati per rispondere a domande come quelle che scaturiscono nei contesti giudiziari I test proiettivi (Albero, famiglia, DFU, Bambino sotto la Pioggia) utilizzati nei bambini non hanno validità in termini medico legali Altri test, come il Wartegg, non sono certo più utili del Rorschach Profonde differenze culturali tra psicologi clinici e sperimentali Fattori sociali e culturali che influenzano profondamente il giudizio Credenza che vi siano sintomi psicologici indicatori certi di abuso La testimonianza dei bambini: Inquadramento storico Dal 1539 si hanno deposizioni di bambini che accusano i genitori di aver partecipato ad un sabba, valutate come attendibili dall’autorità giudiziaria. Dal 1580 i bambini iniziano ad autoaccusarsi sistematicamente della partecipazione ai sabba La stregoneria era considerata crimen exceptum, e perciò tale da rendere possibile un’emendazione della procedura abituale. Henri Boguet, giudice della Franca Contea di Saint-Claude, affermò che vi è una contaminazione trans-generazionale del crimine, ed è perciò lecito utilizzare le testimonianze dei figli contro i padri e viceversa. I reati di stregoneria sono abitualmente occulti e segreti e per questa ragione è necessario poter usare i bambini nei processi. Pierre de Lancre, consigliere presso il parlamento di Bordeaux, nominato commissario del re allo scopo di gestire un’ondata di processi per stregoneria, scriveva che erano accolte solo le deposizioni delle ragazze in età puberale o oltre, mentre quelle dei ragazzi erano accettate dai sei anni in poi se: “ciascuno di essi sosteneva virilmente e senza mai ritrattare contro ciascuna di quelle donne che avevano l’abitudine di condurlo al sabba che il tal giorno, usando questo o quel mezzo, esse lo avevano subornato, lo avevano condotto di notte al sabba, nel tal modo e lo avevano fatto marchiare con il segno del diavolo, il quale segno vedevamo palesemente, e ne facevamo dare dimostrazione davanti a noi”. Il bambino è perciò credibile quando sostiene con fermezza il racconto e quando ha su di sé il marchio del diavolo; non è però credibile quando riferisce di atti compiuti da altri ai quali non ha preso parte. Alonso de Salazar Frias, inquisitore nel territorio basco, scriveva nel 1611 al tribunale di Logroño che: “Un diluvio di terribile ingiustizie è stato imposto, col pretesto dello zelo cristiano, a coloro che si sospettano appartenere a questa setta, e ciò è stato fatto anche quando il sospetto era basato unicamente su affermazioni dei bambini” In Svezia nel periodo 1669-75 la testimonianza di un bambino di cinque anni valeva un decimo rispetto ad una testimonianza piena, quella di un ragazzo di quattordici anni valeva la metà, perciò per accusare un adulto ci volevano dieci bambini di cinque anni o due ragazzi di quattordici. Tra i motivi per cui i bambini erano abitualmente giudicati credibili vi era la spontaneità delle loro autoaccuse e la mancanza di motivazioni, eccezion fatta per il fervore religioso. Il processo di Salem divenne paradigmatico dell’inaffidabilità dei bambini. Le testimonianze delle circa 20 bambine coinvolte nel procedimento, pur essendo assolutamente fantastiche e inattendibili, inserite in un contesto sociale e culturale caratterizzato dalla credenza nella stregoneria e dalla volontà persecutoria nei confronti delle ‘streghe’, portarono ad una ventina di esecuzioni capitali, senza contare le ammissioni di colpevolezza rese allo scopo di evitare la pena di morte. Le bambine testimoniarono, tra l’altro, di aver visto gli imputati volare su scope o trasformarsi in cani e gatti. L’interpretazione psicologico sociale è stata però contestata, avanzando invece l’ipotesi per la quale i bambini che testimoniarono a Salem erano in uno stato di intossicazione da ergotismo. Nel ‘900 le scuole di psicologia sperimentale e la psicoanalisi concordavano nel ritenere inattendibile la memoria dei bambini. Binet riteneva che gli errori di memorizzazione dei bambini fossero dovuti ad una effettiva mancanza di incorporazione di dati. I bambini, spesso erroneamente, cercavano di colmare tale lacuna nel tentativo di compiacere lo sperimentatore, incorporando l’errore nella memoria e trattandolo alla stregua di un fatto reale. Il meccanismo poteva essere rinforzato da pressioni date dal gruppo. L’intero processo era quindi riconducibile ad un primo meccanismo interno, autosuggestivo, sul quale operava un secondo meccanismo di tipo esterno. Stern: sviluppò delle prove psicometriche basate sulla descrizione di immagini complesse a contenuto sociale, sulle quali poneva poi delle domande. Porre ripetutamente le stesse domande ai bambini crea delle distorsioni nel racconto; inoltre i bambini spesso tendono a dare determinate risposte perché le percepiscono come imperative. A suo parere i bambini ricordano meglio le risposte date che non i fatti di per sé. Freud: prima teoria in cui era affermata la realtà del trauma sessuale infantile, causa della rimozione e del conseguente sviluppo sintomatologico; nel 1905 una seconda formulazione nella quale il trauma sessuale veniva ritenuto il frutto di fantasie erotiche legate alla masturbazione infantile, e quindi lo sviluppo sintomatico dell’isteria era legato ad una fantasia sessuale inaccettabile alla coscienza, ma che tuttavia non aveva un corrispettivo fattuale Area sociale Opinioni sulla criminalità tramite i media La pedofilia è una tematica sempre presente nei media, con un ruolo di internet giudicato ambiguo Interesse mediatico per le sette, i rituali satanici e casi di abuso sessuale collettivo Le emozioni che suscita sono di sconcerto, sdegno, rabbia, desiderio di vendetta e paura “Panico Morale”, specie dopo la diffusione nei media dei casi ecclesiastici Non un personalità particolare associata alla pedofilia La rete sociale del b. è limitata, se interrogato in modo non corretto può indicare uno dei pochi adulti che conosce Area individuale L’aggressione sessuale verso i bambini