Cosa si ricorda il
4 novembre?
Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate
La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate coincide con il 4
novembre, data in cui vengono celebrate l'anniversario della fine della
prima guerra mondiale per l'Italia, la festa delle Forze Armate italiane e la
festa dell'Unità nazionale.
In occasione del 4 novembre e dei giorni immediatamente precedenti le più
alte cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa
presso l'Altare della Patria a Roma, e si recano in visita al Sacrario di
Redipuglia dove sono custodite le salme dei caduti della guerra del '15-'18,
nonché a Vittorio Veneto, la località in cui si svolse l'ultimo confronto
militare della Grande Guerra fra esercito italiano ed esercito austro-ungarico
Le celebrazioni più importanti si tengono a Trento, Trieste e Roma. In
occasione della giornata delle Forze Armate, inoltre, è prassi che il Capo
dello Stato e il Ministro della Difesa inviino all'esercito un messaggio di
auguri e di riconoscenza a nome del Paese.
Fino al 1977, il 4 novembre, è stata un giorno festivo a tutti
gli effetti. Da quell'anno in poi, a causa di una riforma del
calendario delle festività nazionali introdotta per ragioni
economiche con lo scopo di aumentare il numero di giorni
lavorativi, è stata resa "festa mobile" che cadeva nella prima
domenica di novembre
Il milite ignoto
La tomba del Milite Ignoto è una tomba che contiene i
resti di un militare morto in guerra, il cui corpo non è
stato identificato e che si pensa non potrà mai essere
identificato. È una tomba simbolica che rappresenta
tutti coloro che sono morti in un particolare conflitto e
che non sono mai stati identificati. La pratica di avere
una tomba del milite ignoto si è diffusa soprattutto
dopo la prima guerra mondiale, una guerra in cui il
numero di corpi non identificati fu enorme.
• Tombe di questo tipo sono in genere scenario di
cerimonie ufficiali in cui, nell'anniversario della fine di
una guerra, si commemorano tutti i morti di quella
guerra.
Nel 1920, l'allora colonnello Giulio Douhet,
sulla scorta di analoghe iniziative già attuate in
Francia ed in altri Paesi coinvolti nella "Grande
Guerra", propose per primo in Italia di onorare
i caduti italiani le cui salme non furono
identificate con la creazione di un monumento
al milite ignoto a Roma.
Venne quindi deciso di creare la tomba del Milite
Ignoto nel complesso monumentale del
Vittoriano a piazza Venezia, Roma. Sotto la statua
della dea Roma, sarebbe stata tumulata la salma
di un soldato italiano sconosciuto, selezionata tra
quelle dei caduti della Prima guerra mondiale. La
scelta venne affidata a Maria Bergamas, madre
del volontario irredento Antonio Bergamas che
aveva disertato dall'esercito austriaco per unirsi a
quello italiano ed era caduto in combattimento
senza che il suo corpo fosse ritrovato.
Il 26 ottobre 1921, nella Basilica di Aquileia, Maria
scelse il corpo di un soldato tra undici altre salme di
caduti non identificabili, raccolti in diverse aree del
fronte. La donna venne posta di fronte a undici bare
allineate, e dopo essere passata davanti alle prime, non
riuscì a proseguire nella ricognizione e gridando il
nome del figlio si accasciò al suolo davanti a una bara,
che venne scelta. La bara prescelta fu collocata
sull'affusto di un cannone e, accompagnata da reduci
decorati al valore e più volte feriti, fu deposta in un
carro ferroviario appositamente disegnato.
Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia furono
tumulate nel cimitero di guerra che circonda il
tempio romano.
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