SINDROMI NEUROCUTANEE IN ETA’ PEDIATRICA Dott.ssa E. Muccioli DEFINIZIONE  Includono gruppo eterogeneo di patologie  Caratterizzate da anomalie a carico di SNC e della cute  La maggior parte è di tipo famigliare, da difetto nella differenziazione dell’ectoderma primitivo Dott.ssa E. Muccioli CLASSIFICAZIONE          Neurofibromatosi Sclerosi tuberosa Sd Sturge-Weber Malattia di von Hippel-Lindau Sd PHACE Atassia-teleangectasica Sd del nevo lineare Ipomelanosi di Ito Incontinentia pigmenti Dott.ssa E. Muccioli NEUROFIBROMATOSI Dott.ssa E. Muccioli NEUROFIBROMATOSI  Disturbo comune autosomico dominante  Malattia proteiforme  Può colpire virtualmente tutti i sistemi e gli organi  Progressiva  Lo sviluppo delle complicanze è ritardato per decadi  NF risultato di un’anomalia della differenziazione e migrazione della cresta neurale durante le fasi precoci dell’embriogenesi Dott.ssa E. Muccioli NEUROFIBROMATOSI  Gruppo eterogeneo di malattie genetiche neuroectodermiche  Classificazione in 2 forme diverse secondo la clinica e la genetica  NF 1  più frequente – Incidenza 1/4000  Cromosoma 17 - gene 17q11.2  NF 2  Incidenza 1/50 000  10% di tutti i casi di Neurofibromatosi  Cromosoma 22 - gene 22q1.11  Altre secondo Riccardi con clinica più sfumata  NF tipo 3,4,5,6,7,8 Dott.ssa E. Muccioli NEUROFIBROMATOSI TIPO 1  Forma più frequente, entrambi i sessi  AD  Patogenesi  Il prodotto del gene di NF1 è la neurofibromina, proteina che interviene nel controllo della differenziazione e proliferazione cellulare attivando GPT-asi  GAP proteine responsabili del proto-oncogene p21ras per cui è ‘tumor oppressor gene’  Cioè gene NF1 non funzionante non controlla il ciclo cellulare per cui determina una proliferazione incontrollata e fenomeni differenziativi alterati Dott.ssa E. Muccioli NF 1 – CLINICA –  Macchie caffelatte  Lentigginosi  Neurofibromi cutanei, mucosi : estensione viscerale, muscolare, ossea Lassità articolare ‘Ehlers-Danlos-like’  Manifestazioni oftalmologiche  Noduli di Lisch  Gliomi del nervo ottico  Displasia fibrosa dello sfenoide  Manifestazioni scheletriche  Displasia sfenoidale, macrocefalia, bassa statura, scoliosicifoscoliosi, psudoartrosi delle ossa lunghe  Complicanze  Difficoltà dell’apprendimento scolare, o deficit sviluppo neuropsichico  Tumori: trasformazione maligna dei neurofibromi nodulari periferici o plessiformi: gliomi ottico, feocromocitomi, Dott.ssa E. nervo Muccioli rabdomiosarcomi, tumori carcinoidi NEUROFIBROMATOSI TIPO 1 CLINICA SEGNI CLINICI MAGGIORI  Macchie caffè-latte  Lentigginosi  ascellare  e/o inguinale  e/o base del collo  Noduli iridei di Lisch  Neurofibromi cutanei SEGNI CLINICI MINORI  Macrocefalia  Bassa statura  Ipertelorismo  Anomalie toraciche COMPLICANZE Disturbi cognitivi, tumori cerebrali, tumori del midollo spinale, Dott.ssa E. Muccioli tumori altri orgnai, convulsioni, neurofibroma plessiforme, … NEUROFIBROMATOSI TIPO 1 CRITERI DIAGNOSTICI  > o = 6 macchie caffè-latte  > o = 2 neurofibromi cutanei o nodulari o 1 neurofibroma      plessiforme Lentigginosi ascellare o inguinale Glioma delle vie ottiche > o = 2 noduli di Lisch Lesione ossea specifica Un parente di primo grado con NF 1  NB poiché nel neonato le chiazze caffè-latte anche 1 o 2 sono l’unico sintomo presente, anche un numero inferiore a 6 va considerato a rischio e le macchie caffè-latte vanno differenziate da altre possibili macchie analoghe alla nascita  nevo ipocromico, nevocellulare congenito, Dott.ssa E.nevo Muccioli mastocitosi NF1 – CHIAZZE CAFFELATTE –  Macule pigmentate colorito bruno variabile da camoscio a marrone  con bordi netti  a forma ovoidale diametro max qualche centimetri < 7 cm  sede  raggruppate in corrispondenza di un distretto corporeo  casuale  Cmq