Marketing e
Comunicazione
- Università di Verona Il business plan in pratica
Marco Troiani
Aprile - Maggio 2005
1.
Introduzione
2
Introduzione
Il Piano Industriale
“Il piano industriale è il documento che
illustra le intenzioni strategiche del
management/imprenditore relative alle
strategie competitive dell’azienda, le
azioni che saranno realizzate per il
raggiungimento degli obiettivi strategici,
l’evoluzione dei key value driver e dei
risultati attesi”
3
Introduzione
Tipologie di Piano Industriale
Piano
strutturato supportato da analisi
dettagliate da parte di società di
consulenza (MBO, società
medio/grandi, società quotate)
Piano
intuitivo, poco strutturato,
sintetico (imprenditore, società piccole)
4
Introduzione
A chi è destinato
I destinatari dell’attività di Business Planning sono
principalmente:
 Management
 Fondi
delle società
di private equity
 Investment
Bank
 Imprenditori
Inoltre Borsa Italiana svolge attività di Due
Diligence e Review del Piano Industriale all’interno
del processo di quotazione
5
2. Elementi alla base dell’attività di Business
Planning
6
Elementi alla base dell’attività di Business Planning
Direttrici di sviluppo
Orizzonte di
previsione
Pres
entaz
ione
dei
dati
Livello
di
dettagl
io
Modello
Assunzioni
7
Sviluppo Scenari
Elementi alla base dell’attività di Business Planning
Modello
Il modello deve avere due principali
caratteristiche:
Correttezza
tecnica del documento
excel utilizzato per la predisposizione del
Piano Industriale
Usabilità
del documento excel come
strumento di simulazione
8
Elementi alla base dell’attività di Business Planning
Modello - Correttezza Tecnica
La correttezza tecnica si caratterizza per:
Coerenza
dei legami fra celle
Consistenza
delle formule
Consistenza
dei valori di input
9
Elementi alla base dell’attività di Business Planning
Modello - Usabilità
L’usabilità del documento excel come
strumento di simulazione richiede, oltre ai
tre criteri di correttezza del documento un
ulteriore requisito
Separatezza fra celle di input e celle di
elaborazione del dato
10
Elementi alla base dell’attività di Business Planning
Assunzioni
Le assunzioni devono rispettare tre criteri
principali:
Coerenza
Attendibilità
Sostenibilità
finanziaria
11
3. Sviluppo di un Business Plan
analitico
12
Sviluppo di un business plan analitico
Le fasi dello sviluppo
Società e definizione delle strategie
Confrontabilità con i dati storici
Cos
Variabili Macroeconomiche
truz
ion
Costruzione
e
delle variabili
vari
economiche
abili
fina
nzia
rie
13
Ana
lisi
rela
zion
i
Analisi di
sensibilità
Sviluppo di un business plan analitico
Una nota iniziale
“If you don’t know where to sail no wind
will be fair”
(Seneca)
14
Sviluppo di un business plan analitico
Una seconda nota iniziale
Ogni azione rivolta alla crescita dei ricavi
o alla riduzione dei costi porta con sé dei
costi nascosti (“Hidden Costs”) che
possono notevolmente impattare sullo
sviluppo del piano
15
Sviluppo di un business plan analitico
Variabili Macroeconomiche
16
4. Costruzione variabili economiche
17
Costruzione Variabili Economiche
Introduzione
E’ importante aver predisposto uno
schema di conto economico come linea
guida
18
Costruzione Variabili Economiche
Introduzione
19
Costruzione Variabili Economiche
Introduzione
Le variabili
coinvolte sono
quindi:
20
Costruzione Variabili Economiche
Ricavi
La previsione dei ricavi deve includere
proiezioni di volumi e prezzi medi di
vendita per:
Area
geografica
Segmento
obiettivo
Prodotto
21
Costruzione Variabili Economiche
Ricavi (cont.)
