Corso di Organizzazione Politica Europea anno accademico2013-2014 Lezione III-IV La Commissione EuropeaIl Presidente e il Collegio dei Commissari La Commissione Europea Un’istituzione sui generis: generalmente identificata come l’ “esecutivo della UE” presenta notevoli difformità anomalie rispetto agli esecutivi nazionali. E’ l’istituzione più innovativa: la creazione col Trattato di Parigi dell’Alta Autorità CECA come organismo sovranazionale indipendente dagli s,m., che è il modello istituzionale della Commissione rappresenta un’ evidente discontinuità con la tradizione dello stato nazionale sovrano. La Commissione è : Un organismo sovranazionale molto più forte del Segretariato di un’organizzazione internazionale ma insieme….. più debole in termini di poteri e legittimazione di qualsiasi esecutivo nazionale Come negli esecutivi nazionali nella Commissione è presente un livello politico, il Collegio dei Commissari, e un livello amministrativo (le DG e gli altri organismi dell’amministrazione comunitaria); come negli esecutivi organizzati secondo il modello ministeriale vi sono organismi di raccordo tra livello politico e livello amministrativo, i cabinets (gabinetti) dei Commissari La dimensione del Collegio dei Commissari Dal Trattato di Roma al 2004 : 2 Commissari provenienti da ciascuno degli s.m. grandi, 1 da ciascuno dei piccoli. Missionorganismo sovranazionale che rappresenta l’interesse comune degli s.m. Dimensione diventa problematica nella prospettiva dell’allargamento dilemma capacità decisionale vs.rappresentanza La dimensione del Collegio dei Commissari Tr.Nizza-Fino a 27 s.m.: 1 per s-mTrattato Costituzionale : 2/3 s.m. con rotazione Trattato di Lisbona 1 per s.m. Dal 2014 = 2/3 di s.m. (18-19)con rotazione autorizzazione a Consiglio Europeo all’unanimità a tenere formato 1 per s.m. Così si è espresso in due deliberazioni del 2008 e del 2009 (concessione a Irlanda) e di nuovo nel 2012 . Probabile resti 1 x s.m. Dibattito riflette un Trend a crescente “nazionalizzazione” di Commissione la sua legittimità sembra dipendere di più dalla sua rappresentatività degli s.m., diversamente da ciò che accadeva alle origini. Ma non vi è comunque rappresentatività demografica (1 Commissario indipendentemente da dimensione di s.m.) E perde in efficacia decisionale E’ discutibile quanto la soluzione 1 Commissario per stato tuteli la pari dignità dei piccoli meglio della rotazione. La COMMISSIONE: IL COLLEGIO DEI COMMISSARI -Procedura di insediamento Originariamente (e fino al 1993, con l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht) la Commissione era scelta e insediata dagli s.m. di comune accordo (unanimità) A partire dal Trattato di Maastricht vi è stata un’evoluzione della procedura di insediamento nel senso di un peso crescente dell’autorizzazione da parte del PE (sul modello dell’insediamento degli esecutivi nei sistemi di tipo parlamentare) che è andato di pari passo al rafforzamento del ruolo di leadership del Presidente della Commissione rispetto al Collegio. Allineamento della durata in carica del PE e della Commissione Parlamentarizzazione dell’insediamento della Commissione E’ esito: -del ruolo crescente assegnato dai Trattati al PE nell’insediamento della Commissione -dell’interpretazione estensiva che il PE ha di volta in volta dato del proprio ruolo usando nel modo più incisivo possibile i propri poteri legali . Parlamentarizzazione dell’insediamento della Commissione Svolta col Trattato di Maastricht : gli s.m. sono obbligati a consultare il PE sulla persona che vogliono nominare Presidente Il PE deve esprimere un voto di approvazione sulla Commissione perché questa si insedi La durata in carica della Commissione e quella del PE sono allineate