Marketing e Comunicazione - Università di Verona Il business plan in pratica Marco Troiani Aprile - Maggio 2005 1. Introduzione 2 Introduzione Il Piano Industriale “Il piano industriale è il documento che illustra le intenzioni strategiche del management/imprenditore relative alle strategie competitive dell’azienda, le azioni che saranno realizzate per il raggiungimento degli obiettivi strategici, l’evoluzione dei key value driver e dei risultati attesi” 3 Introduzione Tipologie di Piano Industriale Piano strutturato supportato da analisi dettagliate da parte di società di consulenza (MBO, società medio/grandi, società quotate) Piano intuitivo, poco strutturato, sintetico (imprenditore, società piccole) 4 Introduzione A chi è destinato I destinatari dell’attività di Business Planning sono principalmente: Management Fondi delle società di private equity Investment Bank Imprenditori Inoltre Borsa Italiana svolge attività di Due Diligence e Review del Piano Industriale all’interno del processo di quotazione 5 2. Elementi alla base dell’attività di Business Planning 6 Elementi alla base dell’attività di Business Planning Direttrici di sviluppo Orizzonte di previsione Pres entaz ione dei dati Livello di dettagl io Modello Assunzioni 7 Sviluppo Scenari Elementi alla base dell’attività di Business Planning Modello Il modello deve avere due principali caratteristiche: Correttezza tecnica del documento excel utilizzato per la predisposizione del Piano Industriale Usabilità del documento excel come strumento di simulazione 8 Elementi alla base dell’attività di Business Planning Modello - Correttezza Tecnica La correttezza tecnica si caratterizza per: Coerenza dei legami fra celle Consistenza delle formule Consistenza dei valori di input 9 Elementi alla base dell’attività di Business Planning Modello - Usabilità L’usabilità del documento excel come strumento di simulazione richiede, oltre ai tre criteri di correttezza del documento un ulteriore requisito Separatezza fra celle di input e celle di elaborazione del dato 10 Elementi alla base dell’attività di Business Planning Assunzioni Le assunzioni devono rispettare tre criteri principali: Coerenza Attendibilità Sostenibilità finanziaria 11 3. Sviluppo di un Business Plan analitico 12 Sviluppo di un business plan analitico Le fasi dello sviluppo Società e definizione delle strategie Confrontabilità con i dati storici Cos Variabili Macroeconomiche truz ion Costruzione e delle variabili vari economiche abili fina nzia rie 13 Ana lisi rela zion i Analisi di sensibilità Sviluppo di un business plan analitico Una nota iniziale “If you don’t know where to sail no wind will be fair” (Seneca) 14 Sviluppo di un business plan analitico Una seconda nota iniziale Ogni azione rivolta alla crescita dei ricavi o alla riduzione dei costi porta con sé dei costi nascosti (“Hidden Costs”) che possono notevolmente impattare sullo sviluppo del piano 15 Sviluppo di un business plan analitico Variabili Macroeconomiche 16 4. Costruzione variabili economiche 17 Costruzione Variabili Economiche Introduzione E’ importante aver predisposto uno schema di conto economico come linea guida 18 Costruzione Variabili Economiche Introduzione 19 Costruzione Variabili Economiche Introduzione Le variabili coinvolte sono quindi: 20 Costruzione Variabili Economiche Ricavi La previsione dei ricavi deve includere proiezioni di volumi e prezzi medi di vendita per: Area geografica Segmento obiettivo Prodotto 21 Costruzione Variabili Economiche Ricavi (cont.) Lo sviluppo dei ricavi secondo questo schema riveste un’importanza fondamentale in quanto: Una corretta segmentazione strategica del mercato di riferimento è il presupposto di ogni strategia di successo L’analisi di sensibilità su volumi e prezzi medi di vendita rappresenta il principale motore di simulazione in ogni business plan 22 Costruzione Variabili Economiche Ricavi (cont.) Lo sviluppo del piano deve essere compatibile con: Il mercato e l’andamento della domanda La segmentazione della domanda I driver della domanda I fattori critici di successo La struttura e i cambiamenti dei canali distributivi e dei rapporti di fornitura I competitor, il loro comportamento