NO NUCLEARE IN ALBANI
"Le nostre centrali in
Albania"
"Le nostre centrali in Albania"
Premier: "A Tirana interessa nucleare"
"L'Italia è interessata alle centrali nucleari in Albania". Lo ha detto il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo alla conferenza stampa dopo l'incontro con il
primo ministro albanese Sali Berisha. "L'Albania può diventare una centrale per la
produzione di energia, anche quella nucleare", ha aggiunto Berlusconi, sottolineando anche
che l'Italia sponsorizza l'ingresso dell'Albania nell'Unione Europea.
Silvio Berlusconi ha poi aggiunto che "c'è la volontà di tutti" di "accelerare il percorso" perché i
Paesi dei Balcani possano diventare membri Ue, così che si "possa finalmente trovare una
soluzione" per i contrasti "etnici e politici" di quell'area. "Sappiamo che c'è un particolare
rapporto tra Italia e Albania- ha proseguito il premier - per cui, anche per quanto riguarda in
futuro i conteggi dell'energia e della produzione, quella in Albania varrà come produzione in
Italia e questo rende particolarmente interessante una possibile collaborazione".
Il primo ministro albanese Sali Berisha ha quindi invitato il premier nel suo paese visto che lo
ritiene "una personalità amata da tutti gli albanesi" "che ha avuto tante occasioni di dimostrare
i suoi sentimenti verso l'Albania e verso i miei concittadini". E ha aggiunto: "Non voglio che i
flussi criminali vengano verso l'Italia, e non voglio che gli albanesi muoiano in mare".
Berlusconi è quindi intervenuto sorridendo: "Facciamo un'eccezione per qualche bella ragazza".
Il premier non ha rinunciato a scherzare anche durante la classica foto di gruppo con il premier
Berisha e le giornaliste albanesi invervenute: "Tanto sapete che sono single".
NO NUCLEARE IN ALBANIA
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Roma, 8 mar (Velino) - Ha preso il via questa mattina, presso il Conference Centre di
Gorizia, il Forum internazionale dal titolo “Gli scenari dello sviluppo dell’area Adriatico –
Balcanica” organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il
ministero degli Affari Esteri, il Comune di Gorizia e la Banca Popolare FriulAdria – Crédit
Agricole. I temi centrali di questa due giorni sono l’energia, al fine di contribuire,
attraverso la definizione di accordi multilaterali, ad assicurare un’autonomia energetica
dell’Area Adriatico-Balcanica. I trasporti, settore in cui si sta implementando un sistema
di “Autostrade del mare”, al fine di ridurre i costi di trasporto dei prodotti dell’area target,
creare una fitta rete di collegamenti tra tale area e i principali tre corridoi europei, ridurre
l’inquinamento e il livello di congestione di strade e autostrade. Ma anche Il sistema
finanziario-assicurativo, per rispondere all’esigenza del sistema economico-produttivo di
poter operare nei paesi dell’area Adriatica Adriatico-Balcanica con maggior sicurezza, e di
poter fare sistema attraverso la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato con
nuovi strumenti finanziari ed assicurativi. Sul tema dell’energia è tornato alla ribalta il
nucleare e alla domanda se l’Italia è favorevole alla costruzione di centrali nucleari in
Albania, alla ristrutturazione e adeguamento della centrale di KRSKO in Slovenia, e se
pensa di stabilire delle collaborazioni il ministro Frattini ha detto che “si, l’Italia è
favorevole alle centrali in casa propria e quindi anche in Albania e in Slovenia, e ci sono
già stati dei contatti per concretizzare queste ipotesi”.