a 5 anni e la Commissione entra in carica a sei mesi dalle elezioni del PE che ha luogo a date fisse nel giugno degli anni che finiscono con 4 e con 9 . Parlamentarizzazione dell’insediamento della Commissione Con l’insediamento della Commissione Santer nel 1994 PE valorizza il suo ruolo: -Il PE dichiara che la persona nominata a presiedere la Commissione dovrà presentarsi al PE per averne l’approvazione e che se questa non ci sarà gli s.m. dovranno ritirare la candidatura. Kohl che presiede il Consiglio Europeo accetta che PE abbia un potere di veto sul Presidente -Il PE inaugura, sul modello del Congresso US , la prassi delle “audizioni” delle persone designate come Commissari davanti alle commissioni parlamentari responsabili per i rispettivi settori. Il Trattato di Amsterdam (1997) riconosce al PE il diritto di esprimere un voto di approvazione sul Presidente designato L’insediamento della Commissione Fase 1 i governi degli s.m. (Consiglio Europeo), previa consultazione del PE, designano a MQ la persona che intendono nominare Presidente ; in base al Trattato di Lisbona il Consiglio Europeo dovrà tenere conto per la designazione dell’esito delle elezioni europee che deve ricevere (tr. di Amsterdam) un voto di approvazione dal PE.(il Tr. di Lisbona dice “deve essere eletto dal PE a maggioranza dei suoi membri”); Barroso nel 2004 ha inaugurato la prassi di tenere un discorso prima del voto al PE in seduta plenaria L’insediamento della Commissione Fase 2 Il Presidente della Commissione insieme agli s.m. designa , sulla base delle loro proposte, gli altri membri della Commissione. Il Collegio è approvato a MQ. In teoria, avendo la facoltà di porre il veto sulle proposte di nomina degli s.m., disponendo di una legittimazione propria (dal voto del PE) e di poteri di leadership sulla Commissione, il Presidente dovrebbe avere capacità negoziali rispetto agli stati circa la scelta dei membri della Commissione. Se le esercita o se accettare le candidature avanzate dagli stati dipende da Presidente. Comunque la composizione in termini di assegnazione dei portafogli è oggetto di un’intensa negoziazione intergovernativa mediata dal Presidente. L’insediamento della Commissione Fase 3 Le Audizioni parlamentari (Hearings) Dal 1994 si è affermata la prassi, codificata poi in Regolamento interno del PE, che , prima del voto di di approvazione, i candidati alla carica di Commissario si presentino ciascuno presso il Parlamento Europeo, di norma davanti alla Commissione del Parlamento responsabile del rispettivo settore di competenza; qui il candidato deve presentare il proprio programma e rispondere alle domande. Tali audizioni sono pubbliche L’insediamento della Commissione Fase 3 Le audizioni Attraverso le audizioni il PE esercita un’influenza sulla composizione della Commissione.Un esito insoddisfacente dell’audizione per la commissione parlamentare può portare alla decadenza della candidatura e alla sua sostituzione nel timore che il PE neghi il suo voto di approvazione all’intera Commissione. Caso più clamoroso ha riguardato l’italiano Buttiglione al momento della formazione della Commissione Barroso I, la cui candidatura dovette essere ritirata; ma anche con la II Commissione Barroso la candidata bulgara originariamente designata fu costretta a rinunciare volontariamente di fronte alle critiche del PE. Il PE può anche condizionare il proprio sostegno ad una differente assegnazione di portafogli o ad un impegno maggiore su certi obiettivi di policy L’insediamento della Commissione Fase 4 Commissione e Presidente sono sottoposti a un voto di approvazione del PE a maggioranza dei voti. La Commissione è insediata con voto a MQ del Consiglio Trattato di Lisbona Fa un passo