Il genioDidell’informatica Rita Valentini Bibliografia Nato da madre svizzera (Joanne Carole Schieble) e da padre siriano (Abdulfattah "John" Jandali ,عبدالفتاح جندليuno studente che sarebbe diventato più tardi professore di scienze politiche), Steve non fu cresciuto dai suoi genitori naturali, ma fu dato in adozione appena nato. Fu adottato da Paul e Clara Jobs, residenti a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Il padre adottivo all'epoca faceva il meccanico per auto e la madre adottiva era contabile. Steve ha una sorella biologica più giovane, Mona Simpson, scrittrice di successo[7]. I genitori adottivi battezzarono Steve e lo educarono alla fede cristiana luterana[8]. Nel 1972 Jobs si diplomò all'istituto Homestead di Cupertino, in California. Successivamente si iscrisse al Reed College di Portland (Oregon), ma abbandonò l'università dopo solo un semestre per andare a lavorare Vita privata La prima figlia di Jobs, Lisa Brennan-Jobs, nacque nel 1978 dalla relazione con la sua partner Chris Ann Brennan, una pittrice della Bay Area di San Francisco. Egli si rifiutò di riconoscerla, sostenendo che non poteva esserne il padre in quanto sterile e la riconobbe come figlia solo successivamente, nel 1986. Nel marzo 1991 si sposò con Laurene Powell, con una cerimonia officiata da un monaco buddista. Dal matrimonio sono nati Reed, nel settembre 1991, Erin nel 1995 e Eve nel 1998 Carriera Nel 1974 era alla Atari e con il suo amico Steve Wozniak, al tempo alle dipendenze della Hewlett Packard, lavorò alla prima versione della circuiteria del videogioco Breakout. Successivamente i due decisero di mettersi in proprio, fondando la Apple Computer il 1º aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice. Apple fu fondata insieme a Ronald Wayne, che Jobs aveva conosciuto presso Atari: Wayne lasciò però quasi subito la società, non appena Apple ricevette la prima commessa, rinunciando ad una partecipazione azionaria del 10% e che oggi avrebbe un valore di oltre 2,6 miliardi di dollari[9]. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l'Apple I, inizialmente venduto ai membri dell'Homebrew Computer Club. Successivamente ottennero un finanziamento da un industriale, Mike Markkula, che versò nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Nel 1977 Jobs e Wozniak lanciarono l'Apple II. Le vendite toccarono il milione di dollari. Il 12 dicembre 1980 Apple venne quotata in Borsa e dopo pochi giorni valeva 256 milioni di dollari. Alla fine di dicembre era valutata 1,79 miliardi di dollari.[9] Jobs con l'aiuto di Bill Atkinson riuscì a convincere, in cambio di una quota azionaria di Apple, il PARC (Palo Alto Research Center) a mostrargli l'interfaccia grafica da loro progettata. Atkinson e i suoi ingegneri introdussero significative migliorie al progetto, nonché alla parte hardware come il mouse, che furono utilizzate nello sviluppo dell'Apple Lisa (primo computer al mondo nella grande distribuzione a interfaccia grafica e mouse), e in seguito il 24 gennaio 1984 Apple produsse un personal computer compatto e dotato di un nuovo sistema operativo a interfaccia grafica: l'Apple Macintosh. Dotato di icone, finestre e menù a tendina, il Mac accese l'interesse del pubblico. Nonostante l'indubbia superiorità rispetto agli altri computer in offerta sul mercato, le vendite del Macintosh non raggiunsero i livelli attesi. Jobs puntò il dito contro John Sculley, l'amministratore delegato, chiamato alla Apple l'anno prima da lui stesso. Nell'aprile 1985, dopo la pubblicazione dei dati ufficiali di vendita del primo anno di Macintosh (le vendite si erano fermate a un decimo di quanto preventivato), Jobs e Sculley vennero allo scontro, ciascuno attribuendo all'altro la responsabilità del mancato successo. Sculley pose il consiglio d'amministrazione di fronte all'alternativa “o me o lui”. Il Consiglio si schierò dalla sua parte. Il 31 maggio, in seguito ad una riorganizzazione manageriale, i poteri di Jobs furono notevolmente ridotti: gli furono tolte le cariche di vice presidente e di direttore generale della Divisione Mac. Considerando di “non avere niente da fare”[10], Jobs intraprese alcuni viaggi in Europa e Unione Sovietica per promuovere i computer Apple. In settembre comunicò al consiglio le proprie