CLIDD-Clinica della Dislessia e Disgrafia Sistema CO.CLI.T.E.-Le pratiche Ecologico- Dinamiche Prof. Piero Crispiani Università di Macerata Pedagogista FIPED Direttore scientifico del Centro Italiano Dislessia PEDAGOGIA DELLA DISPRASSIA • C’è una conclusione di raccordo?? “I DSA sono riconducibili a disprassie sequenziali in quanto disturbi di natura neuro-motoria, espressione del disturbo dei coordinamenti motori, ovvero delle SEQUENZE MOTORIE” P. Crispiani In un’ottica di PREVENZIONE è consigliabile l’osservazione dei comportamenti motori in assetto dinamico e sequenziale attraverso l’esame motorio che prenda in considerazione: • • • • Motricità generale Motricità sequenziale Motricità rapida e crociata Motricità in sinestesia con percezioni, linguaggio e capacità di contare • Motricità coordinata con altri • Giochi motori di squadre • Oculo-motricità Cos’è la dislessia? • LA DISLESSIA E’ UNA DISPRASSIA SEQUENZIALE. • E’ UN DISTURBO MOTORIO COORDINATIVO L’intero agire dell’essere umano è MOTRICITA’: • non solo camminare, saltare e nuotare ma anche parlare, leggere e scrivere. • La motricità è alla base del pensiero, della sua organizzazione, gli AUTOMATISMI consentono prestazioni veloci ed efficaci. • Affinchè si inneschino e si consolidino i comportamenti autonomi essi devono essere caratterizzati dalla FLUIDITA’ ESECUTIVA detta anche GIUSTA VELOCITÀ. • La fluidità d’azione è responsabile delle sequenze prassiche e degli schemi motori (leggere, scrivere, parlare) • Pensare, camminare, parlare, leggere e scrivere si effettuano secondo riferimenti spazio-temporali ed ad una certa velocità. • Gestire consapevolmente il binomio spazio-tempo vuol dire: - Formulare un pensiero nel giusto ordine - Ricordare un evento ed il suo contesto - Leggere e scrivere Queste operazioni sono svolte ad una certa velocità, in un certo spazio ed in un certo tempo. LE DISFUNZIONI DELLE STRUTTURE SPAZIALI E TEMPORALI E DELLA VELOCITA’ SONO CAUSALI NEI DSA Gli approcci educativi rivolti ai DSA non dovrebbero avere finalità di tipo riabilitativo ma COMPENSATIVO e PEDAGOGICO perché le abilità in questione non hanno avuto il corso dello sviluppo evolutivo.