MAI su cuoio capelluto o palmo-plantare  Spesso già presenti alla nascita o entro il primo anno  sono la prima manifestazione clinica di NF1  Cmq compaiono entro il 4 aa  Evoluzione  Stazionaria  Oppure impallidiscono assumendo un colore più pallido diventando Dott.ssa E. Muccioli meno evidenti DIAGNOSI DIFFERENZIALE – CHIAZZE CAFFELATTE –  10% della popolazione non affetta da NF 1 presenta macchie caffelatte in numero da 1a5  Per cui le macchie caffelatte sono presenti anche in altre forme di patologie ereditarie Dott.ssa E. Muccioli NF1 – LENTIGGINOSI –  Lesioni pigmentate simili a chiazze caffelatte di piccole dimensioni 1-3 mm  Comparsa tardiva (seconda infanzia o adulto) – dopo macchie caffelatte Dott.ssa E. Muccioli NF1 – NEUROFIBROMI CUTANEI –  Derivano da cellule di Schwann delle guaine dei nervi periferici  Esordio tardivo, raro a 5 aa, aumentano numero in età puberale Dott.ssa E. Muccioli LESIONI sessili o peduncolate  Consistenza soffice  Dimensioni variabili 0,1 cm ad alcuni cm  Numero alcuni fino a max qualche centinaia  Sede principale al tronco-arti, in F sede areolare Dott.ssa E. Muccioli LESIONI piccoli noduli sottocutanei  Possono invaginarsi nel derma soffice:fenomeno del ‘button-holing (NON presente in altre neoformazioni cutanee) Dott.ssa E. Muccioli LESIONI NEUROFIBROMI IN PROFONDITA’  Detti anche tumori plessiformi  Dimensioni enormi, coinvolti tutti gli strati cutanei e anche muscolari, ossee, viscerali (app gastrointestinale sintomi gravi)spesso rilevati ext da chiazza pigmentaria associata a ipertricosi  Sede tronco, capo, arti, collo : agli arti se interessa l’osso causa una deformazione con gravi ripercussioni estetiche e funzionali Dott.ssa E. Muccioli LESIONI papillomatosi  Neurofibromi alle mucose nel 5% dei casi Dott.ssa E. Muccioli COMPLICANZE NEUROLOGICHE  NF1 rischio elevato di sviluppare complicanze neurologiche  Studi con RM evidenziano: anomalia segnali in T2 in tratti ottici, tronco encefalico, globo pallido, talamo, capsula interna, cervelletto  UBO = Unidentified Bright Object  Scompaiono con l’età, non più visibili dopo 30 aa di età  Opinioni diverse su UBO e associazione a deficit di apprendimentoattenzione-linguaggio-psicosociali-comportamentali     Convulsioni cloniche parziali complesse o generalizzate Idrocefalo – raro Macrocefalia – freq Sd Moyamoya: aneurismi o stenosi vascolari  attacchi ischemici cerebrovascolari transitori, emiparesi, deficit cognitivi  Disturbi psicologici per la gravità e caratteristiche proprie della patologia  Lesioni al chiasma ottico e ipotalamo  pubertà precoce Dott.ssa E. Muccioli NEOPLASIE  Trasformazione del neurofibroma in neurofibrosarcoma o schwannoma maligno  Feocromocitoma : ipertensione arteriosa  Rabdomiosarcoma  Leucemia  Leucemia mieloide  Tumori di Wilson  Xantogranuloma giovanile  Tumori SNC  elevata morbilità e mortalità  Gliomi ottici, meningiomi cerebrali e midollari, neurofibromi, astrocitomi, neurilemmomi Dott.ssa E. Muccioli NEUROFIBROMATOSI TIPO 2  Detta anche Neurofibromatosi acustica bilaterale  AD, spesso da mutazione spontanea  Diagnosi in presenza di uno dei due criteri  Masse bilaterali dell’8° nervo cranico compatibili con dg di neurinoma acustico (dimostrato tramite TAC o RM)  Un genitore, fratello o figlio con NF2 e masse unilaterali sull’8° nervo cranico o uno dei seguenti disturbi:  Neurofibroma, meningioma, glioma, schwannoma, opacità lenticolare subcapsulare posteriore giovanile Dott.ssa E. Muccioli NEUROFIBROMATOSI TIPO 2  Clinica  Neurinomi acustici bilaterali  Caratteristica distintiva di NF2  Sintomi:  Durante l’infanzia: perdita uditiva, debolezza facciale, cefalea, instabilità  Seconda-terza decade: segni di massa a livello dell’angolo cerebellopontino  