L’UOMO SULLA TERRA:
I PROBLEMI AMBIENTALI
L’UOMO E LE RISORSE
• L’uomo, per sopravvivere sulla Terra ha bisogno di
sfruttarne le risorse.
• Sono risorse :
 la luce del sole (ci scalda e permette alle piante
di crescere)
 la forza del vento
 le piante
 il suolo
 l’acqua
 i minerali
Le risorse possono essere:
• INESAURIBILI (luce del sole, forza del vento)
• RINNOVABILI (risorse di origine vegetale e
animale. La pianta ricresce, un animale può
generare altri animali)
• NON RINNOVABILI ( come i minerali che una
volta esauriti non possono essere ricreati)
La pressione dell’uomo sull’ambiente
Lungo i secoli, in particolare dopo la Rivoluzione
industriale (1750), la pressione che l’uomo
esercita sulle risorse naturali si è dilatata senza
rispettare alcun limite.
L’uomo:
• ha saccheggiato la natura come se fosse un
tesoro inesauribile
• ha inquinato l’aria, l’acqua e il suolo
• Oggi si è compreso che i problemi ambientali
sono tutti legati tra loro e che vanno affrontati
con strategie comuni a livello planetario
CHE COS’E’ L’IMPRONTA ECOLOGICA
• L'impronta ecologica è un indicatore
utilizzato, da geografi e ecologisti, per
valutare il consumo umano di risorse naturali
rispetto alla capacità della Terra di
rigenerarle.
COSA MISURA L’IMPRONTA
ECOLOGICA?
• L’impronta ecologica misura quanta superficie
in termini di terra e acqua la popolazione
umana necessita
• per produrre, con le tecnologie disponibili, le
risorse che consuma
• e per assorbire rifiuti.
Viviamo in overshoot…
• A partire dalla metà degli anni ‘80, l’umanità
sta vivendo in OVERSHOOT, ovvero al di sopra
dei propri mezzi in termini ambientali. La
domanda annuale di risorse è superiore a
quanto la Terra riesca a generare ogni anno.
• Oggi la Terra necessita di un anno e quattro
mesi per rigenerare quello che noi utilizziamo
nell’arco di un anno.
• Ciò significa che stiamo consumando le
risorse più velocemente di quanto potremmo
e che nel futuro potremo disporre di meno
risorse di quante la terra può offrire per
garantire il futuro della stessa umanità.
L’impronta ecologica nel mondo
• Globalmente nel mondo l’impronta ecologica è di 2,3
ha (ettari) a testa, mentre la disponibilità della Terra è
di 1,8 ha (ettari) per persona.
• Per dare risposta a questa mancanza di risorse
ambientale, l’energia e le materie prime vengono
spostate da una zona all’altra del pianeta, ma sono
SOLUZIONI PROVVISORIE.
• Le risorse vanno intrecciate coi bisogni e questi oggi
sono assai superiori a quelli di 100 anni fa.
• Allora si viveva senza riscaldamento, auto ed elettricità,
mentre oggi l’80% delle risorse è usato dal 20% delle
persone, ovviamente nei Paesi industrializzati.
Quante Terre occorrono?
BIODIVERSITA’
Biodiversità
• L'espressione italiana deriva dal termine
inglese biodiversity che si può rendere in
italiano con biovarietà o varietà della vita
presente sul pianeta.
• Per biodiversità si intende l'insieme di tutte le
specie vegetali e animali geneticamente
diverse presenti sulla Terra.
• La sopravvivenza delle specie animali e vegetali
che vivono in un determinato ecosistema
dipende dal mantenimento delle sue condizioni
ambientali, climatiche, pedologiche (del suolo).
• Gli ecosistemi che presentano un maggior grado
di diversità sono le foreste equatoriali e tropicali.
• Attualmente, a causa della pressione dell’uomo
sull’ambiente, la perdita della biodiversità si è
accelerata.
• Ci sono 12.000 specie a rischio (12% uccelli, 13%
piante, 25% mammiferi)
STRESS IDRICO E MANCANZA D’ACQUA
• L’acqua dolce è una risorsa fondamentale per la
vita del genere umano (bere, coltivare, allevare
animali, igiene personale e ambientale, processi
artigianali o industriali)
• L’acqua è presente in quantità costanti sul
pianeta: il suo ciclo ne garantisce il continuo
ricambio.
