Facoltà di Economia
Università degli Studi di Parma
Corso di
Economia Industriale
Cap. 14
Anno Accademico 2013-2014
1
Innovazione tecnologica
2
Def. Innovazione tecnologica
• Per innovazione si intende qualsiasi cambiamento
nei processi produttivi e nei prodotti che, a parità
di costi degli input, determini un aumento della
quantità dell’output oppure che dia origine ad un
incremento dell’utilità del consumatore.
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Quesiti di base
• Quali misure devono essere adottate per
incentivare l’investimento in innovazione
tecnologica?
• E’ meglio diffondere o proteggere l’innovazione?
• E’ sempre auspicabile che il massimo numero di
imprese investa in ricerca e sviluppo?
• Innovano di più le imprese in regime di
concorrenza o quelle in regime di monopolio?
4
Caratteristiche
• Vi sono due elementi che contraddistinguono
l’innovazione come bene specifico:
• incertezza:
• natura di bene pubblico
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Innovazione e incertezza
• l’attività di ricerca è incerta e, contemporaneamente,
non osservabile.
• Ne deriva che:
• esiste un forte incentivo per chi attua la ricerca ad
aumentare il numero dei progetti (per ridurre il rischio)
e a finanziarli con il contributo di investitori esterni;
• la non osservabilità dà origine ad un problema di
rischio morale e, quindi, diminuisce la propensione da
parte degli agenti esterni a condividere tali rischi.
• Effetto di Razionamento strutturale dell’investimento
in ricerca
6
Innovazione come bene pubblico
L’innovazione è costituita essenzialmente da
informazione.
L’utilizzo economico dell’informazione è
caratterizzato da non escludibilità e non
rivalità.
L’informazione è, quindi, un bene pubblico.
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Innovazione come bene pubblico
 Non escludibilità: l’informazione è facilmente
riproducibile.
 Se un agente comunica un’informazione con un
contenuto innovativo ad un altro agente
quest’ultimo, senza sostenere costi elevati, può
trasferirla anche ad altri.
 Ne derivano difficoltà di protezione dell’innovazione
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Innovazione come bene pubblico
• Non rivalità: rendendo nota un’innovazione ad un
agente, non viene ridotta la possibilità di utilizzo
di tale innovazione da parte di altri agenti.
• Dal punto di vista del benessere, quindi, le
innovazioni dovrebbero essere libere per tutti
(accentuazione del carattere di bene pubblico).
•
9
Innovazione come bene pubblico
• L’innovazione, quindi, da un lato è un bene
privato (per l’impresa che l’ha prodotta) e
dall’altro è un bene pubblico (per le sue
caratteristiche di non escludibilità e non rivalità)
10
Capacità innovativa e dimensione
dell’impresa
Possibili condizioni di vantaggio della grande rispetto
alla piccola impresa:
• barriere finanziarie all’innovazione
• diversificazione del rischio
• protezione dell’innovazione
11
Capacità innovativa e dimensione
dell’impresa
• Possibili svantaggi:
• le grandi imprese operano ricorrendo a strutture
burocratiche e, quindi, sono soggette a ritardi e
lentezze procedurali nella definizione dei progetti
e nello sfruttamento di opportunità tecnologiche
impreviste.
12
Capacità innovativa e dimensione
dell’impresa
• La letteratura empirica:
• esiste una sorta di specializzazione di entrambi le
tipologie di imprese verso particolari tipologie o
famiglie di innovazione.
• Le piccole imprese forniscono un contributo
rilevante in termini di innovazione caratterizzato
da basso investimento iniziale e da rapidità di
introduzione nel mercato.
• Le grandi imprese, invece, tendono ad avere
maggiore successo in progetti che richiedono
soglie di investimento irrecuperabile molto elevate
(lunghi tempi di valorizzazione) e un’elevata
13
capacità di protezione dell’innovazione.
Innovazione e concentrazione
Fonte: Belderbos et al. 2010
.
14
Tipologie di innovazione
Fonte: Brandolini e Bugamelli 2009
.
15
Spese in RS
Fonte : Brandolini e Bugamelli 2009
.
16
Brevetti
Fonte : Brandolini e Bugamelli 2009
.
17
La specializzazione produttiva
Fonte: Barba Navaretti et al. 2007
.
18
La specializzazione produttiva
Fonte CSC 2010
.
19
La specializzazione produttiva
Fonte CSC 2010
.
20
Internazionalizzazione
Fonte: Barba Navaretti et al. 2007
.
21
Internazionalizzazione
Fonte: Barba Navaretti et al. 2007
.
22
La specializzazione produttiva
.
Fonte CSC 2010b
23
La specializzazione produttiva
Fonte CSC 2010
.
24
La specializzazione produttiva
.
