Verso una scuola 2.0
Il caso della scuola F. Montanari di
Mirandola
http://www.scuolamontanarif.it/
Giacomo Dalseno
La scuola
• La scuola F. Montanari è una Istituto
secondario di primo grado (non è un istituto
comprensivo) frequentata, nella sede
principale, da circa 750 ragazzi , dagli 11 ai
13 anni , anche di 14 prima della fine degli
studi.
E’ una scuola dell’obbligo, eterogeneamente
variegata. Qui i ragazzi non fanno scelte di studi.
L’idea
• Frequentando un master di primo livello
presso il Laboratorio della tecnologie
Educative dell’Università di Firenze relativo gli
ambienti di apprendimento ed internet ( In
concreto fare formazione utilizzando
internet).
Era l’anno 2006
Il Master a Firenze
• Docenti : Antonio Calvani, Maria Ranieri, Antonio Fini
e Mario Rotta ( relatore della mia la tesi, Ranieri
controrelatrice) .
• A Firenze per la prima volta conobbi Giovanni Biondi
che tenne, per il Master, una lezione magistrale.
• Mi misi in gioco come studente, ero il più <anziano>.
• Sempre a Firenze venni a conoscenza delle LIM
utilizzate in alcuni ambienti dell’università, con grande
scetticismo della loro valenza nella didattica, da parte
del prof. Calvani, idee controbattute dal Prof. Rotta.
Mirandola
• Passò un anno prima che riuscissi a mettere in
pratica quanto appreso a Firenze. Questo accadde
quando entrai in ruolo e scelsi la scuola F. Montanari
di Mirandola.
• Il dirigente, Paola Campagnoli mi diede carta bianca
e con il contributo iniziale dell’allora locale Cassa di
Risparmio di Mirandola, per sperimentare le nuove
tecnologie.
• Senza la continua attenzione della locale Fondazione della
Cassa di Risparmio di Mirandola in tutti questi anni
probabilmente, anzi di certo, non saremmo arrivati ai risultati
odierni
L’ Introduzione di Moodle
• Nel 2007 introdussi nella scuola la piattaforma
Moodle, che già conoscevo dall’università
avendola usata per svolgere il Master.
• Con alcuni colleghi che si fidavano della
potenzialità dello strumento e io tutor informale,
iniziammo l’avventura.
• Eravamo la prima scuola media dell’ Emilia
Romagna a farne uso.
• Ci basavamo sulla piattaforma TED LERNING della
provincia di Modena.
Da quando abbiamo iniziato
• Da quando ho iniziato a lavorare a Mirandola, anno 2006,
molte cose sono cambiate: gli studenti con un computer, un
collegamento a internet a casa erano in pochi, ora nel 2013
arriviamo quasi al cento per cento.
• Nelle campagne c’è tuttora il digital device).
• L’uso della rete per questi ragazzini è ora permesso con una
certa libertà, cioè scarso controllo. Allora era rigidissimo.
• I notebook posseduti in casa, in alcune classi, arrivano ad
essere pari alla metà degli studenti.
• Nel 2011 parlare di tablet era come parlare di videogiochi, nel
senso che gli studenti erano meravigliati, ora circa un terzo
delle famiglie lo possiede. Ragazzi di 12/13 anni, possiedono
e giocano con l’iPhone o con cellulari evoluti Moltissimi
cellulari sono multimediali e sociali, quindi con collegamento
dati
In questa situazione di rapidissimi
cambiamenti
le scuole, in generale con parte del corpo docente
e dei dirigenti, si sono messe in movimento.
Nella nostra non ci siamo mossi alla corsa ai Tablet,
anche solo per una classe, ma
è stato scelto un percorso
per cui
è possibile assicurare che la scuola F. Montanari è
totalmente, dal punto di vista delle infrastrutture
tecnologiche, una scuola 2.0.
