L’adozione prenatale Nunziata Comoretto, MD, PhD, LRS Roma, 22 settembre 2015 Adozione prenatale La definizione Procedura biomedica attraverso cui si trasferisce nell’utero di una donna un embrione abbandonato, allo scopo di consentirne lo sviluppo e la nascita. Adozione prenatale Il contesto in cui sorge (1) Offrire una soluzione eticamente accettabile al problema degli embrioni in esubero dalle tecniche di fecondazione artificiale, attualmente crioconservati e per i quali non è più realizzabile l’iniziale progetto parentale (per rifiuto dei genitori di portarlo a conclusione, irreperibilità di costoro, raggiungimento da parte della donna di un’età che non consente una gravidanza priva di rischi, etc.). Adozione prenatale La fecondazione artificiale e la produzione di embrioni in esubero L’esigenza clinica di avere embrioni di scorta. Il costo della crioconservazione è di circa 50 USD al mese. Stimati circa 800.000 embrioni crioconservati nel 2013 nei soli Stati Uniti. Circa un 10% viene «abbandonato». Adozione prenatale Il destino degli embrioni crioconservati abbandonati • Utilizzo nella sperimentazione? • Scongelamento e morte? (In alcuni Paesi si applica obbligatoriamente dopo alcuni anni) • Attesa fino alla loro estinzione naturale? (Momento attualmente non determinabile da parte della scienza) … il destino paradossale di coloro che, pur essendo stati intenzionalmente chiamati alla vita, dovrebbero morire senza essere mai nati. • Adozione per la nascita Adozione prenatale … o trasferimento di embrione eterologo? La tecnica esiste fin dal 1983, benché raramente praticata. Non quantificabile perché genericamente inserita tra le procedure di fecondazione artificiale. Presenterebbe il vantaggio di essere meno costosa rispetto all'intero percorso di fecondazione artificiale. Rispetto all’adozione tradizionale offrirebbe alla donna l’esperienza della gravidanza e un maggior controllo sulle circostanze pre- e post-natali. Adozione prenatale Il dibattito etico (1) 1996: L’Inghilterra annuncia la distruzione di circa 3.000 embrioni; molti Pro-Life (tra cui due suore) si propongono per l’adozione (non tutti con l’intenzione di essere genitori sociali dei bambini). 1996 (21 agosto): Un articolo sull’Osservatore Romano apre il dibattito sull’adozione prenatale come possibile soluzione, pur invitando ad usare molta cautela nei confronti di questa possibilità. Adozione prenatale Il dibattito etico (2) Dal 2001: Gli USA stanziano fondi per un programma di finanziamento a favore dell’«adozione» prenatale. • Espressione creata da un’associazione cristiana per sottolineare che l’embrione deve essere trattato come ogni altro bambino. • Presto il Fondo viene convertito in «adozione/donazione», sulla scorta di una pressione pubblica non disposta a riconoscere agli embrioni congelati la stessa dignità del bambino già nato (si adotta «qualcuno», si dona «qualcosa»). Adozione prenatale Il dibattito etico (3) 2008: Dignitas personae, art. 19. • Alla ricerca di una interpretazione: enuncia principi e argomenti generali, ma non un giudizio definitivo, essendoci ancora aspetti scientifici da mettere a fuoco e un dibattito etico in atto. Adozione prenatale Le procedure • Scelta della donna (preferibilmente senza problemi legati alla sfera riproduttiva, per assicurare il massimo delle possibilità allo sviluppo dell’embrione). • Stimolazione ormonale della donna. • Scongelamento degli embrioni. • Selezione degli embrioni. • Trasferimento degli embrioni. • Monitoraggio e gestione di eventuali complicanze della gravidanza e del parto (analogamente alle procedure di fecondazione artificiale). Adozione prenatale I valori in gioco (1) La dignità dell’embrione • L’embrione deve essere protetto e salvaguardato con la finalità primaria dell’ottenimento della nascita. • Diritto di nascere dal grembo di sua madre e in condizioni che ne rispettino la natura di figlio. • Si devono porre le condizioni perché possa sviluppare la sua personalità. I beni del matrimonio • La necessità di