DELIVERY UNIT CAMPANIA
Due obiettivi per l’Europa
Tre strumenti per la IFP
1.
2.
Realizzare un’economia competitiva basata sulla
conoscenza (Lisbona 2000)
Fare dei sistemi di istruzione e formazione un punto
di riferimento a livello mondiale (Barcellona 2002)
Anche attraverso (Copenaghen 2002):
 L’adozione di un Quadro comune europeo per le
Qualifiche (EQF)
 L’adozione di un sistema comune di crediti (ECVET)
 L’adozione di un Quadro di riferimento europeo per la
Qualità (EQARF)
Un percorso durato nove anni
2000 - Costituzione di un “Quality Forum”, alla luce della
dichiarazione di Lisbona
2002 - Costituzione di un “Technical working group”, per
implementare il processo di Copenaghen e sviluppare
modelli e strumenti per la garanzia di qualità
2005 - Costituzione della Rete Europea per la Qualità
(Enqa-Vet) per allargare la cooperazione europea
2008
Presentazione
di
una
proposta
di
Raccomandazione europea sulla Qualità dell’IFP
2009 - Approvazione della Raccomandazione da parte del
Consiglio e del Parlamento Europeo
Cosa richiede la Raccomandazione
1.
2.
3.
4.
5.
Utilizzare il Quadro di riferimento europeo, i criteri, i
descrittori e gli indicatori europei per migliorare e
sviluppare i sistemi formativi e promuovere una
cultura del miglioramento della qualità
Definire entro giugno 2011 una strategia nazionale
volta a migliorare i sistemi di garanzia della qualità
Partecipare attivamente alla Rete Europea per la
qualità per sviluppare principi e strumenti comuni
Istituire un Reference point nazionale per assicurare
l’interazione europea e la disseminazione dei risultati
Verificare l’attuazione del Programma ogni 4 anni.
Il Quadro di riferimento europeo
Il Quadro di riferimento europeo (EQARF) è uno
strumento per migliorare i sistemi di IFP che si basa
su:
 Un ciclo per la garanzia ed il miglioramento continuo
della qualità
 Criteri e descrittori per attuare ciascuna fase del ciclo
 L’adozione di sistemi di monitoraggio e valutazione
interni e esterni
 Uno strumento per misurare l’efficienza/efficacia dei
sistemi, costituito da un set di 10 indicatori
Il quadro di riferimento si applica sia a livello di sistema
che di struttura formativa
Il ciclo per la garanzia ed il
miglioramento continuo della qualità
Il processo continuo di miglioramento della qualità si basa
sui seguenti elementi:
 la determinazione degli obiettivi da raggiungere e la loro
pianificazione;
 la definizione dei mezzi e delle attività per ottenere i
risultati previsti;
 il monitoraggio e la valutazione dei programmi, in
termini di efficienza e di efficacia;
 La revisione degli obiettivi e delle attività alla luce dei
risultati della valutazione, interna e esterna.
Il modello europeo
..
Pianificazione
Attuazione
Revisione
Valutazione
Le condizioni di successo
 Praticare una effettiva revisione degli obiettivi e
delle attività sulla base del monitoraggio e della
valutazione dei risultati raggiunti
 Coinvolgere nelle decisioni strategiche tutti i
soggetti interessati ai diversi livelli.
 Promuovere un approccio sistemico alla qualità,
considerando tutte le variabili in gioco
I criteri ed i descrittori
Per ogni fase del ciclo sono stati definiti dei criteri e descrittori
per aiutare gli Stati Membri, attraverso esempi concreti, ad
implementare il Quadro di riferimento a livello di sistema e
di struttura formativa:
•
•
•
•
La pianificazione riflette una visione strategica condivisa dai
soggetti interessati e comprende scopi/obiettivi, azioni e indicatori
espliciti
I piani attuativi sono elaborati in consultazione con i soggetti
interessati e includono regole esplicite
La valutazione dei risultati e dei processi è effettuata regolarmente
con l'aiuto di misurazioni
Esiste una procedura per effettuare la revisione degli obiettivi e
delle attività sulla base dei risultati conseguiti
Gli indicatori
La Raccomandazione propone un set di 10 indicatori, da usare
su base volontaria, che riguardano i principali aspetti
dell’IFP
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Applicazione dei sistemi di qualità nelle strutture formative
Spesa per la formazione di formatori e docenti
Partecipazione ai programmi di IFP
Successo formativo (e abbandono)
Tasso di occupazione al termine dell’attività formativa
Utilizzazione sul posto di lavoro delle competenze acquisite
Tasso di disoccupazione (generale)
Presenza di allievi svantaggiati
Modalità e utilizzazione di analisi dei fabbisogni
Iniziative per promuovere l’accesso all’IFP
Le esperienze europee
I modelli per garantire la qualità dell’IFP variano
grandemente nei diversi Paesi:
 Alcuni Paesi (Austria, Finlandia, Danimarca, Romania,
Ungheria) hanno adattato il sistema di qualità al
modello europeo
 Alcuni Paesi (Olanda, Regno Unito) hanno mantenuto
il loro modello storico di garanzia di qualità
 Altri Paesi hanno sviluppato alcune iniziative ma non
hanno ancora un sistema
Molti strumenti differenti
Per la formazione iniziale e quella continua
Per le strutture pubbliche e private
A livello di sistema e di struttura formativa
Alcuni esempi
 Autovalutazione (obbligatoria o volontaria)
 Valutazione esterna (per il controllo od il sostegno)
 Indicatori (per il confronto o per la premialità)
 Accreditamento, Marchio di qualità, Certificazione (Iso,
EFQM, Balance Score Card)
Prodotti delle Delivery regionali
 Innovazione organizzativa (regolamenti Dipartimenti,
CTS, Ufficio tecnico)
 Innovazione didattica (unità di apprendimento prove di
valutazione per competenze, modelli di laboratori, …)
 Sviluppo dei curricoli (schede di progettazione per il
raccordo con gli assi culturali obbligo di istruzione, esempi
di unità interdisciplinari di scienze integrate,…)
 Altri interventi (moduli di orientamento, moduli di
formazione docenti, …)
13
25 fattori che secondo l’OCSE-PISA influenzano la
performance scolastica degli studenti
System/Schools
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Educational standards
School autonomy
Institutional differentiation
Public/private school
School size
School admittance policy
Resources
1.