è una delle forme più temute di aggressione. Un genitore che ascolta queste notizie aggiunge alla lista delle “cose di cui aver paura” anche la paura degli abusi sessuali collettivi ad o pera di “insospettabili”. Le persone sono “normalmente dotate” di un confirmation bias Le persone credono che i bambini raccontino sempre la verità. Le persone ignorano quali sono i problemi nelle interviste ai minori. Le persone ignorano il base rate (frequenza di base) del fenomeno dell’abuso sessuale e sono portati a credere che il fenomeno sia molto più esteso di quanto si conosca effettivamente. Area individuale Alcuni genitori possono essere particolarmente allarmati ed attenti ad eventuali comportamenti anomali del proprio figlio. Il genitore preoccupato “interroga” ripetutamente il figlio in un clima di allarme e apprensione, ignorando i processi di suggestione e come si debbano porre correttamente e domande Le persone generalmente ignorano, o hanno delle false credenze al proposito, su quali siano le conoscenze sessuali dei bambini La credenza che alcuni comportamenti dei bambini come: giocare al dottore, auto toccamenti, masturbazione, curiosità per le aree genitali degli altri bambini siano comportamenti “sospetti” Fraintendimento di un comportamento (autoerotismo, un disegno di una figura umana con i genitali) del bambino o errata interpretazione di una dichiarazione del bambino (interpretati entrambi come segnali di abuso). Ripetute interviste sul bambino. L’adulto che per primo rivela questi “segnali” allarma gli altri genitori spingendoli ad intervistare i propri figli. Una persona considerata esperta e/o giudicata tale, afferma che i bambini dicono sempre la verità o comunque c’è sempre un fondo di verità. Gli stessi “esperti” incitano il genitore a interrogare il bambino fino a che il piccolo non parli. L’uso del registratore da parte di genitori, rassicura gli stessi che tutto quello che il bambino dirà potrà essere “utilizzato”. L’uso del registratore spinge così i genitori a raccogliere delle prove e a intervistare ripetutamente il bambino. Nell’anno 2005-2006 a Vallo della Lucania, comune di Cilentano (Campania), si è ipotizzato un abuso sessuale istituzionale da parte di insegnanti che ha coinvolto molti bambini del paese e le loro famiglie. I primi sospetti che fosse accaduto qualcosa sembrano essere sorti nel corso di una festa per il compleanno di una bambina. In quell’occasione molte madri ebbero modo di confrontarsi su alcuni disturbi fisici e psicologici dei loro figli, che si erano presentati nel corso dell’anno scolastico. La prima causa ipotizzata fu una carenza delle cure igieniche ricevute dai bambini a scuola e alcune “rigidità” delle maestre, ma poi, rapidamente, si è paventata l’ipotesi di un comportamento inadeguato e abusante di una suora, assistente nella scuola materna. 40 Bambini. Indagine peritale a 3 mesi e mezzo dalla denuncia. Secondo i testimoni tutti abusi ripetuti I bambini erano ascoltati in una “zona fiera”. Erano raggruppati in 3 o 4 in un’altra stanza, fornita di carta e colori, attendevano di essere chiamati per l’incontro, nel quale (così come riferito dai genitori che erano presenti) era fatto uso delle bambole anatomiche, e venivano mostrate loro delle foto di alcune persone (non è dato sapere quali fossero i soggetti delle foto e, i consulenti del PM non rendono esplicita tale informazione nella loro relazione). Non tutti i bambini hanno dichiarato di aver subito abusi, alcuni non hanno fatto nessun tipo di dichiarazione; proprio questi stessi minori, sono stati ancora interrogati dai loro genitori, convinti che qualcosa fosse accaduto loro, con l’obiettivo di “farsi raccontare” , integrando, in seguito, le denuncie. I bambini sono stati interrogati più volte dagli stessi genitori attraverso domande suggestive; in seguito ai primi sospetti si è creato un “contagio” tra i genitori dei bambini che ha provocato il riprodursi e il moltiplicarsi delle accuse. Un solo bambino ha effettuato una rivelazione spontanea, la maggior parte, al contrario, ha raccontato a seguito delle domande poste loro dai genitori, una parte a seguito di più interrogatori, denotando, in tal modo, una possibilità più ampia di aver subito diverse forme suggestive. Anche i sintomi manifestati dai bambini (contingenti con l’ipotetico abuso) sono aspecifici e riconducibili a problematiche di varia natura. I sintomi manifestati a seguito degli interrogatori, erano presenti in quei bambini già sofferenti; i minori che non hanno manifestato nessun sintomo prima, non ne presentano neppure dopo. Anno 2001-2002, la scuola materna “Cesare Abba”. Si è ipotizzato un abuso sessuale che vedeva coinvolti 6 bambini e accusato un custode; la prima denuncia arriva dai genitori di una bambina che notavano in lei, dopo poco l’inizio dell’anno scolastico 2001, dei cambiamenti comportamentali, manifestando un disagio di cui non erano riusciti ad individuarne una causa. A seguito delle domande dei suoi genitori, la minore raccontava a modo proprio e figurato, fatti strani, facendo sorgere il sospetto che potesse essere stata vittima di un trauma, di probabile natura sessuale, commesso al di fuori del contesto familiare. La minore veniva allontanata dalla scuola e iscritta ad una nuova scuola; le insegnanti decidevano di svolgere una indagine parallela con i bambini, trattando in sede scolastica alcuni temi (come quello delle paure) attraverso i quali sarebbe stato possibile rilevare l’esistenza di altri eventuali casi di molestie, interrogandoli, accompagnandoli nei luoghi citati nei racconti per verificare se li avessero riconosciuti. Una bambina denuncia l’accaduto alla maestra, ma non sono informati i genitori. Si susseguono visite mediche specialistiche, perquisizioni, allontanamenti; gli indagati diventano quattro ausiliari della scuola. Sono convocati altri genitori, parlano altri bambini, sono svolte riunioni a scuola che coinvolgevano insegnanti e genitori, la