INDEX PER L’INCLUSIONE E
DISABILITA’
ANNA PACE
FUNZIONE STRUMENTALE
PER L’INCLUSIVITA’
I.C. CAVAGLIA’
A.S. 2013-2014
INDEX PER L’INCLUSIONE
L'Index offre una serie di materiali per consentire ad alunni, insegnanti, genitori, dirigenti e
amministratori (ma anche ai membri più estesi della comunità locale) di progettare per la propria
realtà scolastica un ambiente inclusivo in cui le diversità siano motore per il miglioramento e il
progresso della scuola. L'Index promuove uno sviluppo inclusivo per così dire dall'interno perché
muove dalle conoscenze, dalle esperienze e dalle rappresentazioni dei suoi attori, e analizza la
scuola nella dimensione delle politiche (il progetto complessivo che la guida e l'insieme delle
decisioni che mirano al cambiamento), delle pratiche (le attività e i metodi di insegnamento e
l'utilizzo proficuo delle risorse disponibili) e in quella fondamentale della cultura (i valori e le
convinzioni che la ispirano).
INDEX PER L’INCLUSIONE
Concretamente gli indicatori dell'Index
consentono un esame dettagliato della scuola
per superare gli ostacoli all'apprendimento e
alla partecipazione per favorire la
realizzazione di ogni studente e per creare
comunità solidali.
DEFINIZIONE DI
DISABILITA’
La disabilità è la condizione personale di chi, in
seguito ad una o più menomazioni, ha una ridotta
capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto
a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno
autonomo nello svolgere le attività quotidiane e
spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare
alla vita sociale.
CLASSIFICAZIONE ICIDH
La classificazione ICIDH (International Classification of Impairments Disabilities and
Handicaps) del 1980 dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) distingueva tra:
· menomazione intesa come perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione
psicologica, fisiologica o anatomica e rappresenta l'estensione di uno stato patologico.
Se tale disfunzione è congenita si parla di minorazione;
CLASSIFICAZIONE ICIDH
· disabilità, ovvero qualsiasi limitazione della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno
stato di minorazione/menomazione;
· handicap, svantaggio vissuto da una persona a seguito di disabilità, minorazione
o menomazione.
CLASSIFICAZIONE ICIDH
L'ICIDH prevede la sequenza:
Menomazione--->Disabilità-->Handicap,
che, tuttavia, non è automatica, in quanto
l'handicap può essere diretta conseguenza di
una menomazione, senza la mediazione dello
stato di disabilità.
LIMITAZIONI CLASSIFICAZIONE
ICIDH
· Non si considera che la disabilità è un concetto dinamico, in quanto può anche essere solo
temporanea.
· È difficile stabilire un livello oltre il quale una persona può considerarsi disabile.
· La sequenza può essere interrotta, nel senso che una persona può essere menomata senza
essere disabile.
Nell'ICIDH si considerano solo i fattori patologici, mentre un ruolo determinante nella limitazione
o facilitazione dell'autonomia del soggetto è giocato da quelli ambientali.
CLASSIFICAZIONE ICF
Negli anni 90, l'OMS ha commissionato a un gruppo di esperti di riformulare la classificazione
tenendo conto di questi concetti. La nuova classificazione, detta ICF (International Classification
of Functioning) o Classificazione dello stato di salute, definisce lo stato di salute delle persone
piuttosto che le limitazioni, dichiarando che l'individuo "sano" si identifica come "individuo in
stato di benessere psicofisico" ribaltando, di fatto la concezione di stato di salute. Introduce
inoltre una classificazione dei fattori ambientali.
NUOVO CONCETTO DI
DISABILITA’
Il concetto di disabilità cambia e secondo la nuova classificazione e diventa un termine ombrello
che identifica le difficoltà di funzionamento della persona sia a li vello personale che nella
partecipazione sociale. La stessa terminologia usata è indice di questo cambiamento di prospettiva,
in quanto ai termini di menomazione, disabilità ed handicap (che attestavano un approccio
essenzialmente medicalista) si sostituiscono i termini di Funzioni corporee, Strutture Corporee,
Attività e Partecipazione.
PROSPETTIVA ICIDH
L'ICIDH era coerente con una prospettiva organicistica, e il punto di partenza è sempre la malattia
(congenita o sopravvenuta), incidente in seguito al quale si origina una menomazione, intesa come
perdita (o anomalia) funzionale, fisica o psichica, a carico dell'organismo. Tale menomazione può
sfociare in disabilità, intesa come limitazione della persona nello svolgimento delle "normali"
attività, mentre questa può portare all'handicap, ovvero allo svantaggio sociale che si manifesta
nell'interazione con l'ambiente.
PROSPETTIVA ICF
Quella dell'ICF è u na prospettiva multidimensionale, che non si limita solo ai fattori organici,
definiti come "funzioni" e "strutture corporee". In effetti l'intero schema dell'ICF è
fondamentalmente una ripartizione in due macrocategorie, a loro volte ulteriormente suddivise:
Parte 1: Funzionamento e disabilità, comprendente i fattori organici:
Strutture corporee (organi e strutture anatomiche in genere)
Funzioni corporee (le funzioni fisiologiche espletate da tali strutture)
PROSPETTIVA ICF
Parte 2: Fattori contestuali:
Fattori ambientali (ovvero dell'ambiente fisico - sociale)
Fattori personali, consistenti nella capacità d'interazione con l'ambiente
fisico - sociale.
Lo schema generale è:
funzioni e strutture corporee <--> Attività <--> Partecipazione.
CONCLUSIONI
L'ICIDH valutava i fattori di disabilità iniziando dalla menomazione, mentre l'ICF valuta le
abilità residue dell'individuo, sostituendo al concetto di "grado di disabilità" quello di "soglia
funzionale".
L'espressione "diversamente abile", dunque, pone l'enfasi sulla differenza qualitativa nell'uso delle
abilità. Esso viene utilizzato per specificare che attraverso modalità diverse si raggiungono gli stessi
obiettivi.
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