e le quote di mercato Le dinamiche competitive 23 Costruzione Variabili Economiche Ricavi – Stima dei volumi di vendita Al fine di determinare i volumi di vendita bisogna considerare due variabili principali: Ciclo di vita del prodotto Frequenza d’uso del prodotto 24 Costruzione Variabili Economiche Ricavi – Stima dei volumi di vendita (cont.) I ricavi ipotizzati in sede di sviluppo del piano devono essere sostenibili a livello produttivo o dalla struttura attuale oppure devono essere previsti investimenti atti ad incrementare la capacità produttiva Al fine di comprendere la sostenibilità dei ricavi è necessario Analizzare il processo produttivo Identificare eventuali Bottleneck Analizzare la produzione in termini di definizione della produzione target, saturazione della capacità produttiva, aree di inefficienza, motivazioni delle inefficienze,… Analizzare l’eventuale processo produttivo da implementare al fine della realizzabilità del piano EXAMPLE Production Description and Bottlenecks Numero rosso= addetti produzione Area Amplificatori Area Mobile (Analisi basata su Next) (Analisi basata su STUDIO) = bottle neck 100 pezzi al giorno 400 pezzi al giorno Resp. Linee Isola Gruppi Microfonici 3 180 pezzi al giorno A D 200 pezzi al giorno A A D D T D Linea 3 Linea 4 T D D T D Resp. Controllo Qualità T D D A D Resp. Programmazione 2 Area Assistenza Tecnica Isola Archetti 1 T 3 A 5 D A D 300 pezzi al giorno 1 1 Direzione Produzione Area movimentazione materiali PF a Magazzino A 2 D D T T D MP da Magazzino Area Cuffie (Analisi basata su OPERA NOICE CANCELLING) Sala Ristoro Spogliatoio EXAMPLE Inefficiency Area Target Target 450 400 Area di inefficienza 350 277 262 300 250 6% 6% 159 200 65% 65% 150 100 50 Maggio 25 Linea 5 A 4 Isola Gruppi Auricolari 2 Linea 2 Linea 1 150 pezzi al giorno Giugno Luglio W.C. D Costruzione Variabili Economiche Ricavi – Stima dei prezzi di vendita Il prezzo è una variabile di marketing legata al concetto di ciclo di vita del prodotto La sua stima deve essere coerente con gli obiettivi commerciali dell’azienda No solo inflazione attesa o variabili macro non riconducibili alla realtà competitiva 26 Costruzione Variabili Economiche Ricavi – Stima dei prezzi di vendita (cont.) Prezzo netto = Prezzo di listino – Sconti – Resi e Abbuoni 27 Università di Verona Il business plan in pratica Coffee Break 28 Costruzione Variabili Economiche Consumi In questa voce rappresenta la nozione di costo del venduto, ossia: Rimanenze Acquisti iniziali + di materie prime - Rimanenze finali 29 Costruzione Variabili Economiche Consumi (cont.) La stima riguarda quindi le seguenti variabili: Consumi di materie prime = rimanenze iniziali MP + acquisti di MP – rimanenze finali di MP Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti finiti = rimanenze finali – rimanenze iniziali 30 Costruzione Variabili Economiche Consumi (cont.) La stima delle scorte dovrebbe, di regola, tendere a rappresentare un dato di fine esercizio; eventuali differenze di entità significativa tra valori puntuali e valori medi influenzano esclusivamente il processo di stima degli oneri finanziari 31 Costruzione Variabili Economiche Consumi – Stima consumi materie prime Consumi materie prime = Materie prime consumate (volumi)*consumi unitari 32 Costruzione Variabili Economiche Consumi – Stima consumi materie prime (cont.) Variazione % consumi unitari = adeguamenti contrattuali % - recuperi di efficienza % 33 Costruzione Variabili Economiche Consumi – Stima scorte semilavorati e prodotti finiti La stima delle scorte di semilavorati e prodotti finiti comporta: La previsione delle giacenze in volumi di fine esercizio La valutazione delle giacenze fisiche al costo pieno industriale, ossia: Rimanenze Consumi iniziali di semilavorati e prodotti finiti di materie prime Costi industriali variabili e fissi Costo del lavoro diretto e indiretto Ammortamenti produttivi 34 Costruzione Variabili Economiche Costi di produzione I costi di produzione si dividono in due categorie: Costi variabili Costi fissi 35 Costruzione Variabili Economiche Costi di produzione – Costi variabili I costi variabili di produzione sono formati principalmente da: energia, lavorazioni