non scindere la coniugalità dalla genitorialità. Adozione prenatale I valori in gioco (2) La dignità della procreazione umana e il significato della maternità. • Il desiderio di vivere l’esperienza della gravidanza • Corporeità e significati umani (maternità come processo unitario o come pura funzione biologica) L’esigenza di «riparare» l’ingiustizia. • Responsabilità collettiva per la crioconservazione • L’unica persona che avrebbe il dovere morale di portare a termine lo sviluppo dell’embrione crioconservato è la madre Generosità e responsabilità nell’adozione. • Irrevocabilità dell’atto • Essendo un atto «salvavita», sarebbe ammissibile anche nella forma «monoparentale» o senza impegno a diventare genitori sociali (embryo rescue) Adozione prenatale I quesiti Esiste una differenza morale tra adozione prenatale e fecondazione artificiale eterologa con donazione di embrione? L’«emergenza» degli embrioni crioconservati ammette categorie di valutazione etica differenti? Una soluzione tecnicamente possibile è anche una soluzione eticamente lecita? Adozione prenatale Il giudizio morale È intrinsecamente illecito? È lecito? È sconsigliabile? È auspicabile? È doveroso? È un atto eroico? Donum vitae, II, n. 2 Nella FIVET e nell'inseminazione artificiale eterologa il concepimento umano viene ottenuto mediante l'incontro di gameti di almeno un donatore diverso dagli sposi che sono uniti in matrimonio. La fecondazione artificiale eterologa è contraria all'unità del matrimonio, alla dignità degli sposi, alla vocazione propria dei genitori e al diritto del figlio ad essere concepito e messo al mondo nel matrimonio e dal matrimonio. Donum vitae, II, n. 2 Il rispetto dell'unità del matrimonio e della fedeltà coniugale esige che il figlio sia concepito nel matrimonio; il legame esistente tra i coniugi attribuisce agli sposi, in maniera oggettiva e inalienabile, il diritto esclusivo a diventare padre e madre soltanto l'uno attraverso l'altro. Il ricorso ai gameti di una terza persona, per avere a disposizione lo sperma o l'ovulo, costituisce una violazione dell'impegno reciproco degli sposi e una mancanza grave nei confronti di quella proprietà essenziale del matrimonio, che è la sua unità. La fecondazione artificiale eterologa lede i diritti del figlio, lo priva della relazione filiale con le sue origini parentali e può ostacolare la maturazione della sua identità personale. Donum vitae, II, n. 2 Essa costituisce inoltre una offesa alla vocazione comune degli sposi che sono chiamati alla paternità e maternità: priva oggettivamente la fecondità coniugale della sua unità e della sua integrità; opera e manifesta una rottura fra parentalità genetica, parentalità gestazionale e responsabilità educativa. Tale alterazione delle relazioni personali all'interno della famiglia si ripercuote nella società civile. Queste ragioni portano a un giudizio morale negativo sulla fecondazione artificiale eterologa: pertanto è moralmente illecita la fecondazione di una donna con lo sperma di un donatore diverso da suo marito e la fecondazione con lo sperma del marito di un ovulo che non proviene dalla sua sposa. Donum vitae, II, n. 2 Inoltre la fecondazione artificiale di una donna non sposata, nubile o vedova, chiunque sia il donatore, non può essere moralmente giustificata. Il desiderio di avere un figlio, l'amore tra gli sposi che aspirano a ovviare a una sterilità non altrimenti superabile, costituiscono motivazioni comprensibili; ma le intenzioni soggettivamente buone non rendono la fecondazione artificiale eterologa né conforme alle proprietà oggettive e inalienabili del matrimonio né rispettosa dei diritti del figlio e degli sposi. Adozione prenatale LAVORI DI GRUPPO Adozione prenatale Le linee argomentative 1. La vita umana è un valore assoluto e incommensurabile. 