Manifestazioni cutanee più lievi  Chiazze caffelatte e schwannomi superficiali o profondi a superficie rugosa  Neurofibromi rari a sede prevalente su naso e palmo Dott.ssa E. Muccioli DIAGNOSI-TERAPIA NEUROFIBROMATOSI  Diagnosi precoce      Anamnesi Esame obiettivo Consulenza oculistica periodica ogni anno fino ai 10 aa EEG TC o RMN in casi sintomatici (perdita o disturbi visivi, proptosi, aumento pressione intracranica/per asintomatici controversie  Trattamento delle complicanze  Chirurgia plastica dei neurofibromi cutanei  Rimozione chirurgica dei neuromi sottocutanei  Chemio o radio o chirurgia per gliomi delle vie ottiche  Counselling genetico  Genitore con NF ha il 50% di rischio di trasmettere la patologia ai figli  Dg prenatale possibile solo se un genitore è affetto, NO se mutazione de novo perché il gene da studiare è molto lungo  Follow-up Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA  AD  Mutazione spontanea nel 75% dei casi  Gene  TSC1 sul cromosoma 9q34  Proteina amartina  TSC2 sul cromosoma 16p13  Proteina tuberina  Queste proteine agisono in sincronia a lilvello dell’apparato del Golgi  Prevalenza 1/6000  Pato eterogenea con ampio spettro clinico  Ritardo mentale grave-convulsioni  Precocità d’esordio è legato con il rischio di ritardo mentale  Colpiti anche altri organi: cuore, reni, occhi, polmoni, ossa Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA DIAGNOSI  Diagnosi  2 criteri maggiori  Oppure 1 maggiore + 2 minori  Criteri maggiori  Lesioni cutanee, oculari, cerebrali, tumori a carico di cuore, reni, polmoni  Criteri minori  Cisti ossee, polipi rettali, aree di rarefazione dello smalto dentale, anomalie della migrazione della sostanza bianca cerebrale, fibromi gengivali, amartomi non renali, chiazze retiniche acromiche, lesioni cutanee ipopigmentate, cisti renali multiple Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA CLINICA  Lesioni cutanee  Lesioni retiniche e cerebrali  Lesioni a carico di altri organi Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA CLINICALESIONI CUTANEE  90% dei casi  Macule ipomelanotiche a forma di foglia di frassino  Vedo bene con lampada di Wood a luce ultravioletta  Per fare dg devo avere almeno 3 macule ipomelanotiche  Tronco e arti  Adenomi sebacei tra 4 e 6 aa: piccoli noduli rosa su naso e guance  si fondono e si ingrandiscono assumendo un aspetto carnoso  DD acne  Chiazza zigrinata (shagreen patch): lesione rilevata e ruvida a consistenza buccia d’arancia in sede lombosacrale  Fibromi sub e peri-ungueali comuni nell’adolescenza Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA CLINICA LESIONI RETINICHE  Tumori moriformi  Origine alla testa del nervo  Lesioni grigie e piatte nella regione del disco  Amartomi o aree di depigmentazione Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA     CLINICA LESIONI CEREBRALI Spasmi infantili e EEG ipsaritmico Convulsioni  epilessia mioclonica Deficit cognitivo Anomalie comportamentali es autismo  Lesione: Tuberi cerebrali  Vedo in RM in T2  Il numero di tuberi è direttamente collegato alla compromissione neurologica del pz  Sede  sulle circonvoluzioni degli emisferi cerebrali,  nella regione subependimale  calcificazione e proiezione nella cavità ventricolare assumendo un aspetto a candela colante (età 3-4 aa)  Se presenti vicino foro di Monro possono causarne l’ostruzione con conseguente idrocefalo  Micro: riduzione del numero di neuroni, proliferazione di astrociti, presenza di neuroni giganti multinucleati a forma bizzarra Dott.ssa E. Muccioli  Talvolta trasformazione in astrocitoma subependimale maligno a cellule giganti SCLEROSI TUBEROSA CLINICA LESIONI A CARICO DI ALTRI ORGANI  50% rabdomiosarcomi cardiaci: dg prenatale eco  insufficienza