Paura : cos’è Università delle 3 età UNITRE Soletta 29 gennaio 2015 La paura è un'intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto. È una delle emozioni primarie, comune sia alla specie umana, sia a molte specie animali. La paura è un'emozione dominata dall'istinto, cioè dall'impulso, che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto in una situazione pericolosa Si manifesta ogni qualvolta si presenti un possibile pericolo per la propria incolumità, Si accompagna da reazioni del parasimpatico : accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive Ma anche da reazioni irrazionali come : Immobilizzazione, fuga, urla, apertura o chiusura delle braccia, protezione del capo, dei genitali…. Orripilazione ! Orrore, orripilante…. Dal latino « horror» in Italiano « orrido «, ma anche precipizio, vuoto Sistema Nervoso Paraseimpatico Possiamo parlare di paura antica o ancestrale ? Discutiamone ! 1. Le paure ancestrali più note : buio, insetti, topi, acqua o vuoto. 2. Alcune di queste paure sono presenti anche nelle specie filogeneticamente precedenti. 3. La paura ancestrale può essere considerata la paura di un evento non presente e mai è stato incontrato nella vita. 4. Le reazioni «istintive» degli animali all’imminineza di un pericolo sono state fonti di informazione ancestrale. Come spiegare l’evoluzione della paura ? Parliamone insieme ! 1. E’ possibile dimostrare come roditori cresciuti in condizioni di cattività, e quindi mai precedentemente esposti al loro ambiente naturale, mostrino risposte d’ansia in seguito alla presentazione di stimoli ‘naturalmente’ pericolosi ma sconosciuti, come l’odore dell’urina di un potenziale predatore o un serpente. 2. In laboratorio si dimostra come la semplice esposizione a uno degli stimoli citati in precedenza sia in grado di provocare tutte quelle risposte fisiologiche, come per esempio : secrezione di ormoni, come adrenalina, noradrenalina e corticosteroidi) e comportamentali, come l’immobilizzazione o la fuga. E’ possibile, anche, una spiegazione genetica ? 1. Meccanismi genetici di trasmissione delle informazioni potrebbero aiutare la comprensione di come tratti di personalità più o meno ansiosa possano essere trasferiti da una generazione a quella successiva ( la pizzica nel Salento ). 2. Studi recenti stanno focalizzando l’attenzione sugli eventi ambientali in grado di interferire con i meccanismi molecolari alla base della trascrizione genetica all’interno del DNA. 3. Infatti in alcune specie di roditori l’aumento delle cure materne si associa alla diminuzione delle risposte di ansia e di paura nella prole. 4. Infine è stato dimostrato come tale comportamento dovuto delle cure parentali, possa essere trasmesso, per via genetica, alle generazioni successive. La paura è un'emozione dominata dall'istinto (cioè dall'impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione pericolosa; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile cimento per la propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive. Vari gradi di paura 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 Timore Ansia Paura Panico Terrore Reazione Sistema parasimpatico protezione istintiva del proprio corpo (cuore, viso, organi genitali) ricerca di aiuto (sia articolato, sia racchiuso) calo della temperatura corporea sudorazione aumento adrenalinico aumento dell'ansia fuga Il senso di colpa viene appreso in tenerissima età e persiste nell'adulto ... insicurezza, ipocondria e paure di diverso tipo, bassa stima di sé, ... Il senso di colpa è qualcosa di molto profondo, a volte un sentimento molto ... in qualche modo la paura dell'abbandono, il timore di perdere un amore o un amico o … la vita... Infatti i sensi di colpa si basano sulla paura interiorizzata, spesso inconscia, di un ... In definitiva il senso di colpa ci dice: «Sei colpevole e verrai condannato e ... La riduzione della stima di sé e la difficoltà in merito a sensazioni di insicurezza, amplificano lo stato d’animo che poi genera la paura e, di conseguenza, si innesca un meccanismo tutt’altro che virtuoso ma un po’ perverso, a seguito del quale si amplifica lo stato di tensione che sfocia in ansia ed anche in qualcosa