PROPOSTA DI RETE DI MONITORAGGIO
PER L’ORSO BRUNO MARSICANO
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Pescasseroli, sabato 21 marzo 2015
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Da tempo si parla di una rete di monitoraggio su tutto
l’areale dell’orso bruno marsicano
È NECESSARIO PENSARE E AGIRE PER UNA POPOLAZIONE APPENNINICA DI ORSO
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E NON PIÙ PER UNA POPOLAZIONE DEL PNALM
PEPPINA:
La prima a «finire nella rete» e a metterla in pratica…
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Una rete di monitoraggio per l’Orso bruno marsicano
LE RAGIONI…
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Una rete di monitoraggio: perchè
Facilitare e promuovere l’espansione permanente dell’areale dell’orso
bruno marsicano al di fuori del PNALM
 Conoscere la dinamica dell’areale su vasta scala
 Verificare connettività funzionale e aree di
connessione
 Monitorare composizione e persistenza degli orsi
“periferici” attraverso la condivisione e la
standardizzazione di protocolli.
 Focalizzare l’attenzione gestionale nelle aree di
espansione
 Superare la frammentazione Ammnistrativa per
un approccio gestionale omogeneo
 E’ un obbligo di legge! (Direttiva comunitaria 92/43/CEE)
Sembra tutto così lineare e scontato ma….
Disinformazione… di chi fa informazione
Notizie sensazionalistiche, il più delle volte false o montate ad arte che
rischiano di compromettere il lavoro svolto dai Parchi, l’immagine stessa
dell’orso, confusione, timori e perdita di credibilità delle Istituzioni da
parte dell’opinione pubblica.
Tutti esperti!!!
E poi ci sono i tecnici delle aree protette
L’ORSO
È UNA PRIORITÀ OGGI…
NON DOMANI!
Una rete di monitoraggio per l’Orso bruno marsicano
COME PENSIAMO DI REALIZZARLA
Organizzazione di una struttura piramidale di estrazione tecnica
Il punto di partenza sarà la realizzazione di una banca dati condivisa che
verrà messa a disposizione dei diversi Enti e delle varie Amministrazioni
quale strumento per il controllo del territorio e per una gestione proattiva
del territorio.
Il territorio verrà stratificato e suddiviso in comprensori omogenei in modo
da migliorare l’organizzazione del monitoraggio e dei referenti.
I gruppi di lavoro avranno competenze extraterritoriali in modo da avere
una copertura omogenea e standardizzata in tutto l’areale
La struttura: il Focal Point
Struttura tecnica per dare piena operatività alla rete e che garantirà:
 flusso coerente e tempestivo di tutte le
segnalazioni e dei campioni.
 procedure di monitoraggio standardizzate
avvalendosi, anche di gruppi accademici.
 la formazione sia dei referenti che dei
rilevatori.
 Il supporto ai referenti locali nella
pianificazione delle attività di
monitoraggio
 la validazione dei dati, l’aggiornamento
del database e la stesura dei report tecnici.
La struttura: la Rete dei referenti
Personale delle AAPP e del CFS per
 Pianificare e coordinare la raccolta
dei dati;
 Effettuare la verifica dell’attendibilità
dei segni di presenza nell’ambito
delle aree di monitoraggio di
competenza;
 Garantire il flusso delle informazioni
al focal point e di collaborare alla
raccolta dati.
La struttura: la Rete dei rilevatori
Individuati tra personale tecnico, di sorveglianza, operatori locali…
 Personale
adeguatamente formato
per garantire la raccolta
standardizzata dei dati e
le modalità operative.
 Assicurare il
monitoraggio e garantire
il flusso tempestivo delle
informazioni ai referenti
locali.
Le Risorse
 La maggior parte del finanziamento sarà garantito dai Fondi della
Direttiva Biodiversità (Misura 1551) per i Parchi Nazionali che si faranno
carico delle analisi genetiche, la definizione di protocolli di lavoro,
attrezzature, supporto di personale specializzato, corsi di formazione
 Le aree protette regionali contribuiranno con fondi dedicati e proprio
personale
 Il CFS contribuirà con proprio personale
Il cronoprogramma
MAR - APR
Costituzione del Focal
Point
Predisposizione protocolli
operativi
Stratificazione del
territorio
Costituzione rete dei
referenti e formazione
Costituzione rete dei
rilevatori e formazione
Predisposizione di un
database
Avvio dei lavori
MAG - LUG
AGO - OTT
NOV - DIC
GRAZIE PER L’ ATTENZIONE!
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Presentazione standard di PowerPoint