Conseguenze dell’emissione di Gas Serra Argomenti di discussione I gas che immettiamo nell’atmosfera Conseguenze dell’inquinamento Sondaggi e previsioni Conferenza dell’Aja Effetto Serra Argomenti di discussione : sondaggi e previsioni Uno Studio USA State of the world 1991 Argomenti di discussione : Conferenza dell’Aja Obbiettivo e protocollo Kyoto USA Vs UE Posizione dei vari Stati Quali Gas Immettiamo nell’atmosfera? Anidride Carbonica 49% Metano 18% Clorofluorocarburi 14% Altri 13% Ossidi di azoto 6% Suddivisione dei gas inquinanti E' possibile suddividere gli inquinanti in primari e secondari. Gli inquinanti primari sono presenti nelle emissioni ed intervengono direttamente sulla salute umana. Gli inquinanti secondari (Biossido di azoto NO2 e ozono O3) sono invece frutto di reazioni tra i primari, o tra i primari e i componenti naturali dell'atmosfera. I principali inquinanti primari sono: monossido di carbonio (CO), monossido di azoto (NO) idrocarburi (HC), biossido di zolfo (SO2), particolati. Non è possibile dire in base alla stima delle emissioni quali tra questi sono i maggiori inquinanti in quanto i loro gradi di tossicità e pericolosità sono molto differenti, ed inoltre bisogna tenere conto di altri fattori che concorrono al fenomeno dell'inquinamento atmosferico (tempi di persistenza nell'atmosfera e il conseguente accumulo, la rimozione naturale, ecc.). Gas Il monossido di carbonio è un composto inodore, incolore e insapore; alle temperature presenti nell'ambiente è gassoso; non è apprezzabilmente solubile in acqua. In termini di inquinamento atmosferico gli ossidi di azoto che destano più preoccupazione sono il monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO2). Tali prodotti si ottengono dalla reazione di due gas (azoto, N2, e ossigeno, O2) comunemente presenti nell'aria e di cui sono i maggiori costituenti. I due gas reagiscono però solo ad alte temperature; ne consegue che le combustioni producono collateralmente monossido e biossido di azoto. L'ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno (O3), naturalmente presente nell'aria in concentrazioni dell'ordine di 20 - 80 g/m³. Gas Dalla combustione di ogni materiale contenente zolfo si producono particolari tipi di ossidi di questo elemento: l'anidride solforosa (SO2) e l'anidride solforica (SO3). Lo zolfo può inoltre essere immesso in atmosfera come H2S, H2SO3 e H2SO4. I particolati consistono in particelle solide e liquide di diametro variabile fra 100 m e 0.1 m. Le particelle più grandi di 10 m sono in genere polveri o ceneri volatili derivanti da processi industriali ed erosivi. Conseguenze dell’inquinamento Conseguenze dell’inquinamento Osservando la carta notiamo come il forte inquinamento e le piogge acide sono concentrate nei luoghi di alta industrializzazione e di grande densità di popolazione. Le aree minacciate dalla desertificazione, invece, le ritroviamo soprattutto in zone di bassa concentrazione di attività umane e dove sorge il fenomeno della desertificazione. Le piogge acide La causa delle piogge acide è l’inquinamento dell’aria. La combustione del carbone contenente impurità immette nell’aria un gas, il biossido di zolfo, che combinatosi con l’ossigeno e con l’acqua forma l’acido solforico. Le piogge acide producono danni all’apparato respiratorio di uomini e animali; danneggiano le piante e innescano nell’ambiente una serie di reazioni il cui risultato ultimo non è prevedibile. Cadendo sul terreno, infatti, sciolgono alcuni metalli, come il mercurio e il cadmio, che possono inquinare la falda, diffondendosi anche a distanza. Attaccano, infine, i materiali da costruzione danneggiando fabbricati e monumenti. Pioggia acida Gas Danni Uno studio USA ha accertato che nei prossimi 100 