Lo sviluppo dei ricavi secondo questo schema
riveste un’importanza fondamentale in quanto:
Una
corretta segmentazione strategica del
mercato di riferimento è il presupposto di ogni
strategia di successo
L’analisi
di sensibilità su volumi e prezzi
medi di vendita rappresenta il principale
motore di simulazione in ogni business plan
22
Costruzione Variabili Economiche
Ricavi (cont.)
Lo sviluppo del piano deve essere compatibile con:

Il mercato e l’andamento della domanda

La segmentazione della domanda

I driver della domanda

I fattori critici di successo

La struttura e i cambiamenti dei canali distributivi e dei rapporti
di fornitura

I competitor, il loro comportamento e le quote di mercato

Le dinamiche competitive
23
Costruzione Variabili Economiche
Ricavi – Stima dei volumi di vendita
Al fine di determinare i volumi di vendita
bisogna considerare due variabili
principali:
Ciclo
di vita del prodotto
Frequenza
d’uso del prodotto
24
Costruzione Variabili Economiche
Ricavi – Stima dei volumi di vendita (cont.)
I ricavi ipotizzati in sede di sviluppo del
piano devono essere sostenibili a livello
produttivo o dalla struttura attuale oppure
devono essere previsti investimenti atti ad
incrementare la capacità produttiva
Al fine di comprendere la sostenibilità dei
ricavi è necessario
 Analizzare il processo produttivo
 Identificare eventuali Bottleneck
 Analizzare la produzione in
termini di definizione della
produzione target, saturazione
della capacità produttiva, aree di
inefficienza, motivazioni delle
inefficienze,…
 Analizzare l’eventuale processo
produttivo da implementare al
fine della realizzabilità del piano
EXAMPLE
Production Description and Bottlenecks
Numero rosso= addetti produzione
Area Amplificatori
Area Mobile (Analisi
basata su Next)
(Analisi basata su STUDIO)
= bottle neck
100 pezzi al giorno
400 pezzi al giorno
Resp.
Linee
Isola
Gruppi
Microfonici
3
180 pezzi al giorno
A D
200 pezzi al giorno
A
A
D
D
T
D
Linea 3
Linea 4
T
D
D
T
D
Resp.
Controllo Qualità
T
D
D
A
D
Resp.
Programmazione
2
Area
Assistenza
Tecnica
Isola
Archetti
1
T
3
A
5
D
A D
300 pezzi al giorno
1
1
Direzione
Produzione
Area movimentazione materiali
PF a Magazzino
A
2
D
D
T
T
D
MP da
Magazzino
Area Cuffie
(Analisi basata su OPERA NOICE CANCELLING)
Sala
Ristoro
Spogliatoio
EXAMPLE
Inefficiency Area
Target
Target
450
400
Area di inefficienza
350
277
262
300
250
6%
6%
159
200
65%
65%
150
100
50
Maggio
25
Linea 5
A
4
Isola
Gruppi
Auricolari
2
Linea 2
Linea 1
150 pezzi al giorno
Giugno
Luglio
W.C.
D
Costruzione Variabili Economiche
Ricavi – Stima dei prezzi di vendita
Il
prezzo è una variabile di marketing legata
al concetto di ciclo di vita del prodotto
La
sua stima deve essere coerente con gli
obiettivi commerciali dell’azienda
No
solo inflazione attesa o variabili macro
non riconducibili alla realtà competitiva
26
Costruzione Variabili Economiche
Ricavi – Stima dei prezzi di vendita (cont.)
Prezzo netto = Prezzo di listino – Sconti –
Resi e Abbuoni
27
Università di Verona
Il business plan in pratica
Coffee Break
28
Costruzione Variabili Economiche
Consumi
In questa voce rappresenta la nozione di
costo del venduto, ossia:
Rimanenze
Acquisti
iniziali +
di materie prime -
Rimanenze
finali
29
Costruzione Variabili Economiche
Consumi (cont.)