Inizio 2013
DOPO AVER AVUTO L’OPPORTUNITA’
DELLA SPRIMENTAZIONE TRIENNALE
NELLANOSTRA SCUOLA
DI UNA CLASSE 2,0 terminata nel maggio 2012
Si è costruita, per fine 2012, e quindi è attiva da
pochi giorni una <autostrada digitale>.
• Siamo partiti da una pensiero semplice non
banale e non trascurabile:
i professori e le famiglie
PRIMA COSA
Ci siamo posti queste domande
• Entreranno i professori in classe con tablet o i
netbook?
• Sostituiranno i libri cartacei?
• Le lezioni per i docenti ultraquarantenni
saranno sempre frontali?
• Che ruolo dare alla LIM?
• Che ruolo dare a Internet?
• Quali relazioni con le famiglie e gli studenti?
Abbiamo creato questa autostrada
• PER FARE innovazione generalizzata e sistemica, che supera
la logica della sperimentazione di una sola classe, in una
scuola
• DETERMINANDO quindi quel salto di qualità complessivo
del <sistema> scuola
• PER FARNE occasione di crescita per tutti i soggetti che vi
operano.
• PER MODIFICARE il modo di fare scuola, ripensando ruoli e
strategie didattiche.
• DARE alle famiglie E AI RAGAZZI la possibilità di usufruire
delle enormi potenzialità legate all’utilizzo dell’ informatica,
quale supporto didattico di primaria importanza
• PER ENTRARE in possesso delle tecnologie necessarie in
modo protetto e agevolato.
L A SITUAZIONE
• Quella delineata è una situazione molto
particolare: ci sono scuole superiori con solo
qualche classe con Tablet e scarse o limitate
infrastrutture digitali. Ci sono magari tablet ma
poca sperimentazione e con tanta voglia di fare.
• Noi siamo ora nella situazione di una scuola
media
con all’attivo una sperimentazione
triennale di classe 2,0 infrastruttura digitale
d’avanguardia e pochissimi tablet ( si sono ora
introdotti solo a livello di CTP della scuola) ma
tanta voglia di fare.
la Classe2.0
Vediamo l’importanza
che ha avuto , in questo progetto <autostradale>,
la Classe2.0
Classe 2.0 con obbiettivi formativi comuni
alle altre classi, non diversificati
• Il progetto Classe 2.0 della F. Montanari, era basato sul motto
"ANDARE INCONTRO" cioè gestire la didattica con la ricchezza
della multimedialità per approfondire o consolidare nuovi
elementi di conoscenza per :
• Organizzare, scomporre, costruire le conoscenze utilizzando la
pluralità dei nuovi linguaggi;
• Sostenere e facilitare i processi di apprendimento;
• Condividere le conoscenze acquisite;
• Educare ad un corretto utilizzo delle tecnologie;
• Abbiamo calato queste idee nell’ambito del Piano dell’offerta
formativa ( POF)
• per i seguenti OBIETTIVI FORMATIVI (livelli essenziali , ciò che ogni
allievo/a dovrebbe sapere al termine del primo ciclo della Scuola):
ESPRIMERSI – OSSERVARE - COMUNICARE - ORIENTARSI
Costruzione dell'ambiente di
apprendimento
• Con al centro le tecnologie come potenziali
elementi del cambiamento, organizzando lo
spazio fisico dell’aula in funzione del tipo di
attività, per farla diventare di volta in volta,
ambiente laboratorio, ambiente biblioteca,
ambiente tradizionale di studio e funzionale, con
isole per attività diversificate anche per
esecuzione di brani musicali, in sala di
registrazione e pure registrazione digitale di
brani per strumento melodico.
Software e hardware
• didattica attiva facilitando la partecipazione dei ragazzi
con l’uso di strumenti ( la LIM, Macchine fotografiche,
Videocamere, Scanner, Stampante) .
• software diversificati: per mappe concettuali (Cmap e
Freemind) e altri come ( Exelearning, Hotpotatoes,
Audacity, Geogebra, Reader 2d, Glomaker, Paint,
Sketchup. Wink) e Adobe Acrobat Pro per generare
testi ( libretti) in formato pdf anche multimediali.
