MANAGEMENT INTERNAZIONALE Prof. Mario Carrassi LA STRUTTURA DELLE AZIENDE La struttura delle aziende è l’insieme ordinato degli elementi che la compongono. Per la generalità delle aziende gli elementi sono: ASSETTO ISTITUZIONALE ORGANISMO PERSONALE ASSETTO ORGANIZZATIVO COMBINAZIONI ECONOMICHE PATRIMONIO ASSETTO TECNICO STRATEGIA modello di interazione esistente o desiderato tra l’impresa e l’ambiente STRATEGIA AZIENDALE SISTEMA DI SCELTE ED AZIONI CHE CONSENTE ALL’AZIENDA DI RAGIUNGERE E DI MANATENERE SIMULTANEAMENTE E DINAMICAMENTE UN POSIZIONAMENTO SUL MERCATO DI SBOCCO, SUI DIVERSI MERCATI APPROVVIGIONAMENTO DEI FATTORI DI PRODUZIONE E RISPETTO AI SUOI PRINCIPALI STAKEHOLDERS. TALE DA ASSICURARLE UN VANTAGGIO COMPETITIVO DIFENDIBILE ED IL CONSEGUENTE IL RAGGIUNGIMENTO DEI TRE ORDINI DI EQUILBRIO: ECONOMICO, FINANZIARIO, PATRIMONIALE - PRINCIPIO DI ECONOMICITA’ - • Sistema di scelte • Scelte di fondo e non contingenti • Realizza l’ottimizzazione delle relazioni con gli Stakeholders • Determina il posizionamento nei mercati e crea l’Immagine dell’azienda • Realizza l’equilibrio simultaneo nei diversi mercati anche attraverso la delocalizzazione spaziale della catena del valore • Ricerca un equilibrio dinamico nelle componenti: economiche, finanziarie e patrimoniali dell’azienda • Determina le condizioni per la sopravvivenza o per lo sviluppo dell’impresa IL RUOLO DELLA STRATEGIA NEL GOVERNO DELL’AZIENDA Indicare la direzione di marcia da seguire tanto nell’immediato quanto nel medio periodo Generare un tensione alla realizzazione della stessa. E’ indispensabile che la strategia sia efficacemente comunicata ai diversi interlocutori della cui collaborazione e consenso l’impresa ha bisogno LA STATEGIA DI SUCCESSO Deve coniugare: • ESIGENZE ECONOMICO - AZIENDALI • ESIGENZE ETICO - SOCIALI - UMANISTICHE LA FORMULA IMPRENDITORIALE SISTEMA DI PRODOTTO SISTEMA COMPETITIVO AZIENDA STAKEHOLDERS OPPORTUNITA’ E PROSPETTIVE LA VALUTAZIONE DELLA FORMULA IMPRENDITORIALE LIVELLO ASA Alto SUCCESSO REDDITUALE Basso Alto Formula competitiva di successo coerente Formula competitiva incoerente Successo economico dipendente da condizioni di particolare vantaggio Mancanza di una “ragion d’essere” SUCCESSO COMPETITIVO Basso FORMULA IMPRENDITORIALE PIENAMENTE VALIDA Successo Competitivo Successo sociale Successo Reddituale IL PRINCIPIO DI ECONOMICITA’ Attitudine a vivere senza interventi di sostegno e di copertura Attitudine a durare nel tempo in un ambiente mutevole DURABILITA’ AUTONOMIA Condizione di funzionamento nell’azienda ECONOMICITA’ Dimensione Economica Economicità Dimensione sociale INNOVAZIONE Capacità di rispondere alle attese degli Stakeholders Dimensione competitiva Capacità di soddisfare i bisogni dei clienti Le sfide ambientali • • • • Competizione globale Turbolenza organizzativa E-commerce Gestire l’informazione e la conoscenza • Diversità • Etica e responsabilità sociale (CSR) “La maggior parte dei manager oggi ha la sensazione di volare in un aereo che sta al tempo stesso costruendo” (Management Review) I modelli di Corporate Governance stabile S T A B I L I T À grado di identificazione Impresa padronale Impresa consociativa Public Company variabile unitaria Compagine proprietaria potere di influenza Articolazione della compagine azionaria articolata Le strategie di sviluppo dell’impresa • Acquisizione di nuova tecnologia Crescita interna