La stima riguarda quindi le seguenti variabili:
Consumi
di materie prime = rimanenze
iniziali MP + acquisti di MP – rimanenze
finali di MP
Variazione
delle rimanenze di
semilavorati e prodotti finiti = rimanenze
finali – rimanenze iniziali
30
Costruzione Variabili Economiche
Consumi (cont.)
La stima delle scorte dovrebbe, di regola,
tendere a rappresentare un dato di fine
esercizio; eventuali differenze di entità
significativa tra valori puntuali e valori
medi influenzano esclusivamente il
processo di stima degli oneri finanziari
31
Costruzione Variabili Economiche
Consumi – Stima consumi materie prime
Consumi materie prime = Materie
prime consumate (volumi)*consumi
unitari
32
Costruzione Variabili Economiche
Consumi – Stima consumi materie prime
(cont.)
Variazione % consumi unitari =
adeguamenti contrattuali % - recuperi
di efficienza %
33
Costruzione Variabili Economiche
Consumi – Stima scorte semilavorati e
prodotti finiti
La stima delle scorte di semilavorati e prodotti finiti
comporta:
La
previsione delle giacenze in volumi di fine esercizio
La
valutazione delle giacenze fisiche al costo pieno
industriale, ossia:
 Rimanenze
 Consumi
iniziali di semilavorati e prodotti finiti
di materie prime
 Costi
industriali variabili e fissi
 Costo
del lavoro diretto e indiretto
 Ammortamenti
produttivi
34
Costruzione Variabili Economiche
Costi di produzione
I costi di produzione si dividono in due
categorie:
Costi
variabili
Costi
fissi
35
Costruzione Variabili Economiche
Costi di produzione – Costi variabili
I costi variabili di produzione sono
formati principalmente da: energia,
lavorazioni esterne, costi di conduzione
impianti e di logistica in entrata legati ai
volumi di produzione
36
Costruzione Variabili Economiche
Costi di produzione – Costi variabili (cont.)
Costo variabile di produzione = Volumi
di produzione * costo variabile unitario
37
Costruzione Variabili Economiche
Costi di produzione – Costi variabili (cont.)
Variazione % costi variabili unitari =
adeguamenti contrattuali % - recuperi
d’efficienza
38
Costruzione Variabili Economiche
Costi di produzione – Costi fissi
I costi fissi di produzione sono legati
principalmente alla gestione degli
impianti al di fuori del ciclo di
fabbricazione e alle attività di supporto al
processo produttivo
39
Costruzione Variabili Economiche
Costi di produzione – Costi fissi (cont.)
La stima deve riflettere:
Le
semivariabilità dei costi fissi
Adeguamenti
contrattuali
40
Costruzione Variabili Economiche
Costo del lavoro
Il costo del lavoro si suddivide in due
categorie:
Costo
del lavoro diretto
Costo
del lavoro indiretto
41
Costruzione Variabili Economiche
Esempio - Costo del lavoro
42
Costruzione Variabili Economiche
Costi commerciali
I costi commerciali si dividono in due
categorie:
Costi
variabili unitari
Costi
fissi
43
Costruzione Variabili Economiche
Costi commerciali (cont.)
I costi variabili unitari sono legati al
livello d’efficienza dei processi di
distribuzione fisica e vendita
I costi fissi sono riconducibili allo sforzo
pubblicitario e alla struttura commerciale
e di marketing
44
Costruzione Variabili Economiche
Costi commerciali – Costi variabili
I costi variabili commerciali includono
principalmente trasporti, altri costi
logistici legati ai volumi di vendita,
provvigioni ad agenti
45
Costruzione Variabili Economiche
Costi commerciali – Costi variabili (cont.)