Fonte: Quinteri 2007
25
Intervento istituzionale
• Il dilemma tra bene pubblico e bene privato è
risolto (parzialmente) in termini istituzionali e di
politica industriale attraverso alcuni
provvedimenti che sono:
• Brevetti
• Diritti di autore
• Marchi di fabbrica
• Istituzione di laboratori di ricerca pubblici
• Incentivi in conto capitale
• Contratti di ricerca
• Joint venture
26
Brevetti
• I brevetti certificano che l’inventore detiene diritti
di proprietà esclusivi su un prodotto, processo,
sostanza o design nuovo e utile.
• Il brevetto limita lo sfruttamento economico
dell’innovazione da soggetti diversi dall’inventore
per un periodo di tempo definito (12-20 anni).
Successivamente da bene privato l’innovazione
diviene bene pubblico
• I brevetti incoraggiano la ricerca
27
Brevetti
• I brevetti aumentano la divulgazione dell’innovazione
• La ragione economica del brevetto non è la la
protezione assoluta dell’innovazione, ma l’incremento
dei costi di imitazione
• L’importanza dell’istituto del brevetto è diversa da
industria e industria
28
Diritti di autore
• I diritti di autore conferiscono al creatore
dell’opera (scientifica o artistica) il diritto di
ricevere un compenso nel caso in cui l’opera
venga riprodotta.
29
Marchi di fabbrica
• I marchi di fabbrica attribuiscono il diritto
esclusivo ad un impresa di utilizzare un
nome o un simbolo.
• L’obiettivo è evitare che la reputazione e/o
la conoscenza diffusa dell’impresa diventi
una esternalità positiva per i concorrenti.
30
Istituzione di laboratori di ricerca
pubblici
• Laboratori di ricerca pubblici non vengono
remunerati in funzione del successo dell’attività
innovativa e non sono obbligati a porre vincoli alla
diffusione dei risultati di ricerca.
• Dal momento che la ricerca di base (più della
ricerca applicata) ha le caratteristiche di bene
pubblico ed è particolarmente incerta, è più adatta
ad essere gestita attraverso organizzazioni
governative
31
Incentivi in conto capitale
- Trasferimenti di risorse pubbliche per il
finanziamento parziale di progetti innovativi con
l’effetto di ridurre le conseguenze del fallimento
del progetto stesso e, quindi, di aumentare
l’incentivo per l’impresa ad attuare investimenti in
ricerca relativamente rischiosi.
32
Premi
• Definizione da parte della collettività (istituzioni)
di un incentivo monetario al raggiungimento di un
risultato innovativo.
33
Joint venture
• Rilassamento dei vincoli antitrust sulla
cooperazione tra imprese (rischi di collusione);
• Diminuzione dei costi medi e dei rischi collegati
all’attività di ricerca.
• Valorizzazione di risorse complementari
• Riduzione dell’effetto spillover
34
Numero ottimale delle imprese
• All’aumento del numero delle imprese impegnate
nello stesso progetto di innovazione le probabilità
di successo aumentano, ma aumentano anche i
costi cumulati.
• Oltre una data soglia numerica di imprese, i costi
di ricerca risultano eccessivi e il beneficio sociale
netto diventa negativo
35
Numero ottimale delle imprese
• Verifica:
• Esiste un numero ampio (n) di imprese identiche
che avviano il progetto innovativo K;
• il costo marginale costante sostenuto dalla singola
impresa è Mc. (Assenza di costi fissi);
• Il costo sociale del progetto è nMc;
• La probabilità di successo (almeno una impresa
raggiunga un risultato positivo) è r(n) (il successo
è funzione del numero delle imprese che avviano
il progetto);
• Il beneficio sociale dell’innovazione (incremento 36
del surplus del consumatore) è B
Numero ottimale delle imprese
• Il beneficio sociale atteso meno il costo sociale
dell’innovazione determina il beneficio sociale
netto (Br(n) - nMc)
• Il beneficio marginale netto è MBr(n)
37
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
Br(n)
n
38
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
nMc
Br(n)
nMc
n
39
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
nMc
Br(n)
nMc
Br(n) - nMc
n
40
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
Br(n)
nMc
nMc
Br(n) - nMc
n*
n
41
Numero ottimale delle imprese
• La sostenibilità di questa conclusione può
essere verificata sulla base di un confronto
tra costi e benefici marginali
42
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
Br(n)
nMc
nMc
Br(n) - nMc
Graf.b
n*
n
Mc
Mc
n*
n
43
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
Br(n)
nMc
nMc
Br(n) - nMc
MBr(n)
Mc
Graf.b
n*
n
MBr(n)
Mc
n
44
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
Br(n)
nMc
nMc
Br(n) - nMc
MBr(n)
Mc
Graf.b
n*
n
D=MBr(n)
Mc
n*
n
45
Numero ottimale delle imprese
• L’ottimo sociale tende a non coincidere con
l’ottimo privato.
