La recente Normativa sui DSA Legge 170/2010 e Linee Guida Vignole Borbera (Al) 21 Aprile 2012 I.C. Ugo Foscolo Relatore Dott. Bianca Testone Normativa Professionalità per dare una mano se in classe c’è un allievo con DSA. Vignole Borbera (Al) 21 Aprile 2012 I.C. Ugo Foscolo Relatore Dott. Bianca Testone 2 Ma non c’è … nessuna ricetta Gli chef siete voi !!! 3 Normativa Definisce il quadro regolamentale in cui si svolge il mio lavoro di docente generale specifica Professionalità Consente di svolgere al meglio i compiti legati alla funzione di docente Anche in presenza di alunni in difficoltà (es: DSA) 4 L’Insegnante deve adottare strategie didattiche diverse in grado di sviluppare al meglio i vari tipi di intelligenza, di motivare ogni ragazzo, di tener conto dei suoi pensieri per permettergli di dare il meglio di sé. Se differenti sono gli Stili di apprendimento Occorrono stili di insegnamento differenti 5 Se ciò vale per tutti i ragazzi Vale a maggior ragione per gli alunni in difficoltà ( non solo per i disabili) E per i ragazzi con DSA ad avvalorare/sancire questo principio dal 2004 è stata prodotta della normativa specifica 6 Ottobre 2004 Esce la prima Nota Ministeriale ( n. 4099) che parla espressamente di alunni con DSA Su sollecitazioni dei genitori degli alunni dislessici e le associazioni Spiega in cosa consiste la dislessia Da’ indicazioni operative ai docenti che hanno in classe alunni con queste difficoltà. Per la prima volta si parla di strumenti compensativi e strumenti dispensativi. Evidenzia anche i rischi che una dislessia non riconosciuta può comportare sul piano del comportamento e dell’autostima dello studente Indica la necessità di una adeguata formazione del personale. Introduce la figura di referente Seguono poi diverse circolari che si preoccupano delle procedure da tenere durante gli esami di stato 7 Seguono: Nota MIUR n. 26 del 5.01.2005 C.M. MIUR n. 1787 dell’1.03.2005 Nota MIUR n. 4798 del 27.07.2005 C.M.n. 28 del 15 marzo 2007 sull’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuole statali e paritarie per l’anno scolastico 2006-2007……… • Nota MIUR n. 4674 del 10 maggio 2007 – Alunni con disturbi di apprendimento – Indicazioni operative in merito all’utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative per gli alunni con disturbi di apprendimento • Legge Regione Piemonte n. 28 del 28.12.2007 “Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa” • Legge n. 169 del 30 ottobre 2008 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" >>> • • • • 8 >>> C.M. n. 100 dell’11 dicembre 2008 C.M. n. 4 del 16 gennaio 2009 (orari settimanali e inglese potenziato) C.M. n. 10 del 23 gennaio 2009 O.M. n. 40 dell’ 8 aprile 2009, art. 12, comma 7, Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato • C.M. n. 51 del 20 maggio 2009, sezione “particolari categorie di candidati” • Nota MIUR n 5744 del 28 maggio 2009 Anno scolastico 2008/2009 Esami di Stato per gli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento - DSA • DPR n 122 del 22 giugno 2009 Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. Art.10 valutazione degli alunni con DSA • • • • 9 Ma finalmente l’8 ottobre 2010 Si compie un lungo percorso che ha portato al riconoscimento, nel quadro normativo italiano, delle difficoltà che le persone con DSA incontrano in ambito scolastico 10 Esce la tanto attesa LEGGE 170 che • Riconosce i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e ne definisce alcune caratterizzazioni (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia) • Dichiara di avere come finalità la garanzia del diritto allo studio e del successo scolastico delle persone affette da DSA, • Intende garantire loro misure di supporto , una diagnosi precoce, percorsi didattici riabilitativi , • Promuove la collaborazione tra scuola, famiglia e servizi sanitari. 