Attuata attraverso investimenti in fattori a fecondità semplice o ripetuta, finanziati con il ricorso a mezzi di origine esterna o all’autofinanziamento Crescita esterna Attuata mediante aggregazione che si traducono in forme di integrazione (fusioni, acquisizioni) o in forme di cooperazione non competitive (alleanze ed accordi interaziendali) • Ottimizzazione della localizzazione • Atmosfera di cambiamento positiva per l’organizzazione • Rapidità • Accrescimento della quota di mercato • Superamento di barriere all’entrata • Facilità di finanziamento • Convenienza Le aggregazioni aziendali Informali senza strutture convenzionali Gentlemen’s agreements Distretti industriali Reti di subfornitura Associazioni in partecipazione Joint ventures Formali cartelli relazioni contrattuali o patrimoniali consorzi Affitto d’azienda Vendita e affitto Gruppi aziendali Prerequisiti costitutivi dei gruppi aziendali Pluralità di imprese con autonomia giuridica Struttura societaria delle imprese Legame finanziario attraverso il possesso di partecipazioni di controllo, prevalentemente azionarie Modalità di costituzione dei gruppi aziendali Acquisto di una partecipazione nel capitale di un’impresa preesistente Creazione di una nuova impresa giuridicamente distinta ed acquisizione di una parte o di tutto il suo capitale Scorporo d’azienda conferendo autonomia giuridica ed acquisendo una partecipazione Costituzione di una società capogruppo a cui più imprese conferiscono i pacchetti di controllo ed affidano la direzione del gruppo Il controllo nei gruppi Controllo di diritto = totalità o maggioranza assoluta dei diritti di voto Controllo di fatto = diritti di voto sufficienti per esercitare un’influenza dominante Collegamento = diritti di voto sufficienti ad esercitare un’influenza notevole Controllo indiretto Controllo diretto Holding A B Holding A Sub-holding B C Strutture di gruppo struttura semplice Struttura complessa A A A F B C D E B C D Struttura a catena E B C Le strategie di sviluppo dell’impresa Economie di costo Integrazione a monte Economia di scala manageriali, Integrazione a valle organizzative e finanziarie Sviluppo monosettoriale Economie di scopo Diversificazione del irischio Nuovi prodotti per mercati tradizionali Nuovi prodotti con sinergie di marketing e/o tecnicoCostituita daingresso societàin facenti capo ad produttive, nuovi Sviluppo di attività non Sviluppo Espansione in altri Paesi di Strategie un’impresa dominante la diversificazione cui espansione mercati correlate con le attuali in polisettoriale con gusti dei consumatori avviene mediante la partecipazione, il termini di prodotti, mercati e omogenei controllo e la gestione di imprese operanti tecnologie in altri Stati Sviluppo internazionale Sviluppo orizzontale Sviluppo verticale Concentrica Orizzontale Conglomerativa Sviluppo internazionale del mercato Sviluppo multinazionale della gestione Espansione territoriale SPINTE DI GLOBALLIZZAZIONE RADICAMENTO SUL TERRITORIO IMPRESA GLOCAL NUOVE OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO DEI MERCATI PER LE PMI , ATTRAVERSO ADEGUATE STRATEGIE DI MARKETING TERRITORIALE Le strategie di sviluppo dell’impresa la matrice di Ansoff Prodotti Attuali Nuovi Attuali Penetrazione del mercato Sviluppo dei prodotti Nuovi Sviluppo del mercato Diversificazione Mercati Aumento degli scambi e dislocazione spaziale Due prospettive d’analisi: • import/export Input Struttura dei flussi di : • Import/export prodotti finiti • Import export capitali Economia generale Cause del fenomeno: • Perché ? • Quali i benefici ? • Chi se ne avvantaggia ? Economia Aziendale Riflesso del fenomeno sulle dinamiche aziendali in riferimento al principio di Economicità principali fattori e opportunità di dislocazione spaziale • Incremento della domanda di beni “esteri” • Innovazioni legislative in favore degli scambi di beni e servizi (WTO, UE, NAFTA, MERCOSUL, OPEC….) • Potenziamento delle vie di comunicazione • Approvvigionamento di input di produzione in mercati esteri più convenienti • Outsourcing all’estero della R&S e di altre funzioni aziendali in relazione al rapporto capital/labour intensive • Produzione su larga scala • Miglioramento dell’accesso alle informazioni strategia di internazionalizzazione Scelta del posizionamento spaziale dell’impresa che le permette di ottimizzare la distribuzione del suo processo di creazione di valore sui diversi mercati esteri (di approvvigionamento, di sbocco, del lavoro,…), allo scopo di conseguire e di mantenere il vantaggio competitivo e gli equilibri finanziari,economici e patrimoniali. 3 vantaggi: 1. permette di sfruttare l’esperienza delle strategie di espansione spaziale interna già attuate 2. tiene conto della specificità dell’azienda e delle sue condizioni di partenza 3. Consente l’apprendimento stategico Gli ostacoli all’internazionalizzazione dell’impresa - Confini e dogane - confini valutari - discontinuità normativa e giurisdizionale - barriere linguistiche - discontinuità nel contesto Assi fondamentali dello sviluppo strategico Sviluppo geografico Estensione spaziale Sviluppo del prodotto offerto Estensione della gamma di prodotti Sviluppo dei segmenti di mercato serviti Sviluppo delle tecnologie impiegate Sviluppo della quota di mercato senza modifiche di posizionamento IKEA Quali sono stati fattori e le opportunità che hanno favorito la dislocazione territoriale di IKEA Quale modello di crescita ha seguito l’azienda nel tempo? E secondo quali coordinate di sviluppo. Come si articola il processo tecnico amministrativo? Quali strategie di sviluppo sono state adottate (matrice di Ansoff)? Quali sono le aree di creazione di valore, come e perchè sono distribuite? Quali ostacoli ha incontrato e incontra IKEA nella sue strategie di internazionalizzazione Come IKEA affronta la sfida della globalizzazione? L’ ingresso nei mercati esteri • Vantaggio competitivo di risorse e competenze • Vantaggio competitivo del Paese d’origine • Vantaggio comparato dell’ubicazione internazionale Fattori esogeni: Fattori endogeni: Missioni commerciali Eccedenza di capacità produttiva Fiere mostre Uffici per il commercio estero Attività degli agenti commerciali Domanda proveniente dall’estero Produzioni cicliche o stagionali Ingresso dei concorrenti nei mercati esteri Processo di elaborazione della strategia di presenza La strategia di presenza si riferisce alla definizione delle finalità, degli obiettivi, delle risorse e alla elaborazione delle politiche per governare il processo di internazionalizzazione di un’impresa FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA DI PRESENZA/CRESCITA IMPLEMENTAZIONE DELLA STRATEGIA DI PRESENZA/CRECITA ANALISI DI ATTRATTIVITA’ DEI SINGOLI MERCATI ANALISI DEL POTENZIALE STRATEGICO DEI MERCATI MODALITA’ DI PRESENZA SUI MERCATI DI