1. Le Scienze Economiche Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano Scienza Economica (oggetto: l’attività economica degli individui: come adattare gli scarsi mezzi a disposizione ai molteplici bisogni umani Descrive e cerca soluzione ai problemi di convenienza economica riguardanti la produzione, la distribuzione e il consumo della ricchezza ) - Empirica - Positiva - Sociale - Normativa – Economia Aziendale: fenomeni economici a livello di singola azienda o di classi particolari di aziende; – Economia Politica: fenomeni economici dei grandi aggregati regionali, nazionali ed internazionali ECONOMIA AZIENDALE ECONOMIA POLITICA a.a. 2009/2010 2 Gli elementi distintivi di EA e EP ECONOMIA POLITICA (economia teoretica) ECONOMIA AZIENDALE Oggetto di studio AZIENDA: Grandi aggregati (il sistema economico della collettività) AZIENDA: Singola azienda o classi di istituti Scopo della disciplina (utilità delle conoscenze) utili per le decisioni di politica economica regionale, nazionale o internazionale utili per il governo dell’azienda Metodo dell’indagine Procedimento deduttivo-matematico (ipotesi astratte e risultati derivati assiomaticamente) Procedimento induttivo-sperimentale (verifica delle teorie elaborate per via deduttiva) Concezione del tempo Non è considerato: l’analisidell’equilibrio è statica, le variazioni di un equilibrio avvengono istantaneamente Il tempo è rilevante: l’equilibrio viene analizzato in modo prospettico (le condizioni di equilibrio devono valere nel tempo) Concezione dello spazio Non è considerato: i mercati sono ipotetici e ‘perfetti’ Lo spazio delimita il campo di analisi: l’impresa opera in certi mercati con certe caratteristiche Basi delle conoscenze Teorie dell’economia Approccio interdisciplinare Razionalità del decisore Uomo perfettamente razionale Homo oeconomicus L’uomo a razionalità limitata Uomo amministrativo (modello più realistico) Misurabilità dei giudizi di convenienza Gli operatori sono ‘omogenei’ ovvero le loro preferenze si basano su grandezze misurabili (esprimibili matematicamente), quindi la valenza qualitativa è identica Gli operatori hanno preferenze disomogenee ovvero le grandezze economiche prese in esame (es. prodotto o impianto) hanno qualità differenti Approccio Logica deterministica Logica indeterministica (situazioni di incertezza e continuamente mutevoli) a.a. 2009/2010 3 In qualità di beni di consumo finale: Beni e servizi, output di processi produttivi, destinati al mercato o all’autoconsumo Beni Economici In qualità di beni di consumo intermedio o di produzione Fattori produttivi Beni e servizi, output di processi produttivi, input di altri processi di produzione, necessari ad ottenere “nuovi beni economici” Distinti in base alla durevolezza, ossia rispetto alla singola o ripetuta utilizzabilità dei beni di produzione nel processo di ottenimento di nuovi beni economici o rispetto alla singola o ripetuta utilizzabilità dei beni economici nell’atto del consumo: - Beni di consumo intermedio destinati a partecipare ad ulteriori processi produttivi: -ad uso durevole -ad uso immediato -Beni di consumo finale destinati a soddisfare direttamente un bisogno: -ad uso durevole -ad uso immediato Attività di PRODUZIONE = realizzazione di beni economici Attività di CONSUMO = destinazione di beni economici al soddisfacimento di bisogni umani a.a. 2009/2010 4 I fattori produttivi Qualunque elemento in grado di alimentare l’attività di produzione di beni e di servizi Requisiti (per l’economia aziendale): •Onerosità •Quantità e qualità •Connotazione temporale •Vincolabilità •Esprimibili in forma monetaria Combinazione di fattori produttivi Fattori della produzione: come elementi complementari (nessi di complementarietà) Classificazioni -Primitivi (capitale, lavoro) - Generici/Specifici - Materiali/Immateriali - Pluriennali (o a fecondità ripetuta o strutturali)/ Correnti (o a fecondità