• Documenti elettronici in generale in formato Doc, Pdf,
Ppt ecc , immagini, filmati, learning object, internet,
La Co-costruzione dell’apprendimento
Abbiamo portato avanti la Co-costruzione
dell’apprendimento attraverso l’organizzazione
del lavoro in forma cooperativa, in cui si sono
valorizzate le competenze individuali dei ragazzi
e le specificità delle diverse discipline.
Piattaforma Moodle: alcuni elementi
• ha permesso di integrare il materiale prodotto dai docenti
con quello degli studenti, rendendolo visibile e fruibile a
tutti.
• Ogni lavoro di qualità degli studenti veniva messo nella
piattaforma accanto a quello del docente.
• Si è introdotta la multimedialità avanzata in tutti i materiali
che venivano creati dai ragazzi e dai docenti.
• E’ molto bello e divertente costruire quiz con Hotpotatoes
che contengano sia audio che video e quindi generare
domande e introdurle in un ambiente che sia la lavagna LIM o
che sia Moodle, per quindi verificare le conoscenze, o usarli
come interrogazione o compito in classe.
Moodle non metodologia-surrogato
Moodle sincrono
• Moodle non è stato usato come
<metodologia-surrogato> di una soluzione
digitale per la formazione a distanza, ma è
diventato uno strumento attivo nella
didattica frontale, abbiamo creato <una
soluzione blended che non alternava
momenti on line/off line ma li rendeva
sincroni>: Moodle
in classe.
Moodle: I Docenti e gli Studenti
• Moodle, può anche non piacere, è una piattaforma tra
tante altre, forse la più conosciuta.
• Questa ha permesso di <fondere didatticamente>
tutti i docenti, nel senso che potevano scambiarsi
materiali, informazioni, idee progetti, potevano
collaborare, avevano le stesse basi.
• Ciascuno poteva creare questi mattoncini e scambiarli
con gli altri e gli studenti partecipavano a questo
scambio con i loro lavori. Si è raggiunta quindi una
eccellente pluridisciplinarità dove i docenti delle
diverse discipline apportavano contributi su progetti
stabiliti e i ragazzi collaboravano anche da
protagonisti.
SVOLGIMENTO DELLA
SPERIMENTAZIONE - cenni
• Nel primo anno dell’attività gli insegnanti della classe
2.0 hanno semplificato i contenuti per favorire e
facilitare l’approccio allo studio delle discipline e
azzerare ( per quanto possibile) le difficoltà
tecnologiche.
• I docenti hanno, da subito, avuto a disposizione i
computer per imparare, per primi, ad utilizzare i
software da me proposti e quindi entrare nella
piattaforma Moodle che avevo installato.
• Il mio lavoro (responsabile del progetto) è stato in
buona parte quello di guida, trainer e coach dei miei
colleghi, gestore della piattaforma Moodle .
Nel primo anno dell’attività ( seguito)
• Durante questo periodo, nei laboratori della
scuola e a casa, con i loro computer, i ragazzi
hanno parimenti imparato ad usare i
software selezionati. I docenti ed i ragazzi si
sono messi in gioco in prima persona. I
ragazzi in diversi casi hanno dato una mano ai
docenti per spiegazioni su come usare al
meglio alcune tecnologie.
secondo anno
• Nel secondo anno dell’attività si è
consolidato tutto quanto prodotto in
precedenza, in particolare l’uso della
piattaforma Moodle e di alcuni software quali
Exelearning e Hotpotatoes.
• Si è potenziata la didattica multimediale e le
videoriprese, in particolare nell’ambito della
disciplina musicale.
Il terzo anno dell’attività
E’ stato l’anno della distribuzione completa e per tutti dei netbook
schermo interattivo quasi pensando a Windows 8).
( con
Abbiamo dapprima creato una rete Wi-Fi per la classe, collegato tutto a
server e rete Lan, con relativo storage, della scuola.