SBOCCO MOTIVAZIONI STRATEGICHE DIMENSIONE DELL’INVESTIMENTO sfruttamento opportunità spot Basso investimento finanziario e di capitale umano Alto investimento finanziario e di capitale umano • FIERE • PROCACCIATORI D’AFFARI presenza per la crescita posizione competitiva importante • TRADING COMPANY DEL PAESE D’ORIGINE O LOCALI • UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CON O SENZA CENTRO DI ASSISTENZA CLIENTI •JOINT VENTURE COMMERCIALE •IDE (Investimento Diretto Estero PRINCIPALI MODALITA’ DI PRESENZA MODALITA’ DI PRESENZA BASATA SULL’ESPORTAZIONE MODALITA’ DI PRESENZA CONTRATTUALI MODALITA’ DI PRESENZA CON INVESTIMENTO PRESENZA BASATA SULL’ESPORTAZIONE TRADING COMPANY INTERNAZIONALI ESPORTATORI INDIRETTA IMPORTATORI ISITUTO PER IL COMMERCIO ESTERO PRODUTTORE PARTNER AGENTE / DISTRIBUTORE ESTERO DIRETTA FILIALE / SUSSIDIARIA ESTERA B TO C (Business to Consumer) MODALITA’ DI PRESENZA CONTRATTUALI CONCESSIONE DEL DIRITTO A PRODURRE FINALITA’ DISTRIBUTIVA PAGAMENTO DI ROYALITIES VELOCITA’ DI ESPANSIONE LICENSING GESTIONE DELLE ATTIVITA’ CORRENTI CLAUSOLE DI PROTEZIONE PAGAMENTO DI ROYALITIES COMITATO MANAGERIALE INNVOZIONI DI PRODOTTO / PROCESSO MONITORAGGIO SUL FRANCHISEE FRANCHISINNG ASSENZA DI TRASFERIMENTO DI DECISIONI KNOW HOWSTRATEGICHE E LIMITAZIONE DEI PROFITTI STRAORDINARIE MOTIVAZIONE DELL’IMPRENDITORE LOCALE RISCHI DI CONCORRENZA MANAGEMENT CONTRACT RISPARMIO DI INVESTIMENTO MOTIVAZIONE DELL’IMPRENDITORE LOCALE RISCHIO DIDI PERDITA DI KNOW HOW, BREVETTI RISPARMIO INVESTIMENTO CONTRACT MANUFACTURING E COMPETENZE TRASFERIMENTO NUOVE INIZIATIVE DI TECNOLOGIA E KNOW HOW ASSISTENZA INVESTIMENTI DIRETTI CONTRATTI TURNKEY JOINT VENTURE RIPARTIZIONE VANTAGGI COMPETITITVI SETTORI MATURI DIIMPIANTI COSTI ENEI RISCHI COSTRUZIONE DI “CHIAVI IN MANO” FREQUENTE PER INVESTIMENTI IN MERCATI EMERGENTI VANTAGGI DI SCALA COSTELLAZIONE COEVOLUZIONE RIPARTIZIONE DEI RUOLI E DELLE COMPETENZE SERVIZI COMPLESSI SVANTAGGIO DEL PARTNER LOCALE PRESENZA CONTRATTUALE E DISTRIBUZIONE DEL VALORE CATENA DEL VALORE Ricerca e sviluppo Materie prime Produz. di componenti Montaggio ACCORDI CONTRATTUALI JOINT VENTURE CONTRATTUALI E PATRIMONIALI SETTORI AD ALTA INTENSITA’ DI RICERCA RISORSE NATURALI SCARSE NEL PAESE D’ORIGINE ECONOMIE DI RAGGIO DI AZIONE DELOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA Marketing Distribuzione Servizio al cliente MARKETING E DISTRISTRIBUZIONE ALL’ESTERO settore aereo COMPETENZE DI MARKETING E DISTRIBUZIONE DA PARTECIPATE MODALITA’ DI PRESENZA DIRETTE CON INVESTIMENTO AGGREGAZIONE FORMALE DI CARATTERE PATRIMONIALE COINVOLGIMENTO EQUITY PROPRIETÀ TOTALE O CONDIVISA DI IMPIANTI PRODUTTIVI ALL’ESTERO NUOVA COSTITUZIONE O ACUISIZIONE ALTO LIVELLO DI CONTROLLO IMPOSTAZIONE DELLE STRATEGIE OPERAZIONI STRAORDINARIE PRODUZIONI NUOVE E/O COMPLESSE TUTELA DELLA BRAND IDENTITY IL BRECK EVEN POINT (PUNTO DI PAREGGIO) C/R RV CT RV/1 QUANTITA’ (prodotta e venduda) SELEZIONE DEL MERCATO ESTERO FATTORI ESTERNI FATTORI INTERNI Caratteristiche e tipologia dei prodotti Fattori di mercato del paese obiettivo Dimensione del mercato Differenziazione / costi di trasporto/ servizi pre/post vendita Vantaggi di costo Gamma di produzione Risorse materiale e immateriali Livello tecnologico di sviluppo Potenzialità Fattori produttivi del paese obiettivo Reddito pro-capite Quantità e qualità di fattori produttivi Struttura competitiva Qualità