11 Giacomo Stella ha detto “Finalmente con questa Legge i dislessici non devono più dimostrare che la Dislessia esiste . Adesso possono far valere i diritti che sono stati loro riconosciuti” 12 La Legge afferma /dispone che: • La Diagnosi va redatta dal Servizio Sanitario Nazionale • La scuola ( fin dalla scuola dell’infanzia) ha il compito di attivare tempestivi interventi per individuare i casi sospetti • Lo stato promuove un’ azione di formazione del personale • Gli alunni con DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi 13 E il 12 luglio 2011 vengono emanate le LINEE GUIDA con le loro precise disposizioni attuative 14 E’ un documento del MIUR, di concerto con il Ministero della Sanità che si rivolge al mondo della Scuola e che dà le direttive per PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO 15 Qui si coniuga davvero la normativa e la professionalità All’insegnante dunque viene richiesta /lasciata una capacità di scelta che presuppone una grande competenza professionale 16 Ma seguiamo la Storia di Amedeo Nella scuola dell’Infanzia le insegnanti osservano che è un bimbo sveglio ma ha delle difficoltà a pronunciare alcune parole, rovescia le letterine del suo nome, è maldestro,….. Organizzano per tutta la sezione dei giochi fonetici, a lui fanno svolgere tanti lavori di pregrafismo,… 17 Nella scuola Primaria le difficoltà permangono, Amedeo è pronto nel comprendere storie e spiegazioni ma al termine della prima non sa ancora leggere e i suoi quaderni sono un disastro, Eppure sembra interessarsi ed impegnarsi !! Si fanno notare, dati concreti alla mano, i problemi alla famiglia e si chiede collaborazione nei compiti Nonostante tutto il lavoro a casa e a scuola la situazione non migliora 18 Si suggerisce alla Famiglia di fare degli approfondimenti presso l’ASL (NPI, servizi di psicologia, logopedia,….) Gli specialisti lo sottopongono a valutazioni mirate e confermano le sue difficoltà ma anche le sue capacità cognitive più che buone, escludono patologie sensoriali o psicopatologie. E giungono alla conclusione che Amedeo è un bimbo con DSA ed in particolare è dislessico e disgrafico 19 Stendono quindi una diagnosi di DSA specificandone le caratteristiche La consegnano alla famiglia offrendo anche indicazioni di lavoro (es logopedia, psicomotricità ma soprattutto didattica mirata a scuola) La Famiglia consegna copia della diagnosi alla scuola 20 La scuola si attiva organizzando, o continuando ad organizzare, percorsi mirati, utilizzando, in accordo con famiglia e servizi, strumenti compensativi e misure dispensative, adottando forme di flessibilità organizzativa e didattica Stende, sempre in collaborazione con famiglia e servizi, il PDP ( Piano Didattico personalizzato) Documenta e monitorizza i percorsi, i successi, le difficoltà, i criteri di valutazione,… 21 La legge In 22 Ma la storia di Amedeo è ancora lunga, a volte più serena, a volte più difficile, fatta di impegno, di qualche insuccesso, di non sempre facili battaglie ma anche di piccole/grandi vittorie Con il riconoscimento delle sue difficoltà però il cammino si farà più semplice 23 Ma torniamo alla Normativa, alle fasi e ai compiti dei vari protagonisti di questa, come di tante altre storie 24 Scuola = Osservatorio “La scuola deve diventare l’osservatorio per eccellenza, dove è possibile individuare precocemente le difficoltà specifiche di apprendimento. Ciò significa che gli insegnanti devono osservare e segnalare tempestivamente i problemi”. (LINEE GUIDA pag 6 -9) 25 Per OSSERVARE è bene Basarsi su: • Protocolli d’osservazione • Indicatori di comportamento • Liste di Performances Registrare le osservazioni • Difficoltà emerse • Miglioramenti • Strategie di soluzione dei problemi Ma non basta, bisogna pensare a intervenire là dove ci sono problemi • Progetti e attività mirate • Interventi individualizzati e personalizzati 26 Fin dalla Scuola dell’ INFANZIA Un’ accurata attenzione ai processi di apprendimento dei bambini permette di individuare precocemente eventuali situazioni di difficoltà. E' pertanto fondamentale l’osservazione sistematica portata avanti con professionalità dai docenti, che in questo grado scolastico devono tenere monitorate le abilità relative alle capacità percettive, motorie, linguistiche, attentive e mnemoniche. Durante la scuola dell’infanzia è possibile individuare la presenza di situazioni problematiche che possono estrinsecarsi come difficoltà di organizzazione e integrazione spazio-temporale, difficoltà di memorizzazione, lacune percettive, difficoltà di linguaggio verbale. 