di più: il GONG ))))))))))))))))))))))). Interpretazione psicologica e biologica delle paure ancestrali 1. Carl G. Jung ha analizzato le paure ancestrali in ambito psicologico in modo sistematico : A. le paure ancestrali sarebbero parte degli archetipi : a loro volta definibili come conoscenze innate (non apprese tramite l’esperienza) B. comuni a tutti gli individui della specie umana che C. insieme costituiscono l’inconscio collettivo Le domande che ci poniamo riguardano le paure di eventi sconosciuti, dato che da un punto di vista puramente teorico le paure ancestrali costituiscono un argomento centrale nel dibattito esplorativo diagnostico : le conoscenze sono frutto dell’esperienza o della genetica … molto probabilmente di tutti e due. Una delle ipotesi sono le catastrofi come la collisione di oggetti celesti La tesi di fondo del libro è che le grandi catastrofi tramandateci dalla letteratura antica, Bibbia compresa, sono realmente accadute e sono state causate dall’interazione tra la Terra e altri corpi celesti. Velikovsky non addebita però le responsabilità a comete o a satelliti, ma a due pianeti del nostro sistema solare: Venere e Marte. L’orbita di questi due pianeti, secondo Velikovsky, un tempo era differente da quella oggi conosciuta, più ellittica, e provocava perciò periodiche interferenze col nostro pianeta, con conseguenze catastrofiche. L’attuale conformazione del sistema solare si sarebbe consolidata in tempi recentissimi, addirittura non prima del 700 a.C. Sangue, rane, lices, mosche, mucche, pustole, grandine, locuste, buio, morte del primogenito Catastrofi e cataclismi ripetuti nel tempo hanno marcato l’evoluzione dell’Uomo, del suo Cervello e della sua memoria. Ogni evento memorizzato negli scritti e tramandati nella tradizione orale, diventa una eco che come un «gong» entra in vibrazione scatenando il fenomeno di paura semplice, paura collettiva, paura per la sopravvivenza e paura patologica, che se fissata è poi fobia. Meteorite che ha messo in pericolo la Terra il 26 gennaio 2015 The 325m-wide object known as 2004 BL86 and its 70m-diameter moon Oggetto con un diametro di 325 metri e il suo satellite con un diametro di 70 metri La Paura e Sigmund Freud Il soggetto, per difesa, nasconde a se stesso i veri motivi della sua angoscia. Nel caso del piccolo Hans, la vera paura del bambino non era quella per i cavalli, ma quella di castrazione. Apparentemente, il bambino non voleva uscire di casa per il timore di essere morso da un cavallo, ma, in realtà, questa paura sottintendeva un conflitto tra le sue pulsioni ostili nei confronti del padre e le esigenze dell’Io che disapprovavano le pretese istintuali. Il bambino viveva la paura di essere punito dal padre per questi vissuti ostili, punizione che egli si rappresentava come terribile, sotto forma di ferita ai genitali. Il suo conflitto edipico non risolto, gli faceva vivere un’angoscia di castrazione che non si manifestava come tale, ma per effetto della rimozione della sua psicodimanica interna, come fobia di essere morso dai cavalli. Aracnofobia Il mito di Aracne Il ragno esorta a non essere avidi, dimostrando con la sua tela che gli oggetti necessari possono anche essere belli e artistici. Inoltre, ci mette in guardia dall'amare troppo noi stessi. Perché paura dei ragni ? Suscita orrore ancestrale ? Forse. Il mito Il mito di Aracne O folle Aragne, sì vedea io te già mezza ragna, trista in su li stracci de l’opera che mal per te si fé. Purgatorio XII, 43- 45 Riflessi primitivi neonatali di Moro : il bambino nasce con la paura, con il compito indotto di sostenere tutte le colpe del mondoin. Riflessi nel panico : paura incontrollabile……. Di che cosa ? Qual’è l’argomento mancante ? Se mi vuoi, sono esattamente come te, posso darti tutto quello che ho... però! Se mi vuoi, prova a chiedermi una carezza, per scoprire che la paura è una certezza. E sale e sale e salirà, quest’ansia che ci unisce... E passa ma non passerà quest’attimo che cresce. Amarsi ancora, ma senza tempo... Se mi vuoi, ho bisogno di una mano anch’io, ho il tuo sguardo che mi stringe da un po’. Però, se mi vuoi, manda via questa tristezza perché la vita passa in fretta«. (Pino Daniele).