cardiaca congestizia e aritmia, ma si risolvono spontaneamente  80% età> 10 aa angiomiolipomi benigni ai reni  Siti renali singole o multiple  Lesione polmonare classica: linfoangiomiomatosi Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA DIAGNOSI  Diagnosi  2 criteri maggiori  Oppure 1 maggiore + 2 minori TC o RMN Geni TSC 1 o 2 Dg prenatale se AF+  Criteri maggiori  Lesioni cutanee, oculari, cerebrali, tumori a carico di cuore, reni, polmoni  Criteri minori  Cisti ossee, polipi rettali, aree di rarefazione dello smalto dentale, anomalie della migrazione della sostanza bianca cerebrale, fibromi gengivali, amartomi non renali, chiazze retiniche acromiche, lesioni cutanee ipopigmentate, cisti renali multiple Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA TERAPIA  Controllo delle convulsioni  Chirurgia se ostruzione foro Monro Dott.ssa E. Muccioli SCLEROSI TUBEROSA FOLLOW-UP  Eco reni  Ecocardio  Rx Torace  Attenzione a sintomi/segni occlusione foro di Monro immediata verifica!!! Dott.ssa E. Muccioli SINDROME DI STURGE-WEBER Dott.ssa E. Muccioli SINDROME DI STURGE-WEBER  Sindrome sporadica  /50 000 nati vivi  Molti sintomi tra cui       Nevo facciale (macchia vono porto) Convulsioni Emiparesi Episodi simil-ictus Calcificazioni intracraniche Ritardo mentale Dott.ssa E. Muccioli EZIOLOGIA  Sviluppo anomalo del letto vascolare primitivo negli stadi precoci di vascolarizzazione, durante la riorganizzazione dell’apporto di sangue a cervello, meningi e volto  Mentre l’ectoderma si differenzia in cute facciale e lobo occipitale del cervello  Infatti in questi pz le leptomeningi risultano riccamente vascolarizzate, mentre il cervello sottostante diviene atrofico e calcificato (soprattutto nella corteccia) Dott.ssa E. Muccioli CLINICA  Nevo facciale  Congenito  Nella parte superiore del volto – più freq  Talvolta parte inferiore del volto, tronco, mucosa buccale o faringe  Complicanze: buftalmo e glaucoma dell’occhio omolaterale  Convulsioni nel primo anno di vita  Focali  Tonico-cloniche  Sul lato controlaterale rispetto al nevo facciale  Possono divenire refrattarie ai farmaci anti-convulsivanti  Associati spesso a emiparesi a lenta progressione  Trombosi corticali nella regione colpita: causano episodi simil-ictus transitori o deficit visivi per diversi giorni  Nella tarda infanzia: in almeno 50% dei casi ritardo mentale, gravi disturbi dell’apprendimento – forse a causa di convulsioni generalizzate e di progressivaDott.ssa atrofia cerebrale secondaria all’ipossia E. Muccioli locale e all’assunzione di anti-convulsivanti DIAGNOSI  RX cranio  Calcificazione intracranica in sede occipitale che assume aspetto tortuoso  TC cranio  Estensione della calcificazione  Atrofia corticale unilaterale  Dilatazione omolaterale del ventricolo laterale  RM utile per valutare la sostanza bianca, la sede e dimensioni della malformazione vascolare Dott.ssa E. Muccioli TERAPIA  Approccio multidisciplinare  Controllo delle convulsioni  Anti-convulsivanti  Se refrattario: emisferectomia nei primi 1-2 anni se gli attacchi hanno origine da un solo emisfero  Affrontare i disturbi di comportamento e apprendimento  Interventi educativi specifici  Nevo facciale  Terapia laser : solo per prese in giro dei coetanei che possono causare difficoltà psicologiche e di adattamento scolastico  Follow-up Dott.ssa E. Muccioli MALATTIA DI VON HIPPEL-LINDAU Dott.ssa E. Muccioli MALATTIA DI VON HIPPEL-LINDAU     AD Incidenza 1/36 000 Gene soppressore tumorale VHL sul cromosoma 3p25-26 Organi coinvolti  Cervelletto, midollo spinale, bulbo, retina, reni, pancreas, epididimo Emangioma cerebellare: inizio età adulta, segni di aumento pressione intracranica Rimozione chirurgica è risolutiva 25% dei pz sviluppa angiomi