Abbiamo quindi investito una parte dei fondi messi a
disposizione della classe2.0 , in un’ottica di lungo termine per
poterne usufruire, per tutta la scuola, a fine progetto.
. Con i netbook e con la rete abbiamo sperimentato TUTTE le opportunità
delle nuove tecnologie, potenziate dalla pratica degli anni precedenti .
Si è introdotto pure DROPBOX. C’è stato uno scambio intenso di materiali tra
docenti e studenti, sia attraverso la piattaforma scolastica che via Dropbox
Situazione a maggio 2013
Maggio / Giugno 2012
• Il terremoto, che ha scosso l’Emila il 20, 29, 31 maggio 2012, ha colpito
gravemente anche Mirandola, interrompendo sul finire il lavoro fatto,
senza avere la soddisfazione di una chiusura delle attività che avremmo
meritato.
• Ora i ragazzi sono andati alle superiori. Abbiamo
informazioni, che ci rendono soddisfatti: quello che è
stato fatto è stato per loro validissimo nelle nuove classi
di appartenenza.
• La nostra scuola è stata l’unica a non avere subito danni, ad
oggi, siamo anche municipio di Mirandola. Una scuola
Municipio è il massimo possibile della Condivisione e
apertura alla società civile. Nella sala insegnanti si
celebrano ora i matrimoni e la condividiamo con chi ne ha
bisogno.
Aspetti Problematici emersi – 1 cenni
• Evidenziamo il fatto che il lavoro fatto e da fare, è stato
sulla scuola dell’obbligo con una fascia di ragazzi
molto giovani, con scarse ed elementari conoscenze
in riferimento agli strumenti tecnologici che usano a
casa o da usare in classe. La scuola dell’obbligo deve
guidare e condurre questi ragazzi ad uno uso corretto
e consapevole di tali strumenti.
• I ragazzi in questa fascia di età , pur usandola, non
hanno ancora idea della rete internet. I pericoli di
cui si parla costantemente, non li sfiorano.
Aspetti Problematici emersi -2 cenni
• Altro problema, è che con la semplice conoscenza di
Word o di Power Point, si rimane inchiodati a schemi
ormai superati di didattica col computer o con le
tecnologie in generale. Questo vale tanto più per i
docenti. Ormai siamo nel mondo delle APPS
( applicazioni), anche Windows si è arreso a questo.
• Occorre formare una cultura sui libri digitali, sulla
costruzione di questi in alternativa/ condivisione con
quelli cartacei, occorre riflettere sui testi didattici
proposti ancorché in formato misto ed elettronico
Aspetti Problematici emersi -3 cenni
• Ci sono inoltre problemi come quello del
rapporto delle famiglie con le tecnologie usate
nella scuola, per l’età dei loro ragazzi.
• Diverse famiglie sono giustamente preoccupate,
in quanto ancora legate al loro modo in cui sono
stati formati, ovvero come hanno subito la
scuola, per così dire.
• Numerose famiglie <autorizzano> solo per
limitato tempo i ragazzi ad usare il computer e la
rete: un approccio molto diffidente, col pensiero
rivolto ai videogiochi o chat.
Aspetti Problematici emersi -4 cenni
• Il più problematico dei problemi, per la
scuola, è quello della valutazione. Per quanto
mi sforzo di capire, leggere e verificare, non
c’è idea univoca, non c’è un indirizzo modalità
omogenea o che non contrasti. Poi ci sono le
tecniche quasi ingegneristiche. Ma qui siamo
nella scuola dell’obbligo con una fascia d’età
ben precisa 11/13 anni. Il fatto è che occorre
esporre, alla fine, il voto in decimi, senza
decimali ne giudizi particolari.