27 Ma nella scuola dell’Infanzia NON possiamo parlare di DSA Possiamo solo parlare di DIFFICOLTA’ di CAMPANELLI D’ALLARME 28 Nella Scuola Primaria I bambini con DSA hanno in genere buone capacità intellettive, ma hanno limitate capacità di riconoscimento visivo o limitate capacità di analisi fonologica delle parole. A causa di tali limitazioni specifiche hanno notevoli difficoltà nell’acquisizione delle corrispondenze tra segni ortografici e suoni, o non riescono a ricostruire la parola partendo dai singoli suoni che la compongono. Ma è importante ricordare che l’acquisizione dei contenuti non è preclusa all'alunno con DSA e che quindi le sue difficoltà di lettura e scrittura dovrebbero essere compensate da strategie, metodologie e strumenti che non compromettano il suo apprendimento. 29 Nella Scuola Primaria Se le difficoltà persistono nonostante le buone capacità cognitive e l’impegno è necessario invitare la Famiglia ad approfondirle presso un servizio sanitario: • • • • NPI Psicologia Pubblico Logopedia Psicomotricità o privato E’ il momento giusto per l’età e per gli automatismi propri della letto-scrittura che si sviluppano proprio durante questo percorso scolastico 30 Circ USR Piemonte n. 347 del 16 sett 2011 Si ritiene opportuno diramare la determina n. 547 del 21 luglio 2011 della Regione Piemonte – Direzione Sanità – che detta puntuali chiarimenti in merito alla validità delle diagnosi rilasciate ad alunni con DSA: “ …. per quanto stabilito dalla L. 170/2010 e dalle DD.GG.RR. n. 34-13176 del 1 febbraio 2010, n. 18-10723 del 9 febbraio 2009 e n. 13-10889 del 2 marzo 2009 e dalla raccomandazione su “Disturbi Specifici dell’Apprendimento” predisposta dalla Regione Piemonte e inviata a tutte le ASR in data 13/07/2009 le UMVD (*) minori hanno il compito di vigilare sulla correttezza e completezza del percorso clinico che ha portato alla formulazione della diagnosi di DSA. Pertanto, al fine di non impegnare eccessivamente il servizio sanitario regionale e di non sottoporre nuovamente i minori ad un gravoso percorso di valutazione – qualora già acquisito dalla famiglia attraverso professionisti di fiducia, le UMVD minori acquisiranno la documentazione presentata dai genitori e convalideranno la stessa, formulando la diagnosi utile al percorso scolastico del minore ai sensi della L. 170/2010. >>> (*) UMVD = Unità Multidisciplinare Valutazione Disabili istituita presso le ASL 31 Circ USR Piemonte n. 347 del 16 sett 2011 >>> La documentazione necessaria per formulare la diagnosi di DSA deve essere sufficientemente recente e compatibile con la modificabilità del disturbo nel tempo e tenere conto delle indicazioni cliniche e scientifiche attuali: •Valutazione delle competenze cognitive con scale standardizzate che dimostrino il Q.I. nella norma. •Esclusione della presenza di patologie o anomalie sensoriali, neurologiche, cognitive e di gravi psicopatologie valutata attraverso test standardizzati e validati dalla comunità scientifica. •Presenza delle seguenti valutazioni: per la dislessia: parametro di velocità di lettura di parole, non-parole, brano (valore espresso in sillabe/sec.) – prestazione inferiore a -2D.S., parametro di correttezza di lettura di parole, non parole, brano – prestazione inferiore al 5° percentile; per la disortografia: parametro di correttezza della scrittura di parole, non parole, frasi omofone o brano – prestazione inferiore al 5° percentile; per la disgrafia: parametro di fluenza di scrittura – prestazione inferiore a -2D.S., e analisi qualitativa della postura, impugnatura e caratteristiche del segno grafico; per la discalculia: parametri di correttezza e velocità delle componenti di cognizione numerica, procedure esecutive e abilità di calcolo – prestazione inferiore a -2D.S. dalla fine della 3^ scuola primaria”. 