retinici: piccole masse di capillari a pareti sottili nella retina periferica, NON compromettono la visione, ma essudato nella regione dell’angioma può causare distacco retinico e perdita visiva Terapia fotocoagulazione e criocoagulazione con buoni risultati Emangioblastoma midollo spinale: anomalie della propiocezione, disturbi della deambulazione, disfunzione vescicale Lesioni cistiche a carico di reni, pancreas, fegato, epididimo Associazione frequente con feocromocitoma Dott.ssa E. Muccioli  Causa di morte più comune: carcinoma renale! SINDROME DEL NEVO LINEARE Dott.ssa E. Muccioli SINDROME DEL NEVO LINEARE  Malattia sporadica  Clinica  Nevo facciale  Fronte o naso, lungo la linea mediana  Poco visibile durante l’infanzia, in seguito diviene ipercheratonico e colore giallo-bruno  Anomalie neuroevolutive  >50% convulsioni e ritardo mentale  Convulsioni generalizzate, mioclonico o motorio focale  Segni neurologici focali: emiparesi ed emianopsia omonima  TC normale oppure emimegaencefalia con alterazioni amartomatose Dott.ssa E. Muccioli SINDROME PHACE Dott.ssa E. Muccioli SINDROME PHACE  Acronimo indica la presenza contemporanea di  malformazioni della fossa Posteriore  Emangioma (Hemangiomas)  Se facciali di grandi dimensioni, possono essere associati a malformazioni di Dandy-Walker, anomalie vascolari, glaucoma, cataratta, microftalmia, ipoplasia del nervo ottico, difetti della parete ventrale (fessure sternali) Emangioma facciale è tipicamente omolaterale F Emangiomi delle vie aeree possono causare ostruzione Terapia emangioma: utile interferone alfa      anomalie Arteriose  Coartazione dell’aorta  Altri difetti cardiaci e oculari (Eye abnormalities) Dott.ssa E. Muccioli ATASSIA-TELEANGECTASIA = SD LOUIS-BAR  Autosomica recessiva  Clinica  Atassia cerebellare  2-3 aa  Teleangectasie cutanee e oculari  3-6 aa  Naso-area temporale-congiuntiva--<voltoavambracci facce flessorie  Frequenti infezioni delle vie respiratorie  Diminuite Ig, anomalie strutturali del timo, alto rischio di linfoma e di leucemia a cellule T Dott.ssa E. Muccioli INCONTINENTIA PIGMENTI  Disordine multisistemico  Lesioni cutanee che evolvono in 4 stadi associate ad alterazioni a carico di altri organi:  Occhio:cataratta, fibroplasia lenticolare, strabismo  Anomalie dentarie  SNC: ritardo mentale, epilessia, idrocefalo  Ezio : difetto nelle cellule della cresta neurale; infiltrazione di eosinofili nell’epidermide  Ereditaria forse legato all’X, magg in F Dott.ssa E. Muccioli Dott.ssa E. Muccioli CLINICA FASE BOLLOSA  Insorgenza nel periodo neonatale  Lesioni eritemato-papulose ricoperte da     bolle tese, piccole Disposte linearmente soprattutto sugli arti e sul dorso Eosinofilia ematica Isto:bolla spongiotica intraepidermica con necrosi di cheratinociti Eosinofilia scompare dopo 3-4 settimane senza alcun trattamento, le bolle si risolvono e si passa alla fase successiva  Dott.ssa E. Muccioli CLINICA FASE PAPULO-CHERATOSICA  Papule lichenoidi  Distribuite agli arti e sul tronco  Isto:infiammazione dermorpidermica ed aspetti iniziali di incontinentia pigmenti  Dott.ssa E. Muccioli CLINICA FASE PIGMENTATA  Dà il nome alla malattia  Linee ipercromiche di colore ardesia localizzate all’inguine ma successivamente coinvolgono il tronco seguendo le linee di Blaschko; volto risparmiato  Insorgenza delle lesioni al 6 mese di vita o intorno ai 2 aa  Schiarimento spontaneo delle lesioni al 10 o 16 aa  Isto:abbondanza di pigmento melanico nel derma superficiale poiché l’epidermide diviene incontinente, èpresenza di melanofagi dermici  Dott.ssa E. Muccioli CLINICA FASE ATROFICA  Nelle donne adulte affette  NB forme atipiche non seguono in modo preciso questa evoluzione in fasi successive Dott.ssa E. Muccioli