Dalla Classe2.0 , alla Scuola Digitale:
hardware -1
• Come accennato in precedenza gli investimenti in infrastrutture,
fatti con la classe 2.0, sono stati potenziati a fine 2012, con
l’inserimento di :
• A) Un sistema di 6 access point Rukus intelligenti (concentrano le
emissioni solo dove rilevano gli utilizzatori) che copre l’ intera
superficie della scuola. Gli utenti connessi alla rete vengono gestiti
da un solo dispositivo. In maniera centralizzata, tramite interfaccia
web, si può quindi inibire la navigazione ad aule intere o singoli
individui ( vedi compiti in classe o < esclusioni mirate> per ad
esempio illeciti.
• Gli access point Rukus sono stati scelti per gestire due problemi:
• - il problema della densità: un elevato numero di connessioni
contemporanee.
• - il problema degli utenti che si spostano all’ interno della scuola.
Dalla Classe2.0 , alla Scuola Digitale:
hardware -2
• B) Quindi abbiamo inserito il NAS per il CLOUD (network
attached storage) per i dati che devono essere resi
disponibili all’ esterno ed all’ interno della rete scolastica.
• C) Abbiamo in aggiunta un Proxy server, dato l’ elevato
potenziale numero di connessioni ad internet, che velocizza
la navigazione in Internet.
• D) L’accesso a internet per cercare informazioni e dati, da
utilizzare per i lavori degli studenti è protetto da un
firewall. Questo dispositivo controlla tutti gli accessi a
internet, nel pieno rispetto delle regole sulla protezione
dei minori, permettendo di visitare solo le pagine web con
contenuti consentiti.. La protezione è garantita sia per i
collegamenti cablati che per le connessioni Wi-Fi.
Dalla Classe2.0 , alla Scuola Digitale:
• Dopo la struttura digitale, ora pensiamo che introdurre i
tablet pc sia il passo che la scuola debba fare, forti della
esperienza classe 2.0, con un gruppo di docenti ormai
esperto.
•
Questa esperienza è assolutamente trasferibile, facendo tesoro di quelle altrui, a
tutte classi della scuola.
• Obiettivo della scuola, in mancanza di finanziamenti ad hoc alle
famiglie e/o alla scuola stessa, per l’acquisto/comodato dei tablet,
nelle more della problematica dei libri digitali,
• è quello di dare a tutti, ma proprio a tutti , le stesse
possibilità.
• In questa fase ( obiettivamente di transizione per ogni
scuola) dobbiamo accettare qualsiasi tipo di device che il
ragazzo porta a scuola, se di sua proprietà.
Dalla Classe2.0 , alla Scuola Digitale:
(seguito)
• Dobbiamo integrare i risultati dei vari software e
applicazioni, forniti dai diversi sistemi operativi e dobbiamo
creare contenitori comuni e interscambiabili, con la
multimedialità.
• Dobbiamo preparare i docenti a fare delle scelte e
conoscere i sistemi operativi ( Android, IOS, Windows 8),
ma dobbiamo prima di tutto capire che la condivisone dei
materiali, la produzione dei propri libri digitali e delle
unità di apprendimento, nella pluralità, è quello che farà
vincere la sfida.
• Un linguaggio unico per tutti, adattabile a svariate
possibilità e problematicità, già esiste, è l’ HTML5.
• Noi docenti dovremmo essere come questo linguaggio.
Per ultimo
• I risultati della classe 2.0 e le idee che ne sono scaturite
sono dovute al grande sacrificio dei docenti del consiglio
di classe e del Dirigente.
• Non dimentichiamo l’apporto nei tre anni dell’ Università
di Bologna, Facoltà di Scienze della Formazione, nella
persona del Prof. Luigi Guerra che ha seguito in modo
straordinario tutte le classi 2.0 dell’Emilia Romagna.
• Sono stati fatti, nei tre anni, continui incontri di
aggiornamento e formazione presso l’università.
• Ricordiamo, il contributo dell’Ufficio Scolastico Regionale
E.R. con l’apporto e il contributo tra gli altri, di Daniele
Barca.
Grazie per l’attenzione
Grazie per l’attenzione
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Giacomo Dalseno
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Verso una scuola 2-0 - SCUOLA F. MONTANARI – MIRANDOLA