semplice o di consumo) a.a. 2009/2010 5 L’evoluzione della Ragioneria e la nascita della nuova disciplina dell’Economia Aziendale 1494: Fra Luca Paciolo e il “metodo italiano” o “metodo veneziano” Fino al 1800 La Ragioneria e le Tecniche di gestione assumono la caratteristica di “arti” e non ancora di “scienze”: mancano Principi generali che riguardino tutte le amministrazioni delle unità economiche considerate PRIMA: La Ragioneria si occupava esclusivamente delle rilevazioni quantitative d’azienda Ragioneria come scienza del controllo economico, ossia del patrimonio, in modo tale che la ricchezza venga studiata nei vari momenti della sua formazione e non "venga sperperata o distratta dall'uso cui è destinata” (tre momenti dell’amministrazione economica: direzione; gestione; controllo) dal pensiero di FABIO BESTA OGGI: La Ragioneria tratta un orizzonte di argomenti più vasto poiché tende sempre più verso l’Economia Aziendale, disciplina nata con "Tendenze nuove negli studi di Ragioneria" (1927) di Gino Zappa Economia Aziendale come “scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende“ Scienza dell’amministrazione economica delle aziende al pensiero di GINO ZAPPA a.a. 2009/2010 6 Economia aziendale come scienza che cerca, in maniera integrata e relativa, di formare un corpo di principi necessario per investigare e spiegare strutture e funzionamento di operatori economici in continua evoluzione ponendo l’accento sull’importanza e il ruolo centrale che nei diversi contesti economici assume un entità, un sistema, come l’AZIENDA. I caratteri di fondo della scienza dell’Economia Aziendale Unitaria, coordinata, integrata: -lo studio dell’azienda è ricondotto all’unitarietà (nonostante le specializzazioni di studio dell’azienda) perché unitario è il fenomeno; -vi è coordinazione tra gli elementi dell’azienda e le discipline che compongono l’economia aziendale (la tecnica amministrativa, l’organizzazione, la rilevazione/informazione=ragioneria), tra loro complementari ed equifinalizzate; Dinamica, relativa, transitoria: -si esprimono verità non immutabili, ma in continua evoluzione, alla ricerca di nuovi principi e uniformità; Finalizzata: Ci si interroga sui fini dell’attività economico-aziendale ponendosi come obiettivo l’analisi (studio descrittivo) e il precetto (studio normativo). a.a. 2009/2010 7 Di cosa si occupa la Ragioneria La Ragioneria è la scienza delle rilevazioni quantitative aziendali (dei fenomeni aziendali) Essa si articola secondo le tre fasi : • Rilevazione dei fatti amministrativi (operazioni di acquisto,vendita,pagamenti salari ecc.); • Determinazione dei risultati (entrate, uscite, costi, ricavi,reddito ecc.); • Interpretazione dei fatti e dei risultati. La funzione svolta mediante questi tre momenti prende il nome di contabilità RAGIONERIA STUDIO DELL’AZIENDA, ORGANIZZAZIONE, GOVERNO DELLA SUA ECONOMIA CONTABILITA’ a.a. 2009/2010 Ratio= ragione conti, governo, cura, reggimento delle cose Generale: concetti teorici fondamentali; lineamenti comuni a tutte le aziende Applicata: applica i concetti generali alle singole classi di aziende tenendo conto delle implicazioni giuridiche, fiscali, … Rilevazione dei fatti di gestione Determinazione dei risultati Interpretazione dei risultati 8 METODO SEGNICO-COGNITIVO L’uso dei segni I SEGNI sono un OGGETTO O EVENTO utilizzato come RICHIAMO di un altro oggetto o evento Il LINGUAGGIO è un SISTEMA ORDINATO DI SEGNI interconnessi attraverso quali l’uomo cerca di conoscere la realtà Il sistema dei segni deve essere adeguato al fenomeno da indagare (il metodo è imposto dall’oggetto che si vuole conoscere) • LINGUAGGIO AZIENDALE: sistema ordinato di segni per conoscere il fenomeno aziendale (aspetti strutturali, tecnici, comportamenti e risultati d’azienda) • LINGUAGGIO CONTABILE: conversione delle caratteristiche del fenomeno aziendale in segni misurabili (metodi oggettivi