dimissioni irrevocabili. Uscito dalla Apple, Jobs decise, all'età di trent'anni, di ripartire da capo: fondò una nuova compagnia, la NeXT Computer, con l'obiettivo di avviare una nuova rivoluzione tecnologica. Apple intentò una causa legale all'ex fondatore, per cercare di bloccare la sua iniziativa. Le due parti raggiunsero un accordo extragiudiziale: Jobs accettò un ridimensionamento dei suoi obiettivi (si impegnò a non assumere personale proveniente dalla Apple) e concesse alla sua ex azienda il diritto di verificare ogni nuovo prodotto Next prima dell'uscita sul mercato. Steve Jobs insieme a Bill GatesNel 1986 acquistò la Pixar dalla LucasFilms, una casa di produzione cinematografica con l'ambizione di realizzare unicamente animazioni computerizzate. La NeXT produsse computer migliori e tecnologicamente più avanzati dei concorrenti, ma con prezzi più alti e non riuscì a imporsi sulla concorrenza, anche a causa della comparsa sul mercato di computer economici "cloni" dei PC IBM. La Pixar si concentrò sulla produzione di lungometraggi al computer, riuscendo a sfondare nel 1995 con la produzione del film d'animazione Toy Story - Il mondo dei giocattoli, primo film d'animazione realizzato completamente in computer grafica 3D. Seguì un altro successo planetario con il film A Bug's Life. Nel 1996 la Apple Computer era in crisi; il sistema operativo Mac OS, montato sulle macchine Apple, era ormai obsoleto e l'azienda aveva necessità di cambiare e offrire qualcosa di nuovo sul mercato. L'azienda decise pertanto di acquistare una software house che disponesse di un moderno sistema operativo, da adattare successivamente a macchine con architettura PowerPC. All'inizio la società pensò all'acquisizione della Be Inc., azienda fondata da due transfughi della Apple: il maggior candidato a diventare il nuovo sistema operativo di Apple sembrava quindi essere il BeOS, di cui era già in corso la portabilità per l'architettura PowerPC. In seguito, la Apple Computer contattò Steve Jobs. Jobs in cambio chiese che la Apple acquisisse la NeXT – in grave crisi – e l'affare andò in porto. Il NeXTSTEP, sistema operativo della NeXT, divenne la base di quello che fu il futuro OS di Apple, il Mac OS X, mentre lo sviluppo del vecchio Mac OS terminò con la versione 9.2. Nel 1997, dopo risultati commerciali altalenanti, l'amministratore delegato di Apple Gil Amelio venne allontanato e Jobs assunse nuovamente la carica di CEO ad interim, ma senza stipendio (scherzosamente veniva chiamato iCEO; ricevendo la cifra simbolica di 1 dollaro all'anno). La sua mansione, peraltro, ha comportato diversi premi di produzione, tra i quali un jet privato da 90 milioni di dollari (1999), e poco meno di 30 milioni di dollari in azioni (2000-2002). Nel quadro del programma con cui intendeva risollevare le sorti della società, Jobs negoziò un accordo epocale col rivale Microsoft[13]. Lo scopo principale era che l'azienda di Bill Gates continuasse lo sviluppo per il sistema operativo della Apple degli applicativi Microsoft Word e Microsoft Excel. Questi programmi nella loro prima versione con interfaccia grafica erano nati su Mac nel 1984-'85 con una esclusiva Apple per due anni, ma poi vennero sviluppati per Windows solo nel 1989. La concessione a Microsoft degli elementi dell'interfaccia grafica dei Mac per quello sviluppo, firmata da John Sculley, era stata all'origine delle cause legali, ancora in alto mare, intentate da Apple a Microsoft per il furto del look and feel di MacOS. Ad esse Jobs pose fine ottenendo che Gates sottoscrivesse 150 milioni di dollari in azioni AAPL senza diritto di voto in assemblea. Come contropartita Apple per 5 anni dovette dotare i Mac del browser di default Microsoft Explorer Macintosh Edition. Jobs impose una rivoluzione aziendale, decidendo la cancellazione di decine di progetti di prodotto (ne restarono sostanzialmente quattro) e il licenziamento di circa tremila dipendenti in un anno. La situazione della Apple, che a fine 1997 registrava un miliardo e quaranta milioni di dollari di perdite, migliorò sensibilmente, con un utile a fine 1998 di oltre 309 milioni di dollari. Mentre lo sviluppo di Mac OS X era ancora in corso, Jobs lanciò l'iMac, un fortunatissimo modello di personal computer all-in-one, cioè comprendente