e costo delle infrastrutture Fattori ambientali del paese obiettivo Struttura distributiva Struttura sociale, politica ed economica Distanzageografica Fattori del paese di origine dell’impresa Modello di economia Fattori di mercato Relazioni economiche internazionali Fattori di produzione Livello culturale Rischio politico Fattori ambientali Scelta della modalità di presenza ottimale Valutazione comparativa del profitto Disponibilità di risorse Qualità Attualizzazione del cash flow Quantità (breve lungo termine) Livello tecnologico competenze Presenza ottimale Valutazione comparativa degli obiettivi non di profitto Crescita di mercato Quota di mercato Grado di controllo Reversibilità dell’investimento Reputazione Costi di transizione Rischio Paese Implementazione e sviluppo della strategia di presenza Il successo di una strategia di internazionalizzazione dipende dalla continua gestione di più variabili: Caratteristiche manageriali Determinanti organizzative Stile di management Risorse organizzative Controllo organizzativo Fattori che influenzano la progettazione organizzativa Tecnologia Ciclo di vita Ambiente Strategia Cultura Dimensioni Struttura e progettazione organizzativa Con il giusto insieme di caratteristiche strutturali, l’organizzazione si adatta ai fattori contingenti e realizza i propri obiettivi (efficacia organizzativa). Le dimensioni della progettazione organizzativa Obiettivi e strategia Ambiente Dimensione STRUTTURA Cultura Formalizzazione Specializzazione Gerarchia Centralizzazione Professionalità Tecnologia Paradigmi di progettazione organizzativa Paradigma del sistema meccanico Struttura verticale Ambiente stabile Cultura rigida Compiti di routine Produzioni di massa Prestazioni efficienti Materialità del capitale Strategia competitiva Sistemi di controllo formali Cambiamento organizzativo a servizio delle prestazioni ….Paradigmi di progettazione organizzativa Struttura orizzontale Cultura adattiva Paradigma del sistema biologico Arricchiment o dei ruoli Ambiente turbolento Flessibilità Strategia collaborativa Valore della conoscenza Informazioni condivise Learning organization Due modelli organizzativi a confronto Struttura verticale EFFICIENZA Meccanismi di collegamento e di coordinamento Struttura orizzontale APPRENDIMENTO RELAZIONI STRUTTURA E NECESSITÀ DI EFFICIENZA E DI APPRENDIMENTO Struttura Funzionale Funzionale “coordinata” Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale Orizzontale: Coordinamento,apprendimento, innovazione, flessibilità Verticale: Controllo, efficienza Stabilità, affidabilità APPROCCIO STRUTTURALE DOMINANTE FORZE CHE SPINGONO VERSO NUOVI MERCATI GEOGRAFICI (differenze di costo, oscillazione dei cambi, politiche nazionali, ecc) LE SFIDE: RAPIDITA’ DEL CAMBIAMENTO COMPLESSITA’ FORTE CONCORRENZA RESPONSABILITA’ SOCIALE LE RISPOSTE FASE 1 STREATEGIE DI ENTRATA IN UN NUOVO MERCATO FASE 2 STRATEGIE DI CONSOLIDAMENTO NEI NUOVI MERCATI FASE 3 STRATEGIE COMPETITIVE GLOBALI VANTAGGI COMPETITIVI NEI NUOVIE MERCATI VANTAGGI GENERICI: COST LEADERSHIP, DIFFERENZIAZIONE, PLAYING THE SPREAD VANTAGGI SPECIFICI: TRASFERIRE IN ALTRI MERCATI LE COMPETENZE DISTINTIVE SU CUI SI BASA IL SUCCESSO NELLA NAZIONE DI ORIGINE (settore manifatturiero in Gran Bretagna) DISTRIBUIRE LE COMPONENTI DELLA CATENA DEL VALORE NELLE AREE GEOGRAFICHE IN CUI POSSONO ESSERE REALIZZATE CON MAGGIORE EFFICIENZA ED EFFICACIA (IKEA) AUMENTARE I VOLUMI DI ATTIVITA’ E QUINDI, SFRUTTANDO LE ECONOMIE DI SCALA E DI SCOPO, ABBASSARE I COSTI DI PRODUZIONE A VANTAGGIO DELLA QUALITA’ (FIAT) TRASFERIRE COMPETENZE IN CUI LA COMPETIZIONE MANCA O NON E’ IN GRADO DI RIVALEGGIARE. RISCHIO DI IMITAZIONE (FORD) ECONOMIE DI LOCALIZZAZIONE (TOYOTA) ECONOMIE DI SCALA NELLA PRODUZIONE E IN ALTRE AREE DELLA GESTIONE (ELECTROLUX) GLOBALIZZAZIONE: ALLA RICERCA DI UNA DEFINIZIONE A LIVELLO DI MERCATI GLOBALI Crescente interdipendenza tra nazioni e flusso crescente di prodotti, servizi, capitali, know how che attraversa i confini politici. A LIVELLO DI SINGOLA NAZIONE Interrelazioni economiche con il resto del mondo, misurate calcolando la quota di import/export sul PIL, il flusso degli investimenti in entrate e in uscita, i trasferimenti di tecnologie. A LIVELLO DI SINGOLO SETTORE Grado di interdipendenza tra la posizione competitiva di un impresa in una nazione e la posizione che la stessa ha in un’altra nazione. I settori tendono ad essere dominati dalle stesse imprese. Esempi sono il settore dei soft drink, fast food, calzature sportive, hotel di lusso. A LIVELLO DI SINGOLA IMPRESA Trasferimento all’estero della produzione, R&S, investimenti, realizzando delle vendite. LE CONSEGUENZE DELLA GLOBALIZZAZIONE CRESCITA DELLA CONCORRENZA, DIMINUZIONE DEI PREZZI E DELLA REDDITIVITA’. PERDITA DI QUOTE DI MERCATO. INCREMENTO DI INNOVAZIONE: PRODOTTI PROCESSI, MAMGEMENT, IT. PRIVATIZZAZIONI, DEREGULATION E CADUTA DELLE BARRIERE AUMENTANO LE OPPORTUNITA’ DI ESPANSIONE DELLE IMPRESE SUI MERCATI MONDIALI. IMPRESE CHE HANNO ORIGINE IN MERCATI PICCOLI HANNO LA NECESSITA’ DI VARCARE I CONFINI NAZIONALI (P.ES. PHILIPS, UNILIVER NEI PAESI BASSI; NESTLE’ IN SVIZZERA). INVECE LE IMPRESE CON ORIGINE IN GRANDI MERCATI INVECE VARCANO I CONFINI NAZIONALI PER SFRUTTARE ECONOMIE DI SCALA E DI SCOPO (AEROSPAZIALE) E LE NICCHIE DI MERCATO (FARMACEUTICA). LA GLOBALIZZAZIONE NON E’ LIMITATA ALLE GRANDI IMPRESE LA GLOBALIZZAZIONE SI ESTENDE ANCHE IN SENSO VERTICALE IN UPSTREAM, NEI SETTORI DI ESTRAZIONE DELLE MATERIE PRIME LA GLOBALIZZAIONE NON E’ LIMITATA AL MANUFACTURING MA ANCHE AI SERVIZI (BANCHE, PUBBLICITA’, PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE). IL PECORSO DELLA GLOBALIZZAZIONE PRIMO STADIO L’IMPRESA CERCA MIGLIORI OPPORTUNITA’ NEI MERCATI VICINI, NEI MERCATI PIU’ GRANDI, NEI MERCATI CON FORTE SVILUPPO. OTTICA DI BREVE, CONTENIMENTO DEL RISCHIO) SECONDO STADIO L’IMPREA CONSOLIDA LA SUA PRESENZA, INTRODUCENDO UNA GAMMA DI PRODOTTI E DI SERVIZI PIU’ AMPIA, ATTUA UNA STRATEGIE DI PRESENZA DIRETTA PER CONTROLLARE IL MARKETING MIX TERZO STADIO IL FATTURATO ESTERO HA UN VALORE RILEVANTE, BISOGNA DECIDERE COME ALLOCARE LE RIORSE NEI VARI MERCATI SECONDO UN’OTICA DI LUNGO PERIODO, MASSIMIZZANDO LA CREAZIONE DI VALORE/REDDITIVITA’ TEORIE ECONOMICHE DELLO SCAMBIO INTERNAZIONALE VANTAGGIO ASSOLUTO E COMPARATIVO DELLE NAZIONI VANTAGIO ASSOLUTO (ADAM SMITH): ALCUNI PAESI SONO PIU’ EFFICIENTI DI ALTRI NELLA PRODUZIONE DI CERTI BENI E, PERTANTO SONO DESTINATI A SPECIALIZZARSI NELLE PRODUZIONI IN CUI HANNO UN VANTAGGIO. VANTAGGIO COMPARATIVO (RICARDO): IL VANTAGGIO NELLO SCAMBIO INTERNAZIONALE DERIVA DALLA CAPACITA’ DELL’IMPRESA DI SPECIALIZZARIS NELLE PRODUZIONI IN CUI E’ PIU’ EFFICIENTE VANTAGGIO COMPETITIVO (PORTER) STRATEGIE DELLE IMPRESE, STRUTTURE ORGANIZZATIVE, CULTURA E RIVALITA’ FATTORI DI PRODUZIONE