ILLUSTRAZIONE DELL’ ATTIVITA’ L’attività è stata svolta dalle insegnanti De Cicco Annamaria ( scienze), Roncaletti Maria Paola (scienze) e D’Ellena Luisa (religione) della Scuola Secondaria di Primo Grado di Morazzone. Hanno collaborato le docenti Schiavo Roberta (tecnologia) e De Angelis Patrizia (ed. artistica). Abbiamo aderito al progetto EXPO in quanto le tematiche presentate erano già programmate nelle nostre due classi seconde , in base al progetto “Imparare facendo - Preparazione alimentari: panificazione” presentato lo scorso anno e inoltre ci sembrava importante partecipare con un nostro contributo a un concorso inerente ad una manifestazione di tale rilevanza. Abbiamo unito le nostre esperienze per cercare di dare spunti interdisciplinari con un approccio metodologico differente in base alle discipline ma con una impostazione pratica e di riflessione: attività di laboratorio scientifico ( su indicazioni date al corso di aggiornamento CREI a Milano), cartelloni effettuati nell’ora di religione in entrambe le classi , attività di informatica, uscita didattica a Milano per ammirare il quadro “Il Cenacolo” di Leonardo da Vinci. L’esperienza si è svolta da novembre a gennaio nelle classi 2 A e 2 B. I ragazzi hanno dimostrato interesse, coinvolgimento e partecipazione attiva. Lo spunto interculturale è per noi importante poiché tali attività favoriscono l’integrazione dei nostri alunni extracomunitari, spesso in difficoltà nelle materie curriculari. La presentazione realizzata verrà comunque inserita nel sito della nostra scuola e in questo modo verrà dato risalto anche alla manifestazione EXPO a Milano. Il pane SCIENZA FEDE D U E P R O S P E T T I V E C U LT U R A L I C O M P L E M E N TA R I , IN DIALOGO, PER UNA EDUCAZIONE INTEGRALE DELLA PERSONA CHE GUARDA AL FUTURO CON SPERANZA La scuola per EXPO 2015 IL PANE: ALIMENTO ESSENZIALE E SIMBOLO CULTURALE UNIFICATORE NEL MEDITERRANEO SCIENZE Il pane è un prodotto ottenuto dalla cottura di una pasta convenientemente lievitata, preparata con sfarinati di grano, acqua e lievito, con o senza aggiunta di sale comune e o altri ingredienti a seconda dei diversi tipi. PRODOTTI DA FORNO FERMENTATI Fermentazione da lieviti: Pane quotidiano Ciambelle, dolci , torte. Non fermentati: Pane azzimo Piade Tortillas e altre Fermentazione mista: Pane a pasta acida Panettone Pandoro ecc. Lievito chimico (BICARBONATO DI SODIO) dolci, torte dolci e salate. • Prendiamo tre beute e versiamo in ogni beuta una bustina di lievito di birra. • In due beute mettiamo lo zucchero e nell’altra mettiamo il sale. • Aggiungiamo acqua tiepida fino a 2/3 della beuta. Chiudiamo e scuotiamo bene, in modo che il lievito si mescoli con l’acqua. • Prendiamo un palloncino e facciamo dei piccoli buchini con le forbici. • Chiudiamo la beuta contenente lo zucchero con il palloncino tagliuzzato e le altre due (una con il sale e una con lo zucchero) con palloncini normali. La vita in un’ampolla Mettiamo le bottiglie nel contenitore pieno di acqua calda (ma non bollente!) e lasciamole al caldino per qualche minuto. Dopo poco i lieviti contenuti nelle bottiglie con lo zucchero cominceranno a mangiare e, grazie al caldo dell’ambiente, si riposeranno dando il via alla digestione ed emettendo anidride carbonica. Il palloncino integro quindi inizierà a gonfiarsi, mentre quello con i fori lascerà fuoriuscire tutta l’aria e non riuscirà ad espandersi. - 600 g di farina panificabile di tipo « 0» - 400 g di acqua - 2g circa di lievito di birra fresco (o mezzo cucchiaino da caffè, raso, di lievito secco) - 2 cucchiaini di sale fino (12 g, circa) Il lievito «madre del Pane» Lievito, acqua, sale farina e…pazienza • • • • • • • • • Sciogliete il lievito nell’acqua a temperatura ambiente Aggiungete 3/4 della farina Mescolate per 2-3 minuti fino a che la farina non sia assorbita Aggiungete il sale Continuate a mescolare per sciogliere bene il sale Aggiungete la farina rimanente Continuate a mescolare per 5 minuti circa Non serve impastare molto. Quando la farina è assorbita avete finito l’impasto, anche se la pasta non è liscia e raffinata Coprite e lasciate lievitare dalle 12 alle 20 ore. Infarinate il tavolo di lavoro e rovesciate l’impasto Bagnatevi le mani e ripiegate la pasta su se stessa un paio di volte Formate una palla Coprite e lasciate lievitare per 2 ore. La farina 0 è la migliore per fare il pane. Però si possono ottenere buoni risultati anche con la farina La cottura del Pane La temperatura di cottura varia da 180 °C a 275 °C e il tempo da 13 a 60 minuti. Indicativamente per