• NON TUTTE LE REGIONI DELLA TERRA, PERO’,
HANNO ACCESSO ALLA STESSA QUANTITA’
D’ACQUA
L’acqua sulla Terra
Le risorse idriche sulla Terra
• Sono molto ricche di
acqua:
• le regioni settentrionali
dell’emisfero boreale
• Le regioni equatoriali
• Le zone poste lungo le
rive dei grandi fiumi o
dei grandi laghi.
• Sono povere di acqua:
le aree tropicali e le
zone interne dei
continenti
I CONSUMI DI ACQUA VARIANO MOLTO DA PAESE A PAESE, SECONDO LA
DISPONIBILITA’ E IL TIPO DI ECONOMIA.
CONSUMO MONDIALE DI ACQUA
AGRICOLTURA
INDUSTRIA
USI DOMESTICI
L’uso dell’acqua
• Tuttavia, facendo un confronto,
noteremo che nei Paesi più ricchi, la
quantità d’acqua destinata agli usi
domestici sale al 15%, mentre il
restante 85% è diviso tra agricoltura
e industria, nei Paesi più poveri,
invece, la percentuale destinata
all’agricoltura raggiunge il 92%,
mentre quella utilizzata per gli usi
domestici è il 5%, solo il 3% quella
destinata all’agricoltura
Stress idrico
• Nei luoghi in cui il consumo
di acqua è superiore alla
disponibilità locale, si
verifica uno stress idrico.
• A volte esso è generato da
una cattiva gestione della
risorsa da parte dell’uomo:
coltivazione di piante non
adatte alle condizioni
ambientali
• Impianti di irrigazione
difettosi
• Spreco in ambito domestico
“ACQUA VIRTUALE”
• Alcuni studiosi hanno calcolato quanta acqua è
necessario prelevare dalle riserve planetarie per
produrre i beni di consumo più diversi:
• per produrre un litro di succo di frutta si prelevano 22
litri d’acqua
• per produrre 1kg di carne di manzo se ne consumano
22000!
• Può essere utile sapere che, acquistando molti beni
stiamo in realtà acquistando anche grandi quantitativi
di acqua virtuale, ovvero quella che è stata necessaria
per produrli. (da Tarsia, Sala, Livingstone, Garzanti scuola)
La deforestazione= disboscare, tagliare
completamente un bosco o sfoltirlo
• Ogni anno scompaiono 90.000 kmq di foresta (superficie
estesa quanto il Portogallo)
• La deforestazione colpisce soprattutto le foreste pluviali
dell’Amazzonia, dell’Indonesia e dell’Africa.
• Dal 1950 al 2000 la loro estensione si è dimezzata perché
sfruttate in modo incontrollato e abusivo (illegale).
• Si disbosca per ottenere nuovi terreni per l’agricoltura, per
raccogliere legname, per costruire strade, infrastrutture,
insediamenti umani.
• Essendo ridotto lo strato di humus, i nuovi alberi fanno
fatica a ricrescere per rimpiazzare quelli eliminati.
• La distruzione avviene a ritmi elevati, i tempi di
ricostruzione della foresta sono invece molto lunghi (100
anni)
• La situazione delle foreste boreali è invece
meno grave. Qui viene praticata la silvicoltura
(sfruttamento razionale delle foreste) e la
foresta rimane invariata.
• Molte foreste boreali sono state però
fortemente danneggiate dalle piogge acide
provocate dall’inquinamento dell’aria
LE PIANTE SONO NECESSARIE!!!
• Esse GRATUITAMENTE, da sempre, offrono
importanti servizi:
 ospitano milioni di specie viventi
 riassorbono gli eccessi di carbonio presenti
nell’ambiente
 agiscono da regolatrici del ciclo dell’acqua e del clima
 proteggono il suolo dall’erosione e dalla
desertificazione
 sono in grado di produrre da sé i nutrimenti
necessari.
 sono gli unici intermediari in grado di sfruttare
l’energia solare per produrre il cibo che, attraverso la
catena alimentare, nutre tutti gli altri viventi.
• ALCUNI SCIENZIATI HANNO DIMOSTRATO CHE
ABBATTERE LE FORESTE E’ SBAGLIATO DAL
PUNTODI VISTA DELLA DIFESA DELL’AMBIENTE,
MA E’ ANCHE FOLLE DA UN PUNTO DI VISTA
ECONOMICO: abbattere un ettaro di foresta
provoca infatti perdite economiche
complessive da 10 a 50 volte superiori a tutti i
guadagni che se ne possono ricavare!
