"In media stat virtus... etica ai tempi di internet" PROGRAMMA 1) Il web. Lo strumento non è neutrale? 2) Pedo-pornografia, giochi virtuali e altri pericoli sul web 3) Antropologia post-moderna (Perry, Mc Luhan, etc.) 4) Etica ai tempi di internet (Abermas, etc.) 5) Proposte di un'etica di un villaggio globale (Postman) 6) Il rischio della libertà. Un digiuno tecnologico? 7) Netiquette e il buon uso di internet Evoluzione mediatica tecnologia tecnè=arte - innalzare la mente umana Gestalt L'ambiente si modifica L'uomo si adatta... oppure muore! • “L’esistenza di ciascuno è il risultato dell’incontro del proprio Io con le condizioni in cui vive, legata alle cose e alle persone con cui si stabiliscono legami o anche soltanto rapporti fugaci”. (Vittorino Andreoli) • Nuove maniere di vivere rispetto al passato, poiché è cambiato l’ambiente in cui l’uomo si è posto è cambiato l ambiente in cui l uomo si è posto. cambiamento Antropologico Epistemologico Sociologico Linguistico Economico Neuronale L'ambiente ci modifica Il primo studio controllato sulla modificazione del comportamento umano, a seguito di una rad icale trasformazione dell’ambiente, è stato radicale trasformazione dell'ambiente, è stato condotto da Margaret Mead. L’antropologa americana aveva portato con se a New York americana aveva portato con se a New York alc uni individui che avevano vissuto fin dalla nascita in Nuova Guinea in uno schema di esistenza … e l'uomo si adegua Il risultato è stato che in pochi mesi si son adeguati a tale cambiamento. Il cambiamento può essere lento (ordinario) o acuto (straordinario) Cambio generazionale Immigrati digitali (<1986) Nativi digitali Spuri (1987-1994) Millenial (1994-2000) Nativi digitali (>2000) - Sono soggetti attivi, ipertecnologici e flessibili che contribuiscono in prima persona allo sviluppo all’arricchimento dei contenuti sul web - Sono immersi nel mondo virtuale Un nativo digitale è una persona che è in grado di usare i nuovi media intuitiva mente, visto che ha appreso ad utilizzarli fino dall'infanzia. Cambiamento di tipo epistemologico “Non penso più nel modo in cui pensavo prima. Me ne accorgo soprattutto quando leggo. Di solito mi risultava facile immergermi in un libro o in un lungo articolo. La mia mente si lasciava catturare dal racconto o dalla complessità di un ragionamento e trascorrevo ore nei meandri di un testo anche molto lungo. Oggi non ci riesco quasi più. La mia concentrazione comincia a scemare dopo una o due pagine. Divento irrequieto, perdo il filo, comincio a cercare qualcos’altro da fare… L’immersione profonda che prima mi risultava naturale oggi è diventata una lotta”. (Nicholas Carr – Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello. 2011) Cambiamenti molto repentini Nel 2000 solo qualcuno aveva il cellulare e la c onnessione internet. Oggi tutti hanno un pc, un tablet, e un cellulare (1,7 cellulari a persona) con cui collegarsi in internet. I pc portatili che un tempo bastavano per la videoscrittura, oggi permettono di vedere film, c onsentono di connettersi in internet tramite wi‐fi da ogni dove. Domanda- Esame di coscienza I new-media ci condizionano? Quanto? - Proviamo a spegnere o a non ricevere le notifiche al cell... per quanto tempo resisteremo? È il telefonino che detta legge o noi? Possiamo dire di essere schiavi? Quanto possiamo farne a meno? Conseguenze Onde elettromagnetiche... maggior consumo di energia elettrica... sedentarietà... solitudine A livello umano: la mail e ancor di più whatsapps richiedono risposte celeri ma non sempre si è pronti. Si finisce per ragionare sempre meno Chi paga le conseguenze di ciò? Si tratta adesso di comprendere come gli stessi strumenti ci rendono succubi. Col cell sei sempre raggiungibile per cui non puoi permetterti di “perdere l'occasione”, orari flessibili, facilità a essere localizzato. Strumento neutrale La tecnologia porta con sé aspetti positivi ma non tutto diventa positivo in quanto esso