avanti nello stabilire un legame diretto tra I risultati delle elezioni europee e la scelta del candidato alla Presidenza stabilendo che il Consiglio Europeo debba tenere in conto della composizione del PE nella nomina del candidato: questa disposizione accresce il ruolo del PE nella scleta a accresce la “posta in gioco” delle elezioni europee. La strategia del PE per la Commissione 20142018 I partiti Europei hanno designato dei candidati a ricoprire la carica di Presidente. Martin Schultz, attuale presidente del PE e candidato dei Socialisti Europei, ha dichiarato che il nominato dovrà essere uno dei candidati ufficiali designati dai partiti prima delle elezioni e minacciato che in caso contrario non ci sarà una maggioranza parlamentare.Questa posizione è stata rafforzata da una rapporto della Commissione del PE per gli Affari Costituzionali del fabbraio 2014, che dovrà essere votata dall’Aula nella plenaria di marzo 2014 ; il PE ha aggiunta che almeno alcuni membri della Commissione dovrebbero essere scelti tra i MPE. (cfr. http://www.europarl.europa.eu/pdfs/news/expert/infopress/20140210I PR35503/20140210IPR35503_en.pdf) Questa posizione che vincola il Consiglio Europeo non è accettata da tutti: Merkel ha dichiarato che non ci devono essere “automatismi”. Il 14 maggio , una settimana prima delle elezioni al PE è previsto un dibattito televisivo tra i candidati che sarà trasmesso in tutta la UE. Candidature degli Europartiti Strategia per accrescere la visibilità delle elezioni al PE e contrastare una temuta ulteriore crescita dell’astensionismo. E’ parte delle strategie di rafforzamento istituzionale del PE vis-à-vis il Consiglio Europeo Porta a una “politicizzazione “ della Commissione Chi sono i candidati degli Europartiti? PPEJean Claude Juncker Designato al Congresso di Dublino 6-7 marzo 2014. Il PPE è stato l’ltimo dei partiti europei a designare il proprio candidato. In lizza erano Michel Barnier, Commissario al Mercato Interno, francese e Jean Claude Junker, ex Primo Ministro Lussemburghese Chi sono i candidati degli Europartiti? PSE Martin Schultz , tedesco, Presidente del Parlamento Europeo in due legislature . Designato al Congresso dei Socialisti Europei a Roma nel febbraio scorso Chi sono i candidati degli Europartiti? ALDE (Alleanza Liberal Democratici Europei) Guy Verhofstadt , che presiede il gruppo parlamentare ALDE. Ex Primo Ministro del Belgio, federalista convinto. Chi sono i candidati degli Europartiti? VERDI EUROPEI Louis Bové , francese e Ska Keller tedesca membri del gruppo verde al PE. Scelti attraverso elezioni primarie (23.000 votanti ) europee nel gennaio 2014 Chi sono i candidati degli Europartiti? SINISTRA EUROPEA Alexis Tsipras leader del partito greco SYRIZA, scelto al Congresso di Madrid del dicembre 2013 Chi sono i candidati degli Europartiti? Gli euroscettici non li hanno per ora designati European for Freedom and Democracy (EFD) , euroscettici di estrema destra e Alliance of European Conservatives and Reformists (AECR), gruppo dominato dai Tories inglesi, per ora hanno manifestato l’intenzione di non designare alcun candidato comune.Sono gruppi parlamentari cui non corrispondono federazioni di partiti. Crescente politicizzazione del processo di insediamento della Commissione Legato al maggiore potere accordato dai Trattati al PE Ma anche dall’attitudine del PE di interpretare in modo estensivo tali poteri Conseguenze delle candidature di partito Rafforzano il ruolo delle federazioni di partito che non si limitano a presentare dei programmi comuni (party manifestos) alle elezioni al PE ma associano a questi delle candidature (“facce”). Potrebbero accrescere la partecipazione al voto europeo arginando l’astensionismo Un Presidente