pezzature grandi si utilizza una temperatura più bassa e un tempo maggiore. La pasta assorbe calore dalle pareti (irradiazione), dall'aria (convezione) e dalla piastra di cottura (conduzione). L'acqua presente all'interno evapora in superficie questa dilatazione provoca un aumento del volume e l'idratazione della superficie permette di non seccare la crosta. Durante tutto il tempo di cottura la pasta al suo interno non supera mai i 98 °C. L’assaggio del Pane Infine il pane è pronto e noi non vediamo l’ora di assaggiarlo… e la cioccolata non manca! e dopo la merenda … lo studio Osservazione dei lieviti al microscopio: cellule sferoidali incolori singoli o in aggregati di Saccharomyces cerevisiae (lievito di birra) Nel campione prelevato dalla soluzione zuccherina è possibile vedere la gemmazione I lieviti Con il termine lieviti s’intendono i microorganismi appartenenti al regno Funghi. Sono unicellulari molto importanti perché agenti della fermentazione alcolica che è alla base della panificazione e della vinificazione FERMENTAZIONE ALCOLICA E’ quel processo che, in assenza di ossigeno ( in ambiente anaerobico) trasforma il glucosio in anidride carbonica e alcol etilico. Nella produzione del pane ciò che è importante è l’anidride carbonica che viene trattenuta nell’impasto facendolo lievitare. Nella vinificazione è l’alcol etilico il prodotto finale di interesse industriale. Siamo proprio…scienziati … e scienziate Fare IL PANE PER FARE SCIENZE Diversi tipi di farine QUAL È L’IMPASTO MIGLIORE? Prima fase: preparazione MATERIALE OCCORRENTE: Acqua 100 ml per impasto 4 tipi di farine diverse:100 g di farina Lievito di birra:1/4 di cubetto per impasto Bilancia Contenitori di plastica Becher Bacchette per agitazione Procedimento 1. Numerare i contenitori 2. Pesare la farina 3. Preparare acqua tiepida 4. Sciogliere in ogni becher il lievito di birra 5. Indossare i grembiuli Tipi di farine usate 1. Farina di riso 2. Farina 0 Manitoba 3. Farina 00 di grano tenero 4. Farina integrale Seconda fase: si procede agli impasti In 4 becher abbiamo messo 100 ml di acqua e abbiamo sciolto il lievito. In 4 contenitori abbiamo messo le farine. Ciascuno di noi ha preparato un impasto: nella farina ha aggiunto poco per volta acqua tiepida e ha impastato manualmente valutando l’elasticità e la consistenza. Risultati ottenuti Gli impasti migliori sembravano quella della 0 e 00. La farina di riso si impastava con più difficoltà e anche la farina integrale. Perché? Sappiamo che le farine sono formate da amido e glutine. Forse la farina migliore ha bisogno di entrambi i componenti. La farina di riso è soprattutto formata di amido e la farina integrale è ricca di fibre che potrebbero rendere più difficile l’impasto. Eseguiamo un’ulteriore prova in due contenitori mettiamo rispettivamente 2 cucchiai di amido e 2 cucchiai di glutine e con un po’ di acqua tiepida procediamo a impastare. Abbiamo verificato che l’amido diventa una specie di colla mentre il glutine in qualcosa di gelatinoso ed elastico. CONCLUSIONE: FARINA AMIDO GLUTINE Ecco i nostri impasti Lavoriamo tutti : video QUALI SONO LE VARIABILI CHE INFLUISCONO LA LIEVITAZIONE ? 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Temperatura Le diverse farine Diversi tipi di lieviti Acqua Quantità Tempi Sale Zucchero Umidità ambiente In laboratorio… Proviamo a sperimentare in becher Materiale occorrente: 4 becher 1 g di lievito 10 g della stessa farina x provetta 20 ml di acqua tiepida x provetta Zucchero Sale Glutine Lavoro di gruppo Risultati ottenuti La lievitazione è stata limitata in tutte dalla temperatura bassa dell’ambiente. Nella provetta 2 con lo zucchero e nella 4 con il glutine notiamo la formazione di più bollicine di anidride carbonica rispetto alle altre due. È bello imparare facendo Osserviamo Siamo soddisfatti! CONCLUSIONI GENERALI I lieviti fanno la fermentazione cioè utilizzano glucosio e rilasciano alcool e anidride carbonica. L’amido delle farine viene scisso in glucosio in un certo tempo,poi utilizzato dai lieviti. L’anidride carbonica prodotta viene inglobata nelle maglie di una rete formata dalla proteina: il glutine. Quindi le farine più proteiche lievitano meglio. Quindi abbiamo capito il significato scientifico dei seguenti termini: Impasto, fermentazione, lievitazione e cottura. GESU’ PANE DI VITA Dal Vangelo di Giovanni L’Eucaristia nella Chiesa Ortodossa La Santa Comunione è il mistero più santo e sublime del culto cristiano: accostandosi al calice eucaristico, i fedeli comunicano al Corpo e al Sangue del Signore Gesù