richiede una buona dose di capacità di gestione del mezzo Adolescenti di oggi Iperstimolati: raggiungono prima la pubertà. Vengono subito posti davanti a realtà per le quali non hanno ancora le capacità di portarne il peso. Oltre il 95% dei ragazzi con un'età compresa tra i 12 e i 18 anni usa Internet quotidianamente; (moltissimi possiedono promozioni per scambiare dati sul proprio cellulare e quindi fuori della portata degli stessi genitori il 20% rimane connesso dalle 2 alle 4 ore al gior no; il 13% naviga anche per più tempo. Circa il 60% dei bambini con meno di 12 anni p ossiede uno smartphone; Utente o Utonto? Frasi “strane” Ci vediamo su facebook... Fa comprendere che quello che si cerca non è uno “scontro con la realtà” ma un consumo di emozioni - il testo sviluppa la ragione - il video sviluppa le emozioni Problematiche linguistiche Ieri pom sn andata dal dottore cn mamy x mia sorella … poi m ha kiamato vale e sn andata ai giardi… lì ho incontrato fabry e david..ke sn scesi x prendere i gelati e poi sn risaliti… Io.vale e rosa siamo rimaste in giro …e poi c siamo infrattate in una mega rissa tra 13enni … ke della serie se arrivavano i carramba le prime a esse caricate eravamo noi … xkè 17anni x uno..dio solo lo sa..^.^..Cmq … a caxeggia proprio … Poi a vale l‟ha kiamata quello di peccati..a cui lei ha lasciato il numero ...spettacolo ...Bella patà!... Dopo abb incontrato vlad ke m ha detto ke l‟ex ke piskella ke sa k noi stiamo “insieme”…me vole menà… caratteristiche Post di un blog diario; Scrittura rapida non revisionata; Presenza di lettere accentate →Interfaccia di scrittura adeguata; Mittente/destinatari: adolescente/i; Elementi di espressività grafica (k, x, punteggiatura a scopo enfatico, emoticon ecc.) Elementi del neostandard e del substandard Provenienza geografica? Cambia il modo di studiare •Carr nel 2008 ha compiuto uno studio in cui una di telecamera ha seguito i movimenti dell’occhio di 6000 studenti nativi digitali scoprendo che la maggioranza di essi non legge in maniera lineare. I ricercatori hanno concluso che l’immersione di gitale ha alterato anche il modo in cui viene assimilata l’informazione. I giovani non leggono una pagina dopo l’altra ma saltellando di qua e di Connector ergo sum «Si realizza l'utopia di essere in tutte le piazze, di essere in contatto continuo con i coetanei senza dover contrattare con i genitori modi e tempi della socializzazione, senza dover discutere quanto e dove stare con i loro amici. I ragazzi in questo modo entrano in contatto co n una cultura generazionale molto più che in passato, partecipano ad una globalizzazione dei riti, han no la sensazione di poter comunicare ad una pl atea enorme di coetanei, senza la sudditanza d Questa esigenza da dove nasce? Comunicazione che non trova riscontro Media Education Bambino → soggetto da difendere Bambino → sviluppo critico ovvero condizioni perché esso si difenda da solo → soggetto competente diconosciuto nella sua specificità Non più protezione ma costruzione di autonomia Portabilità → centrali multimediali Interattività → multidirezionale Generatività → da spettatore ad autore (il pubblico è l'autore) 2 compiti: - immaginare strategie e metodi educativi specifici per i Nuovi Media - immaginare un nuovo paradigma per la Media Education Non più solo oggetto di consumo ma di costruzione della propria realtà Lasciare i cellulari fuori dalla classe??? → fenomeno Esprimono sentimenti sulla chat Si creano una seconda vita sulla su Second Life Scambio informazioni ==== “spazio di confronto” === Elementi dei NEW MEDIA Interattività vs. Passività Assenza di confini spazio-temporali vs limiti Forte dimensione affettiva (è più facile esprimere emozioni) Partecipazione e identità Gap generazionale Confini sempre più sottili tra virtualità e realtà Forte componente emozionale - Tra i principali, sia di carattere comportamentale che di matrice tecnica, ricordiamo: • possibile esposizione a contenuti