anni... Effetti dei gas serra Gas Serra aumento della temperatura media di 2-3°Celsius Precipitazioni più intense Innalzamento livello del mare aumento del fenomentare delle isole di calore Evaporazioni più rapide Contrazione delle zone costiere Alternarsi di clima molto o molto umido Uno studio USA ha accertato che nei prossimi 100 anni... Uno studio del governo statunitense dal titolo "Impatto dei cambiamenti climatici negli Stati Uniti" valuta che nei prossimi cent'anni le temperature medie degli Stati Uniti potrebbero innalzarsi tra uno e tre gradi Celsius. Come conseguenza si accrescerà l'effetto 'isole di calore' nelle aree urbane, dove il cemento degli edifici e l'asfalto delle strade moltiplicheranno gli effetti dell'aumento di calore. Precipitazioni più intense ed evaporazioni più rapide porteranno a una maggiore frequenza di condizioni di molto secco e molto umido. Periodi di siccità colpiranno ciclicamente ogni area del Paese e alcune regioni saranno interessate più frequentemente da inondazioni. L'innalzamento del livello dei mari provocherà la contrazione delle zone umide costiere che oggi servono come vivaio per gli animali marini e come barriere di protezione dalle intemperie per gli abitanti dell'entroterra. Secondo la relazione, l'effetto serra non avrà un impatto tale da danneggiare l'economia statunitense nel suo complesso, ma renderà la vita difficile ad alcune comunità , come quelle costiere e quelle che si dedicano a particolari tipi di attività, come i produttori di zucchero d'acero (una pianta che rischia di scomparire) e gli addetti delle località sciistiche. Mutamenti delle condizioni climatiche Le foreste tropicali si riducono di 11milioni di ettari l’anno Annualmente vanno persi 26 miliardi di t in più di humus rispetto alla nuova formazione del suolo 6 milioni di aree desertiche si formano ogni anno Migliaia di laghi sono biologicamente morti Varie migliaia di specie biologiche sono in via d'estinzione La temperatura potrebbe aumentare tra i 1,5 e i 4,5°C entro il 2050 Il livello del mare si alzerà da 1,4 a 2,4m entro il 2100 Gran parte delle acque potabili non lo saranno più Obbiettivo della conferenza e trattato di Kyoto Lunedì 13 novembre 2000 si è aperta all’Aja la VI conferenza mondiale sul cambiamento climatico. Un appuntamento fondamentale nel cammino verso l’approvazione del protocollo di Kyoto, accordo internazionale che dovrà garantire la riduzione delle emissioni di gas serra. Il Parlamento Europeo ha votato una relazione riguardante la riduzione dei gas serra il 25/10/2000. L’argomento era stato già affrontato il 1992 a Rio de Janeiro ed il 1997 a Kyoto, dove l’U.E. si era impegnata a ridurre le sue emissioni dell’8% rispetto al livello del 1990 entro il 2012. Scontro USA - UE Si era detto che era l’ultima possibilità per contrastare l’effetto serra ma alla fine si è rivelato un ennesimo nulla di fatto. La maratona notturna aveva fatto seguito alla bocciatura della proposta di compromesso tra UE e USA. Il braccio di ferro tra le due riguarda una proposta Americana sul modo di conteggiare le riduzioni delle emissioni di gas serra. Gli USA vorrebbero contare anche la diminuzione di CO2 determinata dall’assorbimento di questo gas da parte di boschi e foreste. Piantare foreste sul proprio territorio, o aiutare finanziariamente altri Paesi a piantarne equivarrebbe a una riduzione di gas. L’UE non accetta questa impostazione ed aveva respinto il compromesso. Posizione degli Stati Chirac invoca gli USA affinché riducano le loro emissioni di gas Serra Gli USA vorrebbero ridurle con metodi alternativi quali l’allestimento di foreste La Germania non vuole accettare le proposte alternative degli USA Il vertice è stato rimandato a Maggio 2001 Effetto serra