Prototipo di rete contro la dispersione
scolastica: linee guida
A CHE PUNTO SIAMO…
Tratto distintivo dell’Azione F3 contro la
dispersione scolastica
è quello di favorire
l’innovazione,
idearla
e
sperimentarla,
valutarne l’efficacia per poi riproporla come
modello da riutilizzare in altri contesti .
I progetti sono prossimi alla conclusione e vanno
maturando le condizioni per avviare una fase di
riflessione e autovalutazione per riproporre
l’esperienza in forma di “prototipo” scritto.
Produrre un patrimonio di saperi e pratiche per
proseguire e/o avviare nuove attività
(riprogrammazione 2014-2020)
PASSI NECESSARI PER CONCLUDERE
L’ AZIONE F3
1) ELABORARE IL PROGETTO REALIZZATO E RILEVARE
I RISULTATI E LE POTENZIALITÀ:
- ripercorrere l’esperienza attraverso il confronto
nel gruppo di direzione e coordinamento e altri
interlocutori
- riflettere sull’esperienza valutando, scegliendo
elementi, o parti rilevanti ed efficaci
2) RIPROPORRE L’ESPERIENZA SCRIVENDOLA COME
PROTOTIPO INNOVATIVO:
- scegliere sulla base di evidenze emerse dalla
riflessione collettiva elementi, processi o
parte di
processi, attività, metodologie che
possono essere
astratti dal contesto, e
descriverli in una forma
semplificata,
schematizzata o modellizzata per essere
reimpiegati in contesti diversi ma simili
SOSTEGNO ALLE RETI PER L’ELABORAZIONE
DEL PROTOTIPO
INDIRE ha nominato gruppo di esperti della
dispersione
scolastica
con
ruolo
di
facilitatori/osservatori di quest’ultima fase
dell’Azione F3.
Gli esperti insieme a INDIRE hanno elaborato
uno strumento di sostegno alla reti per la
scrittura dei prototipi (Linee-guida per la
scrittura dei prototipi): raccogliere documenti
in grado di coniugare comparabilità delle
informazioni e originalità dei progetti realizzati.
I prototipi raccolti saranno analizzati dagli
esperti per individuare alcune esperienze da
approfondire con studi di caso, interviste,
focus group.
Obiettivo finale
Attraverso il lavoro di approfondimento svolto
congiuntamente dalle scuole e dagli esperti
questi
ultimi
arriveranno
ad
una
sistematizzazione e modellizzazione delle
esperienze e di nuove linee-guida da applicare
in futuro negli stessi o diversi contesti.
NOTE
-Importanza del lavoro collettivo di analisi,
selezione, riflessione,autovalutazione, messo in
atto dai “gruppi di direzione e coordinamento
delle scuole”
-Importanza del confronto continuo con gli
esperti (sostegno in itinere alla stesura del
prototipo, approfondimenti in sede)
LINEE-GUIDA PER LA SCRITTURA DEI
PROTOTIPI: CON QUALI OBIETTIVI?
● Le linee-guida hanno lo scopo di rendere fruibili ad
altri le conoscenze che ogni rete ha maturato grazie al
progetto F3. Le sezioni che le compongono
contengono una serie di stimoli volti a sostenere il
ragionamento dei gruppi con l’intento di capire
meglio come sono andate effettivamente le cose, per
tentare di estrarre informazioni, suggerimenti, buone
pratiche utili ad una nuova riprogettazione .
● Questo strumento non ha alcun intento valutativo,
esso mira invece a promuovere e sostenere un
momento di riflessione che possa restituire senso alla
sfida e alla fatica che le reti hanno affrontato in un
progetto complesso come questo.
LINEE-GUIDA PER LA SCRITTURA DEI
PROTOTIPI: NOTE TECNICHE
La scrittura del prototipo dovrebbe avvenire
dopo una discussione del gruppo di direzione
e coordinamento sui temi presenti nelle
linee-guida.
La scrittura può essere fatta o da un'unica
persona incaricata, o da persone diverse,
coinvolte sulla base delle sue conoscenze
specifiche del progetto.
Mentre scrivete pensate che chi legge è un
collega di un’altra regione che vuol tentare di
capire cosa è stato fatto dalla vostra rete
evitate se possibile di riprodurre in copia
ciò che è stato scritto in progettazione o
inserito nel Gpu
non abbiate timore di esplicitare anche
aspetti negativi, problematici, attualmente
ancora irrisolti. E’ proprio da questi che si
può partire per migliorare il prototipo
Gli obiettivi da tenere a mente nella
scrittura dovrebbero essere la sintesi,
l'informatività e la chiarezza.