violenti e non adatti alla loro età; • possibili contatti con adulti che vogliono conoscere e avvicinare bambini/e o ragazzi/e (adescamento); • videogiochi diseducativi; • pubblicità ingannevoli; • scorrette informazioni su ricerche scolastiche, • dinamiche affettive e relazionali (emozioni, motivazioni, socialità, bisogni); • dinamiche cognitive (conoscenze e competenze tecniche dello strumento); • dinamiche valoriali e civiche (valori e principi morali ed etici che guidano la persona, come anche la capacità di assumersi responsabilità sociali, legata alla maturità complessiva del soggetto e allo sviluppo del senso di cittadinanza). un utilizzo sostitutivo anziché integrativo Le modalità di utilizzo dipendono: - bisogni (socialità, comunicazione conoscenza) - capacità tecniche di utilizzo - principi e valori morali - UN UTENTE SICURO E RESPONSABILE: • è in grado di utilizzare lo strumento da un punto di vista tecnico; • riconosce e sa gestire le emozioni che possono emergere utilizzando tali strumenti; Cosa fare? Partecipazione dei ragazzi Dialogare Scoprire i loro bisogni e come colmarli Responsabilizzazione → creazione di un ambiente a misura loro Livello tecnico Attraverso un processo di alfabetizzazione reciproca, docenti e studenti (spesso questi ultimi più esperti dei docenti, almeno sotto tale aspetto) familiarizzano con le funzionalità degli strumenti e le loro implicazioni. A causa della rivoluzione tecnologica in corso, il nostro cervello si sta evolvendo in questo momento ad una velocità mai vista prima, modificando e trasformando i tradizionali divari generazionali i n qualcosa di nuovo: una voragine chiamata bra in gap. L’esposizione quotidiana ai media digitali stimol a l’alterazione delle cellule cerebrali e la liberazi one dei neurotrasmettitori, rafforzando gradual mente nuovi Reti sociali, ambienti da abitare «Officine nelle parrocchie per un uso responsabile». Da Avvenire 29/1/13 « Proibire no, accompagnare sì». Don Marco Mori, presidente del Foi (Forum oratori italiani) è convinto che l’uso delle reti sociali possa rappresentare un arricchimento per i ragazzi. A patto però che gli adulti svolgano il loro compito. È opportuno che un ragazzo abbia accesso libero ai social network? Non consentire l’utilizzo di questi strumenti da parte dell’adulto non può rappresentare una soluzione educativa ideale. È necessario, invece, ragionare assieme al giovane sulle potenzialità e i rischi. L’apertura di un profilo su Facebook o l’uso di Twitter non sono azioni che devono spaventare i genitori. Il punto, semmai, è verificare che il proprio figlio non si approcci al Web senza uno scopo, in modo superficiale o morboso a tal punto da escludere le relazioni reali. Per questo motivo le parrocchie dovrebbero aprire delle vere e proprie «officine» sui social network. Con percorsi formativi in grado di rendere i ragazzi protagonisti di questi nuovi mezzi di comunicazione e di usarli in modo capace, creativo, intelligente e responsabile. Qual è oggi il compito dell’educatore? Gli educatori devono essere ancora più capaci di instaurare relazioni vere. È ovvio che i nostri ragazzi sono portati a relazionarsi nel virtuale. Ma proprio in virtù di tale comportamento restano poi affascinati dai legami reali e autentici. Sono questi rapporti a fornire le chiavi di lettura per ogni tipologia di comunicazione. Per accompagnarli nel virtuale occorre prima educarli a distinguere i diversi piani delle relazioni. Quali ricadute può avere l’utilizzo delle nuove tecnologie sull’esperienza di fede? Sono convinto che la Rete non serva direttamente per l’annuncio, come suggerisce il Papa. La fede ha bisogno di crescere dentro la comunità e non su Internet. Ma il Web può fornire un aiuto educativo aggiuntivo se la relazione virtuale è preceduta da un vissuto o si riferisce a fatti realmente accaduti. Utilizzare una chat o Facebook per ricordare un pomeriggio trascorso in oratorio o per confrontarsi su un’esperienza