2. La vita umana è un valore fondamentale, condizione per la realizzazione di altri beni umani, ma non l’unico attraverso cui l’uomo consegue il suo fine specifico. Adozione prenatale Gli argomenti a favore (1) • Consentire una possibilità di nascita ad un individuo che ha già iniziato l’esistenza. • Essendo nettamente separato dal processo di fertilizzazione, non vìola i beni del matrimonio (non implica un atto sessuale) e della trasmissione della vita (l’embrione già esiste). • Si distingue dalla fecondazione artificiale: l’intervento della persona non incide sul concepimento di un nuovo individuo, bensì consente che quanto con la fecondazione ha avuto inizio possa procedere nel suo sviluppo. • Si distingue dalla maternità surrogata: l’intervento non è progettato (e quindi non è parte integrante) dell’atto della fecondazione artificiale. Adozione prenatale Gli argomenti a favore (2) L’intenzione soggettiva: - Nella fecondazione artificiale è primario il desiderio di avere un figlio biologico - L’adozione prenatale muove dal desiderio di sottrarre una vita umana alla crioconservazione e alle sue conseguenze È giustificata solo per embrioni già esistenti. Adozione prenatale Gli argomenti contro (1) • A differenza dell’adozione post-natale implica non soltanto l’assunzione di impegni riferibili alla sfera affettiva e al mantenimento, ma anche la disponibilità biologica da parte della donna a consentire, attraverso il suo corpo, che l’embrione adottato giunga alla nascita. • Vìola il diritto dei coniugi di divenire genitori solamente l’uno attraverso l’altro. • Stravolge la rappresentazione della maternità (e della genitorialità), poiché legittima la scissione tra le componenti biologiche, affettive e relazionali della procreazione. Adozione prenatale Gli argomenti contro (2) • La chiamata all’esistenza è anzitutto un atto creativo di Dio e che Dio ha voluto realizzare come dono dell’amore reciproco dei coniugi. Non solo la fecondazione artificiale, ma anche l’adozione prenatale ed ogni altra manipolazione del concepimento e dello sviluppo embrionale violerebbe questo disegno divino. • Il rischio che si legittimi, anche indirettamente (attraverso un abuso del criterio di adottabilità), la fecondazione artificiale eterologa (donazione di embrioni) e la maternità surrogata (potrebbe essere intesa come una forma temporale di adozione prenatale). Adozione prenatale Gli argomenti contro (3) • Il rischio che si favorisca la stessa crioconservazione (verrebbe a cadere l’obiezione che questi embrioni sono di per sé destinati a morire). • Il rischio di commercializzazione degli embrioni. • Il 30-35% muore per effetto dello scongelamento o risulta inidonea all’impianto in utero. • Accanimento terapeutico nei confronti dell’embrione (soluzione sproporzionata e con scarse possibilità di successo). Dignitas personae, n. 19 • Per quanto riguarda il gran numero di embrioni congelati già esistenti si pone la domanda: che fare di loro? Alcuni si pongono tale interrogativo senza coglierne la sostanza etica, motivati unicamente dalla necessità di osservare la legge che impone di svuotare dopo un certo tempo i depositi dei centri di crioconservazione, che poi saranno nuovamente riempiti. Altri sono coscienti, invece, che è stata commessa una grave ingiustizia e si interrogano su come ottemperare al dovere di ripararvi. • Sono chiaramente inaccettabili le proposte di usare tali embrioni per la ricerca o di destinarli a usi terapeutici, perché trattano gli embrioni come semplice “materiale biologico” e comportano la loro distruzione. Neppure la proposta di scongelare questi embrioni e, senza riattivarli, usarli per la ricerca come se fossero dei normali cadaveri, è ammissibile. Dignitas personae, n. 19 • Anche la proposta di metterli a disposizione di coppie infertili, come “terapia dell’infertilità”, non è eticamente accettabile a causa delle stesse ragioni che rendono illecita sia la procreazione artificiale eterologa sia ogni forma di maternità surrogata; questa pratica comporterebbe poi diversi altri problemi di tipo medico, psicologico e giuridico. • È stata inoltre avanzata la proposta, solo al fine di dare un’opportunità di nascere ad esseri umani altrimenti condannati