di partito migliorerebbe il funzionammento della Commissione e la sua legittimità? Tradizionalemnte politici ma che non agivano come esponenti di partito. (es Prodi CS, Barroso CD). Stanti i compiti della Commissione una presidenza “più politica” è augurabile ? Lo discuteremo dopo aver visto i compiti Il Collegio dei Commissari Il livello politico della Commissione: Il Presidente della Commissione I Commissari (attualmente 27) I gabinetti dei Commissari Il Presidente della Commissione Formalmente, fino al Trattato di Amsterdam, il suo ruolo è stato quello di “primus inter pares”. La “forza” della Presidenza dipendeva largamente dalla personalità politica del Presidente e dalle circostanze politiche in cui opera. Il Trattato di Amsterdam e poi quello di Nizza hanno rafforzato il mandato del Presidente e la sua leadership sulla Commissione. Il Presidente della Commissione Il voto di approvazione espresso dal PE sulla persona nominata a presiedere la Commissione gli conferisce una sorta di legittimità politica propria che lo rafforza nelle negoziazioni con gli s.m. per formare la Commissione. La designazione delle persone che occupano il ruolo di Commissari è fatta da s.m. , ma dal Tr.di Amsterdam il Presidente designato deve approvare le designazioni e può esprimere un veto. Il presidente della Commissione e le dimissioni di singoli Commissari In base al Trattato di Amsterdam poteva chiedere lettera di dimissioni in bianco al momento dell’insediamento. Dopo la crisi della Commissione Santer il Trattato di Nizza ha dotato il Presidente del potere di obbligare un Commissario alle dimissioni e opeare rimpasti. La crisi della Commissione Santer Fine 98 rapporto della Corte dei Conti denuncia cattiva gestione finanziaria e che la Commissaria E.Cresson ha dato incarichi di consulenze a persone non qualificate. Il PE presenta una mozione di censura, respinta dopo che Santer accetta che un gruppo di esperti indipendenti indaghi sul caso di cattiva gestione e nepotismo. Il gruppo presenta un rapporto molto critico sulle prassi di gestione della Commissione (anche prima di Santer) Il PSE (allora il gruppo più ampio) annuncia che voterà per rimuovere l’intera Commissione (PE può farlo con maggioranza di 2/3 dei voti e la maggioranza dei suoi membri) Santer cerca inutilmente di convincere il governo francese a ottenere le dimissioni volontarie di Cresson Marzo 1999-L’intera Commissione rassegna le dimissioni per evitare di essere rimossa da un voto del PE Riforma dei poteri del Presidente rispetto ai Commissari In base al Trattato di Nizza il Presidente può chiedere formalmente dimissioni e operare rimpasti. ES: Dimissioni del Commissario maltese John Dalli (ottobre 2012) ufficialmente presentate come volontarie, ma il Commissario le rassegna sapendo che il Presidente può obbligarlo I Presidenti della Commissione Hallstein (RFT) 1958-1967 Rey (B) 1967-1970 Malfatti (I) 1970-1972 Mansholt (O) Ortoli (F) 1972-73 1973-1977 Jenkins (UK) Thorn (L) Delors (F) (1977-1981) 1981-85 1985-1995 Santer (L) Prodi (I) Barroso (P) 1995-1999 1999-2004 2004-2014 I Commissari : background Originariamente in prevalenza erano alti funzionari (diplomatici); nel corso del tempo sono divenuti prevalenti i politici di carriera (ex-ministri nei governi nazionali ) . Anche Commissari con una formazione di tipo “tecnico” (Economisti o giuristi)es. Monti Commissario al Mercato Interno (Santer) e alla Concorrenza (Prodi). Appartenenza politica-oggi che i paesi che esprimono 1 solo Commissario, questo è di solito di area governativa; quando i grandi paesi ne esprimevano 2 essi erano uno dell’area di governo e uno dell’opposizione; in genere non sono politicamente estremisti e sono almeno tiepidamente