comune come la partecipazione alla Gmg può essere un’opportunità di riallacciare dei rapporti che altrimenti andrebbero persi. Romano Guardini «Quella libertà può essere raggiunta solo attraverso una vera educazione, interiore ed esteriore. E attraverso una ascetica. Il sentimento moderno rifuggiva totalmente di fronte all’ascesi: essa rappresentava l’insieme di ciò da cui intendeva liberarsi. E proprio per questo quell’epoca si è interiormente addormentata, abbandonata a se stessa. L’uomo deve imparare a divenire signore di sé superandosi e rinunciando a se stesso, e diverrà così anche signore della sua potenza» Pierre Lévy Gli appartenenti alla comunità virtuale coincidono con lo spazio-tempo classico solo occasionalmente e in un modo del tutto diverso da quello usuale: la sincronizzazione rimpiazza l’unità di luogo (grazie alle interazioni in tempo reale attraverso le reti elettroniche, alle ritrasmissioni in diretta, ai sistemi di telepartecipazione), l’interconnessione sostituisce l’unità di tempo (come nella comunicazione attraverso segreterie o posta elettronica). Il virtuale produce degli effetti. Sebbene non si Intelligenza Collettiva « Che cos'è l'intelligenza collettiva?. In primo luogo bisogna riconoscere che l'intelligenza è distribuita dovunque c'è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia. Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l'una con l'altra, scambiare il loro sapere, cooperare. Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo Effetto Moebius Interno ed esterno si influenzano Privato e publico Soggettivo ed oggettivo Autore e lettore etc tre processi di virtualizzazione segni, ovvero al linguaggio: rappresenta la virtualizzazione del tempo reale. tecnica: virtualizzazione delle azioni, del corpo e dello spazio fisico. Contratto come virtualizzazione della violenza: con l’aumentare della complessità delle relazioni sociali Ricalcano il trivio medioevale: grammatica (saper scrivere), dialettica (saper ragionare), retorica (saper discutere), Il virtuale nasce da un progetto di eterogenesi → Grammaticali: scomposizione di elementi virtuali, ordinamenti in sequenza, doppia articolazione. Dialettiche: sostituzioni, collegamenti, processi rizomatici di sdoppiamento. Contratto sociale I rituali, le religioni, le morali, le leggi, le regole economiche e politiche sono dei dispositivi sociali per virtualizzare le relazioni fondate sui rapporti di forza, le pulsioni, gli istinti e i desideri immediati. Quadrivio ontologico Attuale (risoluzione dei problemi) Reale (causa materiale) Virtuale (creazione di problemi) Potenza (causa formale) realtà virtuale e l’intelligenza artificiale Comincia con simulatore di volo Si sposta nel campo dei videogiochi "La tecnologia è in grado di manipolare la realtà fino al punto di poterla creare. L’artificializzazione non è più soltanto una questione di riflessione culturale o di timore intellettuale, ma è divenuta, in sostanza, essa stessa reale. E’ per questa ragione che la realtà non è più ferma e sicura, qualcosa insomma la cui presenza possiamo semplicemente dare per scontata. " "E’ molto difficile da descrivere se non si è provata. Ma c’è un’esperienza che consiste nel sognare che non c’è nulla di impossibile, che qualsiasi cosa può accadere, che si è in un mondo assolutamente aperto, in cui l’unica limitazione è la propria mente. Ma il problema è che si è lì da soli, tutti soli con se stessi. E quando ci si risveglia si deve rinunciare a tutta quella libertà. Tutti noi abbiamo sofferto da bambini il terribile trauma che poi abbiamo dimenticato, quando abbiamo dovuto accettare il fatto che siamo degli esseri materiali, e che Timothy Leary: esplorazioni della coscienza (1990= Speranze deluse Metafisica: → realtà = nostra percezione del mondo Intelligenza Artificiale Robot che sanno riconoscere i vostri gusti... faremo solo ciò che ci piace quando ci piace (Negroponte) CyberEtica, FuturEtica, RoboEtica o cosa?