esterne, costi di conduzione impianti e di logistica in entrata legati ai volumi di produzione 36 Costruzione Variabili Economiche Costi di produzione – Costi variabili (cont.) Costo variabile di produzione = Volumi di produzione * costo variabile unitario 37 Costruzione Variabili Economiche Costi di produzione – Costi variabili (cont.) Variazione % costi variabili unitari = adeguamenti contrattuali % - recuperi d’efficienza 38 Costruzione Variabili Economiche Costi di produzione – Costi fissi I costi fissi di produzione sono legati principalmente alla gestione degli impianti al di fuori del ciclo di fabbricazione e alle attività di supporto al processo produttivo 39 Costruzione Variabili Economiche Costi di produzione – Costi fissi (cont.) La stima deve riflettere: Le semivariabilità dei costi fissi Adeguamenti contrattuali 40 Costruzione Variabili Economiche Costo del lavoro Il costo del lavoro si suddivide in due categorie: Costo del lavoro diretto Costo del lavoro indiretto 41 Costruzione Variabili Economiche Esempio - Costo del lavoro 42 Costruzione Variabili Economiche Costi commerciali I costi commerciali si dividono in due categorie: Costi variabili unitari Costi fissi 43 Costruzione Variabili Economiche Costi commerciali (cont.) I costi variabili unitari sono legati al livello d’efficienza dei processi di distribuzione fisica e vendita I costi fissi sono riconducibili allo sforzo pubblicitario e alla struttura commerciale e di marketing 44 Costruzione Variabili Economiche Costi commerciali – Costi variabili I costi variabili commerciali includono principalmente trasporti, altri costi logistici legati ai volumi di vendita, provvigioni ad agenti 45 Costruzione Variabili Economiche Costi commerciali – Costi variabili (cont.) Costo variabile commerciale = volumi di vendita * costo variabile unitario 46 Costruzione Variabili Economiche Costi commerciali – Costi fissi I costi fissi commerciali includono principalmente spese pubblicitarie e di marketing, viaggi, costi di logistica in uscita non legati ai volumi di vendita, costi relativi alla struttura commerciale e di marketing 47 Costruzione Variabili Economiche Esempio - Costi commerciali 48 Costruzione Variabili Economiche Costi G&A I costi G&A includono oneri diversi, costi generali relativi all’area amministrativa e alla direzione 49 Costruzione Variabili Economiche Il caso Divano - Costi G&A I costi generali e amministrativi (G&A), se pure previsti in diminuzione in percentuale sul fatturato rispetto al 2003, anno particolare caratterizzato da evidenti difficoltà, nel periodo di piano rimangono sempre superiori a quelli evidenziati nel 2001 e 2002. Non si prevede per il periodo di piano l’utilizzo di servizi esterni. 50 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti La politica degli investimenti discende da due variabili: Grado di sfruttamento della capacità produttiva attuale a fronte dei volumi produttivi previsti a piano Stato dell’arte della tecnologia di processo 51 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti (cont.) Gli investimenti possono essere quindi: Espansivi Sostitutivi 52 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti (cont.) Il profilo d’investimento di un Piano deve essere formulato sulla base dei seguenti indicatori: Rotazione Età investimenti media impianti Utilizzo Grado capacità automazione tecnologica 53 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti (cont.) Rotazione investimenti = ricavi / valore contabile investimenti 54 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti (cont.) Età media impianti = fondo ammortamento / ammortamento 55 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti (cont.) Utilizzo capacità = capacità produttiva utilizzata / capacità produttiva teorica 56 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti (cont.) Grado automazione tecnologica = valore contabile impianti pro capite 57 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti (cont.) Gli ammortamenti sono stimati in funzione di età media e vita utile delle immobilizzazioni cui si riferiscono, suddivise per categoria fiscale Lo stanziamento a Piano riflette di norma le aliquote d’ammortamento