32 La DIAGNOSI Viene consegnata alla FAMIGLIA (titolare del diritto di patria podestà) La famiglia DECIDE di consegnarla alla Scuola al Dirigente Scolastico al Referente per i DSA ai docenti Che deve garantire che venga protocollata che sia coperta da normativa relativa alla privacy La scuola non può ignorarla !!!!! 33 ATTENZIONE LA “DISLESSIA” E’ UN DATO SENSIBILE, quindi coperto da privacy. Pertanto non si può parlarne se non si è autorizzati dai genitori, i quali non sono obbligati a consegnare a scuola la diagnosi. Se non lo fanno, però, l’allievo non può essere considerato dislessico, ma solo affetto da difficoltà di apprendimento. 34 Attenzione a leggere i documenti che vengono consegnati dalle famiglie Non sempre sono DIAGNOSI A volte sono solo Relazioni di qualche specialista Ciò non toglie che non se ne tenga conto… 35 E quando la DIAGNOSI arriva ??? La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, quali il bilinguismo, metodologia e una strategia educativa adeguate». adottando una E’ comunque preliminarmente opportuno osservare che la Legge 170/2010 insiste più volte sul tema della didattica individualizzata e personalizzata come strumento di garanzia del diritto allo studio, con ciò lasciando intendere la centralità delle metodologie didattiche, e non solo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, per il raggiungimento del successo formativo degli alunni con DSA. 36 Più in generale - contestualizzandola nella situazione didattica dell’insegnamento in classe - l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di dimensioni. L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo. 37 La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata e • l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, • nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. che determina per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. 38 E’ indispensabile adottare Forme di flessibilità Nell’ • • • • • • Organizzazione educativa e didattica gestione della classe assegnazione dei compiti utilizzo di strumenti tecnologici e no criteri e forme di valutazione attenzione alle esigenze dei singoli individualizzazione/personalizzazione 39 Nella Scuola Primaria ………………… Un vero e proprio compendio di didattica !!!! da LEGGERE per applicarle !!!! Ritmo individuale Associazione lettera/oggetto 40 Nella Scuola Secondaria di 1° e 2° Se l’azione di individuazione precoce è avvenuta davvero negli anni precedenti, nella scuola secondaria non dovrebbero più esserci situazioni dubbiose Ma l’impegno ad una didattica individualizzata e personalizzata, l’utilizzo di strumenti compensativi e l’applicazione di misure dispensative, la flessibilità organizzativa resta identico! 41 Nella Scuola Secondaria di 1° e 2° Se ciò non è avvenuto valgono le stesse indicazioni Ma … a questo livello non si può non considerare che una serie di insuccessi, frustrazioni possono aver già compromesso la sua emotività e le sue capacità relazionali Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni o degli studenti con DSA a una scarsa percezione di autoefficacia e di autostima. La specificità cognitiva degli alunni e degli studenti con DSA determina pertanto importanti fattori di rischio per quanto concerne la dispersione scolastica dovuta, in questi casi, a ripetute esperienze negative e frustranti durante l’intero iter formativo. 