notizia si era sparsa a macchia d’olio, contaminando facilmente un piccolo ambiente come il quartiere Abba quindi, l’ambiente scolastico, gli altri bambini e i rispettivi familiari, viziando in partenza qualsiasi successiva rivelazione. I bambini sono stati ascoltati in sede di incidente probatorio dopo un anno dall’inizio delle indagini, quando la vicenda era di pubblico dominio (dalla sentenza del Tribunale Ordinario di Brescia, 2005). Sospetti e paure iniziavano a diffondersi anche in altre scuole materne, in città sembrava essere iniziata la caccia alle streghe. I bambini rientranti nella casistica sono 6, di cui due maschi e quattro femmine; l’età media è di 4,5 anni. Una sola bambina parla di abuso dopo un singolo ascolto. Tutti i bambini hanno avuto 3-5 interviste prima dell’audizione 2001-2002 nella scuola elementare “Leonardo Sciascia” di Caltanissetta si ipotizzava un reato di abuso e maltrattamento sui 27 bambini di IV elementare. La denuncia è stata fatta dai genitori di un bambino che avrebbero accolto la rivelazione del minore in merito ai presunti abusi; la signora decide di parlarne con la rappresentante di classe, la quale si consulta con altre mamme ed è così che si sparge la notizia, creando una clima di allarme generale che porta a numerose altre denunce. Tutti i genitori sono stati convocati ad una riunione nella quale ognuno ha raccontato quanto aveva appreso dal proprio figlio. Le rivelazioni, dunque, non sono apparse spontanee; la maggior parte dei minori sono stati “interrogati” più volte e in circostanze diverse dai loro genitori, in un clima relazionale e sociale che andava caratterizzandosi per un livello di confusione, preoccupazione, disorientamento e angoscia crescenti. Molti dei casi vedevano donne come autrici, ma è noto che la prevalenza di pedofilia tra le donne è praticamente inesistente e ancor meno probabile è che ve ne siano due assieme. Molti dei casi vedevano persone anziane e malate come autori. Molti episodi erano collocati in condizioni di spazio e di tempo inverosimili e descrivano atti di un sadismo efferato Questi supposti autori appaiono non avere alcuna preferenza di sesso. Le perquisizioni davano esito negativo. I bambini sono ascoltati più volte in modo metodologicamente scorretto. Bambini di tre-quattro anni sottoposti ad interviste ripetute su eventi che non hanno vissuto, affermano questi eventi nel 30-40% dei casi (Ceci, Huffman, Smith, Loftus, 1994). Se la madre conferma l’evento non avvenuto la percentuale sale ancora. Si creano meccanismi di rinforzo sociale. I sintomi sono aspecifici e sono indice solo di una situazione stressante. Si sviluppa in alcuni casi una vittimizzazione secondaria. STEFANO FERRACUTI PAOLO ROMA Dati normativi preliminari della GSS-2 Suggestionabilità del testimone minorenne Da cosa nasce qst. riflessione? (1) Percentuale molto elevata di domande erronee nelle interviste inerenti casi di abuso e maltrattamento all’infanzia Roma, Ferracuti, Carbone (2005) in Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Il 17,88% delle domande poste dall’intervistatore al minore è erroneo. Tecniche non produttive 0,72% Anticipazioni 19,07% Dom. multiple consec. 31,13% Induzioni 6,49% Modificazioni 4,02% Risp. a scelta forzata 30,93% D. multiple in stessa d. 7,63% Suggestionabilità del testimone minorenne Da cosa nasce qst. riflessione? (2) Alta diffusione di ricorsi che hanno come punto di ancoraggio la possibile suggestione subita dal minore nel corso delle diverse testimonianze rese In un DB di 463 casi di CSA con sentenza definitiva abbiamo riscontrato che nel 56% dei casi la possibile suggestionabilità interrogativa era motivo di appello e di pronuncia nella sentenza stessa. Suggestionabilità del testimone minorenne Da cosa nasce qst. riflessione? Fervente produzione scientifica inerente i c.d. “falsi ricordi” Ad esempio, in Italia, autori come De Cataldo (1997) e Mazzoni (2000) ritengono che i ricordi possono essere modificati proprio a causa di una domanda suggestiva e che vi è una marcata interferenza tra domande suggestive e capacità di esporre i fatti vissuti. Assenza nel panorama italiano di strumenti specifici per la valutazione della suggestionabilità del testimone minorenne all’interrogatorio Dalla teoria alla pratica Gudjonsson Suggestibility Scale Gisli Gudjonsson , psicologo, è Professore di Psicologia Forense all’Istituto di Psichiatria del King’s College di Londra. Si occupa di testimonianza sia negli adulti che nei bambini. Per valutare la suggestionabilità negli interrogatori di soggetti con ritardo mentale e di minori crea negli anni ‘80 la Suggestibility Scale La GSS è pensata, in particolare, per valutare la risposta del testimone alle domande suggestive e al feedback negativo. Dalla teoria alla pratica Gudjonsson Suggestibility Scale Struttura della GSS 2 L’int. legge un paragrafo narrativo (38 elementi). Anna e Giovanni / erano una coppia felicemente sposata / e avevano trent’anni. / Avevano tre figli / : due maschi / e una femmina. Vivevano in una piccola villetta / che aveva una piscina / in giardino. / Giovanni lavorava in banca / e Anna lavorava in un negozio di libri / con sua sorella / Maria. Dalla teoria alla pratica Gudjonsson Suggestibility Scale L’int. chiede un resoconto libero su tutto ciò che il minore ricorda della storia narrata Poi propone 20 domande di “approfondimento” 5 non suggestive (Si/No) 15 Es. I coniugi si chiamavano Anna e Giovanni? suggestive 5 domande affermative. Ad esempio: “il bambino di solito andava a scuola con la bicicletta?”. La bicicletta è menzionata ma il bambino andava a scuola accompagnato dai genitori. 5 false alternative. Ad esempio: “il bambino in bicicletta, attraversò un segnale di stop o un semaforo?”. Non era citato nessuno dei due. 5 domande induttive. Ad esempio: “il bambino era spaventato per il grande camion che stava arrivando dalla collina?”