civilistiche 58 Costruzione Variabili Economiche Investimenti & ammortamenti (cont.) La stima degli ammortamenti va condotta in via separata relativamente agli ammortamenti: Sul valore residuo dei cespiti ammortizzabili ad inizio Piano Sugli investimenti previsti a Piano 59 Costruzione Variabili Economiche Esempio – Il conto economico 60 5. Costruzione variabili finanziarie 61 Costruzione Variabili Finanziarie Introduzione E’ importante aver predisposto uno schema di stato patrimoniale come linea guida 62 Costruzione Variabili Finanziarie Introduzione 63 Costruzione Variabili Finanziarie Introduzione Le variabili coinvolte sono quindi: 64 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto Per capitale circolante netto si intende la somma algebrica di: Crediti commerciali Magazzino (debiti commerciali) Altri crediti/(debiti operativi) Ratei & Risconti attivi/(passivi) 65 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto (cont.) Le voci di CCN hanno natura di flusso e quindi: Influenzano direttamente il profilo della PFN. Espansioni di CCN provocano un’immediato aumento dell’indebitamento finanziario Presentano un argomento strettamente legato alla stagionlità 66 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto (cont.) Tutte le variabili flusso devono essere esposte a saldi di fine esercizio La PFN è trattata a saldi di fine esercizio per finalità rappresentative e a valori medi mensili per la corretta stima degli oneri finanziari 67 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto (cont.) La modalità di stima del CCN dipende sostanzialmente dal livello di stagionalità del business 68 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto (cont.) L’approccio precedente è applicabile a tutte le voci del CCN tranne: Magazzino Debito fornitori impianti Debiti legati al costo del lavoro Debiti tributari Ratei & risconti 69 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto – Stima analitica Attribuzione allo stato patrimoniale di valori stimati in base all’andamento stagionale osservato a consuntivo 70 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto – Stima sintetica Saldo patrimoniale = [Variabile economica * (1+aliquota IVA)]/365 * Giorni di dilazione 71 Costruzione Variabili Finanziarie Esempio – Andamento del CCN 25.000 35% 30% 20.000 25% 15.000 €/'000 20% 15% 10.000 10% 5.000 5% 0 0% 2001 2002 2003 2004 CCN 72 % Fatturato 2005 2006 Costruzione Variabili Finanziarie Esempio – Andamento dei Crediti Commerciali 25.000 50% 45% 20.000 40% 35% 15.000 €/'000 30% 25% 10.000 20% 15% 5.000 10% 5% 0 0% 2001 2002 2003 2004 Clienti 73 % Fatturato 2005 2006 Costruzione Variabili Finanziarie Crediti Commerciali (cont.) I crediti verso clienti, evidenziano una media di incasso di 152 giorni nel 2004 e di 140 giorni nel 2005-2006, numeri maggiori rispetto alle dilazioni di pagamento mediamente concesse ai clienti (130 giorni) per effetto di stagionalità dei ricavi. 74 Costruzione Variabili Finanziarie Esempio- Andamento dei Fornitori Commerciali 35% 18.000 16.000 30% 14.000 25% €/'000 12.000 10.000 20% 8.000 15% 6.000 10% 4.000 5% 2.000 0% 0 2001 2002 2004 2003 Fornitori 75 %Fatturato 2005 2006 Costruzione Variabili Finanziarie Fornitori Commerciali (cont.) I debiti verso fornitori crescono leggermente nel periodo di piano con una media di pagamento di 116 giorni nel triennio 2004-2006, sostanzialmente in linea con le dilazioni di pagamento mediamente concesse dai fornitori. 76 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto – Magazzino Le giacenze finali sono sempre il risultato della seguente equazione: Rimanenze finali (volumi) = rimanenze iniziali + produzione annua – vendite annue 77 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto – Magazzino La stima delle giacenze finali deve essere condotta in via separata per tipologia: Giacenze finali di materie prime n (valore) = giacenze iniziali n + acquisti n – consumi n Giacenze di semilavorati e prodotti finiti 78 Costruzione Variabili Finanziarie Esempio – Magazzino 12.000 10.000 8.000 €/'000 5.201 6.000 1.228 4.649 4.000 2.000 5.034 2.825 3.806 4.093 2.681 2.367 2.263 2.570 2003 2004 2005 2006 4.820 0 2001 2002 Materie Prime Semilavorati e Prodotti Finiti 79 Costruzione Variabili Finanziarie Esempio – Magazzino Il magazzino è previsto in crescita. Nel periodo di piano è stata prevista una rotazione del magazzino materie prime di 60 giorni, superiore alla media storica 2001-2003 di 59 giorni. Nel periodo di piano è stata prevista una rotazione del magazzino semilavorati e prodotti finiti di 30 giorni, sostanzialmente in linea con quella del 2003 (28 giorni) ma superiore alla media storica 20012003 (24 giorni). 