IL DEGRADO DEI SUOLI
DESERTIFICAZIONE significa PERDITA DI
FERTILITA’ DA PARTE DEL TERRENO
• Ogni anno un’area grande come la Basilicata
diventa deserto
• L’espansione dei deserti riguarda zone aride e
semiaride, in cui vive un miliardo di persone.
• In Africa, in Sud America, in Australia e in Asia
questo fenomeno è favorito da lunghi periodi
di siccità.
CAUSE DELLA DESERTIFICAZIONE
• La desertificazione è collegata:
• all’aumento di popolazione locale che altera
gli equilibri per farne terreni da pascolo o
coltivazioni
• alle colture intensive che impoveriscono i
terreni di sostanze nutritive
• all’eccesso di animali da pascolo che rovina la
vegetazione
• all’insufficiente irrigazione che fa accumulare
sali nel terreno e lo rendono meno fertile
DESERTIFICAZIONE E DEGRADO DEI SUOLI
LO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE
ENERGETICHE
• Senza energia l’uomo non sarebbe in grado di
cucinare, riscaldare le case, lavorare e
muoversi con gli automezzi
• Per produrre energia, l’uomo ricorre alle
• RISORSE RINNOVABILI (vento, sole, acqua)
• RISORSE NON RINNOVABILI (combustibili
fossili)
I COMBUSTIBILI FOSSILI
• Oggi l’85% dell’energia viene prodotta
utilizzando i combustibili fossili: CARBONE,
PETROLIO, GAS NATURALE (METANO).
• Essi sono DEPOSITI DI MATERIALE ORGANICO
(resti vegetali e animali) ACCUMULATISI SUL
FONDO DEL MARE O SULLA TERRAFERMA E
TRASFORMATI IN MINERALI DA UNA SERIE DI
EVENTI GEOLOGICI (della crosta terrestre).
• Sono risorse NON RINNOVABILI
LA PRODUZIONE DI ENERGIA NEL
MONDO
idroelettrica
8%
nucleare
8%
biomasse
13%
altre
1%
petrolio
43%
gas naturale
27%
carbone
0%
L’energia realizzata tramite i
combustibili fossili (fonti non
rinnovabili):
• PETROLIO: soddisfa il 33% del bisogno di energia.
Usato per produrre carburante, benzina, plastica e
gomma. I principali produttori sono Russia, Arabia
Saudita, USA. Le riserve si esauriranno entro il 2050.
• CARBONE: 23% energia. Alto impatto ambientale e
inquinamento dovuto all’estrazione e all’utilizzo. I
maggiori produttori sono Cina, USA, India
• GAS NATURALE: 21%. Meno usato a causa delle
difficoltà di trasporto, ma il suo consumo è in continua
crescita. Maggiori produttori: Russia, USA, Canada.
Riserve sufficienti per un secolo.
• NUCLEARE: fornisce il 6% del fabbisogno
mondiale. E’ prodotto attraverso la fissione
dell’atomo di uranio e di altri minerali
radioattivi per produrre energia elettrica.
• Il suo utilizzo è limitato dall’alto costo degli
impianti, dalla loro breve durata (25-30 anni
poi devono essere smantellati) e dal problema
dello smaltimento delle scorie.
• In caso di incidenti come quello alla centrale
ucraina di Cernobyl (1986), i danni per
l’ambiente sarebbero incalcolabili
Le fonti rinnovabili di energia
• Si stanno cercando forme di energia alternative
all’utilizzo dei combustibili fossili (carbone,
petrolio e gas naturale) che prima o poi si
esauriranno.
• Si stanno per questo perfezionando tecnologie in
grado di ricavare energia da fonti rinnovabili.
• pannelli solari
• impianti ad elica
• IMPIANTI CHE UTILIZZANO LE BIOMASSE
• AUTO IBRIDE (vanno a benzina, ad elettricità
generata dall’energia geotermica prodotta dalle
frenate del veicolo)
LE BIOMASSE
• Sono costituite da tutte le sostanze di origine
animale e vegetale che possono essere usate
come combustibile per produrre energia.
• La legna non richiede trattamenti
• Le altre biomasse (scarti vegetali o rifiuti
urbani (l’umido)) prima di diventare fonti di
energia, devono essere selezionate e
trasformate da un digestore.