. Nessun camion era menzionato Dalla teoria alla pratica Gudjonsson Suggestibility Scale Dopo 50 min. l’int. , indipendentemente dalla correttezza delle risposte, dice al minore che ha compiuto una serie di errori e che è necessario rispondere nuovamente alle domande, “con maggiore accuratezza” (feedback negativo). L’int. chiede un nuovo resoconto libero. V.ImP. La GSS valuta la suggestionabilità alle domande erronee e al feedback negativo Non è pensata e non è utile per valutare altri tipi di suggestione. Tempo di somministrazione 60 min. Dalla teoria alla pratica Gudjonsson Suggestibility Scale Misure: Memory Ability (breve e lungo termine) Quantità di bits ricordati (MAX = 38) Risposte alle domande non suggestive (MAX = 5 +5) Yield = Cedimento (MAX = 15 punti) tendenza di un soggetto a lasciarsi persuadere / convincere dalle domande suggestive Shift = Cambiamento (MAX = 20 punti) Indice di Suggestionabilità: Tendenza di un soggetto a lasciarsi persuadere dal feedback negativo cambiando le sue risposte Yeld + Shift (MAX = 35 punti) Intrusione Aggiunta di particolari suggeriti dalle domande Aggiunta di particolari non suggeriti dalle domande Scopo La ricerca Rispondere alla domanda: “quanto facilmente si fa suggestionare un minorenne nel corso di un’intervista mal condotta?” Quindi poter affermare scientificamente che un minorenne, rispetto a materiale verbale non precedentemente conosciuto, è: Facilmente Non facilmente suggestionabile. Campione La ricerca Campione di 332 bambini di scuola elementare Età compresa tra i 5,6 anni e i 11,1 anni (M = 8 aa 7 mm; DS = 2,45) Età N Mean Std. Deviation 1 112 6,71 1,03 2 100 8,28 1,13 3 120 10,21 1,45 Risultati – Memoria (332 sg) La ricerca Ricordo Immediato (Max 38) Ricordo Differito (Max 38) 10,20 8,75 5,68 5,52 Min 0 0 Max 25 24 Media Ds Risultati – Memoria (332 sg) La ricerca RI 1 M DS 6,11* 4,21 RD M DS 4,63* 4,21 2 10,83** 5,66 9,29** 5,18 3 13,1*** 4,73 11,76*** 4,62 Risultati – Memoria * QIV (332 sg) La ricerca RI * QIV R= ,344** Correla unicamente con Somiglianze = ,334** RD * QIV R= ,273** Correla unicamente con Somiglianze = ,247** V.ImP. Memoria immediata non superiore al 30% del brano Memoria differita non superiore al 27% del brano Sia ricordo immediato che differito crescono con l’età RI e RD correlano con l’intelligenza e in particolare con il sub test “somiglianze” Risultati – Cedimenti (332 sg) La ricerca Yield Media 7,16 Ds 3,83 Min 0 Max 15 Risultati – Yeld * Fasce d’età (332 sg) La ricerca Yield N Mean Std. Deviation 1 112 9,71* 4,03 2 100 5,28* 3,13 3 120 5,21 2,45 Risultati – Yield * QIV (332 sg) La ricerca QIV * Yield R= -0,206* Significativo ma molto basso Risultati – Yield * Subtest Verbali WISC (332sg) La ricerca Info Y Pearson Correlation Sig. (2-tailed) Som Voc Comp Mem -,110 -,485 (**) -,022 -,124 ,019 ,321 ,000 ,843 ,263 ,863 V.ImP. Mediamente i bambini cedono quasi alla metà delle domande suggestive I bambini tra i 5,6aa e i 7,6aa cedono a quasi il 60% delle domande suggestive. I bambini più grandi cedono a poco più del 30% delle domande. L’intelligenza è inversamente proporzionale al cedimento Permette di resistere al cedimento un alto punteggio nel sub test “somiglianze” Risultati – Cambiamento (332 sg) La ricerca Shift Media 3,96 Ds 2,93 Min 0 Max 15 Risultati – Shift * Fasce d’età (332 sg) La ricerca S N Mean Std. Deviation 1,00 112 4,26 2,21 2,00 100 3,42 2,02 3,00 120 3,96 2,26 Risultati – Correlazioni (332 sg) La ricerca Età * Shift R= -0,17 QIV * Shift R= -0,156 Costrutti indipendenti Risultati – Shift * Subtest Verbali WISC (332sg) La ricerca QIV S Pearson Correlation Sig. (2-tailed) Info -,094 ,092 ,394 ,404 Som Voc Comp Mem -,151 -,022 ,171 ,840 -,004 -,195 ,970 ,076 V.ImP. Tranne uno tutti i bambini esaminati cambiano almeno due delle loro risposte dopo il feedback negativo Dato un feedback negativo i bambini cambiano risposta indipendentemente dall’età e dall’intelligenza verbale. Costrutti indipendenti Risultati – Suggestionabilità Totale(332 sg) La ricerca Sugg totale Media 11,13 Ds 5,79 Min 0,00 Max 27,00 Risultati – Suggestionabilità Totale(332 sg) La ricerca Sugg Tot N Mean Std. Deviation 1,00 112 14,50 5,18 2,00 100 10,92* 6,01 3,00 120 8,42** 4,48 Risultati – Suggestionabilità Totale(332 sg) La ricerca Suggestionabilità Tot * QIV R= -,216 Somiglianze =-,359 Risultati – Suggestione*ricordo differito (332 sg) La ricerca Il 91,23 % dei minori con cedimenti incorporano almeno un cedimento nella seconda ripetizione libera, come se nella lettura della storia avessero effettivamente ascoltato quell’elemento V.ImP. La suggestionabilità totale diminuisce con l’età. Correla con l’intelligenza e specialmente con il sub test “somiglianze” La maggioranza dei minori incorpora almeno un elemento non vero dopo la totalità dell’intervista (RD) Suggestionabilità infantile Conclusioni - Modelli Due approcci teorici fondamentali sulla suggestionabilità: Experimental Approach Enfasi sul comprendere le condizioni nelle quali le domande suggestive possono inquinare il resoconto di un testimone. La suggestionabilità all’intervista è concepita come il fallimento di un sistema di controllo sul racconto di quanto è accaduto. Si è suggestionabili quando “the conditions are such that they are unable to discriminate satisfactorily between what they observed and what is suggested to them.” Individual Differences Approach Enfasi sull’individuo. Suggestionabilità dipendente dalle strategie di coping che la persona possiede e che possono aiutarla nell’incertezza e nelle aspettative dell’interrogatorio. Per questo in simili condizioni la suggestionabilità degli individui è differente Individual Differences Approach Modelli Riconosce che l’intervista forense: E’ una relazione chiusa tra due persone sconosciute E’ una relazione nella quale si disquisisce del passato E’ una relazione in un contesto stressante Ha margini di incertezza perché l’interrogato certamente non sa la risposta esatta per ogni domanda e per questo può farsi suggestionare da indizi esterni