80 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto – Debito fornitori impianti 81 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto – Debiti legati al costo del lavoro Debiti legati al costo del lavoro n = debiti legati al costo del lavoro n-1 * (1+var. % costo del lavoro n) 82 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto – Debiti tributari I debiti tributari sono correlati all’imposizione fiscale e includono: fondo imposte differite, debiti per imposte correnti. Il fondo imposte differite deve essere movimentato in base alle previsioni di utilizzo del saldo relativo all’ultimo esercizio consuntivo Le imposte correnti possono essere legate alle variazioni del fatturato nell’arco del periodo di Piano 83 Costruzione Variabili Finanziarie Capitale Circolante Netto – Ratei & Risconti I ratei & risconti, attivi e passivi, nascono sostanzialmente da costi/ricavi di natura operativa e possono quindi essere legati all’andamento dei ricavi nell’arco dell’orizzonte di Piano Poste di carattere straordinario e di natura finanziaria dovrebbero essere analizzate e gestite separatamente 84 Università di Verona Il business plan in pratica Coffee Break 85 Costruzione Variabili Finanziarie Immobilizzazioni Finanziarie Le immobilizzazioni finanziarie sono costituite da: Partecipazioni Crediti con durata superiore a un esercizio 86 Costruzione Variabili Finanziarie Immobilizzazioni Finanziarie Partecipazioni Il saldo Partecipazioni è normalmente lasciato invariato nell’arco dell’orizzonte di Piano: la movimentazione di tale voce implica la costruzione di un business plan ad hoc, il che richiede la disponibilità d’informazioni dettagliate e attendibili 87 Costruzione Variabili Finanziarie Immobilizzazioni Finanziarie – Crediti con durata superiore ad un esercizio I crediti e, in genere, altre poste con durata pluriennale, devono essere stimate analiticamente, in base alle ipotesi di movimentazione 88 Costruzione Variabili Finanziarie Fondo TFR Il fondo TFR è movimentato da accantonamenti e utilizzi per liquidazioni 89 Costruzione Variabili Finanziarie Posizione Finanziaria Netta La posizione finanziaria netta include le seguenti poste: Indebitamento finanziario a breve Indebitamento finanziario a lungo Debiti v/soci (liquidità: c/c attivi, titoli, azioni proprie, crediti finanziari) 90 Costruzione Variabili Finanziarie Posizione Finanziaria Netta (cont.) L’attività di stima dell’esposizione finanziaria è un passo molto importante nell’economia di un Piano, in quanto influenza la proiezione degli oneri finanziari Una stima approssimativa della posizione finanziaria può nascere dai seguenti motivi: Mancata considerazione/sottovalutazione degli effetti stagionali Errata rappresentazione del capitale investito netto 91 Costruzione Variabili Finanziarie Posizione Finanziaria Netta (cont.) L’approccio di stima suggerito è il seguente: 1. Esposizione poste patrimoniali attive e passive di Piano a saldi finali 2. Esposizione finanziaria netta di Piano a saldi finali (in automatico: sbilancio attivo passivo) 3. Analisi andamento mensile PFN negli ultimi quattro esercizi consuntivi: calcolo PFN media 4. Calcolo rapporto “PFN media/PFN finale” relativamente agli esercizi consuntivi analizzati e individuazione valore di riferimento (indice medio) 5. Calcolo PFN media di Piano ai fini della stima degli oneri finanziari: PFN di Piano * indice medio 6. Oneri finanziari stimati moltiplicando il costo dell’indebitamento di Piano per la PFN media di Piano 92 Costruzione Variabili Finanziarie Posizione Finanziaria Netta (cont.) L’approccio precedente comporta la stima degli oneri finanziari sull’esposizione netta complessiva, ossia indebitamento a