Corso di formazione finalizzato alla radioprotezione Mario Pillon Sorgenti di rischio ([email protected]) presso le sedi Esperto Qualificato di esterne e norme III° - INFN Sezione di di comportamento Napoli Sommario 1. COS’È UNA RADIAZIONE IONIZZANTE 2. SORGENTI DI RADIAZIONI IONIZZANTI 3. RADIAZIONI IONIZZANTI E INTERAZIONI 4. CENNI DI DOSIMETRIA 5. CONCETTI DI RADIOPROTEZIONE 6. NECESSITA’ PRELIMINARI PER SVOLGERE ATTIVITA’ CON RISCHIO DI R.I. 7. PROCEDURE SEGUITE PER SVOLGERE ATTIVITA’ CON RISCHIO DI R.I 8. CLASSIFICAZIONE DI LAVORATORI E AREE 9. LE SORGENTI DI RISCHIO Cos’è una Radiazione TRASPORTO DI ENERGIA TRA PUNTI DIVERSI DELLO SPAZIO SENZA MOVIMENTO DI CORPI MACROSCOPICI E SENZA BISOGNO DI UN MEZZO DI PROPAGAZIONE MATERIALE Cos’è una Radiazione Ionizzante radiazione in grado di produrre ionizzazione in una parte degli atomi e delle molecole del mezzo attraversato. RADIAZIONE INCIDENTE LA IONIZZAZIONE x x L’energia trasportata dalla radiazione si Misura solitamente In elettron-volt (eV) e- 1 eV = 1.6 10-12 ergs Sorgenti di Radiazione a b x g sorgenti radioisotopiche (naturali, artificiali, modificate dall'uomo); macchine radiogene INOLTRE: sorgenti extraterrestri (raggi cosmici) Tubo RX Tipi di radiazione Emissioni da radioisotopi beta + A Z X A Z 1 beta - A Z X A Z 1 alfa A Z X A 4 Z 2 gamma A Z X X X X A Z X Caratteristiche delle emissioni I beta sono emessi ad energia variabile in modo continuo con spettri caratteristici. L’energia di massima intensità è solitamente 1/3 di quella più elevata. L’energia massima può andare da alcuni keV ad alcuni MeV. Le alfa ed i gamma hanno invece energie discrete e sono emessi ad uno o più valori di energia ben definiti Radioattività e Decadimento T1/2 = t Ln(2) Radioattività e sua misura Sorgenti radioisotopiche radiogene Sorgenti radioisotopiche • sorgente radioisotopica: materia radioattiva della quale, ai fini della radioprotezione, non si può trascurare l'attività, o la concentrazione di radionuclidi o l'emissione di radiazioni • sorgente sigillata (D.Lgs. 230/95): materie radioattive solidamente incorporate in materie solide e di fatto inattive, o sigillate in un involucro inattivo che presenti una resistenza sufficiente per evitare, in condizioni normali di impiego, dispersione di materie radioattive superiore ai valori stabiliti dalle norme di buona tecnica applicabili • sorgente naturale di radiazioni (D.Lgs. 230/95): sorgente di radiazioni ionizzanti di origine naturale, sia terrestre che cosmica Macchine radiogene Interazione di a Sono fermate da un foglio di carta. No irraggiamento dall’esterno. La ionizzazione ha un aumento verso la fine del percorso della particella per poi diminuire in modo repentino Perdono energia per ionizzazione ed eccitazione in modo continuo e Praticamente costante. Interazione di b Si fermano in alcuni mm di acqua e in pochi metri di aria Perdono energia anche per irraggiamento o Bremmstrhalung Interazione di x e g Fotoelettrico Compton Produzione di coppie Produzione di neutroni con isotopi Fissione spontanea Reazioni a, n; g, n Produzione di neutroni negli acceleratori In seguito a reazioni di tipo g , n (risonanza gigante) D,T>a,n In seguito a reazioni nucleari provocate da particelle accelerate Produzione di neutroni nei reattori nucleari Interazioni dei neutroni diffusione elastica (n,n); diffusione anelastica (n,n), (n,ng), (n,2n); Anelastica, produzione di p cattura radiativa (n,g); emissione di particelle Elastica cariche (n,p), ecc; fissione (n,f); spallazione (n, sciame). Attivazione (radioisotopi) La radioattività naturale • Radiazione cosmica – Al suolo: neutroni e componente ionizzante • Radioisotopi cosmogenici – Principali: 3H, 7Be, 14C, 22Na • Radioisotopi primordiali – – – – Potassio 40 (40K) Famiglia dell’uranio (238U) Famiglia dell’attinio (235U) Famiglia del torio (232Th) Radon Il Radon , Le grandezze dosimetriche Le grandezze dosimetriche • Dose assorbita energia assorbita per unità di massa unità di misura è il gray (Gy) 1 Gy = assorbimento di 1 J di energia radiante per kg di materia (1J/kg) • Dose equivalente e Dose efficace dose assorbita nei tessuti moltiplicata per opportuni fattori correttivi esprimono la probabilità di effetti dannosi per esposizioni a bassi livelli unità di misura è il sievert (Sv). Le grandezze dosimetriche Dosi assorbite agli organi (gray) Fattori di peso Della radiazione Dose efficace (sievert) Dosi equivalenti Agli organi (sievert) Fattori di peso Per i tessuti Misurare le radiazioni Tipo di radiazione Strumenti adeguati X, gamma e beta Camera