o interni. E’ una relazione basata sulla fiducia interpersonale. L’interrogato si lascia andare quando percepisce la buona fede dell’altro e non crede che le domande siano a trabocchetto E’ una relazione che si basa largamente sul feedback collegato alle attese dell’intervistatore E’ più suggestionabile: Chi ha scarsa intelligenza Chi ha poca memoria Chi ha bassa autostima Chi ha ansia da prestazione Chi si fida troppo dell’interlocutore La ricerca Conclusioni I cedimenti: I cambiamenti di risposta Sono più frequenti fino ai 7,6 anni. Poi la media si stabilizza. Sono inversamente correlati con l’intelligenza In particolare chi possiede più capacità di astrazione, cede di meno nel ricordo (correlazione negativa con il sub test somiglianze) Sono indipendenti dall’intelligenza Sono indipendenti dall’età, almeno per bambini di scuola elementare Sembra confermato, quindi, il modello delle “individual differences”: la suggestionabilità non è spiegata solo dall’età e dall’intelligenza. Fine Conclusioni Si hanno dei dati “normativi” rispetto alla suggestionabilità interrorativa. Mediamente la suggestionabilità è piuttosto elevata: M=11,13 DS=5,79 Nessuna differenza tra maschi e femmine Il 91,23% dei bambini incorporano almeno un particolare suggestionato nel secondo ricordo. Fine Conclusioni Si hanno dei dati “normativi” rispetto alla suggestionabilità interrorativa. Mediamente la suggestionabilità è piuttosto elevata: M=11,13 DS=5,79 Nessuna differenza tra maschi e femmine Il 91,23% dei bambini incorporano almeno un particolare suggestionato nel secondo ricordo. The Bonn Test of Statement Suggestibility (BTSS) The Bonn Test of Statement Suggestibility (BTSS) Il BTSS è uno strumento standardizzato per la valutazione della suggestionabilità individuale nei bambini. Nasce nel 1997 per mano di Johann Endres, allora Professore di psicologia dell’Università di Bonn, studioso di suggestionabilità e ora responsabile del reparto di criminologia del carcere di Erlagen, città della Germania a nord del Bayern. Il BTSS è caratterizzato dalle seguenti peculiarità, alcune o la maggior parte delle quali assenti in altri test utilizzati fino all’anno della sua creazione: È specificatamente adattato per l’uso con bambini in età prescolastica e della scuola elementare, un gruppo per cui la questione della suggestionabilità ha un’altissima rilevanza forense. È costruito e standardizzato come un test individuale, somministrato verbalmente: condivide pertanto aspetti importanti con i reali interrogatori dei testimoni. La storia stimolo a cui le domande si riferiscono comprende informazioni sia verbali che visive, evitando così la restrizione ad un solo canale sensoriale. Vengono utilizzati tre tipi differenti di domande suggestive fuorvianti, per le quali sono stati elaborati punteggi al test separati. Sono inoltre state impiegate domande allusive aggiuntive con informazioni corrette utilizzate come “item di riempimento”. Queste sono state incluse per far credere ai soggetti che il test è sull’accuratezza della memoria e non sulla sua malleabilità. Esistono due versioni parallele del test, che permettono la somministrazione ripetuta in un contesto di ricerca o la valutazione di un singolo caso. BTSS-R L’attuale forma revisionata (BTSS-R) comprende due versioni, ciascuna delle quali contiene una breve storia di circa 330 parole, quattro figure colorate, e un set di 31 domande. Le due versioni del BTSS Versione 1: “L’anatra giocattolo” La storia racconta di una bambina che presta un’anatra giocattolo ad un’amica per il fine settimana, l’amica la rompe e poi viene riparata. Le due versioni del BTSS Versione 2: “Gara con i pattini a rotelle” La storia racconta di un incidente che coinvolge due bambini che stavano pattinando sul marciapiede e un terzo bambino a cui loro fanno male mentre andava a fare compere per sua nonna. Entrambe le storie stimolo sono state ricavate, con modifiche minori, dalla tesi di laurea di Bader (1993), in cui le stesse venivano utilizzate in tutt’altro contesto, quale la determinazione dei prerequisiti cognitivi dei bambini per la responsabilità civile. La somministrazione del test richiede circa 30 minuti e consta di quattro fasi: 1. La presentazione della storia stimolo e delle quattro illustrazioni; 2. La fase di rievocazione libera in cui il bambino è incoraggiato a raccontare i contenuti della storia; 3. Un intervallo di 15 minuti in cui viene somministrato un test di intelligenza non-verbale; 4. L’interrogatorio al bambino sulla storia stimolo. I FASE La storia stimolo è adatta ai bambini nei contenuti e nella forma: la sua presentazione (leggerla ad alta voce e contemporaneamente mostrare la illustrazioni) è simile all’ordinaria lettura delle fiabe ai bambini. Il sesso dei protagonisti è lo stesso del bambino: sono state infatti create una forma maschile ed una forma femminile per ogni versione del test. II FASE 1. 2. L’interrogatorio aperto che segue immediatamente la storia stimolo ha due funzioni: al bambino è richiesto di ricapitolare la storia e così di codificarla; la quantità di informazioni fornite dal bambino in questa fase di rievocazione libera può essere usata come una variabile di controllo per la performance di memoria. Così è possibile determinare se il bambino, a causa di assenza di attenzione o di comprensione insufficiente, è capace di riprodurre i contenuti essenziali della storia; se così non fosse, il test non è applicabile. La quantità di informazioni fornita dal bambino è calcolata scomponendo la storia stimolo in circa 60 item significativi e determinando quali di questi sono presenti nella rievocazione libera del bambino. III FASE L’intervallo seguente serve ad indebolire la traccia mnesica, così da dare spazio ad influenze suggestive. La somministrazione di un test di intelligenza nonverbale (Culture fair Test, scala 1; Cattell, 1966) alla stesso tempo distoglie l’attenzione del bambino dal contenuto della storia, senza il pericolo