42 Nella Scuola Secondaria di 1° e 2° ………………… Anche questa parte offre interessanti indicazioni operative!!!! da LEGGERE per applicarle !!!! Tempi aggiuntivi Valorizzazione del sè 43 STRUMENTI Strumenti Compensativi Strumenti che possono essere utilizzati dal ragazzo con DSA per compensare le abilità che risultano più carenti. Strumenti o Misure Dispensative Prevedono che il ragazzo con DSA possa essere esentato dallo svolgimento di un carico di lavoro per lui eccessivo e/o dall’essere sottoposto a valutazioni che lo potrebbero penalizzare. • SCRIVERE Per • LEGGERE • FAR DI CONTO • STUDIARE 44 • La scelta degli strumenti/misure va assolutamente individualizzata e per definire quelli più adeguati per un ragazzo è importantissimo un produttivo rapporto scuola, famiglia e specialisti • Il PC ad es. non si sostituisce al ragazzo, ma svolge operazioni da lui impostate ed elaborate, la macchina si limita a velocizzare e perfezionare le operazioni date. Gli strumenti utilizzati dal ragazzo per studiare gli saranno utili anche nella vita quotidiana, non solo a scuola. 45 E le lingue straniere? E’ opportuno che la scuola, in sede di orientamento o al momento di individuare quale lingua straniera privilegiare, informi la famiglia sull’opportunità di scegliere - ove possibile - una lingua che ha una trasparenza linguistica maggiore. Analogamente, i docenti di lingue straniere terranno conto, nelle prestazioni attese e nelle modalità di insegnamento, del principio sopra indicato. In sede di programmazione didattica si dovrà generalmente assegnare maggiore importanza allo sviluppo delle abilità orali rispetto a quelle scritte. 46 E le lingue straniere? In caso di disturbo grave e previa verifica della presenza delle condizioni previste all’Art. 6, comma 5 (*) del D.M. 12 luglio 2011, è possibile in corso d’anno dispensare l’alunno dalla valutazione nelle prove scritte e, in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di quella scritta, i cui contenuti e le cui modalità sono stabiliti dalla Commissione d’esame sulla base della documentazione fornita dai Consigli di Classe. Lo studio delle lingue straniere implica anche l’approfondimento dei caratteri culturali e sociali del popolo che parla la lingua studiata e, con l’avanzare del percorso scolastico, anche degli aspetti letterari …. (*) - certificazione di DSA - richiesta scritta di dispensa da parte della famiglia - approvazione del Consiglio di Classe 47 Per le lingue straniere ………………… Anche questa parte offre interessanti indicazioni operative!!!! da LEGGERE per applicarle !!!! 48 Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l’alunno o lo studente possono, su richiesta delle famiglie e conseguente approvazione del consiglio di classe, essere esonerati dall’insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico differenziato. Attenzione !!! In caso di esonero anche da una sola lingua straniera non verrà rilasciato diploma ma solo attestato di frequenza 49 A scuola come si programma, si concretizza, si documenta, si monitorizza una didattica individualizzata e personalizzata , l’utilizzo di strumenti compensativi e l’applicazione di misure dispensative ? 50 Redigendo il PDP il PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO 51 In Piemonte era già stato introdotto da una norma regionale Legge Regionale n. 28 del 28.12.2007 “Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa” ha introdotto il termine E.E.S ( Esigenze Educative Speciali) tra cui sono compresi i DSA Circolare Regionale 326 del 30 ottobre 2009 indica l’opportunità di redigere il PDP o almeno una sua sintesi (*) per poter accedere al alcuni benefici: Per il ragazzo e la sua famiglia la priorità nel diritto di beneficiare dei fondi destinati al Diritto allo studio Per la scuola nella possibilità di utilizzare personale /fondi aggiuntivi per sostenere queste difficoltà (*) solo della sintesi il modello è dato 52 PDP • E’ cura dei Collegi Docenti predisporre/adottare un Modello • Va compilato a cura del Consiglio di classe in collaborazione con gli specialisti con la famiglia con gli stessi ragazzi • Va protocollato e dato in copia alla Famiglia • Va redatto entro il mese di novembre ( per i nuovi appena giunge la Diagnosi) 53 Cosa contiene ?? • Dati alunno • Esplicitazione delle difficoltà desunte dalla Diagnosi • Strumenti compensativi adatti da utilizzare • Misure dispensative adeguate al ragazzo • Scelte di organizzazione scolastica opportune • Suggerimenti per la famiglia • Criteri per la valutazione 54 55 Il PDP a tutela • Del ragazzo che vede concretizzarsi il diritto ad una didattica personalizzata e che prende consapevolezza delle strategie di cui deve impadronirsi per superare le sue difficoltà • Degli insegnanti che prendono consapevolezza di cosa devono fare per quel ragazzo e lo condividono tra loro e con gli altri attori e documentano i loro sforzi • Della famiglia che diventa anch’essa consapevole e compartecipe del percorso scolastico del figlio 56 Ora parliamo di VALUTAZIONE e di ESAMI La normativa ha dato diverse indicazioni in proposito 57 Le norme ministeriali dichiarano che la “valutazione” dello studente con DSA deve realizzarsi attraverso Forme adeguate di verifica e di valutazione per sviluppare una valutazione centrata sull’alunno specifico e sui suoi progressi. La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti le modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.” (L G: pag 28) 58 Sarebbe auspicabile procedere ad una valutazione che non puntasse sulla forma (errori di calcolo, errori ortografici, errori di trascrizione), ma sui contenuti. Spesso si dimentica il fatto che non si legge un testo per leggere bene, ma per comprendere, e non si scrive per non fare errori, ma per comunicare qualcosa a qualcuno. procedere ad una valutazione che tenesse conto prima di tutto dei progressi ottenuti dall’alunno, progressi che dovranno essere adeguatamente riconosciuti e valorizzati dall’insegnante. 59 Normativa in sintesi: • I consigli di classe dell’ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio, per la commissione d’esame, un apposito documento relativo all’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso e in tale documento devono essere indicati i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami. • Al documento stesso possono essere allegati eventuali atti relativi alle prove effettuate e alle iniziative realizzate durante l’anno in preparazione dell’esame di Stato. (es PDP) 60 • Per i casi con DSA è utile la presenza di commissari interni che conoscono i ragazzi e possono adottare ogni iniziativa volta a ridurre le loro difficoltà. Le commissioni terranno conto di queste situazioni sia per la predisposizione della terza prova sia in sede di valutazione delle altre due. • Si conferma che non vi può essere nei loro confronti dispensa dalle prove scritte ma che, più opportunamente, viene consentito loro un tempo più disteso per lo svolgimento delle prove, prevedendo altresì che la valutazione delle stesse avvenga tenendo conto prevalentemente del contenuto più che della forma e che le corrispondenti prove orali vengano considerate come misura compensativa dovuta. 61 • In tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella materna si possano dispensare gli studenti dalla loro effettuazione, se già precedentemente autorizzati, e gli insegnanti baseranno la loro valutazione sulle corrispondenti prove orali. • In definitiva si suggerisce alle sottocommissioni di esame di adottare nella svolgimento delle prove scritte e orali le misure compensative e dispensative impiegate in corso d’anno nel limite delle compatibilità consentite alla particolare circostanza delle finalità dell’esame. In tal senso è consentito l’utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno strumento compensativo ma opportunamente predisposto (senza collegamento all’esterno) 62 Si ricorda, altresì, che, nel diploma finale, nelle certificazione sostitutive, nonché nella pubblicizzazione degli esiti conclusivi degli esami, non deve esservi menzione delle misure compensative disposte nei confronti degli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento. 63 Prove INVALSI Lo scorso anno scolastico in occasione delle prove INVALSI è uscita una nota specifica per le Esigenze Educative Speciali tra cui gli allievi con DSA Sì a strumenti dispensativi/ compensativi se .. Sì a locale adeguato se .. Sì a tempi aggiuntivi se .. 