NATURA DELLA DOMANDA IMPRESE DI SETTORI COMPLEMENTARI FORZE CHE DETERMINANO I VANTAGGI DELLA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE (Porter) 1) TRAINATA DAI FATTORI DI PRODUZIONE 2) TRAINATA DAGLI INVESTIMENTI 3) TRAINATA DALL’INOVAZIONE 4) TRAINATA DALLO SVILUPPO ECONOMICO ACCUMULATO QUALI CONCORRENTI? COMPETITORS LOCALI COMPETITORS MULTINAZIONALI E GLOBALI ANALISI PRELIMINARE DEL CONTESTO COMPETITIVO ATTRAVERSO LA VALUTAZIONE DELLE POLITICHE E DEL MARKETING MIX. DECISIONI IN MERITO A QUALI BUSINESS MANTENERE, POTENZIARE O ABBANDONARE alto STAR QUESTION MARK GRAN BRETAGN A SPAGNA CINA CASH COW basso tasso di crescita del mercato (%) La matrice del Boston Consulting Group (BCG) per i mercati internazionali un esempio DOG GERMANI A RUSSIA FRANCIA alta quota di mercato relativa bassa PRESSIONE PER ABBASSARE I COSTI DIFFICOLTA’ AD INTERNAZIONALIZZARE IMPRESA C IMPRESA A IMPRESA B PRESSIONE PER ADATTARE L’OFFERTA AL MERCATO GLOBALE pressione per integrare le varie attivita’ max standardizzazione ADATTAMENTO DELLE STRATEGIE AI SINGOLI MERCATI Alta STRATEGIA GLOBALE STRATEGIA INTERNAZIONALE Bassa Bassa STRATEGIA TRANSNAZIONALE STRATEGIA MULTINAZIONALE Alta Pressione per rispondere alle esigenze del mercato locale IL PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE mercato di sbocco Country specific produzione Fattori produttivi finanza cultura SPAZIO TEMPO MOTIVAZIONI A NON INTERNAZIONALIZZARE AREA MOTIVAZIONE VENDITA • • • • Il mercato interno assorbe tutta la produzione Difficoltà nella distribuzione/logistica Complessità Costi dell’export PRODUZIONE • Impossibile garantire qualità e tempi di consegna • Distretti industriali • Made in Italy MOTIVAZIONE ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE COMMERCIALE AREA VENDITA MOTIVAZIONE • Integrazione delle vendite nazionali • Nicchie globali (vendite distribuite in piccoli volumi su molti mercati) • Crescita aziendale • Marchio • Incrementi di prezzi e di margini • Diversificazione del rischio paese • Saturazione del mercato interno • Ordini provenienti dall’estero • Declino del prodotto sul mercato interno • Strategia di imitazione del first mover MOTIVAZIONE ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE AREA PRODUZIONE MOTIVAZIONE • Basso costo del lavoro • Vantaggi country specific • Vicinanza ai mercati di sbocco • Economie di scala scopo ed esperienza • Incremento dell’innovazione e cooperazione internazionale • Complementarità e incremento di know how COSTO DEL FINANZIAMENTO (al netto delle tasse) TRADE OFF FINANAZIARIO IMPRESA A IMPRESA IMPRESA B RISCHIO C MOTIVAZIONE ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE FINANZIARIA AREA FINANAZA PROPRIETA’ E TASSAZIONE MOTIVAZIONE • • • • Diversificazione del rischio valutario Matching tra valuta di investimento e raccolta Allargare la base di raccolta del capitale Nuove fonti finanziarie più convenienti • Vantaggi fiscale e di governance • Diffusione della formula imprenditoriale in ambito internazionale MODELLI DI SVILUPPO DEL PROCESSO DI SVILUPPO INTERNAZIONALE MODELLO DI UPPSALA STADIO 1 : NESSUNA ATTIVITA’ DI ESPORTAZIONE REGOLARE STADIO 2 : ESPORTAZIONE ATTRAVERSO AGENTI STADIO 3 : FILAIALI COMMERCIALI ESTERE STADIO 4 : COSTITUZIONE DI UNITA’ PRODUTIVA MODELLO DI JOHANSON E WIEDERSHEIM-PAUL CONOSCENZA DEL MERCATO DECISIONI DI IMPEGNO IMPEGNO SUL MERCATO ATTIVITA’ ATTUALI STATO CAMBIAMENTO