schermo e le altre componenti nello stesso telaio del computer, riducendo notevolmente l'ingombro sulla scrivania, rientrando nel mercato dei prodotti di massa. Fino ad allora la Apple si era accontentata di dominare due mercati di nicchia, quello della progettazione grafica e della musica, isolandosi dal mondo IBM. Il 2001 fu l'anno del lancio ufficiale di Mac OS X, basato sul NeXTSTEP, che come questo utilizza un kernel Unix. Con il Mac OS X, Apple consolidò la propria quota di mercato. Mac OS X da allora è stato costantemente aggiornato e migliorato ed è stato commercializzato in numerose versioni successive, ognuna presentata con significative innovazioni (quella distribuita dal 2012 è Mac OS X 10.8 Mountain Lion). Nello stesso anno, Jobs aprì il primo Apple Store, un negozio destinato esclusivamente alla vendita di prodotti Apple. L'esperimento, accolto con scetticismo, si rivelò un successo e alla fine del 2011 i negozi aperti in tutto il mondo erano ben 317 Quasi contemporaneamente al lancio del nuovo sistema operativo e del nuovo computer, Jobs decise anche di lanciarsi nel settore della musica digitale con l'iPod, un lettore digitale di musica avanzato presentato il 21 ottobre 2001, e iTunes, un software attraverso cui è possibile ascoltare musica e acquistarla attraverso il servizio online iTunes Music Store, che stabilì ben presto un primato di vendite e fu riscritto in seguito anche per il sistema operativo Microsoft Windows per aumentarne ulteriormente la diffusione. Nel 2011 l'iPod è il lettore multimediale più venduto al mondo, con una quota di mercato superiore all'80%, mentre iTunes Store è il "mercato" digitale più usato al mondo, con 10 miliardi di brani venduti.[14] Per significare lo spostamento del proprio core business dal mercato dei computer a quello più generale del multimediale, Jobs fece ribattezzare Apple Computer Inc. nel gennaio 2007, chiamandola semplicemente Apple Inc. Dopo un battage pubblicitario durato diversi mesi, il 29 giugno 2007 Apple iniziò a commercializzare un nuovo prodotto lungamente atteso, l'iPhone, un telefono cellulare con un tasto solamente posto in basso col quale si interagisce tramite lo schermo multi-touch, comprendente anche le funzioni di navigazione su Internet tramite Wi-Fi (come un computer notebook), fotocamera, lettore di file multimediali (audio, video, immagini). Con l'introduzione di tale prodotto, Steve Jobs pose le basi per l'ingresso di Apple nel settore della telefonia cellulare. Nei primi 200 giorni di vendita, l'iPhone conquistò il 19% del mercato degli smartphone con 4 milioni di unità vendute.[15] Nel 2012 la Apple è la prima produttrice di cellulari negli Stati Uniti. Il 27 gennaio 2010 Jobs, alla conferenza Apple allo Yerba Buena Center for the Arts Theater di San Francisco, dopo un'attesa reclamata a più voci da fan e media, presentò il primo tablet computer targato Apple: l'iPad, raccogliendo il successo dell'iPhone, introducendo l'iBookstore e piazzando l'iPad come gestore e visualizzatore di libri e contenuti cartacei. Apple con la guida di Jobs ha continuato a produrre e commercializzare Mac OS X, Mac, iPod, iPhone e iPad, prodotti che portarono l'azienda a divenire un riferimento nel campo dell'elettronica di consumo. Terribile malattia Dopo aver scoperto nel 2004 di essere affetto da una rara forma di tumore maligno al pancreas, meno aggressiva della forma più comune,[16] sviluppatasi nei 9 mesi precedenti apparentemente senza sintomi, venne sottoposto a duodenocefalopancreatectomia per la rimozione del cancro. A causa della malattia, Jobs sviluppò il diabete di tipo uno. Lasciò quindi temporaneamente l'incarico di amministratore delegato di Apple a Tim Cook (per due mesi, e in seguito per altri 6 mesi nel 2009). Nel 2009 vennero divulgate notizie contrastanti sulla salute di Steve Jobs, a causa anche della sua assenza annunciata al Macworld Conference & Expo di gennaio. Il 20 giugno 2009 uscì un articolo sul sito internet del Wall Street Journal in cui spiegava che nel corso del mese di aprile 2009 aveva subito un trapianto di fegato nel Tennessee e che le sue condizioni di salute erano buone. Apple Inc. confermò il suo rientro per la fine del mese di giugno 2009.