europeisti. L’accresciuta “politicità” della Commissione e può rendere più difficile l’esercizio di leadership da parte del Presidente Posizione dei Commissari-tra mandato sovranazionale e pressioni nazionali I Commissari non sono rappresentanti degli s.m. ; il loro è un mandato sovranazionale In base ai Trattati debbono essere “completamente indipendenti nell’espletamento dei loro compiti” e s.m. sono tenuti a non cercare di influenzarli. Autonomia tuttavia non è mai assoluta : le stesse negoziazioni intergovernative per la formazione della Commissione rivelano la volontà degli s.m. di avere il “loro uomo” (donna) al ruolo di responsabilità per il settore di policy per loro più importante in quel momento. L’autonomia dei Commissari Posizione che li mette al riparo da pressioni del loro governo: Il loro mandato è rinnovabile senza limiti (riconferme frequenti) Indipendenza dei Commissari è rafforzata dalla loro posizione, nettamente più sicura che quella dei ministri negli esecutivi nazionali: -non possono essere dimessi da governi nazionali (unica sanzione è che mandato non venga rinnovato) -non possono essere sfiduciati singolarmente dal PE -possono essere costretti alle dimissioni solo dalla Corte di Giustizia in casi molto gravi MA DEVE MANTENERSI RAPPORTO DI FIDUCIA COL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE Responsabilità collegiale E’ un principio assolutamente centrale per le funzioni della Commissione . A differenza che per i ministri negli esecutivi nazionali,i Commissari non sono individualmente responsabili dei propri settori di competenza : ogni politica è responsabilità collegiale della Commissione. Il principio di collegialità è più difficile da applicare che negli esecutivi nazionali dato che la Commissione è multinazionale e non è tenuta insieme da affinità ideologiche . La Commissione Barroso II (2009-2014) Insediata il 9 febbraio 2010 Voto favorevole del PE (764): 488 voti a favore 137 contro 72 astenuti Insediamento avrebbe dovuto aver luogo in novembre; ritardato per ritardata entrata in vigore di Trattato di Lisbona e ritiro candidatura bulgara dopo le audizioni al PE European Commission- December 2013 La composizione della Commissione “ a virtuoso act of balancing” (Missiroli, Emmanoulidis , European Policy Centre, 2009) Insediamento meno conflittuale di quello della Commissione Barroso I- Condizione posta dal PE è stata maggior controllo sulla Commissione e impegno a una risposta più rapida alle richieste di iniziativa legislativa inoltrate da PE PSE ha rinunciato a presentare un candidato alternativo a Barroso e ha votato a favore,insieme a PPE e ALDE Composizione che ha soddisfatto i maggiori s.m., attenta a equilibri geografici, politici, di genere (9 donne su 27) , con un promettente ridisegno dei portafogli rispetto alla Commissione precedente, un ricambio parziale (13 su 27) che ha premiato la seniority Il Presidente II mandato Ex Primo Ministro Portoghese Politicamente centro-destra Primo mandato: soluzione di compromesso nel 2004 dopo che i due candidati più probabili, Guy Verhofstadt (belga) e Chris Patten (UK) avevano ricevuto i veti reciproci di Inghilterra e Francia e dopo che le elezioni al PE avevano evidenziato una maggioranza di centro destra al PE. Riconfermato nel 2009 I Vicepresidenti Sono 7 Era una distinzione quasi formale, per dare visibilità agli s.m. grandi Oggi sembrano ruoli sostanziali. Sono: Affari esteri (UK), Giustizia-Diritti fondamentali (LUX) Trasporti (Estonia) Industria (IT) Concorrenza (SP) Agenda digitale (OL), Affari Istituzionali (Slovacchia) http://ec.europa.eu/commission_20102014/index_en.htm Alto Rappresentante per la Politica Estera/ Commissario agli affari Esteri Ruolo istituito col Trattato