alla distruzione, di procedere ad una forma di “adozione prenatale”. Tale proposta, lodevole nelle intenzioni di rispetto e di difesa della vita umana, presenta tuttavia vari problemi non dissimili da quelli sopra elencati. Dignitas personae, n. 19 • Occorre costatare, in definitiva, che le migliaia di embrioni in stato di abbandono determinano una situazione di ingiustizia di fatto irreparabile. Perciò Giovanni Paolo II lanciò un «appello alla coscienza dei responsabili del mondo scientifico ed in modo particolare ai medici perché venga fermata la produzione di embrioni umani, tenendo conto che non si intravede una via d’uscita moralmente lecita per il destino umano delle migliaia e migliaia di embrioni “congelati”, i quali sono e restano pur sempre titolari dei diritti essenziali e quindi da tutelare giuridicamente come persone umane». Adozione prenatale Il giudizio morale (1) Il problema fondamentale è la CRIOCONSERVAZIONE. Per quanto legata al consenso dei «committenti», introduce responsabilità etiche oggettive per i medici, gli operatori sanitari e la società intera. Trascendendo la dimensione «privata», esiste una corresponsabilità collettiva ed esige una regolamentazione giuridica. Predisporre embrioni «di scorta» a fini procreativi implica l’accettazione previa dell’ipotesi di un loro abbandono e di una loro successiva distruzione: l’embrione crioconservato abbandonato è un fatto previsto e accettato in vista di migliori possibilità successo delle tecniche di fecondazione artificiale. Adozione prenatale Il giudizio morale (2) • Embryo rescue • Embryo adoption • Embryo transfer (donation) Sono la stessa azione morale? Non tutti coloro che favoriscono l’adozione prenatale riconoscono uno statuto personale all’embrione (ad es., coloro che la ritengono positiva in quanto equiparabile alla donazione di embrioni nell’ambito della FA). Adozione prenatale Bibliografia di base • • • • • • Congregazione per la Dottrina della Fede. Istruzione “Donum vitae” (22 febbraio 1987) Congregazione per la Dottrina della Fede. Istruzione “Dignitas personae”, n. 19 (8 settembre 2008) Comitato Nazionale per la Bioetica. Adozione per la nascita degli embrioni crioconservati e residuali derivanti da procreazione medicalmente assistita (P.M.A.) (18 novembre 2005) Pessina A. La disputa sull'adozione degli embrioni umani. Linee per una riflessione filosofica. Medicina e Morale 2013; 6: 1099-1112. Breed G. The only moral option is embryo adoption. National Bioethics Quarterly 2014; 14(3): 441-447. Patterson C. Embryo adoption: some further considerations. The Linacre Quarterly 2015;82(1): 34-48. Donum vitae, II, n. 3 La maternità "sostitutiva" * è moralmente lecita? * Sotto la denominazione di "madre sostitutiva" l'istruzione intende comprendere: a) la donna che porta in gestazione un embrione impiantato nel suo utero e che le è geneticamente estraneo, perché ottenuto mediante l'unione di gameti di "donatori", con l'impegno di consegnare il bambino una volta nato a chi ha commissionato o pattuito tale gestazione; b) la donna che porta in gestazione un embrione alla cui procreazione ha concorso con il dono del proprio ovulo, fecondato mediante inseminazione con lo sperma di un uomo diverso da suo marito, con l'impegno di consegnare il figlio, una volta nato, a chi ha commissionato o pattuito la gestazione. Donum vitae, II, n. 3 La maternità "sostitutiva" * è moralmente lecita? No, per le medesime ragioni che portano a rifiutare la fecondazione artificiale eterologa: è contraria, infatti, all'unità del matrimonio e alla dignità della procreazione della persona umana. La maternità sostitutiva rappresenta una mancanza oggettiva di fronte agli obblighi dell'amore materno, della fedeltà coniugale e della maternità responsabile; offende la dignità e il diritto del figlio ad essere concepito, portato in grembo, messo al mondo ed educato dai propri genitori; essa instaura, a detrimento delle famiglie, una divisione fra gli elementi fisici, psichici e morali che le costituiscono.