• Infatti, se le imprese possono appropriarsi
totalmente del beneficio da innovazione,il numero
delle imprese impegnate nel progetto crescerà fino
a n=n° corrispondente a Br(n)/n=Mc.
• Dato che n* corrisponde a (Br(n)/n)>Mc (vedi
presenza di costi sociali cumulati), ne deriva che
n*<n°
46
Numero ottimale delle imprese
• Verifica:
• Assumendo che con un numero elevato di
imprese la probabilità di successo (r(n)) sia
prossima a 1
47
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
Br(n)
nMc
nMc
Br(n) - nMc
MBr(n)
Mc
Graf.b
n*
n
D=MBr(n)
Mc
n*
n°
n
48
Numero ottimale delle imprese
• La non coincidenza tra ottimo sociale e ottimo
privato può essere risolta con il meccanismo dei
premi.
• Se la collettività (istituzioni) dispongono delle
informazioni rilevanti, possono definire un premio
Z pari a Mc/(r(n)/n) che ha l’effetto:
• di limitare il numero delle imprese che avviano il
progetto a n*;
• di massimizzare congiuntamente il benessere
sociale e la condizione Z/n=Mc che rende
vantaggiosa l’avvio del progetto da parte della
49
singola impresa.
Numero ottimale delle imprese
Graf.a
Br(n)
Br(n)
nMc
nMc
Z
Br(n) - nMc
Graf.b
n*
n
MBr(n)
Mc MZ
MBr(n)
Mc
n*
n
50
Numero ottimale delle imprese
• L’istituzione trasferisce il premio all’impresa che
per prima raggiunge il risultato atteso e acquisisce
i diritti di proprietà dell’innovazione (che può
trasformare in bene pubblico)
• NB-Il beneficio sociale netto in corrispondenza
del premio ottimale risulta superiore al valore
(costo) del premio
51
Innovazione e struttura del
mercato
52
Innovazione e struttura del
mercato
• Hp.
• L’incentivo ad innovare (profitto atteso)
varia in condizioni di monopolio o di
concorrenza (Arrow 1962)
53
Innovazione e struttura del
mercato
• Consideriamo un’impresa A che, prima di
attuare l’innovazione, operi in due contesti
competitivi diversi.
• L’impresa A opera con costi marginali
costanti e assenza di costi fissi.
54
P
Propensione a innovare:
concorrenza
Pc
Mc
D’
Qc
Q
55
P
Propensione a innovare:
monopolio
Pm
Mc
D’
qc
Q
56
Propensione a innovare:
monopolio
P
Pm
1
Mc
D’
Qm
Q
57
Propensione a innovare:
innovazione di processo
P


Mc
D’
Q
58
Propensione a innovare:
innovazione di processo
P


Mc
D’
Q
59
P
Propensione a innovare:
innovazione di processo
D’
Mc1
Q
60
P
Propensione a innovare:
innovazione di processo
Pm2
D’
Mc1
Qm2
Q
61
Propensione a innovare:
• L’impresa dopo l’innovazione diviene
monopolista locale e, indipendentemente dal
regime competitivo di origine, ottiene 2
62
Propensione a innovare:
innovazione di processo
P
Pm2
2
D’
Mc1
Qm2
Q
63
Propensione a innovare
• L’incentivo ad innovare è costituito
dall’incremento dei profitti () derivante da
dallo sviluppo dell’innovazione (al netto dei costi)
(non rappresentati nel Grafico):
• in concorrenza: c= 2
• in monopolio: m= 2- 1
• Ne deriva che
• m< c
64
Propensione a innovare:
innovazione di processo
P
Pm
Pm2
1
Mc
2
D’
Mc1
Pm2
Q
65
Conclusioni
• In regime di concorrenza verranno realizzate tutte
le innovazioni che hanno un costo inferiore a 2,
mentre in regime di monopolio verranno realizzate
soltanto le innovazioni con un costo inferiore a
2- 1.
• La conseguenza è che i mercati concorrenziali
favoriranno l’innovazione più dei mercati
oligopolistici.
66
Temi trattati
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Innovazione e incertezza
Innovazione come bene pubblico
Capacità innovativa e dimensione dell’impresa
Brevetti
Diritti di autore
Marchi di fabbrica
Istituzione di laboratori di ricerca pubblici
Incentivi in conto capitale
Premi
67
Temi trattati
• Contratti di ricerca
• Joint venture di ricerca
• Numero ottimale delle imprese che sviluppano
progetti di ricerca
• Innovazione e struttura del mercato
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