di Lisbona E’ a tutti gli effetti (tranne che nel nome) il Ministro degli Esteri della UE Vicepresidente della Commissione e presiede il Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri (“double hat”) Da lei dipende il nuovo Servizio Europeo per le Azioni Esterne (EEAS) E’ inglese, ex-ministro laburista, che nella Commissione Barroso era presente dal 2008 come commissaria al Commercio Ashton- conferenza stampa durante la visita a Kiev: http://www.youtube.com/watch?v=r3IujEH0b j4 Ashton su politica estera UE al woodrow Wilson centre di Washington http://www.youtube.com/watch?v=8rEIVsjz5 kI Giustizia e affari interni Nella I Commissione Barroso (2004-09) il portafoglio, associato a una Vice-presidenza, era stato affidato all’Italia . Quando Frattini nel 2008 assunse il ruolo di ministro nel governo Berlusconi l’Italia cambiò il portafoglio con quello dei Trasporti (Tajani (PPE) e il portafoglio passò alla Francia (Barrot). In virtù della crescente importanza di questo settore di policy dopo l’unificazione dei tre pilastri operata dal Trattato di Lisbona le competenze sono state divise in due portafogli: Per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza (vicepresidenza) affidato a Viviane Reading (Lux-PPE) il commissario con maggiore seniority Per gli Affari Interni affidato a Cecilia Malstrom, svedese, Liberale Viviane Reading Sulla protezione dei dati e lo spionaggio US, la libertà di movimento, l’eguaglianza di genere http://www.euronews.com/2014/01/16/europ ean-commission-s-viviane-reding-saysfreedom-of-movement-not-up-for-/ Citizens’ Dialogue – Trieste 2013 http://www.youtube.com/watch?v=ze5yK0dv wMw Concorrenza La Spagna, con Joaquin Almunia (Socialista) ha mantenuto la vicepresidenza, ma passa dagli affari economici e monetari alla Concorrenza Digital Agenda Un nuovo portafoglio, associato alla vicepresidenza; compiti di rafforzare la diffusione e la ricerca nelle nuove tecnologie dell’informazione e delle comunicazione . La sua istituzione è un indicatore dell’importanza strategica assegnata a questo settore Affidato a Noelle Kroes, Olandese , liberale, già Commissaria alla Concorrenza nella I Commissione Barroso E Francia e Germania..? La Francia, con Michel Barnier (PPE) ha ottenuto il portafoglio del Mercato interno, in assoluto uno dei più importanti, succedendo a un liberista convinto, l’Irandese McCreevy. Forse per controbilanciare Barnier , a capo della DG mercato interno c’è un funzionario inglese La Germania Ha voluto e ottenuto il nuovo portafoglio per l’Energia, che include anche competenze relative al cambiamento climatico, assegnato a Guenther Ottingen (PPE) . Indicatore dell’importanza crescente di questo settore di policy e dell’esperienza tedesca in Cambiamento climatico Un nuovo portafoglio, che dovrebbe avere competenze trasversali (mainstreaming). Sostituisce la dizione “ambiente” Affidato a una danese, Connie Hedegaard (PPE) Affari economici e monetari Uno dei portafogli con maggiore visibilità durante la crisi Detenuto da Olli Rehn Finlandese Altri portafogli Quello per l’Agricoltura (prima voce di spesa UE) è stato affidato a un rumeno Dacian Ciolos (PPE) su forte pressione francese Istruzione, cultura e multilinguismo sono stati unificati e affidati alla cipriota Androulla Vassiliou (liberale), mentre il portafoglio della comunicazione è stato abolito Al Belgio è andato il Commercio (De Goucht, liberale) La politica regionale (seconda voce di spesa) , prima affidata alla polacca Hubner, è andato all’Austria (Hahn, PPE) mentre alla Polonia (Lewandowski, PPE) Il 28° Commissario Neven Mimica , croato, Commissario alla protezione del consumatore. Ex vice-premier ha negoziato per il governo croato il trattato di associazione.