64 Un’altra finalità della Legge 170/2010 STRETTO RAPPORTO TRA SCUOLA E FAMIGLIE. Occorre“… incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione”. 65 Le famiglie degli alunni con DSA. in particolare nell’approccio con la scuola primaria, • Sono poste di fronte a incertezza recata per lo più da difficoltà inattese, …. • Necessitano di essere opportunamente guidate alla conoscenza del problema non solo in ordine ai possibili sviluppi dell'esperienza scolastica, • Necessitano di essere informate con professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di volta in volta la scuola progetta per un apprendimento quanto più possibile sereno e inclusivo, sulle verifiche e sui risultati attesi e ottenuti, su possibili ricalibrature dei percorsi posti in essere 66 Ma per questo serve la … FORMAZIONE "… al personale docente e dirigenziale… è assicurata una adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative al DSA, scuola Finalizzata • ad acquisire la competenza per individuare precocemente i segnali e la capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate" 67 A saper gestire la delicatezza delle problematiche psicologiche che s’innestano nell’alunno o nello studente con DSA … accettazione del problema, condivisione con i compagni di classe anche in vista dell’applicazione degli strumenti e delle misure citate, e per evitare la stigmatizzazione e le ricadute psicologiche negative. A saper creare un clima della classe accogliente, praticare una gestione inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici bisogni educativi degli alunni e studenti con DSA. 68 IL REFERENTE DSA Quali compiti ?? = Consulente specializzato 69 • Promuovere azioni di formazione e aggiornamento sui DSA per aumentare conoscenze specifiche e creare consapevolezze • Mettere a disposizione della scuola la normativa di riferimento • Rispondere alle richieste di consulenza da parte dei docenti della propria scuola • Favorire riflessioni pedagogico didattiche atte alla costruzione di una didattica inclusiva • Monitorare il processo formativo concordando percorsi personalizzati (PDP) con i loro docenti • Individuare gli strumenti compensativi, le misure dispensative e le strategie metodologico didattiche più idonee 70 • Programmare periodicamente iniziative di monitoraggio per valutare l’efficacia delle strategie adottate e il raggiungimento degli obiettivi nella propria scuola • Essere in grado di valutare l’effettiva necessità di invio ai servizi sanitari utilizzando strumenti di analisi riconosciuti dal MIUR • Favorire la comunicazione tra scuola, famiglia e servizi • Mantenere rapporti con Servizi Socio-Sanitari, USR, USP, MIUR, 71 • Organizzare una mappatura degli allievi con disturbo specifico d’apprendimento • Collaborare con i colleghi nella ricerca di modalità di verifica e valutazione • Fungere da raccordo tra i docenti ed il Centro Territoriale di Supporto per il Progetto Nuove Tecnologie e Disabilità di riferimento presso il quale sono consultabili anche materiali hardware e software per i DSA. 72 Il ruolo del Referente DSA … va precisato e definito: nell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche • nel Collegio Docenti, • nella contrattazione d’Istituto 73 Si sa, non basta una legge per modificare la scuola. Ma ognuno di noi può fare qualcosa se è convinto che: La scuola è al servizio dello studente e non viceversa. E affinchè l’alunno possa adattarsi all’insegnamento, È l’insegnamento che deve adattarsi all’alunno ! 74 Grazie e Buon Lavoro ! Bianca Testone 75