Costo variabile commerciale = volumi
di vendita * costo variabile unitario
46
Costruzione Variabili Economiche
Costi commerciali – Costi fissi
I costi fissi commerciali includono
principalmente spese pubblicitarie e di
marketing, viaggi, costi di logistica in
uscita non legati ai volumi di vendita,
costi relativi alla struttura commerciale e
di marketing
47
Costruzione Variabili Economiche
Esempio - Costi commerciali
48
Costruzione Variabili Economiche
Costi G&A
I costi G&A includono oneri diversi,
costi generali relativi all’area
amministrativa e alla direzione
49
Costruzione Variabili Economiche
Il caso Divano - Costi G&A
I costi generali e amministrativi (G&A), se pure
previsti in diminuzione in percentuale sul fatturato
rispetto al 2003, anno particolare caratterizzato da
evidenti difficoltà, nel periodo di piano rimangono
sempre superiori a quelli evidenziati nel 2001 e
2002.
Non si prevede per il periodo di piano l’utilizzo di
servizi esterni.
50
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti
La politica degli investimenti discende da due
variabili:
Grado
di sfruttamento della capacità
produttiva attuale a fronte dei volumi
produttivi previsti a piano
Stato
dell’arte della tecnologia di processo
51
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti (cont.)
Gli investimenti possono essere quindi:
Espansivi
Sostitutivi
52
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti (cont.)
Il profilo d’investimento di un Piano deve
essere formulato sulla base dei seguenti
indicatori:
Rotazione
Età
investimenti
media impianti
Utilizzo
Grado
capacità
automazione tecnologica
53
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti (cont.)
Rotazione investimenti = ricavi / valore
contabile investimenti
54
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti (cont.)
Età media impianti = fondo
ammortamento / ammortamento
55
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti (cont.)
Utilizzo capacità = capacità produttiva
utilizzata / capacità produttiva teorica
56
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti (cont.)
Grado automazione tecnologica =
valore contabile impianti pro capite
57
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti (cont.)
Gli ammortamenti sono stimati in
funzione di età media e vita utile delle
immobilizzazioni cui si riferiscono,
suddivise per categoria fiscale
Lo stanziamento a Piano riflette di norma
le aliquote d’ammortamento civilistiche
58
Costruzione Variabili Economiche
Investimenti & ammortamenti (cont.)
La stima degli ammortamenti va condotta
in via separata relativamente agli
ammortamenti:
Sul
valore residuo dei cespiti
ammortizzabili ad inizio Piano
Sugli
investimenti previsti a Piano
59
Costruzione Variabili Economiche
Esempio – Il conto economico
60
5. Costruzione variabili finanziarie
61
Costruzione Variabili Finanziarie
Introduzione
E’ importante aver predisposto uno
schema di stato patrimoniale come linea
guida
62
Costruzione Variabili Finanziarie
Introduzione
63
Costruzione Variabili Finanziarie
Introduzione
Le variabili coinvolte sono quindi:
64
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto
Per capitale circolante netto si intende la
somma algebrica di:
Crediti
commerciali
Magazzino
(debiti
commerciali)
Altri
crediti/(debiti operativi)
Ratei
& Risconti attivi/(passivi)
65
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto (cont.)
Le voci di CCN hanno natura di flusso e
quindi:
 Influenzano
direttamente il profilo della
PFN. Espansioni di CCN provocano
un’immediato aumento dell’indebitamento
finanziario
 Presentano
un argomento strettamente
legato alla stagionlità
66
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto (cont.)
Tutte le variabili flusso devono essere
esposte a saldi di fine esercizio
La PFN è trattata a saldi di fine esercizio
per finalità rappresentative e a valori medi
mensili per la corretta stima degli oneri
finanziari
67
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto (cont.)
La modalità di stima del CCN dipende
sostanzialmente dal livello di stagionalità
del business
68
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto (cont.)