di misurazione) a.a. 2009/2010 9 La misurazione quantitativa Tre dimensioni della misurazione quantitativa: • SEMANTICA: rappresentazione contabile dell’azienda nella sua dinamica investimenti/finanziamenti • SINTATTICA: rappresentazione degli accadimenti reali nell’impresa attraverso la combinazione dei segni contabili (bilancio di esercizio) • PRAGMATICA: interpretazione dei segni e dei procedimenti contabili e loro effetto sul comportamento degli individui utilità del segno contabile ai fini decisionali, soprattutto nell’ambito dei processi di controllo direzionale a.a. 2009/2010 10 Le differenze tra linguaggi contabili Linguaggio aziendale Linguaggio contabile ambiente Il linguaggio contabile può vedere modificati i propri contenuti in relazione all’evoluzione che subiscono l’organismo aziendale e il suo ambiente di riferimento: esistono sistemi contabili nazionali diversi a.a. 2009/2010 11 La Ragioneria Internazionale La Ragioneria Internazionale fa parte della Ragioneria come disciplina aziendale e ne mantiene la natura e l’oggetto di studio • Scopo: analizzare le cause delle diversità tra i sistemi contabili nazionali dei vari Paesi e contribuire al superamento di tali diversità (quando opportuno) o al loro inquadramento sistematico • Premessa: esistenza di diversità e variabilità, nel tempo e nello spazio, dei modi con cui si cerca di misurare gli accadimenti aziendali → dottrina e prassi contabile dei vari Paesi sono il frutto dell’influsso esercitato dalle condizioni ambientali e dall’evoluzione storica subita da teoria e prassi N.B. Non si tratta di fare mere comparazione tra i vari comportamenti contabili nazionali, ma di approfondire le conoscenze sulle specificità di ciascuno e sui motivi che stanno alla base delle differenze a.a. 2009/2010 12 1a conclusione: La Ragioneria/Economia Aziendale studia il comportamento delle aziende a.a. 2009/2010 13 Il Sistema-Azienda è composto di tre subsistemi tra loro interdipendenti e influenzabili: • Organizzazione • Gestione • Rilevazione Scienza delle Rilevazioni aziendali specializzata per tipi di procedure di controllo e di analisi Sottosistema operativo Economia Aziendale Sottosistema Informativo o del controllo Ragioneria a.a. 2009/2010 14 FASI DEL COMPORTAMENTO AZIENDALE DECISIONE ESECUZIONE FEED-BACK (meccanismo di correzione) a.a. 2009/2010 CONTROLLO 15 2a conclusione: La Ragioneria/Economia Aziendale studia il comportamento dell’azienda e quindi studia i processi di decisione, esecuzione, controllo e feed-back. Il PROCESSO DECISIONALE QUALE BASE DEL COMPORTAMENTO AZIENDALE Approcci in base al quale viene studiato il processo decisorio: MODELLI a.a. 2009/2010 16 RAZIONALITA’ OBIETTIVA Pareto (teoria economica classica, Savage (teoria matematico-statistica), Von Neuman (toeria dei giochi e delle strategie) L’UOMO ECONOMICO RAZIONALITA’ LIMITATA Herbert Simon (teoria del comportamento amministrativo) L’UOMO AMMINISTRATIVO E’ ONNISCIENTE HA CONOSCENZE E’ OBIETTIVA-MENTE LIMITATE E’ LIMITATA-MENTE RAZIONALE SCEGLIE FRA ALTERNATIVE SODDISFACENTI RAZIONALE SCEGLIE SEMPRE L’ALTERNATIVA MIGLIORE a.a. 2009/2010 17 IL PROCESSO DECISORIO SULLA BASE DEL MODELLO CONSIDERATO DALL’ECONOMIA AZIENDALE 1) 2) 3) 4) 5) Individuazione del problema Definizione del problema Sviluppo di soluzioni Individuazione delle conseguenze associate ad ogni soluzione Scelta dell’alternativa più conveniente In base ad un sistema di criteri di scelta FUNZIONI DI UTILITA’ DEL MANAGER = UOMO AMMINISTRATIVO Scelta dell’alternativa ritenuta soddisfacente secondo la sua personale funzione di utilità basata sui seguenti elementi: 1) I risultati passati 2) Le proprie aspirazioni a.a. 2009/2010 18 3a conclusione: La Ragioneria/Economia Aziendale studia il comportamento dell’azienda e quindi studia i processi di decisione, esecuzione, controllo e feed-back in base al modello della razionalità limitata a.a. 2009/2010 19