2.
3.
4.
5.
Teachers
1.
2.
3.
4.
salary and working
conditions
Motivation
Education/ development
Teachers assessment
Number of qualified
teachers
Physical
infrastructures
Learning time
ICTs
Curriculum
Classes
1.
2.
3.
4.
Students
1.
2.
3.
4.
Motivation
Sense of belonging
Students
assessment
Students-teachers
relations
Size
Discipline
Student
support
Pedagogy
Parents
1.
2.
Expectations
Involvement
Fonte: Bernard Hugonnier, Pisa and the performance of educational systems, in “Ricercazione” 1 (2009)
14
1. Educational standards
I 7 fattori
che fanno
più
differenza,
secondo
l’OCSE,
sono i
seguenti:
2. School autonomy
3. Institutional differentiation
4. Learning time
5. Discipline
6. Student support
7. Students-teachers relations
15
Il che significa
puntare su:
1. Educational standards
2. School autonomy
3. Institutional differentiation
4. Learning time
5. Discipline
6. Student support
7. Students-teachers relations
16
Curricolo e
organizzazione
didattica
Ambiente
educativo di
apprendimento
Opportunità
o
Superfetazione organizzativa?
Alternanza
Scuola –
Lavoro
Amico Critico
nei processi
di
Autovalutazione
di Istituto
Costruzione del
Curricolo
in chiave
orentativa
C.T.S.
Quote di
Flessibilità
e Opzioni
Cittadinanza e
Costituzione
…
Atto di Indirizzo
del
Consiglio
di Istituto
Azioni
COSA
- Indagine sugli sbocchi
occupazionali dei diplomati
a.s.2009/2010, a sei mesi dal
diploma.
- Promozione della formazione
docenti sull’apprendimento
cooperativo.
- Iniziative sul Riordino
dell’Istruzione tecnica nel confronto
con i modelli europei
FINALITÀ
 Favorire la conoscenza della reale
spendibilità del diploma sul
territorio, per promuovere le
opportune correzioni didatticoformativo-orientative.
 Favorire metodologie che
mobilitano negli studenti
competenze di cooperative working,
utili in un territorio che ha bisogno
di imprese consorziate, in rete, … e
di atteggiamenti lavorativi
cooperativi.
 Favorire l’orientamento in entrata
degli studenti e delle famiglie,
promuovere la Riforma come
opportunità.
Monitoraggio 1^ anno
 Numero di Riunioni
 >3 (Insediamento, un incontro al mese
febbraio-aprile, primo bilancio a fine aprile).
 Tasso di presenza Membri rispetto
al numero totale delle riunioni
 Numero richieste di pareri al CTS
da parte degli Organi Collegiali
 Numero proposte CTS accolte da
parte degli organi Collegiali
 Tutte accolte (orientamento, formazione
 Numero contatti esterni promossi

dal CTS a favore dell’IS
docenti, monitoraggio diplomati, convegno).
3
Bilancio 1^ anno
Punti di forza
 Promozione Innovazione
didattico-metodologica
 Potenziamento conoscenza Esiti
in uscita
 Potenziamento pratiche
orientative
 .
Punti di debolezza
CTS = Opportunità
In un’ottica di Scuola come sistema aperto, il CTS
 agevola lo scambio di flussi informazionali tra
scuola e ambienti esterni;
 rende plastica e permeabile alle sollecitazioni
esterne l’organizzazione collegiale dell’I.S.
 può considerarsi un Attore cognitivo che
interpreta attivamente impegni e responsabilità
assunti in sede collegiale
“L’uomo energico, l’uomo di successo,
è colui che riesce, a forza di lavoro,
a trasformare in realtà
le sue fantasie di desiderio”
Sigmund Freud
Scarica

Quadro di riferimento europeo