“Mi sembra evidente – ha poi sottolineato Frattini parlando della prima sessione del
Forum dedicata alle linee prioritarie della strategia per una politica di sviluppo
coordinato dell’area Adriatico-Balcanica - quasi scontato che questa Regione abbia
intrapreso questo percorso, questa azione di internazionalizzazione, poiché da sempre ha
una proiezione politica, storica e anche imprenditoriale privilegiata verso i Balcani,
proiezione confermata anche dai dati economici che attestano il Friuli Venezia Giulia e
l’Italia tra i primi paesi per importazioni ed esportazioni, anche in un momento di crisi
economica come quello in cui ci troviamo.Gli operatori economici sia di questa Regione,
sia di altre Regioni italiane e dei Paesi dell’area balcanica, che sono in prima linea con noi
in questa azione – ha aggiunto il ministro - ci chiedono di accelerare il processo di
integrazione per quanto riguarda le comunicazioni e le infrastrutture, fattori su cui tutti i
Governi puntano per il loro sviluppo”. Dopo un decennio di conflittualità, l’area balcanica
si è avviata infatti verso una consolidata pacificazione e una progressiva integrazione, sia
“verticale” nelle Istituzioni europee e internazionali, sia “orizzontale” attraverso la
creazione di un’area di libero scambio macro-regionale. Sul tema dell’allargamento
dell’Unione Europea, a cui il ministro Frattini ha dato ampio spazio, è stato messo in
evidenza come alcuni Membri siano restii all’ingresso di nuovi Paesi, essendo convinti che
gli allargamenti del 2004 e del 2007 abbiano portato più criticità che opportunità.
Diametralmente opposta la posizione del ministro e dell’Italia che credono anzi che per i
Balcani la strada dell’Europa sia l’unica alternativa possibile. Inoltre ha aggiunto Frattini,
“è importante aiutare e guidare questi Paesi verso l’Europa, per sconfiggere le correnti
anti-democratiche, e difendere lo Stato di Diritto”.
“Abbiamo dimostrato che con il lavoro e la collaborazione – ha detto Renzo Tondo,
Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia - si può realizzare ciò che sembra
impossibile. Infatti in questo caso Istituzioni ed enti, lavorando insieme hanno dimostrato
che: better together…”. “Voglio anche sottolineare - ha aggiunto il Presidente Tondo - la
collaborazione e il ruolo che fin dall’inizio ha ricoperto nell’ideazione e la realizzazione
dell’International Desk la Banca Popolare FriulAdria – Crédit Agricole, che non è stato un
semplice partner finanziario ma molto di più. La collaborazione tra la Pubblica
Amministrazione e uno dei principali gruppi bancari a livello europeo e mondiale su un
tema quale lo sviluppo di un’area geografica che ancora deve trovare una connotazione
geo-politica precisa dimostra che è possibile lavorare insieme per il raggiungimento di
obiettivi a medio e lungo termine”.
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Italia interessata a sviluppo nucleare in Albania - Berlusconi
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venerdì 12 febbraio 2010 16:10
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ROMA, 12 febbraio (Reuters) - L'Italia è interessata allo sviluppo della produzione di
energia in Albania, a partire da quella nucleare per la quale il paese balcanico si è detto
disponibile.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso delle dichiarazioni
congiunte alla stampa assieme al primo ministro della Repubblica d'Albania Sali Berisha,
incontrato oggi a pranzo a Palazzo Chigi.
"L'Albania ha un programma ambizioso per diventare un centro di produzione di energia,
con progetti sia per energie tradizionali, rigassificazione di gas liquido, centrali
termoelettriche, e possibilità anche di centrali nucleari. L'Italia è molto interessata", ha
detto Berlusconi.
"Sappiamo anche che c'è un particolare rapporto tra l'Italia e l'Albania per cui anche
quanto riguarda in futuro i conteggi dell'energia e della produzione, la produzione in
Albania varrà come produzione in Italia e rende particolarmente interessante questa
collaborazione. E credo che ci sia molto da fare in questa direzione", ha aggiunto
Berlusconi.
"Andiamo a costruire più di 440 idrocentrali, abbiamo piattaforme eoliche naturali e ci
sono ditte italiane, altre nelle biomasse, siamo aperti per l'energia nucleare", ha detto
Berisha.
Mercoledì 10 febbraio il Cdm ha varato il testo del decreto legislativo che definisce i criteri
per la scelta delle aree adatte alla localizzazione delle nuove centrali nucleari, al quale
dovrebbe partecipare Enel (ENEI.MI:Quotazione) assieme ai francesi di Edf
(EDF.PA: Quotazione). La decisione ha trovato una forte opposizione tra i governi locali.
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