di interferenza con altro materiale verbale. IV FASE Nella fase dell’interrogatorio, al bambino sono poste 31 domande sul contenuto della storia stimolo, tutte più o meno suggestive e che possono essere suddivise in quattro classi: 1. Domande “distrattrici”: sono domande allusive in cui viene suggerita la risposta corretta (per es., “Il nome del ragazzo era Oliver, non è vero?”). Queste domande, la maggior parte delle quali situate all’inizio o alla fine della lista, sono item di riempimento che servono a mascherare lo scopo reale del test. 2. Domande fuorvianti “Si-No”: dichiarano un fatto scorretto in modo da rendere chiaro che ci si aspetta una risposta affermativa (per es., “Oliver era sulla strada per la scuola quando accadde, non è vero?”). La risposta corretta a queste domande sarebbe, naturalmente, “no”. Domande alternative erroneamente disgiuntive: presentano due opzioni di risposta ugualmente scorrette in modo che sembra richiesta una scelta sicura da parte del soggetto (per es., “Voleva comprare mele o pane?”). Queste domande sono fuorvianti o perché l’informazione in questione non è disponibile al bambino (una risposta corretta sarebbe “Non so”) o perché le due alternative sono incomplete e non includono la risposta corretta (una risposta corretta e non suggestionabile sarebbe: “Nessuna delle due, ma…” oppure rifiutare la domanda). Domande ripetute: sono ripetizioni immediate delle domande “SI-No” o delle domande “alternative”, senza riguardo per le risposte appena date (per es., “Sei sicuro? Voleva comprare mele o pane?”). Trasmettono il messaggio che la risposta che il soggetto ha appena dato non è accettata, e che si esige che lui o lei cambi questa risposta. Le risposte sono considerate come suggestive se si verifica un tale cambiamento dalla precedente risposta (non se il cambiamento è da “Non so” a “No” o viceversa). La reazione non suggestionabile sarebbe mantenere la prima risposta o rifiutare la ripetizione. Sono stati elaborati tre sotto-punteggi al test per i tipi di domande “Si-No”, “Alternative” e “Ripetizioni” che indicano il numero di risposte suggestive date alle domande in queste tre classi. La somma delle tre sottoscale è calcolata per dare un Punteggio Generale di Suggestionabilità. Rassegna dei risultati ottenuti con il BTSS Il BTSS è ormai stato utilizzato in molti studi (Endres, Scholz, & Poggenpohl, 1996; Endres, Scholz, & Summa, in press). In seguito saranno presentati alcuni dati sull’attendibilità e la validità. Due studi preliminari avevano prodotto coefficienti di consistenza interna per le tre sottoscale (tra .60 e .78) che furono considerati molto promettenti, in confronto ad altri test per i bambini più piccoli. Inoltre, l’età, la scala di vocabolario della WISC e l’intelligenza non verbale (misurata con la versione tedesca del Culture Fair Test di Cattell, 1966) erano correlate con la sottoscala “Si-No”, a un grado minore con la sottoscala “Alternative”, ma non con la sottoscala “Ripetizione”. Sulla base di questi dati, fu eseguita una revisione degli item che risultava nella versione revisionata del test sopra descritta. Un campione di 62 bambini tra i 4 e i 10 anni è stato esaminato con le due versioni del BTSS revisionato, facendo trascorrere tra le due somministrazioni diverse settimane, ottenendo i seguenti risultati: La consistenza interna stimata (Alfa di Cronbach) risultava soddisfacente, con valori compresi tra .70 .77 per le sottoscale, per un totale di .85 per il punteggio totale. Le correlazioni retest con il test parallelo erano leggermente più basse, .67 e .65, per le prime due sottoscale, e solo .32 per la scala “Ripetizione”. Questi coefficienti sono molto elevati in confronto a molte sottoscale di test di personalità per soggetti molto giovani. Le intercorrelazioni tra le tre sottoscale erano positive, ma mentre le sottoscale “SiNo” e “Alternative” erano altamente correlate, “Ripetizione” correlava solo debolmente con le altre due sottoscale. Come atteso, la suggestionabilità correlava negativamente con età, capacità mentale e quantità di informazioni ricordate nella fase di rievocazione libera. Queste correlazioni erano molto ampie per la sottoscala “Si-No” e quasi zero per “Ripetizione”, con “Alternative” situata nel mezzo. Una configurazione simile (effetti dell’età per la scala “Yield” ma non per la “Shift” e correlazioni molto alte della prima scala con la memoria e con un test di vocabolario) fu trovata da Danielsdottir et al. (1993) in uno studio con la Gudjonsson Suggestibility Scale (GSS 1; Gudjonsson, 1984; GSS 2; Gudjonsson, 1987) in bambini dell’Islanda. Questi risultati vennero presi come prova che la suggestionabilità dei bambini può essere misurata in modo affidabile con suddetto test ed è una variabile relativamente stabile, almeno a brevi intervalli. Inoltre, la configurazione delle correlazioni indica che la suggestionabilità non è un costrutto omogeneo, ma consiste in due componenti differenti: una componente potrebbe essere interpretata come cognitiva, poiché altamente correlata con età, abilità mentale e performance di memoria ed è più chiaramente rappresentata dalla scala “SiNo”. Il significato della seconda componente, rappresentata dalla scala “Ripetizione”, è meno chiaro, ma le basse correlazioni con altre variabili e la bassa stabilità dei coefficienti indica influenze situazionali. Un ulteriore studio con 92 bambini prescolari (Endres, Scholz, & Poggenpohl, 1996) mostrava che variazioni nelle istruzioni (attenzione a domande “trabocchetto” e il permesso esplicito di dire “Non so”, combinati con item di prova) riducevano la quantità di errori nelle domande della prova del BTSS. Inoltre, i bambini che avevano ascoltato la storia stimolo due volte erano meno suggestionabili rispetto ai bambini che avevano ascoltato la storia una volta sola nella procedura standard. Così, il BTSS fornisce uno strumento sensibile per studiare gli effetti situazionali sulla suggestionabilità