[17] Durante questo periodo Steve Jobs non salì sul palco del Moscone Center di San Francisco a presentare nuovi prodotti per ben due volte. La prima il 6 gennaio in occasione dell'ultima partecipazione di Apple al MacWorld Trade Show della casa editrice IDG, la seconda l'8 giugno per la WWDC 2009. In entrambi i casi sul palco salì Phil Schiller, vice presidente per il product marketing a livello mondiale, per presentare tra gli altri i nuovi pacchetti iLife e iWork, il nuovo iPhone 3Gs e il rinnovo della linea MacBook Pro. Il 9 settembre 2009 Steve Jobs tornò sul palco per presentare il rinnovo dell'intera gamma di iPod. Il 17 gennaio 2011 Apple annunciò che Steve Jobs aveva richiesto un nuovo congedo medico, precisando che Jobs rimaneva CEO di Apple, continuando a occuparsi delle principali questioni strategiche, ma sostituito per le questioni di tutti i giorni da Tim Cook, il COO di Apple.[18] Il 2 marzo 2011, in occasione dell'evento di presentazione dell'iPad 2 comparve sul palco a sorpresa. Il 24 agosto 2011 si dimise da amministratore delegato di Apple annunciando di volere chiedere al Consiglio di Amministrazione la conferma di Tim Cook come suo successore e nuovo CEO di Apple.[19][20] Apple rilasciò una sentita dichiarazione affermando che Jobs era morto a seguito di un arresto respiratorio dovuto ad un attacco cardiaco, a Palo Alto, in California, il 5 ottobre 2011, a 56 anni, ricordandolo come brillante innovatore. E morte.. È tumulato all'Alta Mesa Memorial Park di Palo Alto, assieme ad altri imprenditori della tecnologia, come il co-fondatore di HP David Packard e l'ingegnere Lewis Terman, con i quali Jobs lavorò per alcuni mesi estivi come dipendente all’età di 13 anni. Molte persone note negli Stati Uniti hanno rilasciato dichiarazioni sulla morte di Steve Jobs, fra cui il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il fondatore di Microsoft Bill Gates, Bob Iger della Walt Disney Company, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, Sergey Brin e Larry Page, fondatori di Google, Tim Cook, CEO di Apple, Meg Whitman, presidente e CEO di HP, Steve Ballmer, CEO di Microsoft, Choi Gee-Sung, CEO di Samsung, Peter Chou, CEO di HTC Co., Shantanu Narayen, presidente e CEO di Adobe System Inc. e Jong-Seok Park, presidente e CEO di LG Electronics. Steve Jobs - BudapestDi altro tenore le dichiarazioni di Richard Stallman che ha affermato che «nessuno merita di dover morire, [...] ma tutti ci meritiamo la fine dell'influenza maligna di Jobs sul computing» e ha definito Jobs «il pioniere del computer inteso come prigione tranquilla, progettato per separare gli stolti dalla propria libertà».[21][22] Il 12 febbraio 2012, la National Academy of Recording Arts and Sciences, in occasione della cerimonia di consegna dei Grammy Awards, ha insignito Steve Jobs di un riconoscimento postumo "per aver contribuito a creare prodotti e tecnologie che hanno trasformato il modo di consumare la musica, la televisione, i film e i libri"[23]. Il consiglio cittadino di Jundiaí ha confermato di aver dedicato una strada a Jobs. «SIATE AFFAMATI, SIATE FOLLI!» La filosofia di vita di Steve Jobs, pronunciate davanti agli studenti dell’università di Stanford nel 2005. «il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.» Quando avevo 17 anni lessi una frase che diceva qualcosa tipo: “Se vivrai ogni giorno pensando che potrebbe essere l’ultimo, quasi certamente un giorno avrai ragione”. Mi impressionò a tal punto che da quel giorno e per gli ultimi 33 anni, mi guardo nello specchio tutte le mattine e mi chiedo: ” se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, farei ciò che sto per fare oggi?” E ogni volta che la risposta è stata “no” per troppi giorni a fila, capivo che dovevo cambiare qualcosa.” «Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore» «Essere il morto più ricco del cimitero non m’interessa. Andare a letto la sera e sapere che abbiamo fatto qualcosa di meraviglioso, ecco ciò che m’importa» «La creatività è collegare le cose. Quando chiedi a persone creative come hanno fatto a fare qualcosa, si sentono quasi in colpa perchè non l’hanno realmente creato, hanno soltanto immaginato qualcosa. E dopo un pò è sembrato ovvio, questo perchè sono stati capaci di collegare le esperienze vissute e sintetizzarle in nuove cose» «Apri la tua mente» the end