L’approccio precedente è applicabile a tutte le
voci del CCN tranne:
Magazzino
Debito
fornitori impianti
Debiti
legati al costo del lavoro
Debiti
tributari
Ratei
& risconti
69
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto – Stima analitica
Attribuzione allo stato patrimoniale di valori
stimati in base all’andamento stagionale
osservato a consuntivo
70
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto – Stima sintetica
Saldo patrimoniale = [Variabile
economica * (1+aliquota IVA)]/365 *
Giorni di dilazione
71
Costruzione Variabili Finanziarie
Esempio – Andamento del CCN
25.000
35%
30%
20.000
25%
15.000
€/'000
20%
15%
10.000
10%
5.000
5%
0
0%
2001
2002
2003
2004
CCN
72
% Fatturato
2005
2006
Costruzione Variabili Finanziarie
Esempio – Andamento dei Crediti
Commerciali
25.000
50%
45%
20.000
40%
35%
15.000
€/'000
30%
25%
10.000
20%
15%
5.000
10%
5%
0
0%
2001
2002
2003
2004
Clienti
73
% Fatturato
2005
2006
Costruzione Variabili Finanziarie
Crediti Commerciali (cont.)
I crediti verso clienti, evidenziano una
media di incasso di 152 giorni nel 2004 e
di 140 giorni nel 2005-2006, numeri
maggiori rispetto alle dilazioni di
pagamento mediamente concesse ai clienti
(130 giorni) per effetto di stagionalità dei
ricavi.
74
Costruzione Variabili Finanziarie
Esempio- Andamento dei Fornitori
Commerciali
35%
18.000
16.000
30%
14.000
25%
€/'000
12.000
10.000
20%
8.000
15%
6.000
10%
4.000
5%
2.000
0%
0
2001
2002
2004
2003
Fornitori
75
%Fatturato
2005
2006
Costruzione Variabili Finanziarie
Fornitori Commerciali (cont.)
I debiti verso fornitori crescono
leggermente nel periodo di piano con una
media di pagamento di 116 giorni nel
triennio 2004-2006, sostanzialmente in
linea con le dilazioni di pagamento
mediamente concesse dai fornitori.
76
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto – Magazzino
Le giacenze finali sono sempre il risultato
della seguente equazione:
Rimanenze finali (volumi) = rimanenze
iniziali + produzione annua – vendite
annue
77
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto – Magazzino
La stima delle giacenze finali deve essere
condotta in via separata per tipologia:
Giacenze
finali di materie prime n (valore)
= giacenze iniziali n + acquisti n – consumi n
Giacenze
di semilavorati e prodotti finiti
78
Costruzione Variabili Finanziarie
Esempio – Magazzino
12.000
10.000
8.000
€/'000
5.201
6.000
1.228
4.649
4.000
2.000
5.034
2.825
3.806
4.093
2.681
2.367
2.263
2.570
2003
2004
2005
2006
4.820
0
2001
2002
Materie Prime
Semilavorati e Prodotti Finiti
79
Costruzione Variabili Finanziarie
Esempio – Magazzino
Il magazzino è previsto in crescita.
Nel periodo di piano è stata prevista una rotazione
del magazzino materie prime di 60 giorni, superiore
alla media storica 2001-2003 di 59 giorni.
Nel periodo di piano è stata prevista una rotazione
del magazzino semilavorati e prodotti finiti di 30
giorni, sostanzialmente in linea con quella del 2003
(28 giorni) ma superiore alla media storica 20012003 (24 giorni).
80
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto – Debito fornitori
impianti
81
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto – Debiti legati al
costo del lavoro
Debiti legati al costo del lavoro n =
debiti legati al costo del lavoro n-1 *
(1+var. % costo del lavoro n)
82
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto – Debiti tributari
I debiti tributari sono correlati all’imposizione
fiscale e includono: fondo imposte differite, debiti
per imposte correnti.