LINEE-GUIDA PER SCRIVERE IL PROTOTIPO:
UNA STRUTTURA IN TRE SEZIONI
Svolgere un processo documentativo e riflessivo
che impegni i gruppi progettuali delle singole reti
nella messa a punto di una relazione conclusiva
che contenga 3 distinte sezioni:
a) SEZIONE DESCRITTIVO- PROGETTUALE
(4 domande-stimolo, massimo 2 pagine)
b) SEZIONE TEMATICO-ANALITICA
(10 aree tematiche, massimo 1 pagina a
tema)
c) SEZIONE PROSPETTICO-PROTOTIPALE
(6 domande-stimolo, massimo 3 pagine)
Totale: 20 spunti riflessivi, max. 15 pagine.
Alcune idee progettuali
ISTITUTO COMPRENSIVO “ G.GALILEI “
Scuola dell’Infanzia, primaria, secondaria di primo grado
Ad indirizzo musicale
81021 Via CAPPELLA Arienzo ( CE ) - C.M. CEIC848004
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•
•
PROTOTIPO EDUCATIVO SPERIMENTATO nella rete
“Flying along Europe”
MUSEO ITINERANTE FOR KIDS (Learning by doing) –
Percorso B
Art as a job (job Shadowing) – Percorso A
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O ancora
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a) SEZIONE DESCRITTIVOPROGETTUALE
1. Come nasce l’idea progettuale? (Raccontare
genesi, maturazione e trasformazione dell’idea
progettuale, in riferimento ai bisogni del territorio
e alla specificità dei destinatari degli interventi)
2. Quali gli obiettivi di intervento? (Elencare gli
obiettivi generali del progetto articolandoli in
funzione degli obiettivi operativi corrispondenti ai
diversi percorsi)
3. Nella progettazione e nello sviluppo dell’idea di
intervento quali teorie di riferimento sono state
utili? (Indicare , se presenti, i riferimenti
bibliografici e le idee-guida di riferimento)
4. Com’è stata organizzata la sequenza dei percorsi di
rete? (Descrivere le fasi e/o i moduli nella sequenza
progettuale).
b) SEZIONE TEMATICO-ANALITICA
1.Funzionamento della rete e del gruppo di
direzione e coordinamento
2.Selezione target prioritario
3.Formazione docenti
4 Interprofessionalità
5. Organizzazione moduli accoglienza
6. Centralità degli apprendimenti: percorsi
progettuali e connessione con l’attività
scolastica ordinaria
7.Continuità verticale
8. Portfolio
9. Coinvolgimento famiglie
10. Indicatori
c) SEZIONE PROSPETTICO-PROGETTUALE
1. Quali sono state secondo voi le azioni più funzionali
rispetto all’idea progettuale? E quali le azioni meno
funzionali?
2. Quali sono secondo voi gli elementi fondamentali
per replicare il progetto?
3. Quali sono secondo voi le condizioni che facilitano la
replicabilità del progetto?
4. Quali sono stati secondo voi i punti critici
emersi nel corso della realizzazione del progetto e
quali gli strumento adottati per affrontarli?
5. Esistono prodotti di vario tipo realizzati
all’interno del Progetto F3 ( come Cd, libri,
materiali, ambienti di apprendimento) che
possono rappresentare una risorsa per le reti che
lavorano sulla dispersione?
6. Alla Luce dell’esperienza, su quali linee di
intervento la rete ritiene necessario lavorare?
Cosa intendere per
Prototipo
●
●
UN PROTOTIPO È UN MODELLO ORGANIZZATIVO CHE UNA VOLTA
REALIZZATO HA PORTATO AD EVIDENZE DI SIGNIFICATIVITÀ E
FUNZIONALITÀ. NEL CASO DELLA FORMAZIONE DI RETI DI
SCUOLA, RIMANDA PROPRIO ALLE MODALITÀ CHE HANNO
CARATTERIZZATO LA CAPACITÀ DI INSIEMI E COMUNITÀ
SCOLASTICHE DI RAGGIUNGERE OBIETTIVI DI CO-COSTRUZIONE,
CONDIVISIONE, COLLEGIALITÀ E DISSEMINAZIONE DI PRATICHE
EDUCATIVE.
UN PROTOTIPO È UN MODELLO DI INTERVENTO EDUCATIVO
(PROCESSI DIDATTICI, AZIONI E INTERVENTI NELLO SCOLASTICO ED
EXTRA) CHE NEL SUO INSIEME (DIVERSE FASI) O IN PARTE
(SINGOLA FASE) HA RAGGIUNTO LE FINALITÀ EDUCATIVE E/O GLI
INDICATORI DI RISULTATO PREFISSATI.
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