breve e a lungo Se il costo dell’indebitamento a lungo è significativamente diverso da quello a breve è opportuno: Utilizzare l’approccio precedente relativamente alla PFN a breve Sviluppare l’indebitamento a lungo in base ai piani di rimborso/accensione previsti dalla società nell’arco dell’orizzonte di riferimento e calcolare gli oneri finanziari in via puntuale 93 Costruzione Variabili Finanziarie Patrimonio netto Il patrimonio netto è composto da: Capitale Riserve sociale (d’utile e capitale) Risultato d’esercizio 94 Costruzione Variabili Finanziarie Patrimonio netto (cont.) La stima generalmente interessa la movimentazione delle riserve, essendo: Il capitale sociale mantenuto fisso nell’arco del periodo di Piano Il risultato d’esercizio generato in via automatica dal conto economico 95 Costruzione Variabili Finanziarie Patrimonio netto (cont.) Le riserve possono movimentarsi in positivo (utile dell’esercizio precedente) e/o in negativo (perdita dell’esercizio precedente, distribuzione di dividendi). L’unica variabile d’input nella stima del patrimonio netto è di conseguenza il payout ratio, ossia la politica dei dividendi seguita dalla società L’analisi dei payout ratio consuntivi unita alle indicazioni del management circa le attese di remunerazione degli azionisti nel medio termine costituiscono i punti di riferimento per la definizione della politica dei dividendi più appropriata alla fattispecie 96 Costruzione Variabili Finanziarie Rendiconto finanziario E’ importante aver predisposto uno schema di rendiconto finanziario come linea guida 97 Costruzione Variabili Finanziarie Il caso Divano - Rendiconto finanziario 98 6. Analisi relazioni 99 Analisi relazioni Alcuni aspetti fondamentali La comprensione di un business plan si fonda sullo studio delle seguenti relazioni fondamentali e degli indicatori ad esse associabili: Tasso di crescita ricavi Investimenti in capitale circolante Situazione finanziaria Sostenibilità debito Remunerazione attesa Investimenti in capitale fisso Situazione economica finanziario capitale proprio Capitale circolante/ricavi Asset turnover Investimenti fissi pro-capite ROS ROI Cash flow operativo/Investimenti Interest coverage Cash flow operativo ROE Produttività esistente Quote di mercato obiettivo Volumi & prezzi medi Ricavi/pro-capite 100 Analisi relazioni Alcuni aspetti fondamentali (cont.) In contesti di rapido sviluppo, la logica economicofinanziaria della strategia di base viene meno nel breve termine, il che spesso implica, a fronte di elevati tassi di crescita dei ricavi, indicatori economico-finanziari fuori controllo lungo gran parte dell’orizzonte temporale di Piano. Tale situazione permane fintantoché gli investimenti entrano a regime, aumentando in tal modo la produttività (ricavi procapite crescenti a fronte d’investimenti pro-capite costanti) e migliorando la situazione finanziaria (cash flow operativo e interest coverage crescenti) 101 Analisi relazioni Alcuni aspetti fondamentali (cont.) L’analisi delle relazioni fondamentali è utile anche ai fini dello sviluppo di scenari alternativi 102 7. Analisi di sensibilità 103 Analisi di sensibilità Alcuni aspetti fondamentali L’analisi di sensibilità si basa su diverse assunzioni quanto alle relazioni economiche (volumi, prezzi medi, investimenti e livelli di produttività) e finanziarie (capitale circolante netto, leva finanziaria), le quali diventano così i motori di simulazione del Piano. Gli effetti delle analisi di sensibilità si misurano sugli indicatori economico-finanziari collegati alle relazioni fondamentali (asset turnover, ROI, interest coverage, cash flow operativo, ROE). 104 Analisi di sensibilità Alcuni aspetti fondamentali L’analisi di sensibilità si basa su diverse assunzioni quanto alle relazioni economiche (volumi, prezzi medi, investimenti e livelli di produttività) e finanziarie (capitale circolante netto, leva finanziaria), le quali diventano così i motori di simulazione del Piano. Gli effetti delle analisi di sensibilità si misurano sugli indicatori economico-finanziari collegati alle relazioni fondamentali (asset turnover, ROI, interest coverage, cash flow operativo, ROE). 105 Università di Verona 106