Cristo, e vengono resi partecipi dello Spirito Santo. Nella Chiesa Ortodossa, la Santa Comunione è circondata da grande riverenza e rispetto; talvolta però si sente la necessità di una informazione chiara sulle norme e gli usi che regolano la ricezione di questo sacramento. La professione di fede Il requisito fondamentale per ricevere la Santa Comunione è quello della fede. Uno può accostarsi al Santo Calice solo se professa la fede ortodossa (per la comunione dei bambini, se la professa un genitore o un padrino o tutore). La ricezione della Comunione, infatti, è di per sé una professione di fede: il comunicante testimonia con il suo atto che nella chiesa che gli offre il Corpo e il Sangue di Cristo è presente la pienezza della fede apostolica. La mensa Il digiuno Nella Chiesa Ortodossa chi desidera ricevere la Santa Comunione non deve mangiare o bere nulla dal momento del risveglio al mattino. Non sono infrequenti, nel mondo ortodosso, casi di fedeli particolarmente devoti, che prima di comunicarsi osservano anche uno o più giorni di digiuno. In casi di necessità particolari, è possibile ottenere dal sacerdote una dispensa dal digiuno. L’antìdoro Conclusa la Divina Liturgia, ai partecipanti viene distribuito l'antìdoro, un pezzo del pane eucaristico, che è stato benedetto durante il rito dell’offerta dei doni, ma non consacrato. Tutti coloro che hanno partecipato alla Divina Liturgia sono invitati a ricevere l'antìdoro, e, se lo desiderano, a portarne a casa per consumarlo con i propri cari, come segno di fraternità cristiana. L’Eucaristia nella Chiesa cattolica L'ostia è una cialda di pane esclusivamente di frumento e preparato di recente, solitamente di forma circolare. Si tratta di pane azzimo, secondo le prescrizioni contenute nel capitolo 12 del libro dell'Esodo, prescrizioni tuttora seguite dagli Ebrei nella settimana di Pasqua. εὐχαρίστω (eucharisto) dal greco "rendo grazie" L'eucaristia, secondo la dottrina cattolica, altro non è che Gesù Cristo stesso. Nell'Eucarestia Gesù è presente in modo completo ed in tutta la sua persona, cioè nel Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Il miracolo consiste nel fatto che l'Eucarestia, sebbene sia sostanzialmente il corpo di Cristo, tuttavia mantiene quelli che sono gli accidenti esteriori del pane. « Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». » (Luca 22-19) Il cenacolo di Leonardo da Vinci Giovedì 8 gennaio 2015 ci siamo recati a Milano per visitare il Cenacolo situato nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Quando siamo entrati nella stanza nella quale è conservato l’affresco, mi sono sentito come un famoso critico d’arte. L’affresco, nonostante sia molto antico, conserva la sua bellezza originaria. Il genio di Leonardo Leonardo è semplicemente sublime nella creazione delle sue opere; per questo è ricordato come uno dei più grandi artisti della storia. Sono rimasto sbalordito e stupito dall’abilità del pittore nel dipingere l’affresco: mi sono sentito trasportato in un’altra epoca. Mi hanno colpito l’intelligenza e la bravura dell’artista nel raffigurare la profondità della scena. Un’opera affascinante Non limitarti a vedere, ma soffermati a guardare la precarietà di ciò che potrebbe non esistere più: così come Gesù aveva la certezza di essere tradito, noi abbiamo la certezza che quest’opera dal valore inestimabile, potrebbe un giorno scomparire. Una tale meraviglia è stata misteriosamente protetta per secoli, in tempo di pace e durante le guerre. Una bellissima esperienza E’stata proprio una fortuna aver potuto vedere il Cenacolo finora ben conservato. Spero che resti in buone condizioni anche per il futuro. L’affresco è molto realistico e luminoso, si distinguono bene le espressioni dei volti, la prospettiva e i colori fanno sembrare la scena reale, quasi che Gesù e i discepoli stiano cenando davanti a chi li guarda. Leonardo ha proprio fatto un capolavoro! Altri commenti Dipinta sulla parete di un vecchio monastero, quest’opera mi è apparsa gigantesca. Entrando nella stanza che la ospita, ho provato un brivido, perché non avevo mai visto un’opera così bella. E’ una fortuna che questo dipinto ci sia ancora, che sia ben conservato e che possa essere ammirato da tante persone, si spera anche in futuro. Il pane e la festa nell’Ebraismo Il pane e la festa nel Cristianesimo Il pane e la festa nell’Islam I nostri cartelloni In ginocchio insieme! Suggerimenti… Discussioni per un’intesa Mentre si lavora qualcuno ci osserva! Che cosa ne pensate del nostro lavoro? Pignoleria … Vanno bene questi testi?