in bambini piccoli. Il BTSS fu inoltre utilizzato e standardizzato in una popolazione di 111 soggetti svedesi dai 4 agli 8 anni (Finnilä k., Mahlberg N., Santtila P., Kenneth Sandnabba K., Niemi P., 2003). I risultati dello studio indicarono che la versione in lingua svedese del BTSS è ragionevolmente affidabile quando viene considerata l’età dei bambini. In media, i bambini più grandi fornirono 13.2 risposte suggestive alle 25 domande fuorvianti, mentre i bambini più piccoli ne fornirono 15.6. La media per tutti i bambini fu di 14.3. Ciò indica che l’età influenza la suggestionabilità dei bambini. Infine, in accordo con ricerche precedenti effettuate con questo ed altri strumenti simili (Danielsdottir et al., 1993; Endres, 1997), i bambini più piccoli dimostrano di essere più suggestionabili soprattutto di quelli più grandi, dando i primi un maggior numero di risposte suggestive alle domande fuorvianti. Confronto tra le scale Le due scale a confronto AIM Our primary aim in this study was to seek correlations between the corresponding scales or coupled variables in the GSS2 and BTSS-1 assessment scales. Participants Data were collected in the school year 2009–2010 for 84 children (44 boys and 40 girls) aged between 8 years, 4 months and 10 years, 4 months (M = 9.3; SD = 0.8) enrolled in the fourth and fifth grades of three primary schools in Rome. No sex-related differences were found for mean age in months (boys M = 112.83, SD = 5.96; girls M = 110.58, SD = 9.14; t[2,82] = 1.35; p = .179). Children were individually examined during school time, on two consecutive afternoons. Informed consent was obtained first from the schools, and then from the children’s parents. Children receiving special educational support or suspected of having a cognitive deficit were excluded. Children were tested by two psychologists trained by one of the authors (PR) in three 2-h meetings. Results Even though the wide score ranges made it impossible to study possible differences in values for the corresponding SI indexes for GSS2 and BTSS-1, percentage values calculated from descriptive statistics (Table 2) indicated: higher scores for Immediate Recall in the BTSS-1 than in the corresponding scale for the GSS2. higher scores for Shift in the BTSS-1 than in the corresponding scale for the GSS2 (34% vs 18%); Table of correlations Results: Correlations Pearson’s analyses between corresponding scales showed a strong correlation between the Yield variables (r = .71; p = .001), and Total Suggestibility (r = .72; p = .001), a medium correlation between Immediate Recall (r = .41; p = .001), and a weak correlation between Shift variables (r = .33; p = .05) in the two tests. GSS2 and BTSS-1 Yield and Total Suggestibility variables correlated negatively with the three cognitive measures; the inverse correlation was stronger for the WISC-R Similarities subtest scores than for the other cognitive scores (Table 3). No correlation was found between Shift variable scores with the three cognitive variables, even if all the correlations followed the same (negative) direction. The regression analyses testing whether the cognitive measures predicted SI values identified only a significant negative relationship between the predictor Similarities and the independent variable BTSS-1 Total Suggestibility (Table 3). Discussion In summary, we found a positive although variable relationship between the corresponding dimensions in the GSS2 and BTSS-1. Because the BTSS-1 procedure for assessing Shift is more pressing than the GSS2 procedure it seems to discriminate the better child’s failure to handle leading questions and is therefore more useful than the GSS2. Verbal and executive abilities correlate inversely with acceptance of leading questions on both tests, and can be considered a measure of cognitive holding. None of the investigated variables seems able to predict children’s IS, although verbal logic has some protective effect in the BTSS1 measures. Analisi del resoconto testimoniale di minori con child sexual abuse La CBCA Le verifiche del presunto CSA Da che cosa nasce qst. studio? A margine dell’intervista del bambino testimone e/o vittima di presunto CSA occorre procedere alla “validation”. Convalidare (ovvero attribuire una validità tecnico psicologica) a qls. Si tratta del processo più complesso di tutto l’iter legale di una perizia. Nel processo italiano la validation viene di solito chiamata “credibilità clinica” del testimone o anche, in maniera più impropria, “attendibilità clinica del testimone” o “attendibilità psicologica del testimone Le verifiche del presunto CSA Da che cosa nasce qst. studio? Come si effettua la “validation”? Due scuole di pensiero La prima, di stampo prettamente clinico, individua fattori emotivo affettivi ai quali attribuisce un senso psicologico Gli studi testimoniano l’estrema variabilità di questa tecnica, con poca uniformità di giudizio tra valutatori La seconda si basa su strumenti tecnici, quali: Il Relity Monitoring La Criteria Based Content Scale Le verifiche del presunto CSA Da che cosa nasce qst. studio? Sia la CBCA che il RM non hanno studi scientifici in Italiano LA CBCA, inoltre, è uno strumento molto contestato in quanto non si è mai capito con precisione se discrimini tra racconti veri e racconti falsi. Gli studi scientifici sulla CBCA sono solo due e si basano su casi senza corroborazione. Con il presente studio abbiamo voluto superare questo problema selezionando: casi corroborati da prove indipendenti e con sentenza di colpevolezza Casi non corroborati da prove e con sentenza di non colpevolezza Field study CBCA Il campione Il campione iniziale si componeva di 487 casi di bambini con età compresa tra I 3 ed i 14 anni. Selezione: Step 1 Bambini nati e cresciuti in Italia Senza deficit del linguaggio Con QI > 70 Senza defict neurologici Con interviste lunghe almeno 1000 parole Non avevano più di due interviste precedenti alla raccolta in