a ionizzazione Contatore proporzionale Contatore Geiger-Muller Barriera di superficie Camere a finestra sottile Contatori a BF3 Contatori a He Particelle cariche, alfa Neutroni I dosimetri Tipo di radiazione Dosimetri passivi X, gamma e beta Emulsione fotografica Termoluminescenza (TLD) TLD ad Albedo Tracce nucleari (CR 39) Neutroni D.Lgs. 230/95 Limiti di dose individuali Dose (annua) efficace o equivalente: Lavoratori mSv/anno 20 Popolazione mSv/anno 1 equivalente cristallino 150 15 equivalente pelle 500 50 equivalente mani e piedi 500 50 efficace D.Lgs. 230/95: classificazione lavoratori popolazione 1 Cat. B 6 Cat. A Limite di dose efficace annua (mSv) 20 Necessità preliminari per poter svolgere attività con rischio di R.I. – Scheda di radioprotezione Vi sono indicate in forma sintetica l’ attività che si va a svolgere – Classificazione di radioprotezione (non esposto, cat. B, cat. A) Viene data dall’E.Q. in base alla scheda di radioprotezione – Giudizio di idoneità Viene dato dal medico, in base allo stato di salute del lavoratore e la classificazione di radioprotezione Procedura seguita per svolgere attività con rischio R.I. presso altre sedi INFN o altri laboratori in Italia – Invio della scheda di radioprotezione e del giudizio di idoneità – Consegna da parte del laboratorio ospitante delle norme interne di radioprotezione – Eventuale consegna del dosimetro (se lavoratore di cat. B o A) Attività con rischio R.I. presso laboratori esteri – Normalmente si distingue tra “short-term visitor” e lavoratori a più lunga permanenza – Short-term visitor non necessitano di certificato medico di idoneità ma non possono svolgere attività con il rischio di superare una certa dose. Ad esempio 1 mSv al CERN (limite lavoratori non esposti in Italia) – Per i lavoratori a più lunga permanenza i laboratori richiedono un certificato medico di idoneità oppure provvedono loro al controllo medico – Provvedono loro a classificare i lavoratori esterni. Per esempio al CERN gli ATCs (Aptes au Travail en zone Contrôlée) se >5 mSv/anno Non c’è una corrispondenza perfetta tra i limiti di dose e le classificazioni nei vari paesi (anche Europei) – In Italia: E’ CLASSIFICATA ZONA CONTROLLATA se si supera uno qualunque dei seguenti valori: – 6 mSv anno per esposizione globale o di equivalente di dose efficace; – 45 mSv/anno per il cristallino – 150 mSv/anno per la pelle,mani,avambracci e caviglie Viene classificato lavoratore di cat. A chi svolge prevalentemente attività in zona controllata. E’ CLASSIFICATA ZONA SORVEGLIATA se si supera uno qualunque dei seguenti valori: – 1 mSv anno per esposizione globale o di equivalente di dose efficace; – 15 mSv/anno per il cristallino – 50 mSv/anno per la pelle,mani,avambracci e caviglie Viene classificato lavoratore di cat. B chi svolge prevalentemente attività in zona sorvegliata e saltuariamente in zona controllata. Comunque a parte i limiti, necessari, in radioprotezione si cerca sempre di applicare il principio ALARA (as low as reasonable achievable) D.Lgs. 230/95: classificazione zone Acceleratore 6 mSv/a < D < 20 mSv/a Zona Controllata Zona Sorvegliata 1 mSv/a < D < 6 mSv/a Zona Libera Esposizione esterna ed interna Esposizione esterna: La sorgente è esterna al corpo. Le radiazioni più penetranti sono le più pericolose (X, gamma, neutroni) Esposizione interna: La sorgente è introdotta nel corpo. Le radiazioni meno penetranti sono le più pericolose (beta, alfa, ioni) Le sorgenti di rischio – Linee di fascio degli acceleratori Intercettazione accidentale del fascio, attivazione residua indotta nei materiali – Sorgenti di calibrazione Utilizzazione troppo disinvolta, mancata segnalazione del uso, abbandono in luogo non idoneo – Postazioni per l’irraggiamento di componenti (radiation hardness) utilizzanti acceleratori o sorgenti radioisotopiche Attivazione residua (attenzione ai beta! Non si misurano con le normali camere a ionizzazione) – Sorgenti non sigillate o difettose Rischio di contaminazione interna Le sorgenti di rischio – Linee di fascio degli acceleratori Intercettazione accidentale del fascio, attivazione residua indotta nei materiali – Sorgenti di calibrazione Utilizzazione troppo disinvolta, mancata segnalazione del uso, abbandono in luogo non idoneo – Postazioni per l’irraggiamento di componenti (radiation hardness) utilizzanti acceleratori o sorgenti radioisotopiche Attivazione residua (attenzione ai beta! Non si misurano con le normali camere a ionizzazione) – Sorgenti non sigillate o difettose Rischio di contaminazione interna Le segnalazioni