Il
fondo imposte differite deve essere
movimentato in base alle previsioni di utilizzo
del saldo relativo all’ultimo esercizio consuntivo
Le
imposte correnti possono essere legate alle
variazioni del fatturato nell’arco del periodo di
Piano
83
Costruzione Variabili Finanziarie
Capitale Circolante Netto – Ratei &
Risconti
I ratei & risconti, attivi e passivi, nascono
sostanzialmente da costi/ricavi di natura
operativa e possono quindi essere legati
all’andamento dei ricavi nell’arco
dell’orizzonte di Piano
Poste di carattere straordinario e di natura
finanziaria dovrebbero essere analizzate e
gestite separatamente
84
Università di Verona
Il business plan in pratica
Coffee Break
85
Costruzione Variabili Finanziarie
Immobilizzazioni Finanziarie
Le immobilizzazioni finanziarie sono
costituite da:
Partecipazioni
Crediti
con durata superiore a un esercizio
86
Costruzione Variabili Finanziarie
Immobilizzazioni Finanziarie Partecipazioni
Il saldo Partecipazioni è normalmente
lasciato invariato nell’arco dell’orizzonte di
Piano: la movimentazione di tale voce
implica la costruzione di un business plan
ad hoc, il che richiede la disponibilità
d’informazioni dettagliate e attendibili
87
Costruzione Variabili Finanziarie
Immobilizzazioni Finanziarie – Crediti con
durata superiore ad un esercizio
I crediti e, in genere, altre poste con durata
pluriennale, devono essere stimate
analiticamente, in base alle ipotesi di
movimentazione
88
Costruzione Variabili Finanziarie
Fondo TFR
Il fondo TFR è movimentato da
accantonamenti e utilizzi per liquidazioni
89
Costruzione Variabili Finanziarie
Posizione Finanziaria Netta
La posizione finanziaria netta include le seguenti
poste:
Indebitamento
finanziario a breve
Indebitamento
finanziario a lungo
Debiti
v/soci
(liquidità:
c/c attivi, titoli, azioni proprie, crediti
finanziari)
90
Costruzione Variabili Finanziarie
Posizione Finanziaria Netta (cont.)
L’attività di stima dell’esposizione finanziaria è un
passo molto importante nell’economia di un Piano, in
quanto influenza la proiezione degli oneri finanziari
Una stima approssimativa della posizione finanziaria
può nascere dai seguenti motivi:
Mancata
considerazione/sottovalutazione degli
effetti stagionali
Errata
rappresentazione del capitale investito netto
91
Costruzione Variabili Finanziarie
Posizione Finanziaria Netta (cont.)
L’approccio di stima suggerito è il seguente:
1. Esposizione poste patrimoniali attive e passive di Piano a saldi
finali
2. Esposizione finanziaria netta di Piano a saldi finali (in
automatico: sbilancio attivo passivo)
3. Analisi andamento mensile PFN negli ultimi quattro esercizi
consuntivi: calcolo PFN media
4. Calcolo rapporto “PFN media/PFN finale” relativamente agli
esercizi consuntivi analizzati e individuazione valore di
riferimento (indice medio)
5. Calcolo PFN media di Piano ai fini della stima degli oneri
finanziari: PFN di Piano * indice medio
6. Oneri finanziari stimati moltiplicando il costo
dell’indebitamento di Piano per la PFN media di Piano
92
Costruzione Variabili Finanziarie
Posizione Finanziaria Netta (cont.)
L’approccio precedente comporta la stima degli oneri
finanziari sull’esposizione netta complessiva, ossia
indebitamento a breve e a lungo
Se il costo dell’indebitamento a lungo è
significativamente diverso da quello a breve è
opportuno:
Utilizzare
l’approccio precedente relativamente alla
PFN a breve
Sviluppare
l’indebitamento a lungo in base ai piani di
rimborso/accensione previsti dalla società nell’arco
dell’orizzonte di riferimento e calcolare gli oneri
finanziari in via puntuale
93
Costruzione Variabili Finanziarie
Patrimonio netto
Il patrimonio netto è composto da:
Capitale
Riserve
sociale
(d’utile e capitale)
Risultato
d’esercizio
94
Costruzione Variabili Finanziarie
Patrimonio netto (cont.)
