È il legame che unisce due o più persone È quella insita nella natura stessa della persona in quanto individuo È IL RAPPORTARSI DELL’INDIVIDUO AD ALTRI SUOI SIMILI Ha la caratteristica di perseguire lo scopo di promuovere lo sviluppo e la crescita L’EDUCATORE DEVE PRINCIPALMENTE COMPRENDERE Comprensione dei suoi modi di vita, delle sue abitudini di tutti i giorni che fanno da sfondo alla sua Comprensione dei suoi esperienza L’INTENZIONALITA’ E ciò che permette all’atto educativo di diventare un evento mirato ad obiettivi precisi e non improvvisato LA GLOBALITA’ Intesa come senso di considerazione della complessità dell’agire umano È considerazione di altri punti di vista per raggiungere una migliore comprensione dell’agire umano RETE DISTANZA Genuinità o spontaneità Accettazione incondizionata o considerazione positiva incondizionata Comprensione empatica Confronto Immediatezza Essere sempre se stesso, in collegamento con i propri sentimenti e con ciò che nel rapporto si sta svolgendo dentro di lui, senza sentire la necessità di negarlo o distorcerlo. La genuinità implica la congruenza fra i livelli psicologici (fra ciò che si sente,ciò che si pensa, fra ciò che si fa e ciò che si è). Essere se stessi, è necessario ma, è evidente in senso costruttivo. Si intende l’atteggiamento di non porre delle condizioni al fatto di “accettare” ,mantenere una positiva disposizione verso la persona a cui ci rivolgiamo. Questa dimensione è legata alla capacità dell’educatore-animatore di interagire senza dare giudizi morali. Riguarda la capacità di cogliere accuratamente la situazione personale di colui che ci sta di fronte: da ciò che dice e da ciò che è. Corrisponde alla capacità di mettersi al posto dell’altro, di vedere il mondo come lo vede costui. Inteso come atteggiamento di “contrapposizione” non alla persona in sé, ma ad alcuni aspetti particolari del suo comportamento che appaiono contraddittori o incoerenti dall’esterno. È una competenza tesa ad abbattere, delicatamente, delle barriere interne che si frappongono alla maturazione della persona. Si fa riferimento alla capacità di comunicare all’altro, in modo aperto e diretto, impressioni o rilievi sul modo in cui si sta svolgendo la relazione fra loro in quel momento. Ha lo scopo di offrire un esempio (modeling) di come è possibile parlare, senza sottintesi o reticenze o allusioni indirette, di ciò che si pensa o si percepisce dell’altro. E un metodo di comunicazione esperenziale “con la persona al centro” È un impegno a dare forma e ordine ai processi di crescita, facendo gli adolescenti soggetti protagonisti attivi, critici e operativi dei processi personali e relazionali in cui sono coinvolti IL GIOCO Per migliorare la cooperazione nel gruppo, superare i conflitti, vincere le paure iniziali, mitigare le tensioni, favorire la comunicazione fra i membri del gruppo Per il ragazzo il gioco è vita: come vive il gioco così si atteggia di fronte alla vita. Attraverso il gioco accresce lo spirito di sacrificio, lo spirito di squadra, il gusto dell’impegno, la capacità di iniziativa, l’assunzione del rischio. Il gioco favorisce lo sviluppo della fantasia, della creatività, dell’espressione, della comunicazione. Il gioco consente al ragazzo di imparare a stare con gli altri, rispettando delle regole “In concreto perché l’esperienza della fede e dell’amore cristiano sia accolta e vissuta e si trasmetta da una generazione all’altra, una questione fondamentale e decisiva è quella dell’educazione della persona. Occorre occuparsi della formazione della sua intelligenza, senza trascurare quella della sua libertà e capacità di amare.” Papa Benedetto XV°