IL BIOETANOLO
• Dalla fermentazione di vegetali ricchi di zucchero
(canna da zucchero, barbabietola, mais) si può
ricavare etanolo, l’alcol etilico del vino.
• Il bioetanolo può essere addizionato alla benzina
fino al 20% senza dover modificare il motore
dell’auto.
• Oppure può funzionare da solo in sostituzione
della benzina, modificando il motore.
• Direttive UE: fra cinque anni, ogni Stato europeo
dovrà addizionare a ogni litro di benzina il 6% di
etanolo.
IL BIOGAS
• Dai rifiuti vegetali, dai liquami di origine
animale e dall’umido si possono ricavare
carburanti per viaggiare, combustibili per
riscaldare e per produrre elettricità.
• La biomassa viene chiusa in un digestore, dove
particolari microrganismi fanno fermentare i
rifiuti in assenza di ossigeno, trasformandoli in
biogas.
L’inquinamento dell’aria
• L’inquinamento dell’aria è provocato dalle
emissioni delle industrie, delle automobili,
degli impianti per il riscaldamento.
• L’aria della maggior parte delle grandi città è
ormai formata da una miscela di anidride
carbonica e polveri sottili che contengono
piombo, carbonio, benzene e altre sostanze.
• Queste sostanze se si accumulano nei polmoni
possono causare tumori e altre gravi malattie.
PIOGGE ACIDE
• ANIDRIDE CARBONICA E ANIDRIDE
SOLFOROSA presenti in alte concentrazioni
nell’aria, ricadono al suolo sotto forma di
PIOGGE ACIDE
• Le conseguenze delle piogge acide sono
visibili sulla vegetazione, in particolare sulla
foresta di conifere, sul suolo, sulle radici delle
piante. Esse danneggiano fiumi, laghi, stagni,
fiumi.
Piogge acide
Le piogge acide sono state definite una "peste invisibile"
dell'era industriale e sono considerate uno tra i più gravi
problemi ambientali del nostro tempo
Il riscaldamento globale
• Nell’ultimo secolo la temperatura sulla Terra è
aumentata di quasi 1 grado.
• CAUSE:
• alcuni esperti dicono che questo aumento della
temperatura è un fatto naturale.
• La maggior parte degli studiosi sostiene invece che la
causa è l’aumento dei gas serra nell’atmosfera.
• L’aumento di questi gas potenzia l’effetto serra
riducendo la quantità di calore disperso e facendo
aumentare la temperatura. (vedi immagine del libro
p. 62).
• L’aumento della temperatura anche di un solo grado
può cambiare il clima del pianeta, cambiare la
circolazione dei venti, fare sciogliere i ghiacciai di
montagna e i ghiacci dei poli.
Effetto serra
L'atmosfera che avvolge la Terra si comporta come la vetrata di una grande serra
perché alcuni gas (gas-serra) presenti nell'atmosfera, hanno la capacità di
intrappolare all'interno dell'atmosfera le radiazioni infrarosse che vengono riflesse
dalla superficie terrestre. Tra questi gas-serra spiccano l'anidride carbonica, il
metano, i clorofluorocarburi ( CFC) e gli ossidi di azoto.
Il “buco nell’ozono”
• L’ozono è un gas che si trova nella parte alta della
stratosfera. Ha una funzione importantissima:
filtra le radiazioni nocive, in particolare dei raggi
ultravioletti che sono molto pericolosi per la
salute dell’uomo e di altri esseri viventi.
• Dagli anni ‘80 la quantità di ozono si è ridotta a
causa dell’utilizzo dei clorofluorocarburi (CFC),
dei gas utilizzati per gli spray e nei sistemi
refrigeranti, come i frigoriferi.
• La produzione e l’uso dei CFC sono finiti, ma ci
vorrà ancora molto tempo perché il fenomeno si
fermi.
CHE COSA FARE?
I paesi poveri
devono svilupparsi e
hanno un’ impronta
ecologica inferiore a
quella che
spetterebbe loro
L’impronta ecologica
dell’umanità è
superiore a quanto
la Terra può
sostenere
I paesi
industrializzati
(USA, Canada,
Giappone,
Oceania) devono
ridurre la loro
impronta ecologica
“SMETTI DI ESSERE PARTE DEL PROBLEMA:
ENTRA SUBITO A FAR PARTE DELLA SUA
SOLUZIONE!”
(slogan da una rivista dell’ONU dedicata ai
ragazzi)
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LE RISORSE DELLA TERRA