La stima generalmente interessa la
movimentazione delle riserve, essendo:
Il
capitale sociale mantenuto fisso nell’arco
del periodo di Piano
Il
risultato d’esercizio generato in via
automatica dal conto economico
95
Costruzione Variabili Finanziarie
Patrimonio netto (cont.)
Le riserve possono movimentarsi in positivo (utile
dell’esercizio precedente) e/o in negativo (perdita
dell’esercizio precedente, distribuzione di dividendi).
L’unica variabile d’input nella stima del patrimonio
netto è di conseguenza il payout ratio, ossia la politica
dei dividendi seguita dalla società
L’analisi dei payout ratio consuntivi unita alle
indicazioni del management circa le attese di
remunerazione degli azionisti nel medio termine
costituiscono i punti di riferimento per la definizione
della politica dei dividendi più appropriata alla
fattispecie
96
Costruzione Variabili Finanziarie
Rendiconto finanziario
E’ importante aver predisposto uno
schema di rendiconto finanziario come
linea guida
97
Costruzione Variabili Finanziarie
Il caso Divano - Rendiconto finanziario
98
6. Analisi relazioni
99
Analisi relazioni
Alcuni aspetti fondamentali
La comprensione di un business plan si
fonda sullo studio delle seguenti relazioni
fondamentali e degli indicatori ad esse
associabili:
Tasso di crescita ricavi
Investimenti in capitale circolante
Situazione finanziaria
Sostenibilità debito
Remunerazione attesa
Investimenti in capitale fisso
Situazione economica
finanziario
capitale proprio
Capitale circolante/ricavi
Asset turnover
Investimenti fissi pro-capite
ROS
ROI
Cash flow operativo/Investimenti
Interest coverage
Cash flow operativo
ROE
Produttività esistente
Quote di mercato obiettivo
Volumi & prezzi medi
Ricavi/pro-capite
100
Analisi relazioni
Alcuni aspetti fondamentali (cont.)
In contesti di rapido sviluppo, la logica economicofinanziaria della strategia di base viene meno nel breve
termine, il che spesso implica, a fronte di elevati tassi
di crescita dei ricavi, indicatori economico-finanziari
fuori controllo lungo gran parte dell’orizzonte
temporale di Piano. Tale situazione permane
fintantoché gli investimenti entrano a regime,
aumentando in tal modo la produttività (ricavi procapite crescenti a fronte d’investimenti pro-capite
costanti) e migliorando la situazione finanziaria (cash
flow operativo e interest coverage crescenti)
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Analisi relazioni
Alcuni aspetti fondamentali (cont.)
L’analisi delle relazioni fondamentali è utile
anche ai fini dello sviluppo di scenari alternativi
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7. Analisi di sensibilità
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Analisi di sensibilità
Alcuni aspetti fondamentali
L’analisi di sensibilità si basa su diverse
assunzioni quanto alle relazioni economiche
(volumi, prezzi medi, investimenti e livelli di
produttività) e finanziarie (capitale circolante
netto, leva finanziaria), le quali diventano così i
motori di simulazione del Piano.
Gli effetti delle analisi di sensibilità si misurano
sugli indicatori economico-finanziari collegati
alle relazioni fondamentali (asset turnover, ROI,
interest coverage, cash flow operativo, ROE).
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Analisi di sensibilità
Alcuni aspetti fondamentali
L’analisi di sensibilità si basa su diverse assunzioni
quanto alle relazioni economiche (volumi, prezzi medi,
investimenti e livelli di produttività) e finanziarie
(capitale circolante netto, leva finanziaria), le quali
diventano così i motori di simulazione del Piano.
Gli effetti delle analisi di sensibilità si misurano sugli
indicatori economico-finanziari collegati alle relazioni
fondamentali (asset turnover, ROI, interest coverage,
cash flow operativo, ROE).
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Università di Verona
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Lezione Marco Troiani giov 28 aprile 05