Tribunale Avevano ricevuto un’intervista priva di domande induttive / suggestive Step 2 Field study CBCA Il campione Con questi criteri il campione passava da 487 casi a 109 N (males) Mean Age Confirmed Non-confirmed (SD) abuse abuse Nel gruppo (males) (males) con abuso Mean age – Mean age – SD SD confermato Pre-school 30 (10) 4.8 (0.48) 12 (4) 18 (6) age 4.83 – 0.38 4.77 – 0.42 erano presenti (4-5 years) 60 bambini Elementary 51 (6) 8.09 (1.58) 31 (3) 20 (3) school age Nell’altro gruppo 49 8.38 – 1.62 7.65 – 1.42 17 (5) 11 (2) 12.82 – 1.87 12,09 – 1.04 (6-10 years) Lower secondary school age (10-14 years) 28 (7) 12.53 (1.62) Field study CBCA Lo strumento L’ipotesi di partenza (Undeutsch 1967): “Truthful, reality-based accounts differ significantly and noticeably from unfounded, falsified or distorted stories” Field study CBCA Lo strumento E’ stata scelta la versione della CBCA a 14 item. La versione originale aveva 19 item organizzati in 5 categorie: Caratteristiche generali delle affermazioni Contenuti specifici del fatto che viene contestato Presenza di dettagli inusuali, superflui, equivocati Presenza do correzioni spontanee Congruità del riferito con crimino-dinamiche standard Field study CBCA Lo strumento Raskin, Esplin e Horowitz (1991) estrapolarono dai 19 criteri originari 14 criteri dotati di una maggiore concordanza tra esaminatori. Field study CBCA Lo strumento 1) Struttura logica 2. Produzione non strutturata 3. Quantità di dettagli 4. Ancoraggio contestuale 5. Descrizione delle interazioni 6. Riproduzione di conversazioni 7. Complicazioni impreviste intervenute nel corso dell’evento 8. Particolari insoliti (che hanno attirato l’attenzione) 9. Dettagli superflui 10. Riferimento accurato di dettagli fraintesi (sperma come “latte” o come “pipì bianca” ) 11. Associazioni esterne correlate 12. Indicazione di stati d’animo (pensieri e sentimenti) di tipo soggettivo 13. Attribuzione di stati d’animo (pensieri e sentimenti) all’aggressore 14. Correzioni spontanee Field study CBCA Risultati Inter rater agreements (Maxwell, 1977): Buono per 12 criteri (.71<RE<.94) Medio per i criteri Dettagli inusuali .61 Dettagli superfui .52 Quindi i valutatori per 12 criteri su 14 non hanno difficoltà nel discriminare la presenza o l’assenza del criterio. Field study CBCA Risultati Comparazione sul risultato totale tra i due gruppi (abuso si – abuso no) ANOVA two way N Mean score Min – Max (DS) Tot. sample 4-5 years 5-10 years > 10 years Abuse 60 7.63 (1.18) 6 – 10 Non-abuse 49 4.08 (1.48) 1–7 Abuse 12 6.92 (0.90) 6–9 Non-abuse 18 3.00 (1.19) 1–5 Abuse 31 7.58 (1.18) 6 – 10 Non-abuse 20 4.25 (1.07) 3–6 Abuse 17 8.23 (1.10) 7 – 10 Non-abuse 11 5.55 (1.21) 4–7 Field study CBCA Risultati • Comparazione con gli altri due studi in letteratura M (ds) M (ds) Lamb et al Plausible 6,7 Implausible 4.5 ab (1997) (n= 76) (2.2) (n= 13) (2.7) Craig et al Confirmed 7.2 Doubtful 5,7 (1999) (n= 35) (2.2) (n= 13) (3.2) B Present Confirmed 7.63 Non confirmed 4.08 Study (n= 60) (1.18) (n= 49) (1.48) Field study CBCA Risultati Differenze nella frequenza del criterio per classi di età CRITERIA Frequencies % Chi Sign. Square < 6 anni 6– 10 anni > 10 anni (n = 24) (n = 51) (n = 28) 1- Struttura logica 83,33 90,20 89, 29 .441 ,645 2- Prod. non strutt. 73,33 74,51 67,86 .416 .812 3- Quantità di dettagli 60,00 90,20 82,14 10.818 .004 4- Ins. in contesto 36,67 84,31 89,20 26.834 .000 5- Interazioni 30,00 52,94 75,00 11.772 .003 6- Conversazioni 20,00 52,94 57,14 10.545 .005 7- Complicazioni 43,33 15,69 32,14 7.641 .022 8- Dettagli insoliti 40,33 17,61 10,74 10.235 .006 9- Dettagli superflui 39,37 80,40 90,73 29.169 .000 10- Dettagli fraintesi 40,00 35,29 7,14 9.168 .010 11- Associazioni esterne collegate 16,67 35,29 39,29 4.204 .122 12 – Resoconto dei propri stati mentali 10,00 33,33 50,00 11.001 .004 13 – Attribuzione stati mentali perpetratore 0,00 9,80 32,14 14.158 .001 14 – Correzioni e aggiunte spontanee 6,67 21,57 46,43 12.882 .002 Criteria 1- Struttura logica 2- Prod. non strutt. 3- Quantità di dettagli 4- Ins. in contesto 5- Interazioni 6- Conversazioni 7- Complicazioni 8 - Dettagli insoliti 9 –Dettagli superflui 10- Dettagli fraintesi 11- Associazioni esterne collegate 12 – Resoconto dei propri stati mentali 13 – Attribuzione stati mentali perpetratore 14 – Correzioni spontanee Not Chi – Abuse - 49 sg Square (a) 57 39 (95%) (79.59%) 43 36 (73.47%) (71.67%) 57 30 (95%) (61,22%) 53 26 (88.33%) (53,06%) 44 13 (73.33%) (26.53%) 37 12 (61.77%) (24.49%) 21 9 (35%) (18.37%) 14 11 (23.30%) (22.45%) 56 25 (93,33%) (51.00%) 25 7 (41,67%) (14,29%) 20 14 (33,33%) (28,57%) 31 3 (51,67%) (6,12%) 14 0 (23,33%) (0%) 23 3 (38,33%) (6,12%) Abuse -60 sg. Sig. Phi Sig 4.718 .030 .236 .014 1.87 .786 .020 .834 17.061 .000 .419 ..001 15.101 .000 .393 .002 21.844 .000 .466 .001 13.601 .000 .372 ..001 2.953 .086 .185 .053 .771 .674 .010 .913 23.129 .007 .382 .001 8.475 .004 .299 .002 .106 .744 .051 .593 23.989 .000 .489 .001 11.117 .001 .347 .002 13.685 .000 .376 .001 Field study CBCA Discussione La CBCA discrimina tra casi confermati e casi non confermati di abuso sessuale I valori ottenuti nel presente studio sono maggiormente discriminanti di quelli ottenuti negli altri due studi precedenti. Probabilmente per il fatto che nel presente studio si sono chiaramente divisi casi confermati e non Negli altri studi i confronti erano tra casi: plausibili e non plausibili; confermati o dubbi. Field study CBCA Discussione La frequenza di comparsa dei criteri è stata sempre appannaggio dei casi con abuso, confermando così l’ipotesi di partenza Tutti i criteri tranne due hanno un’ottima concordanza tra valutatori Accorpando i due criteri con media concordanza se ne ottiene uno con elevata concordanza Field study CBCA Discussione Alcuni criteri sono particolarmente discriminanti rispetto alle classi d’età: Ad esempio il criterio 13 (Attribuzione di stati mentali all’abusante) non era mai presente nei bambini più piccoli.